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giovedì 4 maggio 2017

Quando si scherza, bisogna essere seri.

NOTIZIE CESVAM


Si è tenuta ieri, 3 maggio 2017, la conferenza del Prof. Giancarlo Ramaccia, membro del Collegio dei Redattori dei "QUADERNI" del Nastro Azzurro e del CESVAM, sul tema "Boroevic, il Leone dell'Isonzo", nel quadro dei cosiddetti "Mercoledi del Nastro Azzurro" organizzati dalla Federazione di Roma.  Il CESVAM, nella sua attività verso l'esterno aveva stabilito che questa attività si concentrasse nella III settimana di ogni mese, come punto di incontro, su un tema o progetto di ricerca. Come eccezione era stato deciso di partecipare a questi "Mercoledì del Nastro Azzurro" coinvolgendo membri del CESVAM (ad esempio il Dott. Cecini e lo stesso Prof. Giancarlo Ramaccia) o altre persone come il Magg. Giuseppe Tarantino. Inoltre si era dedicato tempo prezioso alla soluzione di un annoso problema, in verità grave, a trovare risorse umane e di fattibilità. Da oltre un mese, dopo aver predisposto progetto esecutivo e documento di impianto coinvolgendo persone che ora sono in attesa di una risposta, tutto tace. Una solenne portata in giro.

Il bilancio di tutto questo non è positivo in quanto, senza entrare nei particolari, non si è avuto un ritorno soddisfacente e solo grazie alla amicizia ed alla comprensione delle persone coinvolte si è potuto superare episodi veramente non degni di nota.

In tutto questo occorre stabilire ancora una volta quale è il livello di ambizione CESVAM: se deve essere l'occasione per passare delle ore liete insieme, senza null'altro chiedere che la buona compagnia oppure se deve svolgere una attività accademica di spessore facendo cultura a favore dei principi che sottendono all'Istituto del Nastro Azzurro. Nel primo caso non vale la pena di scomodare persone, rischiando anche di compromettere i rapporti personali facendoli partecipare a iniziative a cui loro non avrebbero mai partecipato; nel secondo caso elementi che non hanno i prerequisiti di svolgere la funzione richiesta, oppure hanno un numero molto alto nelle loro priorità riferito al CESVAM, vanno emarginati, anemizzati, e non coinvolti nelle attività dirette ed indirette del CESVAM stesso.

Come diceva Alberto Sordi, quando si scherza, bisogna essere seri. Così quando si fa attività di volontariato, come quella prestata all'Istituto del Nastro Azzurro, si deve essere precisi, lineari affidabili e credibili. Se questo non si manifesta tutto quanto si traduce in discredito per l'Istituto stesso. E questo non è accettabile sia per l'Istituto sia per la propria dignità personale.

Massimo Coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org.)

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