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sabato 24 luglio 2021

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. 1945. il "Piceno"

 DIBATTITI

 Progetto 2016/1


Gruppo di Combattimento “Piceno”

 

Nasce dai reparti della divisone “Piceno” stanziata in Puglia, nella zona tra Francavilla Fontana  Villa Castelli Oria e Grottaglie, inserita nel IX Corpo d’Armata. Era al comando del generale Emanuele Beraudo di Pralormo, poi il gen. Enzo Vagni. Vicecomandante il gen. Enrico Mattioli e come capo di SM il col. Ludovico Malavasi. Fu costituito il 10 ottobre 1944 per trasformazione sulla base dei reparti della Divsione “Piceno”. Inquadrava il 235° e il 236° Reggimento fanteria, il 152° Reggimento artiglieria, il CLII battaglione misto genio, due sezioni di Carabinieri Reali, ed i servizi divisionali (amministrazione, sussistenza, sanitario, automobilistico, munizioni, carburanti ecc.).

 Mentre era stato avviato il programma di addestramento arrivò l’ordine per il “Piceno” di mettere a disposizione, tranne i Comandi, dei Carabinieri tutti i reparti dipendenti per servizi di ordine pubblico per la durata di circa tre mesi. A fine novembre 1944 giunse un nuovo ordine di mettere a disposizione per esigenze di ordine pubblico 2500 uomini divisi in 5 scaglioni. A fine dicembre il Gruppo fu incaricato di mettere a disposizione delle forze alleate 1400 uomini destinati alle unità salmieriste. Il Gruppo fu quindi orientato ad un impiego non operativo, ma sostanzialmente logistico fino a quando nel gennaio del 1945 gli fu affidato il compito dell’addestramento dei complementi. Il Gruppo avrebbe avuto la denominazione di Comando divisione “Piceno”, Centro addestramento complementi per forze italiane di combattimento. L’ordinamento fi completamente riordinato e si ebbe un Comando Centro, un reggimento raccolta e smistamento complementi, un reggimento complementi di fanteria, un reggimento complementi misto, scuole di addestramento. Per i restanti mesi il Centro assolse la sua funzione, fornendo ai Gruppi in linea personale motivato e preparato.  Il Centro era dislocato a Bracciano e Cesano di Roma in caserme ed aree addestrative che ancora oggi sono destinare agli usi e finalità assolta nel 1945 dal “Piceno”.

 

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