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martedì 17 luglio 2018

Sarajevo, 2003


APPROFONDIMENTI
Note a margine di una missione di pace
 I CECCHINI 

Sia che si arrivi via terra sia tramite l'aeroporto, per raggiungere il centro di Sarajevo si deve imboccare quello che viene indicato come "Il Viale dei Cecchini", la principale arteria che porta al centro di Sarajevo. Il nome triste nasce da una figura tipica dell'assedio che tormentò i cittadini, il "cecchino". All'inizio dell'assedio l'esercito ex-jugoslavo e i membri del SDS (Partito democratico serbo) misero in campo tiratori scelti, sniper in termini tecnici, "cecchini" nel linguaggio comune, schierandoli nei palazzi più alti e nelle caserme, con l'obiettivo di uccidere i cittadini inermi. Dopo mesi di assedio, la minaccia fu allontanata dai palazzi, ma non del tutto annullata. Infatti, data la conformazione ortografica di Sarjevo, la distanza tra le strade e le colline nel territorio occupato è sempre stat sufficiente per permettere di sparare con i fucili semiautomatici in dotazione ai serbi. Ogni quartiere di Sarajevo era sotto tiro e dalle montagne circostanti i "cecchini" potevano colpire il bersaglio in ogni momento. I luoghi più pericolosi erano quelli direttamente sulla linea del fuoco: i ponti, gli incroci e le strade esposte alle montagne. Si poteva evitare il colpo se si era provetti corridori. Il segno di "zona pericolosa" o "stai attento, sniper" era scritto con colori a olio su teli di plastica, su pezzi di tavole o semplicemente con il gesso sui muri. Nei negozi di souvenir, in cui rigurgitano gadget che ricordano la guerra, questi cartelli rappresentano i pezzi migliori.

Dalle loro trincee, posizionate sui monti attorno a Sarajevo, gli artiglieri serbi potevano colpire quasiasi parte della città, avendo una visuale completa di tutti gli obbiettivi; l'artiglieria si rilevò estremamente efficace per la presenza di molti artiglieri del luogo, che conoscevano la configurazione della città e avevano l'opportunità di eseguire una precisa calibrazione degli obici. In generale i serbi usarono l'artiglieria in due modi: uno convenzionale, quale supporto ravvicinato alle  operazioni di assalto; l'altro, non usuale, come arma di terrore e forma di pressione contro la presidenza bosniaca.

Massimo Coltrinari






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