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lunedì 29 settembre 2025

Editoriale Settembre 2025

 Mese di settembre che, come tradizione è dedicato alla ripresa delle attività  dopo le vacanze estive. Sui vari segmenti del perimetro in cui il CESVAM è impegnato, vi sono, come normale che sia, aspetti forti e aspetti deboli, anche se in generale la situazione è sotto controllo.

Sono stati approvati dal Ministero della Difesa Gabinetto del Ministro i progetti per il 2025. Interessante il fatto che si è avuta la possibilità di sviluppare ricerche che stavano a cuore al alcuni nostri componenti e questo fa piacere. Per la metà del mese prossimo si dovranno compilare i dati per la richiesta di progetti per il 2026. Anche in questo caso occorre sempre valutare la possibilità se tale richiesta possa essere inoltrata in quanto la pregiudiziale tassativa è quella di individuare le persone che  primo siano in grado di attuarli, secondo se hanno la disponibilità di tempo di attuarli. Attualmente si sta verificando che molte cose si arenano e non possono essere portate avanti in quanto non vi sono persone all'altezza, nella realtà concreta, di svolgere determinate attività. Sui giovani non è il caso di contare, in quanto la loro realtà è finalizzata alla ricerca di un posto di lavoro, che il CESVAM non ha nessuna possibilità di accordare.

Sul fronte della offerta formativa, la ripresa del semestre accademico ha visto la piacevole novità di incremento delle nuove iscrizioni per tutti e tre i Master, e quindi anche per questo anno accademico le prospettive sono positive

Nel campo della editoria da segnalare l'uscita e la distribuzione entro settembre della Rivista QUADERNI  edizione a stampa. Come già annunciato questa edizione è in fase di totale revisione sotto il versante della cessione. Verrà inviata, ovviamente, a chi vi scrive e vi partecipa con note ed articoli però in copie superiori all'attuali, mentre le rimanenti saranno cedute solo dietro sottoscrizione dell'abbonamento. Questo per la finalizzazione della Rivista, che come noto è edita solo e solamente a sostegno della ricerca, della possibilità di pubblicare e di sostegno alla formativa dei master.

Uscito e pubblicato il Primo Volume del progetto Africa, mentre è in corso la pubblicazione del Volume secondo. Il volume non verrà distribuito fino alla uscita dei rimanenti per evitare sparigliamenti della edizione finale.

Il 25 settembre 2025 il CESVAM ha raggiunto il traguardo degli 11 anni di vita. E' tempo quindi di bilanci consuntivi soprattutto per quanto riguarda i profili accademici.

(massimo coltrinari)

domenica 28 settembre 2025

Copertina Settembre 2025





QUADERNI   ON LINE




Corridonia, La casa natale di Filippo Corridoni


                                            Anno LXXXVI, Supplemento on line, VIII, 2025, n. 115
(4278)

                                                                               SETTEMBRE 2025

valoremilitare.blogspot.com 
www.cesvam.org 

canale you tube: istituto nastro azzurro - cesvam
 
 

sabato 27 settembre 2025

I Raggruppamento Motorizzato. All'indomani di Montelungo. La situazione vista dal Comando Alleato 24 gennaio 1944

ARCHIVIO 

Gen. A. Juin, comandante il C.E. F.



B.D. MORGAN, Capitano A.G.D. Ass. Aiutante Magg

Allegato 37

COMANDO V ARMATA

24 gennaio 1944

MEMORANDUM

FER IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA 5ª ARMATA

1. La conferenza col generale Utili, che ha seguito la sua conferenza col generale Clark, ha esposto il nuovo organico proposto per il 1 raggruppamento italiano come segue:

  1. un rgt di fanteria, il 68°, organico 2 battaglioni: forza totale circa 1800 uomini,

  2. un rgt bersaglieri, organico 2 battaglioni; forza totale circa 1250 uomini. I due battaglioni saranno il 29º (zona di Brindisi) ed il 33° (Sardegna). Il 51° btg che fa ora parte raggruppamento non sarà incluso.

  3. Un btg paracadutisti, il 185º, organico tre compagnie: forza 15 ufficiali e 450 c) un btg. paracadutisti, il 185º, organico tre compagnie, forza: 15 ufficiali e 450 uomini (vedi paragrafo 2 sotto);

  4. un btg. alpini comprendente una batteria da 75 mm. someggiata; forza 600 uomini;

  5. il battaglione Arditi della Sardegna: forza 600 uomini;

  6. l'artiglieria (4 gruppi) ed il genio rimarranno come sono attualmente.


2. Il 185º btg. paracadutisti è composto dei resti di un rgt. paracadutisti che, secondo quanto detto dal gen. Utili, combattè in Sicilia e Calabria come parte di una divisione paracadutisti. Il personale è composto di volontari di tutta Italia, non necessariamente del Nord. Essi sono la parte migliore del raggruppamento, dichiara il gen. Utili; la loro arma principale è il fucile automatico Beretta da 9 mm. Essi hanno pure alcune mitragliatrici, tre mortai da 81 mm, e cinque cannoni anticarro da 47 mm. Saranno pronti a combattere il momento in cui arriveranno, è stato dichiarato. Il loro equipaggiamento, sia individuale che di reparto, è completo. Oltre ad essere addestrati come paracadutisti, essi sono addestrati come leggera celere fanteria e possono essere usati sia nel compito di rottura nel fronte, oppure possono essere mandati avanti in missione di colpi di mano o di disturbo. Essi sono strettamente paragonabili ai nostri Rangers o ai Commandos britannici, dichiara il gen. Utili. Non hanno mezzi di trasporto organici, eccettuati pochi veicoli per i mortai ed i cannoni anticarro. Sono stati predisposti i mezzi di trasporto per portarli qui, è stata ottenuta via libera per il movimento stradale e si prevede che arriveranno in pochi giorni. Il gen. Utili ha espresso il desiderio di spostare il 67° rgt. fanteria fuori della zona del raggruppamento per non avvelenare gli animi del 68° fanteria che sta per giungere. L'aver noi aggregato il 67° fanteria al II corpo d'armata risolve questo, con soddisfazione di ognuno fatta eccezione forse per il 67º ftr. stesso.


3. Il 68° rgt fanteria ha al seguito, nella sua attuale dislocazione, 450 muli ed il personale e l'equipaggiamento necessario per provvedere all'intero raggruppamento con un reparto di salmerie. E’ intenzione del gen. Utili di trasformare il raggruppamento da motorizzato a normale non motorizzato, ma però con una compagnia di automezzi e di guidatori raccolti dai reparti al momento della loro motorizzazione. Il col. Tate è in pieno accordo con questa proposta.


4. Il gen. Utili sembra essere fermamente convinto nell'idea che il raggruppamento italiano è prossimo a poter essere nuovamente impiegato in azione malgrado le povere condizioni delle sue armi e del suo equipaggiamento. In vista di questo egli mi ha chiesto di disporre per il ritorno dei 250 autieri che furono inviati alla nostra Sezione Trasporti, in modo da poter addestrare e preparare il gruppo per la prossima missione. Io dichiarai che avrei investigato la questione della restituzione degli autieri e lo avrei informato entro pochi giorni. Il col. Tate dichiara che egli ha urgente bisogno dei guidatori e che non prevede alcuna possibilità per il loro prossimo rilascio. Oltre ai 250 autieri mandati alla nostra Sezione Trasporti, ce ne sono apparentemente 35 altri, o più, i quali soddisfano alle esigenze del rifornimento e dello spostamento del btg paracadutisti nella zona del raggruppamento.


5. Il gen. Utili ha richiesto il seguente ordine di precedenza per lo spostamento dei nuovi reparti nella sua zona:

a) primo Comando di reggimento e 33° btg bersaglieri dalla Sardegna;

b) secondo: Battaglione arditi dalla Sardegna;

c) terzo 29º btg bersaglieri dalla zona di Brindisi;

d) quarto: 68° rgt fanteria dalla zona di Brindisi;

e) quinto: gruppo salmerie (450 muli) dalla zona di Brindisi;

f) sesto: btg alpini con aggregata la batteria di artiglieria someggiata (130 muli) da Apucia (zona di Brindisi) dopo il 15 febbraio.


6. Proposte:

a) Che il servizio G-4 ispezioni il 185º btg. paracadutisti al suo arrivo e che un ufficiale paracadutista qualificato, se disponibile (probabilmente del 1º SBF), controlli il loro stato di addestramento.

b) Che si notifichi al raggruppamento italiano che le esigenze operative escludono il ritorno dei suoi autieri per almeno un altro mese.

c) Che la precedenza di movimento del gen. Utili (paragrafo 5) sia approvata.

R. C. BRISACH

Ten Col di SM, Assistente G-3


Progetto Africa Vol. 2 - Iconografia

ARCHIVIO
                                   
 Iconografia tratta dal Diario di Guerra di in Combattente in A.O.I 1936 - 1937







Geografia Umana

Figure Femminili delle varie etnie in Etiopia con i costumi di metà del secolo scorso



venerdì 26 settembre 2025

Congresso Nazionale

 NOTIZIE CESVAM

Il XXXII Congresso Nazionale si terrà a Genova nel periodo 24-26 ottobre p.v. con il seguente programma (da confermare nei dettagli)

:  Venerdì 24: 

• Ore 15.30 Piazza della Vittoria – Deposizione di una corona di alloro all’Arco della Vittoria;

 • Ore 17.00 Palazzo Tursi (Comune di Genova) riunione del Consiglio Nazionale; 

• Ore 17.30 Palazzo Tursi – Presentazione del Calendario Azzurro 2026 

 Sabato 25: − Palazzo Tursi (Comune di Genova): 

• Ore 09.30 Cerimonia di inaugurazione del XXXII Congresso Nazionale; 

• Ore 15.00 Elezione degli Organi Centrali dell’Istituto − Palazzo del Principe: Cena Conviviale  

Domenica 26: ore 10.00 S. Messa.

Informazioni di dettaglio: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

giovedì 25 settembre 2025

Landri Leonardo, in riva al mare, presso Genova, 24 maggio 1925

                                                                                                                                        DIBATTITI

LA MORTE DEL GENERALE MANGIN

Prof. Sergio Benedetto Sabetta



Tratto dalle memorie private ( 1925) di un ex-legionario, il seguente scritto pieno di osservazioni e riflessioni mostra chiaramente la visione che tra Ottocento e Novecento vi era di un militare francese nelle colonie, nonché il rapporto che si instaurava tra le milizie coloniali e il loro comandante, dove lo sprezzo del pericolo costituisce elemento di ammirazione e rispetto in una mentalità ancora tribale.

Una descrizione che ci appare lontana dai nostri attuali canoni, ma che non deve stupire se solo osserviamo con attenzione alcuni attuali scenari geo-politici fuori dall’Europa, dove nella lotta per la sopravvivenza appare difficile riportare i nostri schemi.

La vita del generale Mangin uomo rude, amante delle avventure militari, è una vera epopea. Al Senegal, al Soudan, nel Congo, nell’ Alto Nilo, a Fashoda, nel Tonchino, nell’Africa Occidentale, nel Marocco, egli pagò sempre di persona in ogni combattimento, sprezzante del pericolo, alla testa dei suoi soldati. Il suo nome squillava come una fanfara : uomo dalla fisionomia autoritaria, era chiamato dai suoi nemici “ il macellaio” perché versava senza risparmio il sangue dei suoi soldati; eppure essi lo amavano, perché in lui nulla appariva della boia altezzosa di tanti capi militari, famigliare con tutti, voleva che i suoi soldati fossero ben trattati, ben nutriti, non li sottoponeva a fatiche inutili, e nell’ora del pericolo era sempre in mezzo a loro, dando prova di sublime eroismo.

Questo francese trovava il modo di capire i negri, i soldati senegalesi e di farsene amare, poiché egli fu amato all’uso africano, da migliaia di negri che egli mandò alla morte certa e tragica.

A chi gli osservava le stragi imposte ai battaglioni di negri egli rispondeva che era meglio prodigare il loro sangue che quello dei soldati francesi: e li lanciava all’assalto, alla carneficina, ma non stando a tavolino in una posizione lontana, sebbene andando insieme ad essi, rischiando con la loro vita anche la propria, superba sfida ai suoi detrattori, incapaci di fare altrettanto.

Mangin dava ai soldati negri al servizio della Francia ciò che essi amavano: fantasie, parate, musiche rumorose, medaglie; - li stordiva, e li stordiva egli stesso, - colle loro brillanti fanfare, e quando compariva in mezzo a loro, a cavallo, coll’uniforme rilucente di nastri e di ori, col petto coperto di medaglie, sgargiante, dirò così, come può essere un capo tribù dell’Africa equatoriale, e se li faceva sfilare dinanzi, salutandoli con un sorriso di trionfo dominatore come nessun altro generale ebbe mai sul volto; allora i suoi soldati negri lo applaudivano: egli chiedeva loro la vita, essi gliela davano con gioia selvaggia, perché egli li aveva conquistati.

Come gli antichi schiavi negri di Cartagine adoravano Annibale, che li condusse vittoriosi alle porte di Roma, così i senegalesi adoravano Mangin. Quando essi sfilavano, avanti l’assalto, innanzi a lui che ne contava le file ed i plotoni meditando se vi era là tanta carne negra da tentare un colpo d’audacia sul nemico nascosto nei suoi ripari, essi comprendevano che quello era l’uomo assai forte da poter disporre della loro vita, il padrone assoluto del loro destino.

Questo fu Mangin; l’uomo finora più notevole nel grande tentativo che fa la Francia di difendere la sua civilizzazione raffinata col baluardo delle truppe nere, e di trincerarsi in un grande impero africano, in mezzo al mondo dominato dagli inglesi.

La sua carriera militare fu facile, quasi trionfale; quella politica fu troncata a Magonza, nel 1919, da Clemenceau ,che temendo da lui un colpo di Stato che lo sbalrasse dal potere, lo richiamò in Francia, col pretesto di affidargli una missione diplomatica nell’America Latina, che egli adempì con quello zelo che sempre metteva nel compiere ciò che stimava il proprio dovere.

La morte ha ghermito questo condottiero di masse a Parigi, nel suo letto, mentre il di lui voto più ardente sarebbe stato di morire nel frastuono di una battaglia, in mezzo ai suoi soldati da lui condotti all’assalto ed alla vittoria.

Onore a Lui ! ……

Landi Edoardo

In riva al Mare, presso Genova,

24 maggio 1925



mercoledì 24 settembre 2025

Grafico Morti e Disperi "Piroscafo requisito Conte Rosso"

                                                                                                                                     ARCHIVIO




 Il Volume può essere chiesto a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

martedì 23 settembre 2025

Master - Ricevimento Studenti

                                                                                                                                NOTIZIE CESVAM


 Si comunica che il Ricevimento Studenti dalla data odierna sarà cosi articolato

1. Storia Militare Contemporanea

2. Politica Militare Comparata

LUNEDI  DALLE 10 ALLE 13

3. TERRORISMO ED ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE

VENERDI DALLE 10 ALLE 13



lunedì 22 settembre 2025

Progetto 2024/1 Monte Marrone Documento. Sistemazione difensiva settore Castelnuovo Rocchetta

 ARCHIVI

Allegato 40

COMANDO I RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO

UFFICIO CAPO S. M. - Sez OPERAZIONI

Segreto-urgente N. 289 di prot. Op 19 febbraio 1944

Oggetto: Sistemazione difensiva settore Castelnuovo-Rocchetta Carta: 1: 50.000.



Al Comando 68° Rgt. Fanteria

Al Comando 4º Rgt Bersaglieri

Al Comando CLXXXV Btg. Paracaduti

Al Comando 1 Big. Arditi

Al Comando V Brg Controcarro

Al Comando 11° Rgt Artiglieria

e. per conoscenza

Al Comando a Divisione Marocchina – Raggruppamento Nord

Al Comando Fanteria divisionale

Al Comando LI Brg Misto Genio

Seguito e conferma ordini verbali:

1. Situazione nemica: a parte.

2. Situazione nostra:

Raggruppamento in linea nel quadro di:

  • 5ª armata americana;

  • CEF;

  • Raggruppamento nord 2ª divisione marocchina (Generale Guillaume – Posto comando Selvone);

  • schieramento all'estrema ala destra delle unità sopra indicate, in contatto con l'ala sinistra dell'8ª armata inglese (3ª divisione polacca).


3. Missione: temporaneamente difensiva nel settore delimitato:

  • a destra: Colle Jannini (incluso)-Pizzone (escluso)-Castel S. Vincenzo (escluso)- Masseria Petrone (esclusa)-(limite destro del settore della 5ª armata):

  • a sinistra: M. Mare-M. Marrone-Mass. Coia (località inclusa) con compito difensivo.


4. - Schieramento:

a) 68° rgt. fanteria in linea, rinforzato da V btg. controcarro, btg, arditi « Boschetti ».

IV gruppo 11° artiglieria schierato a Colle Papa in appoggio diretto;

b) CLXXXV btg. paracadutisti « arditi Nembo » a Rocchetta Nuova in riserva di settore (dipendenza diretta da questo comando);

c) 4º rgt. bersaglieri in approntamento a Fornelli e a Montaquila;

d) 11° rgt. artiglieria (meno il IV gr.) impiegato nell'intero settore della 2ª divisione marocchina secondo ordini direttamente ricevuti.


5. - Direttive generali per la difesa del settore:

a) due sottosettori di battaglione rispettivamente fra M. Marrone e M. Castelnuovo e fra M. Castelnuovo e M. Rocchetta;


b) posizione di resistenza:

  • nel sottosettore di sinistra: Colle Rotondo-Castelnuovo (abitato);

  • nel sottosettore di destra: barra di Colle Jardini;

c) garanzia di possesso dell'osservatorio di q. 1.250 di M. Castelnuovo a saldatura dei due sottosettori;

d) robusto collegamento materiale:

  • con le unità polacche sulla destra (Castel S. Vincenzo);

  • con le unità marocchine sulla sinistra (q. 1.180 di M. Marrone).


In particolare:

  • in Castel S. Vincenzo: schieramento di armi pesanti organizzato a caposaldo col compito di battere di fianco forze nemiche eventualmente attaccanti in direzione di Colle Jardini,

  • a q. 1.180: un pl. bersaglieri a saldatura fra l'occupazione italiana di Colle Rotondo e l'occupazione marocchina di q. 1.478 delle Mainarde (ordini dettagliati a parte);

e) btg. arditi in riserva a Scapoli col compito di: alimentare un attivo pattugliamento la sicurezza nel triangolo S. Michele a Foce-M. S. Michele-Colle Alto;

f) 56ª cp. controcarro (V battaglione) schierata a Ponte Rotto a sbarramento delle provenienze da Alfedena ed Atina;

g) comando delle truppe in linea (comando 68° rgt. ftr, a Scapoli).

Previsto che il comando raggruppamento si sposti prossimamente a Colli.

6. - Attendo non appena possibile (comunque non oltre il 21 corrente mese) dal comando 58° rgt. fanteria lucido dettagliato degli schieramenti effettuati e del piano dei fuochi.



Il Generale comandante

UMBERTO UTILI


domenica 21 settembre 2025

Master - Anno Accademico 2025 - 2026

 NOTIZIE CESVAM

Sono ripresi i colloqui ed il ricevimento studenti in merito ai Master. Per tutti i contatti si prega di utilizzare la Piattaforma digitale della Università La Biblioteca osserva l'orario consueto. 



sabato 20 settembre 2025

Il volto della Guerra

DIBATTITi



La Grande Guerra ( 1915 – 1918)

Prof.  Sergio  Benedetto  Sabetta

 

            In guerra al medico militare era richiesta la capacità di agire comunque, anche in mancanza di mezzi e strumenti adeguati, inoltre la sua competenza doveva essere di carattere generale, in particolare chirurgica. Dalle loro testimonianze emergono i caratteri più sconvolgenti della guerra moderna, in particolare i traumi bellici derivanti dalla potenza distruttiva dei moderni mezzi.

            Dalla testimonianza scritta del dott. Tumiati, medico presso l’Ospedale militare della riserva di Ferrara, si ha la descrizione dei casi di mutismo relativi a militari provenienti dalla prima linea.

            “Portavano ancora nel volto e nei gesti il terrore del trauma che li aveva colpiti – fragore della granata che esplode, balzo nell’aria, sepoltura fra le macerie – e lo sgomento per quel silenzio al quale si credevano per sempre condannati. C’era nei loro occhi l’ansia supplichevole e disperata di chi ha tante cose da dire e si sente, a ogni tentativo, strozzata la voce nel petto.”

            Riferendosi alle esperienze di medico francese, dopo avere reso temporaneamente sordo il paziente mediante tappi di cera, lo invitò a ripetere insieme la parola “mamma”, dopo più di un mese che non articolava alcuna parola quel contadino del Sud riprese a parlare, vi era stata collaborazione tra medico e paziente superando la diffidenza,  divenendo un “rieducatore paziente”, come si definisce lo stesso Tumiati.

            Anche nella disastrosa ritirata di Caporetto si possono cogliere i drammi e le rovine morali, oltreché materiali, dalle testimonianze degli ufficiali medici, scrive a riguardo il capitano Frizzoni .

 “ In istrada, intanto, lungo la giornata il movimento del carreggio e dei camions era andato sempre più aumentando e diventando disordinato. C’era anche molta truppa a piedi in parte senza armi e senza nessun ufficiale che la guidasse, e c’era chi aveva l’aspetto affamato e chi, al contrario, era ubriaco. Uno spettacolo veramente pietoso e umiliante” .

            Impressionanti gli effetti delle armi sui corpi, il maggiore medico Ragucci così descrive la morte di un bersagliere arrivato già in fin di vita.

            “ Aveva il meschino bucato il ventre da una pallottola esplosiva, e le budella in buona parte erano venute fuori in un groviglio orrendo di colore vinoso che suscitava ribrezzo e pietà! Si è immediatamente intervenuto praticando una laparatomia d’urgenza, suturando l’intestino leso, ma il misero boccheggiando sinistramente, come un uccello ferito, è morto sul tavolo di operazione, emettendo dei cupi lamenti che mi hanno toccato il cuore! “

            La continua vicinanza con la malattia, la morte e il dolore portano ad una sorte di assuefazione che non esclude tuttavia la pietà come si rileva nella testimonianza del tenente Spallicci.

            “ Ho visitato un malato che scendeva di trincea. Feteva di cadavere. Aveva dormito tra morti putrefatti. Non ha che a chiuder occhi per la vista, perché per l’olfatto il lezzo ce l’ha già”.

            Le esplosioni hanno in molti casi effetti devastanti, come descritto dal maggiore Ragucci, il quale all’Ospedale 040 di Cortina nell’aprile 1917 vede ricoverare d’urgenza un bersagliere minatore al quale, come in tanti analoghi casi, è esplosa accidentalmente la carica.

            “ Ha il viso ridotto in uno stato orroroso, tutto bucherellato da schegge di pietre,  che gli hanno fracassato il naso, bucato la fronte, crepati e svuotati gli occhi, lacerato le orecchie! Ha le due gambe fracassate, e le ossa fuoriescono in tane lamelle dalle carni sbrindellate! Un vero macello!”.

Nonostante le condizioni disperate il ferito sopravvive, ricominciando ad alimentarsi, e per incoscienza o per farsi coraggio canticchia pure, così viene descritto dall’ufficiale medico.

            “ ha la testa e il viso completamente bendati, ha solo la bocca libera, ma le labbra sono bruciacchiate, nerastre, sanguinanti; le gambe sono immobilizzate in due docce metalliche: è un uomo, un tronco, una mummia da museo, che incuterebbe spavento a chi non è abituato a queste scene crudeli”.

             Si capisce così il perché dell’autolesionismo quale strumento di sopravvivenza in un ambiente brutale e con una quotidiana prospettiva incerta, arrivando ad esporre gli arti fuori la trincea sperando nei cecchini nemici, oltre che a sparasi direttamente alle mani e ai piedi, circostanze che obbligavano l’ufficiale medico ad attente valutazioni e a lunghi rapporti.

            L’entusiasmo iniziale per la gloriosa impresa veniva ben presto a scontrarsi con la dura realtà della guerra, come descritto nelle memorie del sergente Cesare Pitoni, che dopo sei mesi di guerra arriva ad invidiare i Defunti il 2 novembre 1915     ”Beati loro!”.

Vi è un profondo disgusto ed amarezza per i violentissimi e apocalittici bombardamenti, che scuotono il terreno quali un terremoto, i micidiali shrapnel che tambureggiano sul Carso il terreno a pochi metri dai ripari, i mitragliamenti aerei radenti il suolo, la scommessa quotidiana con la morte, insieme alla durezza della disciplina, gli ordini ritenuti ingiusti, una latente sfiducia verso l’autorità e verso molti commilitoni, l’accusa agli imboscati, in particolare quegli ufficiali che dalle retrovie si gloriano della fatica, dei dolori, delle paure di chi è in linea.

Vi sono accenni di pietà quando vede colonne di prigionieri nemici smunti, allampanati, con le divise lacere.

 “Erano tutti giovani vestiti a mo’ degli spazzini, con un bottone d’ottone al posto del fregio del berretto ed i graduati con una striscia d’oro nel bavero della giubba. Erano mal ridotti e sporchi.”

            Tuttavia l’orrore ritorna alla vista dei brandelli di un operaio ucciso dallo scoppio di una granata, i mucchi di corpi in divisa italiana sparsi sul terreno, il volto dell’appuntato della sua batteria orribilmente deturpato dalle schegge di granata.

“ Tutto è vanità, tutto è menzogna! Sono molto sciupato. Non mi sento più di andare avanti.”, la disperazione porta a tentativi di autolesionismo per creare infezioni o malattie, solo gli amori momentanei con ragazze del posto creano momenti di vita contro la presenza incombente e costante della morte.

“ Ieri sera baciai Regina sulla bocca, mentre poco lontano scoppiavano i proiettili.”

Queste sono le premesse per la disfatta di Caporetto a cui seguirà la resistenza sul Piave, lo scatto di orgoglio e la riorganizzazione che la nomina di Diaz a capo dell’esercito permetterà, dando una nuova fiducia agli uomini e un trattamento materiale e psicologico più umano.

 

Bibliografia

 

-         L. Martini, Cronaca di un dissenso. Dal diario di guerra di Cesare Pitoni ( 1915 – 1916 ). Una crisi esistenziale sul Carso e sull’Isonzo all’ombra della censura e della crittografia, RiStampa Edizini, 2018.

-         U. Frizzoni, Un medico a Caporetto. I diari di guerra di Ugo Frizzoni, a cura di P. Barcella, Sestante, 2015.

-         N. Persegati, La Grande guerra di Spaldo. Il diario di guerra di Aldo Spallicci, medico, repubblicano e poeta di Romagna, Gaspari, 2008.

-          N. Ragucci, Ospedale da campo 040 di Cortina. La guerra di montagna vista da un medico, a cura di P. Giacomel, Gaspari, 2010.

-         C. Tumati, Zaino di sanità, a cura di P. Gaspari, Gaspari, 2009

 

           

 

venerdì 19 settembre 2025

Il Mondo visto da Mosca

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

I Quattro Imperi: La Russia


La mappa è stata pubblicata in data 5 settembre 2025





Fonte, Maurizio Molinari, Il Ritorno degli Imperi Come la Guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, Milano Mondadori 2022

giovedì 18 settembre 2025

Il mondo visto da Mosca - Carta

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

I quattro Imperi: la Russia



Fonte, Maurizio Molinari, Il Ritorno degli Imperi Come la Guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, Milano Mondadori 2022

 

mercoledì 17 settembre 2025

Il Mondo visto da Pechino

 GEOPOLITCA DELLE PROSSIME SFIDE

I Quattro Imperi: La Cina

La mappa è stata pubblicata in data 16 settembre 2025





Fonte, Maurizio Molinari, Il Ritorno degli Imperi Come la Guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, Milano Mondadori 2022

martedì 16 settembre 2025

Il Mondo visto da Pechino - Carta

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

I Quattro Imperi: La Cina



Fonte, Maurizio Molinari, Il Ritorno degli Imperi Come la Guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, Milano Mondadori 2022





lunedì 15 settembre 2025

Corpo Italiano di Liberazione. Premesse per il ritiro riordino e trasformazione nei Gruppi di Combattimento

 DIBATTITI


CAMBIAMENTO NELLA DIPENDENZA D'IMPIEGO

A partire dal 25 agosto, ore 1, il C. I. L. cessò dall'operare agli ordini del II Corpo polacco e passò alle dipendenze del V Corpo britannico, ai cui ordini aveva ancora precedentemente operato nel giugno; per quanto concerneva le operazioni fu posto alle dipendenze della 4a divisione indiana.

In tale circostanza il comandante del Il Corpo polacco, gen. Anders, indirizzò al comandante del C. I. L. una lettera esprimendo il suo apprezzamento e la sua soddisfazione per l'efficace e generosa collaborazione avuta dalle truppe del C. I. L., pur attraverso difficoltà innumeri, durante la vittoriosa avanzata nel settore adriatico (All. 63).

Anche il gen. Leese, comandante dell'8a armata britannica, indirizzò al comandante del C. I. L. una lettera con espressioni augurali per le prossime operazioni, alle quali i reparti italiani avrebbero preso parte (All. 64).

Il comandante della 4a divisione indiana si affrettò intanto ad inviare le sue istruzioni di carattere operativo fissando, quale compito del C. I. L. , « quello di combattere sul suo fianco sinistro (all'ovest) e di proteggerlo », portarsi « verso l'ovest e verso il nord al più presto possibile in direzione approssimativa della strada stazione delle Pole - S. Bartolo », liberare infine Urbino (All. 65).

Di rimando il comandante del C. I. L. ritenne doveroso (All. 66) :

a) esporre per prima la situazione in atto nel settore tenuto dalle truppe del C. I. L. : nemico schierato sulla riva sinistra del Candigliano con mitragliatrici, mortai e artiglierie; sua continua pressione specie sulla testa di ponte di Acqualagna; insuccesso dei tentativi fatti per affermarsi, più ad oriente di Acqualagna, al di là sulla sinistra del fiume; sulle alture ad ovest fra il Candigliano e il Bosso, nemico vigile e appoggiato da artiglierie così da disturbare seriamente il fianco sinistro;

b) rappresentare che « per avanzare verso nord e nord - ovest », a meno che il nemico non si fosse sganciato volontariamente, sarebbe stato necessario « montare un'operazione offensiva con asse Acqualagna - Monte d'Arcello e Castel di Drago - Pelingo » e avvicinare perciò le artiglierie sormontando tutte le difficoltà derivanti dallo stato delle comunicazioni;

c) esprimere l'opinione, per quanto si riferiva ad una progettata occupazione di Monte Pietralata, che fosse « molto oneroso tentarla per azione diretta » e ancor più oneroso « mantenerla isolatamente », e che fosse invece conveniente « realizzarla per aggiramento » ; assicurare che la massa delle truppe sarebbe stata spostata sull'asse stazione di Cagli - stazione delle Pole - S. Bartolo, non appena però fosse stata prima sostituita sulle posizioni in atto, le quali non era prudente abbandonare senz'altro;

e) far presente infine che le truppe di fanteria erano «ininterrottamente in linea da mesi », in mezzo a gravi difficoltà logistiche, e che ora, nello « stato generale di stanchezza delle truppe non si disponeva neppure di salmerie sufficienti, atte a supplire al difetto, a causa delle frequenti interruzioni, di buone strade utilizzabili nel settore.



AVANZATA SUL METAURO - LIBERAZIONE Dl URBINO (28 AGOSTO), Dl URBANIA (29 AGOSTO) E Dl PEGLIO (30 AGOSTO).

Allo scopo di garantire, fronte ad ovest, il fianco sinistro della 4a divisione indiana impegnata in attacco nella direzione di Urbino, le truppe del C. I. L. attuarono, nella giornata del 27 agosto, lo schieramento previsto (Schizzo n. 21):

comando tattico del C. I. L. a Cagli;

comando della II brigata a Smirra;

XXIX battaglione bersaglieri sulle posizioni il Bufano - Monte Belvedere - la Serra;

battaglione «Bafile» a Catonto - Cabaldo - S. Maria;

battaglione alpini «Monte Granero» su Monte Borea, con una compagnia distaccata su Monte Pietralata; battaglione «Grado» nella zona di Acqualagna;

IX reparto d'assalto in riserva a sud - est di Pelingo; compagnia bersaglieri motociclisti nella zona di Frontino Vecchio - l'Abbadia, sulla rotabile- Acqualagna -Piobbico, con elementi a Frontino di Naro (q. 457) e a q. 417;

le artiglierie: IV gruppo someggiato da 75/13 nella zona a est di la Serra; IV gruppo motorizzato da 75/18 nella zona a est di Cabaldo -S. Maria; V sud di Monte l'Arce110 (zona di Acqualagna); gli altri gruppi in movimento per raggiungere: il I gruppo da 105/28 la zona de La Torraccia, il II gruppo da 100/22 la zona di C. Maestade, il CLXVI gruppo da 149/19 la zona ad est della stazione di Cagli.

Essendosi intanto venuto a conoscere che i tedeschi stavano ripiegando, oltre che ad est dove l'attacco della 42 divisione indiana proseguiva favorevolmente, anche dalle posizioni a nord -ovest di Acqualagna sia verso Urbania che verso Fermignano, il comandante del C. I. L. dispose che il 28 mattino:

il reggimento «S. Marco» e il IX reparto d'assalto, col V gruppo someggiato da 75/13, muovessero oltre il Candigliano sulla displuviale tra il Candigliano e il Metauro; la compagnia bersaglieri motociclisti effettuasse delle puntate esplorative in direzione di Urbino, di Urbania e di Piobbico.

All'alba del 28, infatti, i due battaglioni del reggimento «S. Marco», il IX reparto d'assalto e il V gruppo someggiato iniziarono l'avanzata oltre il Candigliano, raggiungendo prima di sera la parte più settentrionale della displuviale — il tra « il Monte Candigliano Granero e » il e Metauro,il XXIX mentre gli altri due battaglioni bersaglieri — rimanendo in 2° scaglione, provvidero ad estendere e consolidare l'occupazione tra Cagli ed Acqualagna.

Contemporaneamente, sempre nella giornata del 28, la 1a compagnia bersaglieri motociclisti effettuava le previste puntate esplorative distaccando a ventaglio:

un plotone ad Urbino dove entrò verso le ore 17, prendendo subito collegamento con uno squadrone autoblindo inglese giunto anch'esso da poco in città;

un plotone verso Urbania il quale, raggiunta la periferia della città, rilevò le alture immediatamente a nord presidiate dal nemico le cui pattuglie si spingevano anche nell'abitato con molta frequenza (ogni 2-3 ore);

un plotone a Piobbico dove entrò verso le ore 15,30, prendendo collegamento a sinistra con elementi del 270 reggimento lancieri inglese.

Dall'insieme delle notizie che si poterono raccogliere sul nemico, si potè riuscire a sapere che i tedeschi si erano ormai ritirati al di là sulla sinistra del Metauro tenendo occupate varie località a nord di Urbania, tra cui Case Nuove, e avendo una compagnia dislocata a Peglio; artiglierie avversarie furono segnalate su Monte Avorio.

Sulla base di tali notizie dei risultati conseguiti durante l'avanzata, il comandante del C. I. L. diede ordine ai reparti dipendenti di proseguire l'avanzata assegnando questi obiettivi:

per il reggimento «S. Marco» : Monte di Cal Palmiere, a sud della rotabile n. 73 (est di S. Giovanni in Pozzuolo);

per il IX reparto d'assalto: Urbania e il crocevia a nord - est di Urbania sul km. 25.

Il 29 agosto alle 7,30, la compagnia bersaglieri motociclisti occupò Urbania, distaccando anche pattuglie a Case Nuove e ai Cappuccini; l'indomani mattina 30, alle ore 7 circa, occupò Peglio che i tedeschi avevano sgombrata nella notte.

Nel frattempo, il giorno 29, nuove posizioni venivano raggiunte dagli altri reparti:

il reggimento «S. Marco» si schierava col battaglione «Grado» a Monte di Cal Palmiere e, col battaglione « Bafile », a S. Giovanni in Pozzuolo (2 compagnie) e alla stazione di Urbania (I compagnia)

il IX reparto d'assalto, che aveva raggiunto S. Cipriano, si spostava a sera verso Urbania;

il XXIX battaglione bersaglieri e il battaglione alpini «Monte Granero» si stavano raccogliendo lungo la rotabile stazione di Cagli - stazione delle Pole;

l'artiglieria si schierava col : IV gruppo someggiato da 75/ 13 a la Serra (nord -ovest di Cagli), V gruppo someggiato da 75/13 a Monte Santo (est di Urbania), I gruppo (dell'110 reggimento) da 105/28 a S. Maria in Ripuglie (sud - ovest di Fermignano), II gruppo da 100/22 a Camalacarne (sud -ovest di Fermignano), IV gruppo da 75/18 a S. Andrea (sud - est di Urbania), CLXVI gruppo da 149/ 19 nella zona della stazione delle Pole.

Con le ultime occupazioni il C. I. L. era pervenuto in vista degli avancorpi della «linea Gotica», verso il solco del Foglia, della quale si erano avute notizie da tempo2,

Le difficoltà logistiche3 si erano aggravate negli ultimi giorni a causa sia della deficienza di salmerie, sia del cattivo stato delle comunicazioni stradali. Per sopperire in qualche modo alla deficienza di salmerie, il comandante del C. I. L. aveva disposto che i muli del battaglione alpini «Monte Granero» venissero riuniti in salmerie e messi a disposizione del IX reparto d'assalto, e che lo stesso si facesse per i muli del IV gruppo someggiato da 75/13 mettendoli a disposizione del XXIX battaglione bersaglieri in previsione che questo dovesse presto essere impiegato in linea.

Ma il 30 agosto pervenne al C. I. L. l'ordine di sospendere ogni attività operativa e trasferirsi indietro.





1 La stretta gola del Furlo è «lunga 2773 m. e serrata fra due altissime balze verticali di calcare compatto, al cui fondo scorre, rotto fra rocce, il Candigliano. La strada corre a 20-30 m. sopra il torrente, intagliata per intero nella roccia, sostenuta da muraglioni alti fino a 20 m., alcuni dei quali di costruzione romana passando al principio della stretta dentro una galleria praticata dai romani» (da pag. 43 della Monografia n. 42 sull'Italia centrale, del Corpo di S. M., parte I, vol. II, Regione Adriatica)


2 V.pag 81

3 Elementi dei vari servizi si erano portati avanti per meglio assolvere il loro compito in vicinanza dei reparti operanti. Così il 28 agosto si erano dislocati a Cagli un nucleo della 51° sezione sussistenza, il 2°autoreparto e la sezione carburanti del CCL autogruppo misto; il 29 la 51° sez.sanità si era impiantata alla stazione di Pole; il 30 il 224° ospedale da campo si era trasferito a Cagli.


domenica 14 settembre 2025

Politica Militare Comparata Master Anno Accademico 2025-2026 Lineamenti Generali

NOTIZIE CESVAM

I Quattro Imperi

Massimo Coltrinari

 E' iniziato l'anno accademico 2025-2026. Per il Master di Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi è in corso un vasto programma di aggiornamento data la situazione internazionale che ha visto cambiare diversi scenari. Il mondo eurocentrico è terminato nel 1945 con l'affermazione come vincitori reali della seconda guerra mondiale degli Stati Uniti e della Unione Sovietica. La guerra fredda che è seguita alla fine del mondo eurocentrico ha visto il confronto tra le cosiddette due superpotenze che si sono confrontate fino al 1989 quando, con la caduta del Muro di Berlino è iniziata la egemonia statunitense su tutto il Pianeta. La sconfitta in Afganistan, e la ritirata da vari teatri mondali  ha determinato una nuova situazione in cui gli Stati Uniti sono stati messi a confronto non solo dalla rinata Russia di Putin e dalla Unione Europea, ma anche dalla Cina, che ormai rappresenta il vero avversario reale degli Stati Uniti stessi. L'avvento della amministrazione Trump ha ulteriormente alterato gli equilibri esistenti tanto che si parla apertamente sia di un nuovo ordine mondiale basato su nuovi accordi sia del ritorno degli Imperi.

La crisi ormai irreversibile dell'ONU, il fallimento totale di questa organizzazione che ormai non assolve più ai compiti per cui era stata creata nel 1945, il desidero di Putin di costruirsi, come fece Stalin nel 1938-1940 una fascia di Stati satelliti e sottomessi ai suoi confini occidentali, la crescita economica della Cina, porta alla conclusione che occorre vedere il nostro pianeta da altri punti di vista. La cosiddetta "operazione speciale" in Ucraina, che da guerra veloce ed indolore si è trasformata in una guerra di logoramento ha portato di nuovo, dopo 70 anni la guerra in Europa e quindi al riamo generale di tutti gli Stati Europei, agevolato dalla rinuncia degli Stati Uniti a difendere l'Europa, e la negazione di tutti i principi che avevano portato alla creazione dello Stato d'Israele. creato per dare una "casa" ai perseguitati ebrei dai tiranni europei, portando la guerra in Medio Oriente che non trova soluzione in quanto le entrambe le parti, Palestine e Israeliani sono ostaggi dei loro estremisti intransigenti, hanno dato l'ulteriore scossone agli equilibri del mondo generati dalla seconda guerra mondiale. 

Oggi non si può parlare più di attuazione della carta Atlantica che univa le due sponde dell'Atlantico, come non si può parlare più di "missioni di pace" quando Stati accorrevano ad aiutare altri stati che erano sprofondati in guerre civili ed interne,  Siamo ritornati alla vigilia delle due guerre mondiali del novecento dove vigeva non il Diritto delle Genti ed il Diritto Internazionale con i suoi principi di libera e civile convivenza fra gli Stati, ma alla pura e semplice applicazione del diritto del più forte.

In pratica stiamo assistendo al ritorno degli Imperi, in lotta tra loro.

Secondo la nostra ipotesi di studio gli Imperi oggi nel Pianeta sono: Russia, Cina, Stati Uniti e Unione Europea, in cui nei primi tre vige a vario grado il diritto del più forte, mentre nel quarto ancora il Diritto è rispettato. Ipotesi di studio che svilupperemo nel Master il cui programma didattico sarà ispirato a questi approcci

Nei post successivi presenteremo schede in cui si presenta il Mondo visto da Mosca, Pechino, Waschington e Bruxelles. Poi come si rapportano a queste visoni gli altri Stati ed infine per alcuni di assi analisi parametrali, ovvero le note scheda paese, in un contesto generale che, ferme le considerazioni sulle aree polari, il Pianeta può essere studiato attraverso i sui tre mari mediterranei, cioè bacini che uniscono le terre rivierasche:: quello caraibico, quello arabico, il nostro mediterraneo, e quello dello stretto della Malacca-Mar cinese meridionale, quello asiatico.


sabato 13 settembre 2025

Il Mondo visto da Washington

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

I Quattro Imperi: Gli Stati Uniti

La mappa è stata pubblicata in data 12 settembre 2025





Fonte, Maurizio Molinari, Il Ritorno degli Imperi Come la Guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, Milano Mondadori 2022

venerdì 12 settembre 2025

Il Mondo visto da Washington - Carta

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

I Quattro Imperi: Gli Stati Uniti



Fonte, Maurizio Molinari, Il Ritorno degli Imperi Come la Guerra in Ucraina ha stravolto l'ordine globale, Milano Mondadori 2022