APPROFONDIMENTI
Nel dicembre del 1918 l'Esercito Italiano iniziò la smobilitazione
Il numero delle Armate aveva raggiunto nel novembre 1918 il massimo della sua espansione.
Ad ognuna di queste Armate fu dato un nome
a ricordo e memoria delle gesta compiute.
tratto da "Comando Supremo. Pubblicazione. novembre 1919".
a cura di Paola Tomasini.
La gagliarda 1a Armata. — Il
XXIX Corpo d’Armata, per l’energica e pronta azione esplicata nello svolgimento
della manovra di Trento, ed in particolar modo la 32a Divisione di
Fanteria - Brigata Acqui (17°-18°) e Volturno (217°-218°), 9° e 32° Reggimenti
Artiglieria da campagna, 416a Batteria Bombarde, 2° battaglione
Zappatori del Genio e 133a Compagnia telegrafisti - il IV Gruppo
Alpino (Battaglioni Monte Arvenis, Monte Pavione, Feltre e X Gruppo Artiglieria
da montagna) ed il XXIX Riparto d’ assalto, che, in fiera lotta a corpo a
corpo, annientò il presidio nemico a Serravalle, ed aprì la via di Rovereto e
di Trento.
La
Brigata Liguria del V Corpo d’Armata, che superò eroicamente le formidabili
difese del Pozzacchio ed aprì la strada della Vallarsa.
Il
X Corpo d’ Armata, che con la 6° Divisione - Brigata Valtellina (65° - 66°)
Brigata Chieti (123°- 124°), 16° Reggimento Artiglieria da campagna, 108a
Batteria Bombarde, 66° Battaglione del Genio, 106a Compagnia
Telegrafisti - primo iniziò in Val d’Astico l’avanzata generale su Trento.
L’invitta 3a Armata. — Le truppe della 3a
Armata furono pari alle loro nobili tradizioni. Vanno ricordate: la 23a Divisione - VI Brigata Bersaglieri
(8°-13°), VII Brigata Bersaglieri (2°-3°), 40° Reggimento Artiglieria da
campagna, 238a Batteria Bombarde, 5° battaglione zappatori, 123a
Compagnia Telegrafisti -; la 54a Divisione - Brigata Granatieri (1°-2°)
e Brigata Novara (153°-154°), 6° Reggimento Artiglieria da campagna, 258a
Batteria Bombarde, 77° Battaglione Zappatori, 154a Compagnia Telegrafisti
-; il Reggimento Marina; il XXVI Battaglione d’ assalto, per l’ ardimento e lo
slancio dimostrato -; il reggimento Cavalleggeri Aquila (27°); la 25a
Divisione con la Brigata Avellino (231°-232°),
il 47° Reggimento Fanteria (Brigata Ferrara), il XXVIII° Battaglione d’
assalto, la 26a compagnia pontieri e il 90° Battaglione genio
‘Zappatori; la 53a Divisione col 221° Reggimento Fanteria (Brigata
Jonio), l’ 8° compagnia pontieri, il 58° Battaglione Zappatori.
La tenace 4a Armata. — La
Brigata Pesaro (239°-240°), il XVIII e il XXIII Riparto —d’assalto del VI Corpo
d’ Armata per le alte prove di valore date nelle cruente azioni del Monte
Pertica.
La
21a Divisione - Brigata Siena (31°-32°) e Brigata Forlì (43°-44°),
28° Reggimento Artiglieria da campagna, 367a Batteria Bombarde, 34°
battaglione zappatori, 121a Compagnia Telegrafisti -; il 91°
Reggimento Fanteria (Brigata Basilicata), il III Battaglione del 58° Fanteria (Brigata
Abruzzi), il IX Riparto d’assalto del IX Corpo d’Armata, per i sacrifici eroicamente
compiuti nel settore Asolone-Col della Berretta e per la celere marcia d’
inseguimento.
Fra
le truppe del XXX Corpo d’ Armata, la Brigata Aosta (5°-6°) che conquistò il
Valderoa, la Brigata Bologna (39a-40a) che conquistò il
Col del Cuc e rapidamente marciò verso Feltre, unitamente al II Battaglione del
96° Fanteria (Brigata Udine) e ai Battaglioni Alpini Exilles e Pieve di Cadore
(primi entrati a Feltre), Val Toce, Levanna e Monte Antelao.
La prode 6a Armata. — Le truppe italiane dei Corpi
d’Armata XII, XIII e XX, unitamente a quelle alleate della 48a divisione
britannica ed alla 24a francese, gareggiarono di slancio e di
celerità nel rapido inseguimento; particolarmente si distinsero i tre
reggimenti di fanteria della 24a Divisione Francese (50°-108°-126°),
la 143a e la 145a brigata britannica, le brigate Pinerolo
(13°-14°) e Lecce (265°-266°) ed il 24° Reggimento Artiglieria da campagna
della 14a divisione; la Brigata Ancona (69°-70°), il I battaglione
ed il plotone d’ assalto del 234° fanteria (Brigata Lario), il 25° Reggimento
Fanteria (Brigata Bergamo), il LII ed il LXX Riparto d’ assalto.
La costante 7a Armata. — Le truppe Alpine della 5a
e della 75a divisione del III Corpo, i battaglioni Tolmezzo e Monte
Rosa (che celeremente marciarono su Bolzano, bloccando la 49a divisione
a. u.), i Battaglioni Cuneo, Saluzzo, i bersaglieri della III Brigata (17°- 139°)
del XIV Corpo d’ Armata, e le Artiglierie dell’Armata meritano speciale
menzione per la celere travolgente avanzata da essi compiuta.
La valorosissima 8a Armata.
— Vanno segnalati alla gratitudine nazionale tutti i Comandi e tutte le grandi
Unità della 8a Armata.
L’VIII
Corpo d’Armata, che, col concorso del Corpo d’Armata d’ assalto, conquistò
Vittorio Veneto e forzò la stretta di Fadalto;
il
XXII, che per primo passò il Piave, resistette eroicamente colle sue truppe
isolate oltre il fiume ai più violenti contrattacchi e cooperò con slancio alla
liberazione della conca bellunese;
il
XXVII che, superate con grande valore le difficoltà del passaggio del Piave, si
spinse vigorosamente nella valle del Cordevole, vincendo aspre resistenze.
Particolarmente
sono da notare:
dell’VIII
Corpo d’Armata:
la
brigata Tevere (215°-216°); il 112° Reggimento fanteria (brigata Piacenza); il
V e il XXV Riparto d’ assalto; il III e XI battaglione bersaglieri ciclisti; il
52° reggimento artiglieria da campagna e il XXIII Gruppo artiglieria da
montagna; il II gruppo squadroni del Reggimento Lancieri di Firenze (9°) ed il
6° squadrone dei Cavalleggeri di Piacenza (18°); il 73° e il 92° battaglione
zappatori del genio; la 140a Compagnia Telegrafisti;
del
XXII corpo d’armata:
la
1a divisione d’ assalto (I Raggruppamento d’ assalto, III
battaglione bersaglieri ciclisti, 5° squadrone Cavalleggeri di Piacenza, IX
gruppo artiglieria da montagna, 91° battaglione zappatori, 122° compagnia
telegrafisti).
Le
brigate Pisa (29°-30°) e Mantova (113°-114°) della 57a divisione;
Piemonte (3°-4°) e Porto Maurizio (253°-254°) della 60a divisione.
Il
LXXII Riparto d’ assalto; tutta l’artiglieria da campagna e da montagna del
Corpo
d’ Armata; la 32a
compagnia telegrafisti, che, sotto il tiro nemico e contro la violenza del fiume,
lavorò 24 ore per tentare di collegare telefonicamente le due opposte rive del
Piave finchè riuscì nell’ intento;
del
XXVII Corpo d’Armata:
le
brigate Cuneo (7°-8°), Reggio (45°-46°) e Campania (135°-136°).
La fida 9a Armata. — La 9a Armata,
costituente la riserva, che per ragioni di schiera- mento non aveva potuto
trovar posto sulla prima linea, concorse sempre efficacemente al- l’azione
inviando alle Armate avanzate i suoi valorosi reparti; splendidamente
addestrati.
L’audace 10a Armata. — Tutti
i Corpi di questa Armata assolsero mirabilmente il loro compito e meritarono
pertanto l'onore della citazione sul bollettino di guerra: il valoroso XIV
Corpo d’Armata britannico (7a e 23a divisione) già
gloriosamente partecipe alla battaglia svoltasi nello scorso giugno sull’
altipiano di Asiago, e l' XI Corpo d’ Armata Italiano con la sua 37a
divisione e con la 23a divisione, che conquistarono le Grave di
Papadopoli, sfondarono la «Kaiserstellung » sulla sinistra del Piave dilagando
arditamente nella pianura; il XVIII Corpo d’Armata Italiano (33a e
56a divisione), che inviato dal Comando dell’8a Armata a
rafforzare la 10a Armata allo
scopo di aprire gli sbocchi della Priula all’VIII Corpo d’ Armata, eseguì con
mirabile impeto il mandato affidatogli.
La
brigata Como (23°-24°) e l’XI Riparto d’ assalto si distinsero per il loro
slancio. Il giovane e ardito 332° Americano affermò il suo valore gareggiando
in bravura con le nostre fanterie.
La ferrea 12a Armata. — Vanno ricordate, per l’ardimento
e il valore dimostrato nella gagliarda lotta vittoriosamente sostenuta,
superando gravi difficoltà ed aspre resistenze, la 23a Divisione
francese che coi suoi reggimenti 78°, 107°, 138°, conquistò le alture a nord
ovest di Valdobbiadene ; la 70a divisione italiana con le brigate Re
(1°-2°) e Trapani (149°-150°), che in sette giorni di aspri, cruenti
combattimenti espugnarono sulla destra del Piave il sistema fortificatorio
costruito a difesa della stretta di Quero, catturando numerosi prigionieri,
molti cannoni e mitragliatrici e infliggendo al nemico perdite gravissime; la
52a divisione, e segnatamente i battaglioni Bassano, Verona,
Stelvio, Tirano, Morbegno, M. Baldo, Sette Comuni del I Raggruppamento ; i
battaglioni Vestone, Spluga, Valtellina del II Raggruppamento; la 742a
compagnia mitragliatrici, che, fianco a fianco con la 23a divisione
francese, varcarono il Piave, respinsero il nemico dalle fortissime posizioni
di riva sinistra, espugnarono M. Cesen, difeso da ostinate retroguardie, ridiscesero
al Piave a monte di Feltre, e, trovato il ponte di Busche distrutto, varcarono
il fiume con passerelle improvvisate, continuando instancabili a incalzare il
nemico.
Il vigile e fiero Corpo di cavalleria.
— Tutte le truppe componenti il corpo di cavalleria meritano essere segnalate.
Degni di particolare menzione sono i seguenti reparti:
II°
brigata, coi suoi reggimenti Genova Cavalleria (4°) e Lancieri di Novara (5°);
i
reggimenti: Savoia Cavalleria (3°), Lancieri Vittorio Emanuele (10°), Cavalleggeri
di Sa-luzzo (12°), di Monferrato (13°) e Guide (19°); Lancieri di Mantova (25°)
e di Vercelli (26°);
le
batterie a cavallo, e segnatamente la 2a e la 4a
batteria, il I° gruppo bersaglieri ciclisti (battaglioni IV, V e XII);
la
7a e l’8a squadriglia autoblindomitragliatrici;
la 1a,
2a e 3 a Sezione da ponte per cavalleria.
I fedeli e saldi
Carabinieri Reali. — Impavidi, come sempre, al loro posto di dovere, nell’
infuriare della battaglia, forti delle loro eroiche tradizioni i carabinieri
reali furono costante esempio di alto senso di abnegazione e, cogliendo con entusiasmo
l’occasione di partecipare direttamente al combattimento, diedero prove di
fulgido valore.
I gloriosi rappresentanti dei popoli
oppressi. — Il reggimento Esploratori Czeco-slovacchi (39°), fin dal Marzo
impiegato in prima linea a nuclei dalle varie armate italiane, combattè
valorosamente anche in questa battaglia.
La
Compagnia volontari romeni, aggregata alla 8a Armata, meritò encomio
solenne per le magnifiche prove di bravura date, concorrendo alla rotta del
comune nemico.
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