DIBATTITI
Recupero della Memoria
e decoro Urbano
di Alberto e Maria Stella Vido
ORIGINE DEL PROGETTO
Il
Commissario del Governo per le Onoranze ai caduti in Guerra, aveva compilato un
programma generale di sistemazione che poggiava sul sistema dei grandi
concentramenti di Salme in quanto consentiva di assurgere, nelle diverse opere da
costruirsi, al carattere monumentale e quindi al concetto di perpetuità in
parola. Per le zone arretrate del territorio di Guerra- per quelle, cioè, non a
contatto delle linee corrispondenti alle vere e proprie fronti di battaglia- il
predetto Commissariato stabilì di effettuare i concepiti grandi concentramenti
di Salme nei più importanti centri - corrispondenti, quasi ovunque, a
capoluoghi di provincia - appoggiando la sistemazione delle Salme stesse a
colombari, o cripte, già esistenti o da costruirsi in Cimiteri o Templi di
detti centri. La città di Sondrio fu scelta come sede di uno dei grandi
concentramenti di Salme previsti ed all’ Autorità Municipale di allora fu
prospettata la delicatissima questione.
LA COLLOCAZIONE
Il Podestà di Sondrio per facilitare
l’attuazione dell’opera, finalizzata a dare perpetuo ed onorato Asilo di pace
ai Caduti accolse l’appello rivolto dal Commissario di Governo mettendo a
disposizione la Cappella esistente nell’area del Parco della Rimembranza della
Città e dichiarandosi pronto a far eseguite tutti i lavori di demolizione,
ricostruzione ed adattamento necessari per trasformare la Cappella stessa in un
conveniente e decoroso Ossario.
Il Progetto
Il
progetto dell’opera fu compilato dall’Architetto Prof. Pietro Dal Fabro di Treviso (Consulente per il Sacrario
di Redipuglia) e rispose pienamente, nei
riguardi artistici e tecnici ai vari requisiti di una conveniente sistemazione
delle Salme, cosicché l’opera stessa riuscì veramente degna, sotto ogni
rapporto , del suo altissimo significato.
I FONDI
Nello
svolgimento delle pratiche successivamente intercorse fra il Commissario del
Governo e l’allora Podestà di Sondrio per il finanziamento dell’opera
intervenne con l’alta sua autorità anche S.E. il Regio Prefetto di Sondrio che
riuscì a determinare il generoso concorso al finanziamento stesso
dell’Amministrazione Provinciale di Sondrio, della Banca Popolare di Sondrio,
della Banca Piccolo Credito Valtellinese, della Banca della Valtellina e della
Banca Agricola Italiana.
Tale
contributo finanziario dell’Amministrazione Provinciale e delle quattro banche
fu corrisposto al Comune di Sondrio quale esecutore dell’opera e permise di
giungere ad un accordo circa la spesa da sostenersi da parte del Comune ed il
contributo finanziario da concedersi da parte dello Stato per la costruzione
dell’opera stessa. Il progetto, approvato ed accettato tanto dal Comune di
Sondrio quanto dal Commissario del Governo per le onoranze ai Caduti in Guerra,
previde una spesa complessiva di £. 230.000, delle quali £. 150.000 furono
finanziate dall’Amministrazione Militare. Il Comune di Sondrio si obbligò
quindi a svolgere, secondo il progetto predisposto dall’Architetto Dal Fabro, i
lavori necessari per la trasformazione della Cappella già presente nel Parco
della Rimembranza della città di Sondrio in un ossario a loculi individuali per
i Caduti in guerra nonché concesse all’Amministrazione militare di procedere
alla definitiva sistemazione nell’Ossario stesso, onde vi fossero conservate in
perpetuo, delle salme di 650 militari
italiani Caduti in guerra (615 identificate, 35 ignote) poi ridotte a 584, che
all’epoca si trovavano inumate, in via provvisoria, nel cimitero civile di
Sondrio e nei cimiteri civili e militari della provincia. La manutenzione della
Cappella Ossario, e del Parco della Rimembranza è affidata al Comune di Sondrio (convenzione G.C. n 11 del 22/01/07
Ministero della Difesa – Comune di Sondrio – e successive sue delibere). Il
minuto mantenimento e la custodia della cappella Ossario sono oggi affidate al
Gruppo Alpini di Sondrio (convenzione Gruppo Alpini di Sondrio-Comune di
Sondrio).
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