SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Ten. Cpl. Art. Pe.
Sergio Benedetto Sabetta
L’attuale
pandemia ha accelerato la maturazione di una serie di problematiche già in
corso, ma anche posto con forza, evidenziandoli, la rideterminazione degli
equilibri strategici nel mondo.
Tutti e tre
i Superstati della Cina, Russia ed U.S.A., hanno mostrato ciascuno i propri
limiti, né l’U. E. si è mostrata finora all’altezza di potersi porre nuovamente
come elemento di equilibrio a livello globale, essendo divisa all’interno da
opposti interessi e sospetti, nonché facilmente influenzabile dall’esterno.
Una di
questa problematiche è la progressiva decadenza dell’ambiente naturale e degli
equilibri ecologici del Pianeta, sottoposto ad una pressione antropologica
crescente sia demografica che di modelli economico-consumistici, da quelli
alimentari, all’usa e getta, fino ad una mobilità di forte impatto ambientale,
vedesi il crescente uso low cost del
mezzo aereo, ma anche navale, elementi di cui si tende a tacere per evidenti motivi
economici, preferendo concentrarsi su altri aspetti.
Dal 1970 al
2020 il “Liding Planet Report” calcola che vi è stata una perdita del 69% di
specie di vertebrati con punte dell’83% per le popolazioni di acqua dolce, in
cui attività umane e l’uso del suolo vengono a sommarsi nell’impoverimento e
nella desertificazione.
Il modello
economico e la tecnologia che vi è alla base viene quindi a confluire nella
ridefinizione dei poteri nell’ambito globale, la necessità del tanto decantato
green non risulta quindi asettico ma
diviene uno dei fattori di futuri scontri globali, sia nella necessaria
rideterminazione dei tempi che delle relative tecnologie elaborate, basti
pensare alle problematiche emerse nella elettrificazione della mobilità
terrestre.
Si concentra
l’attenzione nei settori economici promettenti, sottacendo le problematiche tecnologiche
o la necessità del possesso delle relative risorse ambientali, pur sempre
necessarie per sostenere il cambiamento, infatti allo sviluppo della tecnologia
si affianca il controllo delle terre rare e delle acque dolci necessarie.
Come tutti i
cambiamenti vi sono conflitti in atto e in prospettiva da governare, di cui si
deve essere coscienti, superando il semplice entusiasmo foriero di gravi
errori, occorre vedere oltre e in trasparenza il complicato rapporto
economico-strategico tra finanza, tecnologia, modelli alimentari, sociali, di
mobilità, in termini più ampi culturali che vi sono alla base.
Il dominio
dei flussi di informazione viene ad essere uno dei motivi di scontro e di
influenza anche sul green, la tecnologia ha un ruolo centrale nel formare
l’opinione pubblica e quindi nel rafforzare l’orientamento delle tecnologie da
adottarsi, oltre ai legislatori, alle autorità di garanzia e controllo, in
quanto aiutati da un impoverimento del linguaggio che rende problematica la
capacità critica.
Ne è sintomo
la recente polemica sul divieto adottato in U.S.A. sull’uso di Tik Tok sugli
smartphone dei dipendenti pubblici, da cui si vede lo scontro globale in atto
sul controllo della comunicazione, di cui il green ne è parte.
Scontro tra
potenze globali di cui era stata già una manifestazione lo scandalo avvenuto a
Bruxelles sulle spie cinesi nell’ambasciata di Malta per rubare i segreti dell’U.E. e polemiche sui
tentativi di hackerare i server del Bundestag da parte russa negato dagli
stessi.
D’altronde,
come osserva Cathy O’Neil, l’algoritmo è l’espressione matematica anche di
un’idea politica, come tale non è mai neutrale, esso viene a formare una verità
per il popolo.
Bibliografia
·
D.
Kahneman, Pensieri lenti e veloci, Mondadori 2012;
·
Z.
Gerseberg – S. Illing, The Paradox of Democracy, University of Chicago Press;
·
A.
Schiavone, Progresso, Il Mulino 2020.
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