Cerca nel blog

venerdì 2 agosto 2024

Ucraina: una guerra di logoramento

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE



Si riporta una nota edita due anni fa integralmente.
La situazione oggi è in pineo stallo, dando per accreditate le ipotesi che la guerra in Ucraina è una guerra di logoramento, con tutto quello che questo sta a significate

 

La carta da una idea della situazione a fine aprile 2022 come “’operazione” russa in Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022,  nella incredulità generale nell’Occidente ancora avvolto nella nebbia geopolitica in Europa orientale, non si stia rilevando un successo. L’Ucraina è presentata a tre colori, il verde l’Ucraina occidentale, il rosa l’ucraina orientale. In giallo i territorii che la Russia dal 2014 ad oggi ha conquistato bell’indifferenza occidentale. 1) Repubblica popolare di Luhans , 2) repubblica popolare di Donec’k, Crimea, annessa senza colpo ferire nel 2014, e la Transnistria, ove è stanziata dalla caduta della URSS la XIV Armata Sovietica, ora russa. In Viola i territori che sono stati conquistati e controllati durante l’”operazione”, con indicate le direttrici di avanzata. Per Putin, che è al potere dal 31 dicembre 1999 è un semplice passaggio sulla via per ridare alla Russia un ruolo mondiale. Al suo interno ha trovato l’appoggio del Patriarca Kirill, capo della chiesa cristiana ortodossa che nutre sentimenti e considerazioni sull’Occidente veramente curiosi: per il Capo ortodosso l’Occidente sta deviando o ha già deviato dalle leggi naturali stabilite da Dio ( un altro della lunga serie che parla a nome di Dio) “il tutto banalizzato in una isteria secondo la quale in Occidente ci sarebbe di fatto un test per provare la propria lealtà al potere, una sorta di passaggio indispensabile per entrare in un mondo di sola apparente “libertà”, un mondo “felice” un mondo di consumi eccessivi.”[1] E in che cosa consisterebbe questo test? La prova è molto semplice ed allo stesso terrificante: una sfilata del Gay Pride.[2]

Su queste basi, si continua, Per Kerill Putin è “ un dono di Dio”. “Basta leggere il discorso dai toni apocalittici pronunciato dal patriarca il 6 marzo 2022 “ Quello che sta accadendo oggi (…)non è solo questione di politica (…) ma di salvezza dell’uomo, del suo posto alla destra o alla sinistra di Dio Salvatore, che viene nel mondo come Giudice e autore della creazione”[3] In un paese dove il Capo dello Stato è al potere da venti anni, e ci starà fino al 2036 se non farà un'altra legge che prolunga la permanenza, in cui vige una legge che chi “dissente” prende 15 anni di galera, si può ascoltare di tutto dai parti dei Capi Civili e Religiosi. Ma ancora non siamo sotto il loro potere, anche se notevoli sforzi sono stati fatti  da molto leaders occidentali per creare le situazioni russe e quindi ancora qualche barlume di desiderio possiamo esprimerlo. IL primo desidero è quello di capire ed essere informati, ma non in modo diretto, ma di sapere chi sta con chi, chi è pagato per, che cosa si vuole per la nostra comunità. Tutti voglio il bene del popolo, iniziando da Dio e dai suoi intermediari, per passare ai leaders politici ed economici. In realtà ci stiamo sempre più impoverendo sia moralmente che materialmente, senza un futuro, con la guerra in casa, con la disinformazione costante in un diluvio di notizie, sempre più soli. Una geopolitica che ci chiama a delle sfide, ma vedendo la cartina dell’Ucraina occorre ben ponderare il proprio agire, in quanto per anni abbiamo visto un “fair play” delle democrazie nei confronti di un Putin che nella sua parobola ventennale è arrivato al tragico errore di ogni dittatore: una guerra tanto insensata quanto in definitiva criminale e dalla quale rischia di uscirne stritolato. Ci sono voluti 6 anni di guerra per sconfiggere il Nazismo; ci sembrava che il mondo avesse appreso la lezione.



[1] Giuseppe Sacco, Perché Putin non crede più nell’Occidente, in LIMES, , Il Caso Putin, n.4/ 2022. Pag. 107.

[2] J.B.Poulle, La guerre sainte de Poutine, Le Grand Continent, marzo 2022. Cit.

[3] Giuseppe Sacco, Perché Putin non crede più nell’Occidente, cit.

 

Nessun commento:

Posta un commento