ISTITUTO
DEL NASTRO AZZURRO FRA COMBATTENTI DECORATI AL VALOR MILITARE,
FEDERAZIONE DI LECCO
“PER
NON DIMENTICARE”
Il prossimo sabato, 2
giugno, Festa della Repubblica Italiana, presso la Sala Don
Ticozzi in Lecco il Prefetto di Lecco, Dott.ssa Liliana Baccari,
dopo i saluti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
consegnerà le Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana
e le Medaglie d’Onore agli (IMI)Internati Militari
Italiani, che nel corso della 2° Guerra Mondiale, subirono la
deportazione nei Lager Nazisti per la conquista della Libertà e
della Democrazia, donando alla nostra generazione, più
fortunata, questo lungo periodo di PACE e benessere.
A nome dell’Istituto
Nastro Azzurro, Federazione di Lecco, su richiesta dei congiunti e
grazie alla fattiva collaborazione del Direttore dell’Archivio
di Stato di Como, Dott.ssa Lucia Ronchetti, lo scrivente
ha svolto, volontariamente, le ricerche dei documenti utili al
riconoscimento dell’onorificenza degli Internati sottoelencati cui
sarà conferita la Medaglia d’Onore (alla memoria). Salvo
imprevisti, considerata l’età, alla cerimonia di consegna sarà
presente anche il Presidente Onorario dell’Istituto Nastro Azzurro
l’Alpino Fedele Balossi, classe 1919; M.B.V.M.
(sul campo) conferita sul fronte russo,” Croce al Merito di
Guerra” e Medaglia D’Onore per la prigionia nei Lager nazisti.
Testimonianza viva dei tragici eventi della seconda Guerra Mondiale,
che non devono cadere in oblio.
Elenco e cenni sugli
Internati Militari Italiani
1) Bettega
Battista, classe 1919, nato a Dervio (LC), chiamato alle armi il
12 marzo 1940, arruolato nel 5° Rgt. .Alpini Battaglione “Valle
Intelvi”; dal 11 – 6 – 1940 al 26 -6- 1940 partecipa
alle operazioni di guerra svoltesi alla Frontiera Alpina
Occidentale contro la Francia. Dal 31 ottobre 1940 cessa
di essere mobilitato al Battaglione Valle Intelvi per passare al
Battaglione “Morbegno” 45^ Compagnia; dal 10 –
11- 1940 al 23 – 4- 1941 partecipa alle operazioni di guerra
svoltesi alla Frontiera Greco-Albanese contro la Grecia;
dal 20-7-1942 al 26 – 01 - 1943 ha partecipato alle operazioni di
guerra svoltesi contro la Russia col 5° Rgt. Alpini
Battaglione “Morbegno” 107 C.C.A.A. Reduce dal drammatico
fronte russo rientra in Patria, ma, l’Odissea del Caporale Bettega,
come quella degli altri alpini elencati, non è ancora finita:
infatti, la sera dell’8 settembre 1943, all’annuncio
dell’Armistizio di Badoglio un reparto del “Morbegno” è
stanziato in alta Val Pusteria nella Caserma di San Candido (BZ),
Bettega rifiuta di aderire alla costituenda RSI, ed è catturato dai
tedeschi e deportato nei Lager Nazisti di Lipsia Stammlager IV G.
Liberato a fine guerra rientrerà in Patria il 26 giugno 1945. La
medaglia d’Onore (alla memoria) sarà consegnata alla
figlia, Signora Enrica Bettega.
2) Bolis Carlo,
classe 1924, nato a Erve, (LC), chiamato alle armi il 12
maggio 1943, inquadrato nel 5° Rgt. Alpini Battaglione
Tirano 49^ Compagnia; l‘8 settembre 1943, dislocato col reparto in
Alto Adige ,rifiutò di aderire alla costituenda RSI, catturato
dalle Forze Armate Tedesche a Rio di Pusteria (BZ)fu internato
in Germania nei Lager Nazisti di: Campo di Concentramento 1 A
Prussia Orientale; Reisband: lavoro coatto per le
Ferrovie di Stato Tedesche; indi a Kirmusen (Brandeburgo), ivi
liberato dai soldati russi a fine aprile 1945. Rimpatriato giugno
1945. Già decorato di “Croce al Merito di Guerra” per
internamento in Germania, concessa il 30 aprile 1976 .Inoltre,
DIPLOMA D’ONORE AL COMBATTENTE PER LA LIBERTA’ D’ITALIA
1943- 1945, concesso il 26 novembre 1985 dal Presidente della
Repubblica Francesco Cossiga . A ricevere l’onorificenza (alla
memoria) sarà la figlia, Signora Cristina Bolis.
3) Corti Bruno,
classe 1913, nato a Pescate (LC), chiamato alle armi il 06 aprile
1934 ,arruolato nel 5° Rgt. Alpini per il servizio di leva.
Congedato il 5 ottobre 1935. Richiamato alle armi il 04 giugno 1940,
nel 5° Rgt. Alpini Battaglione “Morbegno” 44^
Compagnia ; dal 11- 6 – 1940 al 25 – 6 – 1940 ha
partecipato alle operazioni di guerra svoltesi alla Frontiera
Alpina Occidentale contro la Francia. Dal 20 luglio 1942
al 26 gennaio 1943 ha partecipato alle operazioni di guerra contro la
Russia, sempre col 5° Regg. Alpini Battaglione “Morbegno”.
Scampato al tragico ripiegamento russo è stato catturato dai
tedeschi e deportato in Germania. Morto in prigionia in Germania il
28 febbraio 1944. Le spoglie sono state rimpatriate nel 1992. La
Medaglia d’Onore (alla memoria)sarà consegnata al
congiunto, Signor Umberto Polvara.
4) Crocchi
Mario, classe 1914, nato a Bellano (LC), chiamato alle armi il 6
aprile 1935 arruolato nel 5° Rgt. Alpini per svolgere il
servizio di leva. Soldato scelto il 7 luglio 1935. Congedato il 3
settembre 1936. Richiamato alle armi il 4 giugno 1940, destinato al
Battaglione “Valle Intelvi”, dal 18 -6 – 1940 al 26 -6
-1940, partecipa alle operazioni di guerra alla Frontiera Alpina
Occidentale contro la Francia. Destinato al 105° Battaglione
Complementi del 5° Rgt. Alpini, inviato in Albania il 23 marzo 1941,
rimpatriato il 1 luglio 1941. Destinato alla C.C.R. del 5° Rgt.
Alpini, dal 20 -7 -1942 al 26 – 01 - 1943 partecipa alle
operazioni di guerra contro la Russia. Scampato
all’allucinante ritirata nella gelida steppa russa, riportò
congelamento di 2° grado al piede destro. Dopo le cure presso
l’Ospedale Militare di Camaiore, Viareggio, passa all’Ospedale
Militare di Baggio, Milano, ove viene dimesso il 4 aprile 1943, con
licenza di convalescenza di gg. 30. Terminata la convalescenza
rientra al Corpo di appartenenza dislocato in Alto Adige; l’8
settembre 1943, a Fortezza (BZ) dopo una breve sparatoria, fu
catturato dai tedeschi e deportato nei Lager Nazisti : Linz –
Salisburgo - Stalag 17 B . Rimpatriato a fine guerra il 02
luglio 1945. Riceverà la Medaglia d’Onore (alla memoria) la
nipote, Signora Silvia Vitali
5) Pini Giovanni,
classe 1922, nato a Gorizia, poi residente a Mandello del Lario.
Chiamato alle armi il 15 gennaio 1942 assegnato al 5° Reggimento
Alpini in Merano; trasferito al Comando Brigata Alpina ha
partecipato alle operazioni di guerra svoltesi in confine Jugoslavo
dal settembre 1942 al settembre 1943, ove il 10 settembre, a Udine,
è stato catturato dalle truppe germaniche e internato nel Campo di
concentramento di prigionia Stammlager XX B (Danzica )
proveniente dal campo di concentramento di Thorn (Polonia), indi
liberato dai russi nel marzo 1945 , trasferito prima Varsavia, poi a
Sluz (Provincia di Minsk, Bielo- Russia) indi partito per il
rimpatrio ai primi di settembre 1945. Rimpatriato il 1 ottobre 1945,
Giovanni è deceduto Mandello nel 1983; la medaglia d’Onore (alla
memoria)sarà consegnata al figlio, Signor Giuseppe Pini.
*Nota: il nonno paterno,
Col. Pini Galdino, è stato un valoroso ufficiale degli Alpini
decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare durante la 1°
Guerra Mondiale. Dopo la Grande Guerra fu tra fondatori storici del
Gruppo Alpini di Mandello.
6) Ronchetti Trieste,
classe 1915, nato a Lecco, chiamato alle armi il 10 giugno 1936, nel
3° Reggimento Genio Telegrafisti; richiamato alle armi il 4 -6-
1940; in zona di guerra dal 11- 6 - 1940 al 17 – 8- 1940 ;
imbarcato a Bari il 20 -12 -1940, sbarcato a Durazzo il 21 -21 -1940
; dal 01 -5 -1941 promosso Geniere Scelto ; il 14 /09/1943,
catturato dai tedeschi a Walkis in Grecia; deportato nei
Lager nazisti Stammlager XI B. E’ stato liberato il 26 -3
– 1945 . La medaglia d’Onore (alla memoria) sarà
consegnata al figlio, Signor Ronchetti Giorgio
7) Valsecchi
Giuseppe, soldato di leva classe 1916, Distretto di
Bergamo, nato a Erve, ora (LC), chiamato alle armi l’11 maggio 1938
arruolato nel 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Bergamo “;
terminato il servizio di leva (18 mesi) l’11 novembre 1939, fu
trattenuto alle armi ai sensi della Circolare n. 400001 del 24
- 8- 39. Dal 11 – 6 – 1940 è in territorio dichiarato in
stato di guerra, Fronte Occidentale Alpino contro la Francia.
Il 27 luglio 1942, parte per la Russia col 2° Rgt. Art.
Alpina Gruppo Bergamo facente parte del Corpo di spedizione
Italiano in Russia (ARMIR). Rimpatriato e giunto al Campo di
Contumacia il 15 maggio 1943. L’8 settembre 1943, viene catturato
dalle forze armate tedesche a Bressanone (BZ) e deportato in
Germania nei Lager di: Stablak (Prussia Orientale),
Custrin, Brandeburgo, Berlino e Belgrado. Liberato il 1 luglio 1945.
Rimpatriato il 7 luglio 1945. Il 12 novembre 1974 gli è stata
concessa la “Croce al Merito di Guerra” per la prigionia in
Germania. La medaglia d’Onore(alla memoria) sarà consegnata
alla nipote, Signora Cristina Bolis.
8) Valsecchi Pietro,
classe 1920, nato a Erve (LC), chiamato alle armi il 9 marzo 1940,
arruolato nel 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Val Camonica”;
dal 11- 6 – 1940 al 25 – 8 – 1940 è in territorio dichiarato
in stato di guerra (Fronte Alpino Occidentale) contro la Francia.
Dal 25 -8 – 1940, trasferito al 2° Rgt Art. Alpina
“Gruppo Bergamo” 32^ Batteria, il 19 -11- 1940 imbarcato a
Brindisi per l’Albania, sbarcato a Durazzo il 21 -11-1940,
partecipa alle operazioni di guerra contro la Grecia; il 4
luglio 1941 imbarcato a Durazzo sulla nave “Quirinale” parte per
l’Italia , sbarcato a Bari il 5 luglio 1941. Dal 26 luglio 1942 al
15 -3- 1943 ha partecipato alle operazioni di guerra contro la
Russia. Rimpatriato e giunto al Campo di Contumacia di Udine
il 15 -3- 1943. Sbandatosi in seguito agli eventi sopravvenuti
all’armistizio. Catturato dai tedeschi e condotto in Germania.
Liberato il 23 -9 -1945. Ha titolo all’attribuzione dei benefici
di cui all’art. 6 del D.L. 24 marzo 1943 n° 137 per essere stato
prigioniero dei tedeschi dal 9/9/43 al 8/5/45 e trattenuto dagli
alleati fino al 24/9/45.
Campagne di guerra: 1941
; 1942 ; 1943 ; 1944 ; 1945; Decorato di n.° 2 “Croci al Merito
di Guerra” concesse in data 16 – 4 -1974. La medaglia d’Onore
(alla memoria) sarà consegnata alla nipote, Signora Rosella
Bolis
9) Viganò Paolo,
classe 1922, nato a Rogeno (LC) chiamato alle armi il 18 gennaio
1942, arruolato nel 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Val
Camonica” 28^ Batteria, il 3 agosto 1942 partito per la Russia
facente parte del Corpo di Spedizione Italiana in Russia (ARMIR).
Sopravvissuto alla tragedia del ripiegamento sul fronte russo,
rimpatriato e giunto al Campo di Contumacia di Udine il 16 marzo
1943. Il 2 aprile 1943 concessa Licenza di gg 30 +2 . Rientrato
al Corpo, l’8 settembre 1943, è fatto prigioniero dai tedeschi a
Vipiteno (BZ); internato in Germania nel Campo di
concentramento di Protest, Bremonvsch, Stammlager X A.
Liberato dalle Forze Alleate il 30 – 7 -1945 , arrivato a Rogeno
il 7 agosto 1945. L’onorificenza (alla memoria) sarà
consegnata al figlio, Dott. Pierluigi Viganò.
Accomunati dalle vicende
dei nostri padri sabato prossimo il Prefetto di Novara, in
seguito alle ricerche dello scrivente, consegnerà alla Signora
Orlandi Enrica la Medaglia d’Onore (alla memoria) di suo
padre l’Alpino Orlandi Pietro, nato a Pasturo, deceduto a
Novara il 15 novembre 1975, all’età di soli 58 anni!
10) Orlandi Pietro,
classe 1917, nato a Pasturo (LC), chiamato alle armi il 30 marzo
1939, arruolato nel 5° Rgt. Alpini Battaglione “Morbegno” 47^
Compagnia; ha partecipato dal 11 giugno 1940 al 25 giugno 1940
alle Operazioni di Guerra svoltesi alla Frontiera Alpina
Occidentale contro la Francia. Dal 10 novembre 1940 al 14
dicembre 1940 ha partecipato alle Operazioni di Guerra svoltesi alla
Frontiera Greco-Albanese, ivi gravemente ferito al torace in
combattimento il 21 novembre 1940; ricoverato inizialmente
l’Ospedale di Tirana il 26 novembre 1940; il 4 dicembre partito via
aera da Tirana per il rimpatriato. Trattandosi di ferita ai polmoni
inizia il lungo pellegrinaggio presso vari Ospedali Militari
Territoriali fra cui: Bari, Siena e Milano. Le cure negli
Ospedali, seguite dalle numerose convalescenze, si protraggono per 2
anni. Il 27 luglio 1942 la Commissione Medica certifica che l’Alpino
Orlandi Pietro può rientrare al Corpo di appartenenza. Nel
frattempo, il 20 luglio 1942, il suo Battaglione “Morbegno” è
partito per la Russia. Orlandi lo raggiugerà il 13 ottobre 1942
col Battaglione Complementi del 5° Reggimento Alpini. Il 26
gennaio 1943, a Nikolajewka, durante l’ultima Battaglia
per la salvezza, Pietro, sebbene duramente provato dall’allucinante
ritirata costellata di croci e dai postumi della malattia, darà
prova di grande coraggio e di altruismo. Il suo nobile esempio di
puro eroismo sarà premiato con la M.A.V.M. con la seguente
motivazione:
“ Non ostante le
precarie condizioni di salute, partecipava di sua volontà con la
squadra all’attacco di un baluardo nemico tenacemente difeso.
Notato il fucile mitragliatore che ostacolava sul fianco i movimenti
del reparto, si lanciava arditamente da solo verso l’arma e,
fattola momentaneamente tacere a colpi di bombe a mano, balzava sul
servente, catturandolo con l’arma stessa, che impiegava
successivamente in appoggio al movimento del suo plotone privo di
armi automatiche. Nikolajewka (fronte russo) 26 gennaio
1943 “
Rimpatriato dalla Russia
e giunto al Campo di Contumaciale di Postumia il 21 marzo 1943. Il 20
aprile 1943 inviato in licenza di gg.30 +2. Rientrato al 5°
Reggimento Alpini allo scadere della predetta licenza il 21 maggio
1943.
Fatto prigioniero dalle
truppe tedesche a Fortezza (BZ) l’8 settembre 1943 , mentre
apparteneva al 5° Reggimento Alpini ed internato in Germania.
Rimpatriato il 15 luglio 1945, presentandosi al Centro Alloggio di
Pescantina. Inviato in licenza di gg. 60 con assegni.
Dall’Atto di Notorietà
del Comune di Pasturo, in data 22 ottobre 1945, firmato dal
sindaco Rag. Mario Invernizzi si legge che, Orlandi Pietro fu
Francesco nato e residente in questo Comune classe 1917, è persona
di buona condotta morale civile e politica e di ottimo comportamento.
* “per non
dimenticare” ogni anno, verso fine di gennaio la “Sezione
ANA Alto Lario”, presieduta dall’ing, Luigi Bernardi,
organizza a Colico una importante cerimonia commemorativa a
ricordo della Battaglia di Nikolajewka, con la presenza di un
picchetto d’onore del Glorioso Battaglione Morbegno in armi col suo
Comandante. L’evento è sempre molto partecipato da tantissimi
Alpini e dalle più alte cariche Militari, Civili, Religiose e
Associazioni con le relative insegne che sfilano ordinatamente per le
vie della Città pavesata dal tricolore.
“Un Popolo che non
ha memoria, non ha futuro”.
Il Presidente
Mario Nasatti
Lecco, 30 maggio 2018
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