APPROFONDIMENTI
Seguito della nota precedente,
questa è una sintesi del Comando Supremo del dicembre 1918
sulla presenza di truppe italiane all'estero
LE TRUPPE ITALIANE
SUGLI ALTRI CAMPI DELLA
GUERRA MONDIALE
Mentre sul suolo d’ Italia, il
nostro Esercito si preparava alla vittoria, su altri campi della guerra europea
nostre valide truppe testimoniarono in aspre battaglie la loro bravura e
l’intima comunanza di sentimenti e d'azione che ci unisce alle nazioni alleate.
FRANCIA.
Un
Corpo d’Armata italiano, il II, che già dallo scorso aprile era stato inviato
sulla fronte Francese, ebbe l'occasione di far rifulgere le sue alte qualità
militari e il suo purissimo valore: schierato a cavallo dell’Ardre, ove il 15
luglio doveva sferrarsi la 5a offensiva tedesca, il II Corpo venne a
trovarsi proprio nel punto che il nemico voleva sfondare per occupare Epernay e
Reims. L'attacco si svolse furibondo: per due giornate, dal 15 al 17, i nostri
sostennero un urto di violenza senza precedenti; alla terza giornata il
valoroso corpo di armata italiano, non stanco da due giorni di combattimento
senza posa, si slanciava al contrattacco, e, combattendo contro l’affluire
ininterrotto di divisioni fresche nemiche, riusciva, col concorso di Corpi d’
Armata alleati, e frenare l’invasione avversaria. Al valoroso contegno degli
italiani nella battaglia fu giusto compenso la gioia di poter inseguire il
nemico; infatti reparti del II Corpo, ancora in grado di poter combattere,
operarono infaticabilmente con la 2a Divisione coloniale francese
dal 21 al 24 Luglio.
Quando
gli alleati passarono alla controffensiva che doveva costringere l’esercito
ger- manico alla ritirata, il II Corpo d’ armata italiano fu nuovamente
chiamato al posto d’ onore e combattè il 10 Ottobre a fianco delle più eroiche
divisioni francesi per la conquista dello Chemin des Dames. Il 14 ottobre, dopo
aver in aspri combattimenti preso e oltrepassato Sissonne, iniziava per non più
interromperlo, l'inseguimento del nemico; e, ristabilito il 4 novembre il
contatto con quest’ultimo, prendeva nuovamente l’offensiva conquistando, dopo
due giorni di lotta accanita, Rozoi sur Serre. L’ Armistizio colla Germania
segnava per il II Corpo la fine delle operazioni sul fronte occidentale.
Generoso sangue italiano fu versato eroicamente in terra di Francia per la
vittoria comune.
ALBANIA.
Nel
luglio scorso un’importanza notevole assunsero le operazioni militari in
Albania. Varcata di sorpresa la Vojussa il 6 Luglio, e vinta l’accanita
resistenza nemica in aspri combattimenti, le truppe italiane espugnarono le
formidabili posizioni della Malakastra e si spinsero fino a Fieri e a Berat. Le
operazioni, svoltesi intensamente durante tutto il mese di luglio, e continuate
con carattere di piccole azioni locali, ripresero con nuova vivacità il 1°
Ottobre. Si iniziò allora un’energica avanzata nel settore fra il mare e l’Osum.
La marcia delle nostre brave truppe, ostacolata dal maltempo, condotta su di un
terreno particolarmente difficile, proseguì ininterrotta: sinchè il 6 Ottobre,
infranta la resistenza nemica, entrarono in Elbassan, dove furono raggiunte da
colonne di truppe alleate provenienti dalla Macedonia.
Senza
dar tregua al nemico, i nostri ripresero subito l'avanzata conquistando, il 12 Ottobre,
Kavala, il 14 Durazzo e Tirana. Il 18 Ottobre gli austriaci premuti dai nostri,
si ritirarono sul fiume Ismi e, incalzati dalla cavalleria che operava sull’
ala sinistra, ripiegarono il 23 sul Mathi. Le bande albanesi, alzata la
bandiera italiana, cooperarono con noi molestando il nemico che tentava un’ultima
resistenza. Tuttavia il mattino del 27 le avanguardie italiane entrarono in
Alessio e, proseguendo la loro marcia, occuparono il 28 S. Giovanni di Medua
dopo di aver sostenuto un combattimento vittorioso contro le ultime
retroguardie avversarie, che avrebbero voluto far resistenza sulle forti
posizioni del Tarabosc e di Brdiza, tentando la difesa di Scutari. Le nostre
truppe ebbero ragione anche di questo estremo baluardo nemico, ed il 31 ottobre
coll’occupazione di Scutari, e, col valido contributo della R. Marina che con
una serie di ardite operazioni e di sbarchi aveva nel frattempo preso possesso
della costa, portavano a compimento la liberazione dell'Albania, dando così
bella prova di alto valore, di costante tenacia, di forti virtù militari.
MACEDONIA.
Le forze italiane che in Macedonia combattevano al fianco
degli Alleati, hanno il vanto di aver difeso con fiera pertinacia, per due
anni, le difficili posizioni nell’arco della Cerna e di aver brillantemente
partecipato alla fortunata offensiva che condusse al crollo della fronte
bulgara. Il Corpo di spedizione Italiano, dopo aver impegnato il nemico per
impedirgli di spostare le sue truppe nel settore compreso fra la Cerna e il
Vardar prescelto dagli alleati per l’ attacco principale, il 22 Settembre
attaccò a fondo il nemico che tentava di ritirarsi ordinatamente, e dopo aver
vinto la resistenza dei nuclei di copertura ed aver superato gravi difficoltà
di terreno, conquistò 16 villaggi e si impadronì della forte posizione di Monte
Bobiste, caposaldo della sistemazione difensiva nemica. Proseguendo
instancabili attraverso l’aspro massiccio di Monte Baba, gli italiani compirono
una marcia strategica di grande importanza per tagliare la ritirata delle
truppe nemiche ripieganti dalla regione di Monastir. Occupato Krusevo il 26
Settembre, le nostre truppe spezzarono il giorno successivo la resistenza
nemica sulle creste di Stramol e di Baba, ed in cooperazione con i francesi, si
apprestavano ad espugnare le formidabili posizioni di Sop, quando il
combattimento venne sospeso in seguito all’armistizio di Salonicco. Le truppe
bulgare, per mancanza di ordini, stettero contro di noi in armi dal 30
Settembre al 3 Ottobre; avvenuta la resa che ci fruttò un numero ragguardevole
di prigionieri e di armi, il generale bulgaro comandante il settore di Sop,
fatto prigioniero dai nostri, espresse la sua viva ammirazione per l’audacia
dimostrata dai fanti italiani nel lanciarsi all'attacco, pure essendo inferiori
di numero e di mezzi, sotto violento fuoco di artiglieria e mitragliatrici.
A completare infine il breve quadro della nostra valorosa
attività nei vari campi della guerra mondiale, va ricordato che un ardito
contingente di truppe italiane partecipò anche alle operazioni che hanno
condotto alla disfatta dell'esercito musulmano in Palestina ed alla liberazione
di quelle terre, ove l’antico valore italiano già un tempo così eroicamente
rifulse.
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