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martedì 19 dicembre 2017

1914. Il teatro di guerra sul fronte orientale


  

 Il teatro di guerra è costituito da un terreno intricatissimo: regione che per più di 500 km si estende dal Baltico ai Carpazi, nel quale occorre aggirare gli ostacoli, in specie lacustri, e dove le distanze che separano i centri abitati sono assai forti. Siffatte caratteristiche indicano come la difensiva manovrata abbia avuto in quella zona, ed in specie nella Prussia orientale, un campo di azione impareggiabile.

La Russia aveva provveduto a sistemare difensivamente la propria frontiera per avere modo di coprire la mobilitazione e la radunata, rese lente per le grandi distanze e la mancanza di comunicazioni. E ciò specialmente verso la Germania, sia per l'importanza del suo esercito, sia per l'andamento della frontiera che avvolgeva la Polonia a guisa di tenaglia con la Prussia orientale a Nord e con la Slesia a S. O., avvolgimento completo e assai minaccioso se accanto alla Germania fosse scesa in campo l'Austria.
Nella regione settentrionale, verso la Prussia Orientale, la linea di difesa era rappresentata dal Niemen con il campo trincerato di Kowno e le due teste di ponte di Olita e Grodno.
Più a sud, mancando verso il confine una linea naturale di ostacolo, l'organizzazione difensiva dovette essere portata più indietro, lungo la Narew, il Bug e la Vistola, abbandonando così, senza protezione, tutta la Polonia occidentale e meridionale. Quest'organizzazione comprendeva il cosiddetto "Triangolo" ai cui vertici erano i campi trincerati di Ivangorod (Vistola), Brest Litowsk (Bug), Novo Georgiewsk (Vistola) e che intercettavano e fiancheggiavano le direttrici di marcia provenienti sia dalla frontiera tedesca, sia da quella galiziana. Così era garantita la radunata e lo schieramento dell'esercito e costituita una base di operazione per eventuali operazioni offensive.
Il triangolo polacco era collegato con le fortificazioni del Niemen  a mezzo di piazze o teste di ponte intermedie (Lomka, Ostrolenko, Pultusk).
A sud lo scacchiere della Volinia, che appoggiato ad Ovest alla Vistola e a nord e a est alle paludi di Pinsk, era rafforzato verso S. O. dalle piazze forti di Luzk e di Rowno, e più a Sud dalle piazze di Podolsk e di Chotin.
Dalla parte del mare vi erano fortificazioni nel golfo di Finlandia, intese essenzialmente alla difesa della capitale; più a sud, sulla costa della Curlandia la piazza di Libau.

Da parte tedesca, sulla Vistola le piazze di Thorn, Graudenz, Danzica e più ad oriente Konigsberg, a garanzia del possesso della Prussia orientale e minaccia per il nemico vittorioso procedente verso Ovest. In 2° linea sulla Warta, il campo trincerato di Posen, più indietro, sull'Oder, le due piazze di Kustrin e di Glogau, e in costruzione quella di Breslavia.

Da parte austriaca, più per ragioni politiche che per ragioni militari, l'organizzazione difensiva era stata proiettata sul ripiano galiziano, addensando gli afforzamenti in corrispondenza ai Carpazi occidentali, molto ricchi di comunicazioni ordinate e ferrate.
E così si avevano nella Galizia occidentale le piazze di Jaroslaw e di Przemysil sul San e di Cracovia sulla Vistola: e nell'orientale le piazze di Leopoli e di Tarnapol.

Gli imperi centrali erano dunque in condizioni vantaggiose di fronte alla Russia. La Germania dalla Prussia orientale minacciava direttamente la grande via Baltica e, da Nord, il centro della pianura polacca. L'Austria poteva, in Galizia, radunare le proprie forze al coperto in parte dalla Vistola, in parte dalla regione paludosa fra questo fiume ed il Bug. Pur tenendo conto della minaccia che l'esercito russo avrebbe potuto esercitare dal "triangolo" un'azione combinata dell'esercito austriaco con quello germanico avrebbe messo a dura prova la Russia.
La frontiera naturale austro-germanico-russa è segnata dalla Vistola e dai Carpazi: la frontiera del 1914 aveva perciò in sè quanto induceva gli eserciti avversari a raggiungere questa linea naturale: giacchè Prussia orientale e Galizia erano destinate ad essere invase dalla Russia, e la Polonia dalle armate tedesche e austriache.

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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