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domenica 19 gennaio 2025

Carte referenti la preparazione del Centenario. Monica Apostoli

 ARCHIVIO

 Contributo  "Alumni" del 

Master di 1° Liv. di StorIa Militare Contemporanea

“….Non mi potrei lamentare, sapete bene che l'aria francese è una cosa che mi piace poco e combatterei molto più volentieri se fossi magari nelle prime trincee del Piave, e se una volta ero animato da entusiasmo, perché il desiderio di essere il primo ad entrare a Trieste mi rendeva invulnerabile, ora, quello di poter entrare a Udine tra il primo dei primi mi stuzzica in tal modo che quasi quasi, vado in qualche battaglione di arditi, vado in uno di quei battaglioni che anche la morte ostenta quando li vede avanzare, prende paura, però state tranquilli…”

 Da una delle ultime lettere del C.le Guido Marzuttini, Medaglia d'Argento al Valor Militare, 148 ͣ   compagnia telegrafisti,

7° reggimento genio telegrafisti,

 

1° luglio 1918, Francia

 MONICA APOSTOLI

La Tesi di Master di I Livello in Storia Militare Contemporanea dal titolo Evoluzione Del Servizio Telegrafico nel Primo Conflitto Mondiale e l’istituzione del 7° Reggimento Genio Telegrafisti, nasce dalla volontà di onorare il prezioso contributo e sacrificio dato dagli uomini del 3° e del 7° Reggimento Genio Telegrafisti durante la Grande Guerra. Con questo elaborato cercherò di ripercorrere nel miglior modo possibile l’evoluzione della specialità, evidenziandone l’importanza e ricordando, inoltre, alcuni episodi di valore che contribuirono a portare il nostro esercito alla Vittoria, così come ricordato nelle parole della Medaglia d’Oro al Valor militare che venne concessa il 5 giugno 1920:“Tenace, infaticabile, e modesta, scavando la dura trincea, o gittando per ogni ponte una superba sfida al nemico, riannodando sotto l'uragano del ferro e del fuoco i tenui fili onde passa l'intelligenza regolatrice della battaglia, lanciandosi all'assalto in epica gara coi Fanti, prodigò sacrifici ed eroismi per la grandezza della Patria (Campagna di Guerra 1915 - 1918)”.

Il primo conflitto mondiale vide una rapida evoluzione del servizio telegrafico. Nella mobilitazione dell’Esercito Italiano nel 1915, il 3° Reggimento Genio Telegrafisti (Unico Reggimento dedicato al servizio telegrafico) poteva contare 24 compagnie assegnate come segue:  

-               una compagnia telegrafisti (7 ͣ) alle dirette dipendenze del Comando Supremo;

-               quattro compagnie telegrafisti (16 ͣ, 21 ͣ, 22 ͣ e 24 ͣ), una per ogni Armata;

-               sedici compagnie telegrafisti, una per ogni comando di Corpo d'Armata;

-               tre compagnie telegrafisti (1 ͣ, 2 ͣ e 3 ͣ) avevano invece i propri plotoni dislocati nelle diverse fortezze di frontiera e nella piazzaforte di Venezia ed erano definite compagnie di Piazza.

A queste compagnie si aggiungevano 4 sezioni telegrafisti associate alle Divisioni di Cavalleria, 9 sezioni radiotelegrafisti (R.T.), di cui una al Comando Supremo, 4 di Armata e 4 per Divisioni di Cavalleria.

Il servizio telefonico era in stretta relazione con quello svolto dalle compagnie telegrafisti, pertanto, a ciascuna delle 35 divisioni di Fanteria venne assegnata una sezione telefonica che faceva parte integrante della compagnia zappatori della divisione stessa per un totale di 35 sezioni telefoniche.

I compiti delle compagnie telegrafisti continuarono a crescere e mutare nel corso delle operazioni, tant’è che si rese necessario già nel 1916 dotare ogni Corpo d’Armata di una seconda compagnia telegrafisti.  Si susseguirono quindi diversi incrementi di compagnie fino al mese di gennaio 1918, quando, con un ordinamento definitivo, vennero tramutate le sezioni telefoniche divisionali in vere e proprie compagnie telegrafisti con parco ridotto.

L’estensione assunta dal servizio telegrafico che comprendeva 133 compagnie a giugno 1918 divenne però insostenibile per il solo 3° Reggimento Genio Telegrafisti, quindi, l’11 giugno del 1918 il Ministro della Guerra ZUPPELLI con la Circolare n. 11820 per oggetto “Riparti e servizi telegrafisti e radiotelegrafisti, dispose la costituzione di un ulteriore reggimento a far data dal 1° di luglio 1918, il 7° Reggimento Genio Telegrafisti.

Il Comando Generale del Genio del Comando Supremo dispose che il 7° reggimento genio telegrafisti dal 1° luglio 1918 avrebbe avuto il Comando di Deposito a Piacenza e centri di mobilitazione in Verona e Mantova, in precedenza sotto la giurisdizione del 3° reggimento genio telegrafisti.

Lo stesso Comando Supremo, inoltre, disposte il passaggio di 59 compagnie telegrafisti con una numerazione da 100 in poi[1] per non confonderle con quelle dipendenti dal 3° Reggimento genio Telegrafisti.

Il periodo compreso tra il 24 maggio 1915 e il 4 novembre 1918 vide passare il numero delle compagnie telegrafisti da 24 a 134, ognuna di esse con una propria storia a seconda della fronte in cui operarono. Il Maresciallo Giardino parlando della Battaglia del Piave nel II Volume della sua opera “Rievocazioni e riflessioni di guerra” scrisse che dopo la fine delle ostilità, i Comandi segnalarono i grandissimi sforzi fatti dai telegrafisti delle compagnie per assicurare i collegamenti, spesso sotto il fuoco nemico in zone molto battute. L’Ispettore Capo del Servizio Telegrafico dispose subito dopo l’Armistizio che tutte le compagnie telegrafisti dei due reggimenti compilassero una relazione particolareggiata degli avvenimenti più salienti durante la campagna indicando le perdite subite e le ricompense eventualmente concesse, ma a causa di un graduale scioglimento delle compagnie e con il progressivo congedamento del personale, non tutte le relazioni furono completate.[2]

Oggi, grazie in particolar modo al prezioso progetto di digitalizzazione nell’Archivio Informatico dell’Istituto del Nastro Azzurro ed attraverso l’analisi di molti Diari di Guerra delle compagnie telegrafisti custoditi presso l’Istituto di Cultura dell’Arma del Genio e presso l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, potrò, nell’elaborato della Tesi di Laurea, onorare il ricordo di molti telegrafisti e delle loro gesta eroiche.

Ricorderò alcune compagnie come ad esempio la 122 ͣ compagnia telegrafisti che affiancò i fanti della 1 ͣ Divisione d'Assalto alle dipendenze dell'VIII Corpo d'Armata nella Battaglia della Vittoria, dimostrandosi “attivi, fedeli e sereni, sia con le punte estreme di arditi che sui ponti traballanti e tempestati dall’artiglieria nemica[3]. E tra tutte ricorderò anche la 148° compagnia telegrafisti impiegata nelle Truppe ausiliarie in Francia alle dipendenze del II Corpo d'Armata in cui durante l'atteso attacco nemico che si pronunciò dopo un forte bombardamento nel settore difeso dalle divisioni italiane ed in cui si opposero con eroica resistenza perse la vita il Caporale Guido Marzuttini decorato della Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Proverò a ricordare ed onorare il servizio ed in particolare il sacrificio reso dai telegrafisti nella Grande Guerra.



[1] Ad eccezione della 71^ compagnia

[2] Vezio Angelotti, I Telegrafisti nella Guerra 1915-1918, Istituto Storico di Cultura dell’Arma del    Genio, Roma, 1963, p 71-72.

[3]    Parole tratte dal saluto del Maggiore Generale Comandante della 1^ Divisione d’Assalto O. ZOPPI all’atto dello scioglimento del Comando della Divisione, Gradisca, 10 gennaio 1920.


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