Qui Trieste – Ebrei e Grande guerra,
una grande stagione di impegno
In svolgimento, nelle sale del Museo ebraico di Trieste, un prestigioso convegno dal titolo “L’apporto degli ebrei all’assistenza sanitaria al fronte della Grande Guerra” organizzato dall’Associazione Medica Ebraica con il patrocinio del Comune, della Comunità ebraica e dell’Università degli Studi del capoluogo giuliano.
Numerosi i relatori che hanno accolto l’invito del comitato scientifico composto da Stefano Arieti (Bologna), Tullia Catalan (Trieste), Gadi Luzzatto Voghera (Padova), Giorgio Mortara (Milano), Rosanna Supino (Milano).
Una grande ricchezza di contributi per approfondire una pagina di storia in parte da riscoprire. Tra i protagonisti del convegno Maddalena Del Bianco Cotrozzi, Pierluigi Briganti, Giovanni Cecini, Andrea Finzi, Matteo Perissinotto, Mauro Tabor, Daniele Roccas, Pierpaolo Martucci, Stefano Arieti, Valerio Marchi e Rita Corsa.
“In quasi tutti i medici ebrei vi è stato oltre all’impegno nello sviluppo della scienza medica un forte impegno civile e sociale quasi come un obbligo per la libertà e per la emancipazione ottenuta. Non sentirono la propria fede religiosa come un impedimento alla partecipazione alla vita pubblica italiana” scrive il presidente dell’Ame Giorgio Mortara in un intervento letto oggi in apertura di convegno.
“Ho voluto questo convegno, l’ho fortemente voluto – ha affermato la dottoressa Supino – perché molti non sanno quanto gli ebrei si sentano italiani e quanto siano, almeno in questo caso, integrati nella vita pubblica italiana. Qualcuno ha scritto che gli ebrei durante la prima guerra mondiale erano più italiani degli italiani”.
Numerosi i relatori che hanno accolto l’invito del comitato scientifico composto da Stefano Arieti (Bologna), Tullia Catalan (Trieste), Gadi Luzzatto Voghera (Padova), Giorgio Mortara (Milano), Rosanna Supino (Milano).
Una grande ricchezza di contributi per approfondire una pagina di storia in parte da riscoprire. Tra i protagonisti del convegno Maddalena Del Bianco Cotrozzi, Pierluigi Briganti, Giovanni Cecini, Andrea Finzi, Matteo Perissinotto, Mauro Tabor, Daniele Roccas, Pierpaolo Martucci, Stefano Arieti, Valerio Marchi e Rita Corsa.
“In quasi tutti i medici ebrei vi è stato oltre all’impegno nello sviluppo della scienza medica un forte impegno civile e sociale quasi come un obbligo per la libertà e per la emancipazione ottenuta. Non sentirono la propria fede religiosa come un impedimento alla partecipazione alla vita pubblica italiana” scrive il presidente dell’Ame Giorgio Mortara in un intervento letto oggi in apertura di convegno.
“Ho voluto questo convegno, l’ho fortemente voluto – ha affermato la dottoressa Supino – perché molti non sanno quanto gli ebrei si sentano italiani e quanto siano, almeno in questo caso, integrati nella vita pubblica italiana. Qualcuno ha scritto che gli ebrei durante la prima guerra mondiale erano più italiani degli italiani”.
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