APPROFONDIMENTI
Progetto
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione
Massimo Coltrinari
La costituzione dei Gruppi di combattimento nasce dalla necessità di rimpiazzare da parte alleata le unità ritirate dal fronte italiano e impiegate nella operazione ANVIL, lo sbarco nel sud della Francia, in concomitanza della avanzata delle truppe sbarcate in Normandia, nella Francia nord-occidentale. Gli intendimenti alleati sono comunicati al vertice del Regio esercito in due riunioni, una il 23 e l'altra il 31 luglio 1944. Nella prima si ipotizza la costituzione di due unità di fanteria, con equipaggiamento e armamento britannici; nella seconda il numero di Gruppi da costituire sono elevati a sei.
Ai Gruppi non vengono concessi i mezzi corazzati; quindi non sono in grado di lanciare operazioni offensive, e quindi determinare la vittoria. Sempre per ragioni politiche, i Gruppi di combattimento sono chiamati tali e non divisioni. Infine vengono impiegati inseriti in unità complesse alleate; non viene creato un Corpo d'Armata italiano. Sono le conseguenze dell'armistizio lungo firmato il 29 settembre 1943 da Badoglio a Malta, che sottolinea la condizione di vinti degli Italiani, a cui gli alleati concedono di partecipare alla lotta contro la coalizione hitleriana, dopo la dichiarazione di guerra alla Germania del 13 ottobre 1943, ma impediscono che al tavolo della pace si porti eclatanti vittorie militari sul campo.
Due articoli su questo argomento uno dedicato alla riunione del 23 luglio 1944 e l'altro alla riunione del 31 luglio 1944 sono pubblicati rispettivamente in data 9 maggio 2021 e 12 maggio 2021 in www.istitutodelnastroazzurro.org al comparto CESVAM della Home Page
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