APPROFONDIMENTI
Note a margine di una missione di pace
I CECCHINI
Sia
che si arrivi via terra sia tramite l'aeroporto, per raggiungere il centro di
Sarajevo si deve imboccare quello che viene indicato come "Il Viale dei
Cecchini", la principale arteria che porta al centro di Sarajevo. Il nome
triste nasce da una figura tipica dell'assedio che tormentò i cittadini, il
"cecchino". All'inizio dell'assedio l'esercito ex-jugoslavo e i
membri del SDS (Partito democratico serbo) misero in campo tiratori scelti, sniper
in termini tecnici, "cecchini" nel linguaggio comune, schierandoli
nei palazzi più alti e nelle caserme, con l'obiettivo di uccidere i cittadini
inermi. Dopo mesi di assedio, la minaccia fu allontanata dai palazzi, ma non
del tutto annullata. Infatti, data la conformazione ortografica di Sarjevo, la
distanza tra le strade e le colline nel territorio occupato è sempre stat
sufficiente per permettere di sparare con i fucili semiautomatici in dotazione
ai serbi. Ogni quartiere di Sarajevo era sotto tiro e dalle montagne
circostanti i "cecchini" potevano colpire il bersaglio in ogni
momento. I luoghi più pericolosi erano quelli direttamente sulla linea del
fuoco: i ponti, gli incroci e le strade esposte alle montagne. Si poteva
evitare il colpo se si era provetti corridori. Il segno di "zona
pericolosa" o "stai attento, sniper" era scritto con
colori a olio su teli di plastica, su pezzi di tavole o semplicemente con il
gesso sui muri. Nei negozi di souvenir, in cui rigurgitano gadget
che ricordano la guerra, questi cartelli rappresentano i pezzi migliori.
Dalle
loro trincee, posizionate sui monti attorno a Sarajevo, gli artiglieri serbi
potevano colpire quasiasi parte della città, avendo una visuale completa di
tutti gli obbiettivi; l'artiglieria si rilevò estremamente efficace per la
presenza di molti artiglieri del luogo, che conoscevano la configurazione della
città e avevano l'opportunità di eseguire una precisa calibrazione degli obici.
In generale i serbi usarono l'artiglieria in due modi: uno convenzionale, quale
supporto ravvicinato alle operazioni di
assalto; l'altro, non usuale, come arma di terrore e forma di pressione contro
la presidenza bosniaca.
Massimo Coltrinari
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