Una delle tante piaghe sociali che affliggevano la nostra società di inizio secolo e negli anni seguenti era la convinzione che le offese all’onore di una persona potesse essere lavato solo con il sangue versato. Da qui, erede di una tradizione e convezione che affonda le sue radici nel medioevo, persisteva il duello, sia all’arma bianca che con le armi da fuoco. Un codice ed una procedura be precisa stabiliva le regole con tanto di testimoni, padrini ed anche di medici. Era dalla legge vietato, ma tollerato ed era in voga fra le classi ben abbienti, mentre quelle proletarie avevano ben altri problemi che ricorre alle armi per risolvere questioni di prestigio e d’onore. Uno delle ragioni per cui fu istituito l’Istituto del Nastro Azzurro, che occorre ribadirlo non è una associazione, altrimenti non avrebbe potuto assolvere a funzioni di magistratura e di giustizia, è proprio quella di risolvere le questioni d’onore. Essendo composto solo da Decorati, questa funzione era poste in buone mani, in quanto l’onore era stato dimostrato sul campo di battaglia e riconosciuto. Il presente volume vuole documentare in questa data centenaria, l’attiva delle Corti d’Onore sia quella centrale che quelle istituite presso ogni Federazione provinciale. Un quadro d’insieme per avere conto del fatto che questa attività, ovvero porre fine alla piaga del duello, attività aiuta anche dall’evolversi e dal superamento nella nostra società di determinati concetti.
I limiti di tempo sono dettati dall’arco di tempo in cui le Corti d’Onore hanno svolto la loro funzione, cioè dalla fondazione dell’Istituto fino agli anni sessanta del ‘900. I limi ti spazio sono i luoghi ove le Corti d’Onore hanno esercitato la loro funzione.
Come per gli altri libri dedicati alla data centenaria dell’istituto si ipotizza la pubblicazione di volumi ulteriori, qualora nel corso della ricerca in essere emergessero ulteriori materiali, come ad esempio il confronto con similari istituzione in altri paesi d’Europa, volumi che andrebbero ad affiancarsi per completezza al presente.
Bozza non definitiva.
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