DIBATTITI
Progetto 2016/1
Gruppo di Combattimento “Piceno”
Nasce
dai reparti della divisone “Piceno” stanziata in Puglia, nella zona tra
Francavilla Fontana Villa Castelli Oria
e Grottaglie, inserita nel IX Corpo d’Armata. Era al comando del generale
Emanuele Beraudo di Pralormo, poi il gen. Enzo Vagni. Vicecomandante il gen.
Enrico Mattioli e come capo di SM il col. Ludovico Malavasi. Fu costituito il
10 ottobre 1944 per trasformazione sulla base dei reparti della Divsione
“Piceno”. Inquadrava il 235° e il 236° Reggimento fanteria, il 152° Reggimento
artiglieria, il CLII battaglione misto genio, due sezioni di Carabinieri Reali,
ed i servizi divisionali (amministrazione, sussistenza, sanitario, automobilistico,
munizioni, carburanti ecc.).
Mentre era stato avviato il programma di
addestramento arrivò l’ordine per il “Piceno” di mettere a disposizione, tranne
i Comandi, dei Carabinieri tutti i reparti dipendenti per servizi di ordine
pubblico per la durata di circa tre mesi. A fine novembre 1944 giunse un nuovo
ordine di mettere a disposizione per esigenze di ordine pubblico 2500 uomini
divisi in 5 scaglioni. A fine dicembre il Gruppo fu incaricato di mettere a
disposizione delle forze alleate 1400 uomini destinati alle unità salmieriste.
Il Gruppo fu quindi orientato ad un impiego non operativo, ma sostanzialmente
logistico fino a quando nel gennaio del 1945 gli fu affidato il compito
dell’addestramento dei complementi. Il Gruppo avrebbe avuto la denominazione di
Comando divisione “Piceno”, Centro addestramento complementi per forze italiane
di combattimento. L’ordinamento fi completamente riordinato e si ebbe un
Comando Centro, un reggimento raccolta e smistamento complementi, un reggimento
complementi di fanteria, un reggimento complementi misto, scuole di
addestramento. Per i restanti mesi il Centro assolse la sua funzione, fornendo
ai Gruppi in linea personale motivato e preparato. Il Centro era dislocato a Bracciano e Cesano
di Roma in caserme ed aree addestrative che ancora oggi sono destinare agli usi
e finalità assolta nel 1945 dal “Piceno”.
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