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venerdì 14 giugno 2019

Una lettera del 7 settembre 1943

MUSEI,ARCHIVI E BIBLIOTECHE
Le Fosse Ardeatine, momento cruciale 
della storia recente d'Italia


CONTRIBUTI ALLA CONOSCENZA 
DELLA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943

Massimo Coltrinari


Giovanni Frignani Tenente Colonnello  dei Carabinieri 
Medaglia d’Oro al Valor Militare

Ordinò l’arresto di Benito Mussolini eseguito dal Magg. De Carolis e dal cap. Raffaele Aversa, entrambi Martiri alle Fosse Ardeatine 
Arresto il 24 gennaio 1944, fu portato alle Prigioni di via Tasso e quindi trucidato alle Fosse Ardeatine

 Motivazione della Medaglia d'Oro
Ufficiale dei CC.RR. comandante di una compagnia della Capitale, opponeva dopo l’armistizio, all’azione aperta ed alle mene subdole dell’oppressore tedesco e del fascismo risorgente, il sistematico ostruzionismo proprio e dei dipendenti. Sfidava ancora i nazifascisti sottraendo i suoi uomini ad ignominiosa cattura. Riannodatene le file e raccolti numerosi sbandati dell’Arma, ne indirizzava le energie alla lotta clandestina, cooperando con ardore, sprezzante di ogni rischio, a forgiarne sempre più vasta e possente compagine. Arrestato dalla polizia tedesca come organizzatore di bande armate, sopportava per due mesi, nelle prigioni di via Tasso, sevizie e torture che non valsero a strappargli alcuna rivelazione. Fiaccato nel corpo, indomito nello spirito sempre drizzato fieramente contro i nemici della Patria cadeva sotto la mitraglia del plotone di esecuzione alle Fosse Ardeatine.»
— Fronte militare della Resistenza - Fosse Ardeatine, 8 settembre 1943 - 24 marzo 1944.[5]

Queste tre Medaglie d’Oro al Valor Militare sono particolarmente significative in quanto ancora oggi presentano risvolti oscuri nel quadro delle vicende della crisi armistiziale del 1943. Entrati a far parte del Fronte Militare Clandestino, finirono fucilati alle Fosse Ardeatine come tanti altri che potevano un domani essere testimoni scomodi di vicende che ancora oggi  meriterebbero ulteriori approfondimenti

Questa la lettera, estremamente interessante è datata 7 settembre 1943


LEGIONE TERRITORIALE CARABINIERI REALI DI ROMA
GRUPPO INTERNO DI ROMA


Roma, li 7 settembre 1943.-
PROMEMORIA RISERVATO PERSONALE.-
-AL CONANDO GENSRALE ARMA CC.RR.-uff.sit. e serv.-      ROMA
AL COMANDO DELLA 2a DIVISIONE CC.RR. "Podgora"        ROMA
AL COMANDO DELLA IV°BRIGATA CC.RR.                ROMA
AL COMANDO DELLA LEGIONE TERR.CC.RR.-uff.servizio ROMA

Negli ambienti militari ed in quelli del Ministero degli Esteri si parla delle evoluzioni di politica estera che la Germania potrebbe provocare per salvarsi da una totale disfatta.- Ad eccezione di coloro che credono ancora nell'efficacia della tattica elastica e logoratrice adottata sul fronte orientale e riservano pertanto il loro giudizio sulla situazione militare tedesca ai risultati finali delle battaglie in atto, altri affermano che presentemente nel Reich esisterebbero due correnti disposte a dare sul piano politico altro corso alla guerra.-
Entrambe le correnti presuppongono insanabili divergenze tra anglo-sassoni e sovietici.- Infatti, una rappresenterebbe il pensiero del Grande Stato Maggiore, propenso a concludere una pace con gli anglo-sassoni per formare poi un grande fronte unico europeo contro il pericolo bolscevico.-L' altra invece farebbe capo ad esponenti nazisti, che, vista la impossibilità di battere la Russia e di tener nel contempo fronte alle offese anglo-sassoni, sarebbero proclivi ad un accordo con i sovietici per poi marciare insieme contro gli anglo-sassoni.-
Negli stessi ambienti è inoltre seguita con molta attenzione l'evoluzione dei rapporti italo-tedeschi.- Questi sono in progressiva tensione per le seguenti cause:
1°)- divergenze tra i rispettivi Stati Maggiori per la condotta della guerra in Italia ed, attualmente, per le difficoltà opposte dai tedeschi alla realizzazione delle condizioni necessarie per far riconoscere dal nemico Roma città aperta;
2°)- oscure pretese avanzate dai tedeschi sulla nostra flotta, appoggiate dal sintomatico schieramento di due divisioni germaniche nelle vicinanze de La Spezia.- Sono in corso contromisure da parte nostra;
3°)- connivenze tra elementi nazisti e fascisti a danno del Governo Badoglio, che hanno dato luogo ad un energico passo Guariglia presso il governo tedesco ed a una dura e minacciosa
risposta. di Von Ribbentrop;
4°)- mancato accoglimento da parte nostra della recente richiesta tedesca di trasferire subito in Germania 50 mila prigionieri di guerra inglesi attualmente internati in Italia.- A tale richiesta S.E, Guariglia ha opposto netto rifiuto anche pel fatto che tempo fa Churchill, saputo che avevano trasferito in Germania- su richiesta tedesca - 2500 prigionieri inglesi, indirizzò tramite Legazione Svizzera a Roma un perentorio telegramma a S.M. il Re Imperatore minacciante gravi rappresaglie qualora la cosa si fosse ripetuta.- La questione, comunque, è ancora insoluta;
5°)- allontanamento dall’ Ambasciata Germanica a Roma del principe Bismark e del generale Von Rintelen, unici elementi amici dell'Italia rimastivi.- Significativa appare la sostituzione del principe di Bismark con un consigliere di legazione, noto per la sua specializzazione in colpi di Stato: Von Rintelen è stato invece sostituito dal generale Toussaint;
6°)- contegno sempre più arrogante e provocatorio delle forze tedesche dislocate in Italia.-

Ciò premesso, negli ambienti dello Stato Maggiore si comincia a pensare, sia pure con molta cautela, all'eventualità di una rottura con i tedeschi e conseguente nostro schieramento dall'opposta parte appena un "Casus belli” ne dia la possibilità.- Al riguardo si soggiunge che Buozzi e Roveda, recatisi qualche giorno fa da S.E. Piccardi per avere notizie sul noto complotto tra fascisti e tedeschi, avrebbero avuto dal Ministro una risposta evasiva ma che in sostanza non smentiva il fatto.- I predetti allora avrebbero fatto presente che in eventualità del genere avrebbero ”scatenato la piazza", al che S.E. Piccardi nulla avrebbe obbiettato.-
Torna qui utile riferire che il fermento tra la popolazione contro i tedeschi è in aumento sia per i sentimenti di antipatia sempre covati sia, ora, in particolare, perché si sta diffondendo la convinzione che i tedeschi non vogliono sgombrare Roma esponendo così la città al rischio di essere nuovamente bombardata.-
Negli ambienti governativi, intanto, si parla, di elaborazione in atto di una nuova compagine governativa, di concentrazione nazionale, presieduta dalla Eccellenza Vittorio Emanuele ORLANDO, che dovrebbe assumere il potere non appena firmate l'imminente armistizio.-

IL T. COLONNELLO COMANDANTE DEL GRUPPO
(Giovanni Frignani)


Come appare evidente, già a Roma ai primi di settembre era voce comune che un armistizio era la cosa più probabile che accadesse nello scenario italiano. Come lo sapevano tutti, lo sapevano anche i tedeschi. Da qui la tesi della “sorpresa” e del segreto da mantenere posta a giustificazione della non messa in allarme dei comandi italiani non può essere avanzata.






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