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venerdì 31 marzo 2017

Copertina Marzo 2017




QUADERNI ON LINE







ANNO LXXVIII, Supplemento on line, III, 2017, n. 18
Marzo 2017
www.valoremilitare. blogspot.com

giovedì 30 marzo 2017

Indici Marzo 2017

SOMMARIO
ANNO LXXVII, Supplemento on line, III, n. 3
Marzo 2017
Editoriale
Coltrinari Massimo, Editoriale Marzo 2017
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 29.3.2017

IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA

APPROFONDIMENTI
Redazionale, Save the date 23 Marzo 2017 ore 17
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 5.3.2017
Redazionale, La Grande Guerra fra terra, cielo e mare
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 14.3.2017
Redazionale, Seminario di Studi della Siria. Nota di conclusione
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 20.3.2017
Redazionale, Da Duce a prigioniero
Biasiolo Alessia, La lunga e calda estate del 1943
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 25.3.2017
Redazionale, Il volo su Trieste 7 Agosto 1915
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 26.3.2017

ARCHIVIO
Redazionale, Dizionario minimo della Grande Guerra. Elenco Decorati per provincia
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 3.3.2017
Redazionale, Decorati della città di Capua
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 4.3.2017
Redazionale, Dizionario minimo della Grande Guerra. Le ricompense
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 6.3.2017
Redazionale, Monte Croce di Comelico. Le posizioni della Brigata Ancona ottobre 1915
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 11.3.2017
Redazionale, Monte Croce di Comelico. Sbarramento di Sesto. 1915
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 13.3.2017
Redazionale, Il volo su Trieste 7 Agosto 1915. Il testo dei manifesti
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 27.3.2017

DIBATTITI

MUSEI,ARCHIVI,BIBLIOTECHE
Redazionale, Ricerche notizie. Prigionia di guerra. Richiesta notizie I 1914
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 9.3.2017
Redazionale, Ricerca notizie. Prigionia di guerra. Richiesta notizie II 1915
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 10.3.2017
Redazionale, Ricerca notizie. Prigionia di guerra. Richiesta notizie III 1916
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 10.3.2017
Redazionale, Ricerca notizie. Prigionia di guerra. Richiesta notizie IV 1917
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 10.3.2017
Redazionale, Ricerca notizie. Prigionia di guerra. Richiesta notizie V 1918
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 10.3.2017
Redazionale, Il primo statuto dell'Istituto del Nastro Azzurro
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 22.3.2017

IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA' D'OGGI

UNA FINESTRA SUL MONDO
Coltrinari Massimo, Siria: la Russia e la Cina pongono il veto al Consiglio di Sicurezza dell'ONU
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 2.3.2017
Tuosto Salvatore, L'altro fronte in Iraq
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 24.3.2017

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE
Redazionale, Il futuro della Siria. Convegno su: “Il futuro della Siria”
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 16.3.2017

SCENARI,REGIONI, QUADRANTI
Redazionale, Siria: una pace sempre più lontana
Cocomero Francesca, Siria, com'è difficile uscire dalla palude
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 7.3.2017

CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Redazionale, Secondo del 2017. I mercoledì del Nastro Azzurro – Federazione di Roma
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 1.3.2017
Redazionale, 1a Brigata Aerea Operazioni Speciali Cervia. Conferenza
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 15.3.2017
Redazionale, Convegno. Il futuro della Siria. Iconografia
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 18.3.2017
Redazionale, Ipotesi di Master I livello in Storia Militare
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 23.3.2017
Redazionale, Cecini al Mercoledì del Nastro Azzurro di Aprile
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 28.3.2017

SEGNALAZIONI LIBRARIE
Redazionale, Volume: testimoni e testimonianze
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 8.3.2017
AUTORI
Redazionale, Giovedì 23 Marzo 2017 ore 17. Invito
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 17.3.2017
Redazionale, Incontro con l'autore. IV
su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data 21.3.2017


Numero chiuso in data 30 marzo 2017

info:
centrostudicesvam.blogspot.com

mercoledì 29 marzo 2017

Editoriale Marzo 2017

Il 31 marzo ha termine il trimestre dedicato alla revisione e analisi critica delle Tavole predisposte per il Dizionario minimo della Grande Guerra. Abbiamo avuto un collaboratore veramente prezioso in Alessio Pecce che si è sobbarcato tutto il lavoro di trascrittura e compilazione di queste tavole. Inoltre ha partecipato con encomiabile buona volontà alla predisposizione del Compendio, arrivando a concludere molta parte di esso. Dedicheremo i mesi di aprile e maggio al riordino di tutto questo materiale al fine di iniziare a predisporre la prima bozza del I volume del Dizionario Minimo per il mese di giugno.
Un grazie ad Alessio Pecce per il suo ottimo lavoro che termina il 31 marzo 2017.

Termina anche con marzo il secondo trimestre sperimentale degli Incontri con l'Autore. In questo trimestre abbiamo dedicato tre di questi incontri al Convegno sulla Siria e al Convegno sulla Albania. Sono stati momenti di grande creatività; abbiamo però constatato che i nostri patners  hanno dato apporti validi ed interessanti, ma che a volte si fa fatica ad armonizzarli con il Valore Militare. In altri termini occorre valutare nel trimestre che sta per iniziare attentamente gli eventuali patners che si scelgono, anche se qualunque patners va bene, basta rapportare ai minimi livelli le aspettative che si predispongono ed alimentano in relazione al Valor MIlitare. L'importante è continuare nella costante ascesa di attività che contraddistingue il CESVAM dalla sua costituzione ad oggi.

Infine il trimestre che si  conclude sottolinea come ancor più la vitalità di questo "Quaderni On Line" che costantemente è alimentato con post che punteggiano la nostra attività. Ci sono buone probabilità che questo continui anche nel prossimo trimestre,

massimo coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)

martedì 28 marzo 2017

Cecini al Mercoledi del Nastro Azzurro di Aprile

Notizie CESVAM
ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
FRA COMBATTENTI DECORATI AL V.M.
(Ente Morale R.D. 31 maggio 1928 n. 1308)
P.zza Galeno, 1 00162 ROMA


Federazione Provinciale di Roma                                          FedeRoma, 27 marzo 2017
                    
                            Comunicato Stampa
  
Mercoledì  5 aprile 2017  
presso la Sala  Convegni  dell'Istituto del Nastro Azzurro di Piazza Galeno, 1- Roma, dalle ore 17,00 alle ore 18,30 
proseguono  gli incontri de " I Mercoledì del Nastro Azzurro";
una  Conferenza del dott. Giovanni Cecini su 
" I Generali di Mussolini"

sulla base del suo volume
"I Generali di Mussolini"


Il Dott. Giovanni Cecini   tratterrà i seguenti temi:

-Formazione e influenza sulla politica 
-Carriera, mosse vincenti e cocenti sconfitte
-Aggregazione interclassista del regime
-Cavallero e Badoglio due mosse strategiche per uno stato totalitario


Saranno  presenti   all'iniziativa, il Presidente  della  Federazione Provinciale di Roma Dott. Stefano Pighini, il Cons. MdL Tommaso Gramiccia, ideatore e responsabile de " I Mercoledì del Nastro Azzurro". Ha dato la sua adesione il Presidente dell'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro  Gen.B Dott  CarloMaria Magnani

Il Prof. Massimo Coltrinari,  svolgerà  una breve e sintetica introduzione all'argomento.


Il Dott. Giovanni Cecini è nato a Roma nel 1979, si è laureato nel 2003 in Storia Militare nella Facoltà di  Scienze Politiche presso l'Università "La Sapienza" di Roma, discutendo la tesi  " Applicazione della legislazione antiebraica fascista all'interno delle Forze Armate Italiane. Da allora collabora con l'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito. Nel 2007 consegue una seconda laurea in Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia sempre a "La Sapienza".
E' membro di vari comitati nel panorama storico militare italiano: della Storia del Risorgimento, della Storia Militare, della Storia  Contemporanea, degli Studi storici della Guardia di Finanza. Collabora con l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore Difesa.
Da qualche anno fa parte del collegio dei redattori della rivista "I Quaderni de Il Nastro Azzurro" nonché nostro collaboratore   de " I Mercoledì".
Ha collaborato con la Rai alla realizzazione di documentari storici, scrive per diverse riviste storiche e di cultura militare, partecipa a numerosi seminari e conferenze inerenti la storia militare, ha scritto numerose monografie e volumi."



 Giovanni Cecini, I generali di Mussolini. Da Pietro Badoglio a Rodolfo Graziani, da Mario Roatta a Ugo Cavallero. La Storia mai raccontata dei condottieri del Regime. Roma, Nweton Compton Editori, 2016, 538 pag, 20 e.

Il testo sarà disponibile  per l'acquisto



Tommaso Gramiccia
ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
FRA COMBATTENTI DECORATI AL V.M.
(Ente Morale R.D. 31 maggio 1928 n. 1308)
P.zza Galeno, 1 00162 ROMA

Federazione Provinciale di Roma
                                                                                        
                                                                                     FedeRoma, Prot.05 del 27/03/17
                     La FEDERAZIONE PROVINCIALE DI ROMA
       nel quadro de "I  MERCOLEDI' del NASTR0 AZZURRO"  ha il piacere di invitarLa alla                                                 Conferenza
                                                del  Dott. GIOVANNI CECINI

                               "I GENERALI  DI MUSSOLINI"

Mercoledì 5 aprile 2017, Sala Convegni delI' Istituto del Nastro Azzurro -Piazza Galeno, 1 -Roma -  dalle ore  17,00 alle ore 18,30.

La Sua  presenza  sarà particolarmente gradita.

 
       Il Responsabile dei M.N.A.                                                                                               Il Presidente della Federazione   
Cons.MdL Tommaso Gramiccia                                                                          Dott. Stefano Pighini



Per motivi organizzativi si prega cortesemente, voler dare conferma tramite: tel.064402555-
(merc.9-14) 3387582184-3348516347 mail: federazione.roma@istitutonastroazzurro.org

lunedì 27 marzo 2017

Il volo su Trieste. 7 agosto 1915. Il Testo dei Manifesti


Dizionario minimo della Grande Guerra

Testo dei messaggi lanciati  ai Triestini il 7 agosto 1915 da Gabriele d'Annunzio, 
con l'aereo guidato dal T,V. Giuseppe Miraglia
entro un involucro tenuto da lunghi nastri tricolori





 Testo  delle poesie scritte da anonimi triestini, in risposta ai messaggi di d'Annunzio, messe in una bottiglia ed affidate alle correnti adriatiche che furono trovate alla foce del Po di Levante, a Sud di Chiogga




Fonte: Ministero della Marina, Gabriele d'Annunzio, Combattente al servizio della Regia Marina, Roma, Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Ufficio Storico, Ed. Società Anonima Poligrafica Italiana, 1931, Monografia a cura del C.V. Guido Po.

info: centrostudicesvam.blogspot.com

domenica 26 marzo 2017

Il Volo su Trieste 7 agosto 1915


Dizionario minino della Grande Guerra.

Trieste, volo su, 1 azione dimostrativa offensiva così chiamata dal Comando italiano, eseguita da due idrovolanti italiani e due idrovolanti italiani, il 7 agosto 1915 durante la quale dall’idrovolante guidato da Giuseppe Miraglia, Gabriele D’Annunzio lanciò sulla città proclami e bandiere tricolori; furono lanciate bombe che colpirono la tettoria del magazzino Maria Teresa ed altre installazioni portuali. La reazione austriaca fu pronta con fuoco di mitragliatrici e cannoni. Tutti gli aerei italiani rientrarono alla base. (Colt)

sabato 25 marzo 2017

Da Duce a prigioniero

APPROFONDIMENTI

LA LUNGA E CALDA ESTATE DEL 1943

Dichiarata la guerra nel 1940, l'Italia andò incontro ad una serie di rovesci che ebbero il culmine ad El Alamein e con la ritirata di Russia. Fermo il valore militare del soldato italiano nella seconda guerra mondiale, la grande strategia adottata dal vertice politico-militare del tempo non ebbe sul campo i riscontri sperati. Con la caduta della Tunisia nel maggio del 1943 e la promozione a Maresciallo d'Italia del Gen. Messe, mentre si avviava in prigionia, ebbe fine la presenza militare italiana in Africa iniziata in epoca crispina. Ora il nemico minacciava il territorio metropolitano e la guerra era giunta in casa. Iniziava quella delicatissima pagina politico-militare, ovvero quella "lunga e calda estate del 1943" in cui i protagonisti del tempo affrontavano una realtà difficile ed imprevedibile.

Alessia Biasiolo*

Sbarcati gli anglo-americani in Sicilia, la scelta alleata fu quella di uccidere Mussolini, in modo che, fuori gioco il Duce, gli italiani si sarebbero resi conto che il fascismo non poteva continuare ad essere la scelta politica giusta per il Paese. Le missive segrete o segretissime correvano da un comando all’altro e, mentre gli Americani erano convinti di continuare a bombardare Roma allo scopo di arrivare non solo a piegare la resistenza dei nervi degli Italiani, ma anche a radere al suolo, possibilmente, Palazzo Venezia e Villa Torlonia, Churchill era perplesso sulla necessità di una soluzione così drastica. Poco importava ai comandanti come Harris di dover distruggere monumenti storici unici al mondo, perché in quel momento risultava imperativo soltanto piegare la dittatura italiana. Churchill si consultò con il ministro degli Esteri Anthony Eden che, il 14 luglio 1943, gli rispose di non essere d’accordo sull’operazione denominata “Dux”, in quanto non era sicuro che Mussolini sarebbe stato nei suoi due siti (Palazzo Venezia e la Villa), non era certo che il bombardamento ne avrebbe causato la morte e, in caso l’operazione non fosse riuscita, si rischiava di tramutare la causa dei problemi in un idolo ulteriore. Il rischio, inoltre, di causare pesanti danni al patrimonio storico di Roma senza successi militari e politici, oltre all’estrema sofferenza inferta alla popolazione civile, avrebbe tramutato i “liberatori” in nemici assoluti del popolo italiano. Questo era il clima dei nemici, mentre Mussolini e Hitler si incontravano a Feltre e, come abbiamo letto, i bombardamenti su Roma non smettevano. Infatti, se si fermavano a terra gli aerei inglesi, recuperavano terreno quelli americani, che a loro volta organizzarono bombardamenti sulla Città Eterna per il 19 luglio, pur senza l’intento di colpire Mussolini, fatto comunque inutile, dato che era a Feltre per l’incontro con l’alleato tedesco. I risultati furono, invece, di distruggere numerosi siti, in modo particolare intorno a Ciampino, mentre i quartieri civili distrutti furono molti, inutilmente. Gli anglo-americani, inoltre, avevano abbandonato l’operazione “Brimstone” sulla Sardegna, per concentrarsi nell’avanzata verso Napoli e Salerno. Alternativamente, inglesi e americani organizzavano incursioni aeree che sfiancavano la resistenza italiana, sia sul piano militare che psicologico.
Rientrato a Roma, Mussolini si trovò a dover affrontare un clima pessimo. Il generale Vittorio Ambrosio si era già incontrato con il Re prima dell’incontro di Feltre, per discutere della destituzione di Mussolini. Ambrosio era convinto che, a fronte dell’iniziativa di sganciarsi dall’alleato tedesco, sostituendo all’occorrenza Mussolini con Badoglio o Caviglia, sarebbe riuscito a convincere il Duce a dichiarare una pace separata con gli aglo-americani, ma dopo l’incontro di Feltre, rivelatosi infruttuoso, era evidente che l’unica soluzione possibile era destituire Mussolini. Nel frattempo, un’iniziativa simile venne presa dal Partito Fascista, nella persona dei componenti del Gran Consiglio del Fascismo. Vittorio Ambrosio dal 20 luglio 1943 seppe che, essendo stato vano ai fini delle mire reali l’incontro con Hitler, Vittorio Emanuele III voleva sostituirlo con il Maresciallo Badoglio, ma non seppe rompere gli indugi fino alla decisione del Gran Consiglio.
Il 20 luglio, Mussolini si recò a visitare le zone di Roma colpite dai bombardamenti soprattutto americani del giorno prima. Al mattino verificò gli esiti del raid aereo all’aeroporto del Littorio e all’Università, nel pomeriggio all’aeroporto di Ciampino, dove non mancarono manifestazioni in suo favore. Quindi dovette recarsi dal Re a riferirgli dei colloqui di Feltre con l’alleato. Il clima non era dei migliori. Trovò il Re accigliato, nervoso, gli disse che la situazione era tesa e: “Non può più a lungo durare”. La Sicilia perduta, il morale delle truppe scaduto, tanto che gli avieri di Ciampino erano fuggiti a Velletri durante l’attacco, sostenne: “I Tedeschi ci giocheranno un colpo mancino”, ma del resto era stato chiesto loro di inviare truppe per contenere l’avanzata nemica. Aggiunse: “L’attacco dell’altro giorno io l’ho seguito da Villa Ada, sulla quale le ondate sono passate. Non credo che fossero come si è detto quattrocento gli apparecchi incursori. Erano la metà. Volavano in perfetta formazione”, ciò a dire che nessuno li aveva in qualsiasi modo infastiditi, contrastati da terra. “La storia della ‘città santa’ è finita. Bisogna porre il dilemma ai Tedeschi…”. Questo fu l’ultimo colloquio di lavoro tra il Re e Mussolini, che si incontravano regolarmente due volte la settimana dal novembre 1922 al Quirinale, il lunedì e il giovedì, Mussolini accompagnato dal Sottosegretario alla Presidenza. Altri incontri avvenivano in altre giornate, e in estate praticamente tutti i giorni, come quel mercoledì; il rapporto tra i due era cordiale, ma non divenne mai amichevole. Vittorio Emanuele III si era sempre dimostrato restio nelle scelte di guerra, tranne per la dichiarazione del 1940, da come ne scrisse Mussolini. Quello stesso mercoledì, a mezzogiorno, il segretario del partito Scorza portò a Mussolini l’ordine del giorno del Gran Consiglio del Fascismo di Grandi. Il Duce lo lesse e lo considerò inammissibile e vile. Scorza parlò a Mussolini di un “giallo”, ma non fu ben chiaro. Nel pomeriggio, Mussolini ricevette Grandi che trattò diversi argomenti, ma non affrontò quello dell’ordine del giorno.
L’indomani, Scorza parlò ancora a Mussolini di giallo in corso, ma sempre senza precisazioni, tanto che di nuovo il Duce pensò si trattasse di una delle solite voci di cambio ai vertici; verso sera, Grandi ipotizzò di rinviare la riunione del Gran Consiglio, come manovra ennesima e, forse, tentativo di crearsi un valido alibi, ma Scorza non ebbe conferma del rinvio quando telefonò a Mussolini. Questi sostenne che, ad inviti diramati e giorno fissato, si doveva arrivare ad un chiarimento. E così fu.
La riunione del Gran Consiglio ebbe luogo a Palazzo Venezia il 24 luglio, sabato, alle ore 17, alla presenza di 28 membri, su ordine del giorno di Grandi che recitava queste parole, dattiloscritte: “Il Gran Consiglio del Fascismo riunendosi in questi giorni di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattimenti d’ogni arma che, fianco a fianco con la fiera gente di Sicilia in cui più alta risplende l’univoca fede del popolo italiano, rinnovano le nobili tradizioni di strenuo valore e l’indomito spirito di sacrificio della nostre gloriose Forze Armate.
Esaminata la situazione interna e internazionale e la condotta politica e militare della guerra:
proclama
il dovere sacro per tutti gli italiani di difendere ad ogni costo l’unità, l’indipendenza, la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici e degli sforzi di quattro generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l’avvenire del popolo italiano:
afferma
la necessità dell’unione morale e materiale di tutti gli italiani in quest’ora grave e decisiva per i destini della Nazione;
dichiara
che a tale scopo è necessario l’immediato ripristino di tutte le funzioni statali, attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statutarie e costituzionali;
invita
il Governo a pregare la Maestà del re, verso il quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché Egli voglia per l’onore e per la salvezza della Patria assumere con l’effettivo comando delle forze armate di terra, di mare e dell’aria, secondo l’articolo 5° dello Statuto del Regno, quella suprema iniziativa di decisione che le nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state in tutta la nostra storia nazionale il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia”.
Seguono la data e le firme dei partecipanti: Grandi, Presidente della Camera; Federzoni, Presidente dell'Accademia; De Bono, quadrumviro; De Vecchi, quadrumviro; il genero di Mussolini Ciano, membro a titolo personale; De Marsico, Ministro della Giustizia; Acerbo, Ministro delle Finanze; Pareschi, Ministro dell'Agricoltura; Cianetti, Ministro per le Corporazioni; Balella, della Confederazione dei Datori di Lavoro dell'Industria; Gottardi, Confederazione dei Lavoratori dell'Industria; Bignardi, Confederazione degli Agricoltori; De Stefani, Alfieri, Rossoni, Bottai membri a titolo personale; Marinelli, ex-segretario amministrativo del Partito fascista; Albini, Sottosegretario agli Interni; Bastianini, Sottosegretario agli Esteri. Albini e Bastianini erano stati invitati, pur non appartenendo al Gran Consiglio. Mentre Farinacci, membro a titolo personale non firmò, ma si astenne anche di presentare il suo ordine del giorno in difesa del regime. Non firmarono il documento Scorza, Segretario del Partito fascista; Biggini, Ministro dell'Educazione; Polverelli, Ministro della Cultura Popolare; Tringali Casanova, Presidente del Tribunale Speciale; Frattari, della Confederazione dei Datori di Lavoro dell'Agricoltura; Buffarini, membro a titolo personale; Galbiati, Comandante della Milizia. Si astenne il Presidente del Senato Suardo. Anche l’ordine del giorno di Scorza, che voleva difendere l’operato del regime, non venne preso in considerazione.
In realtà, il documento riporta il principale ruolo italiano al Re, ma senza citare la cancellazione del regime. Sembra che i membri del Gran Consiglio non si fossero resi conto che, volendo deporre Mussolini come scelta per cercare di migliorare le sorti dell’Italia, sarebbero stati strumento del Re che aveva già preso le sue decisioni e che non aspettava fors’altro che il momento opportuno per attuarle. Sembra che ognuno riponesse fiducia in ciò che doveva fare qualcun altro, nell’intento forse di creare un triunvirato o di cercare il modo di salvare il partito e l’Italia, sacrificando soltanto la posizione di Mussolini. Il quale viene messo in minoranza dal Gran Consiglio per 19 voti a sfavore, 8 a favore e 1 astenuto. Sono quasi le tre di notte del 25 luglio. L’ordine del giorno Grandi viene approvato, Mussolini deve rimettere il mandato al Re. Cianetti cambiò idea di lì a poche ore, ma il risultato non cambiava lo stesso. Grandi affidò al Ministro della Real Casa Pietro d’Acquarone, lo stesso portavoce tra il re e il generale Ambrosio, il compito di informare il Re della decisione del Gran Consiglio.
Cos’era accaduto? Intanto, la riunione si doveva tenere come al solito alle 22, e invece era stata debitamente anticipata, prevedendo che la discussione sarebbe stata lunga. Negli intenti di Mussolini, doveva essere quasi una riunione segreta per chiarirsi tra loro, invece tutti i membri del Gran Consiglio erano puntuali, in uniforme, la classica sahariana nera. Non mancava nessuno. Il discorso iniziò da Mussolini, che espose una serie di documenti.
Mussolini dichiarò che la guerra era giunta ad una fase critica, dato che l’ipotesi che sembrava assurda di invasione del territorio metropolitano si era avverata. La vera guerra era iniziata dalla perdita di Pantelleria.
“In una situazione come questa tutte le correnti ufficiali, non ufficiali, palesi e sotterranee ostili al Regime fanno massa contro di noi e hanno già provocato sintomi di demoralizzazione nelle stesse file del Fascismo, specialmente tra gli ‘imborghesiti’, cioè fra coloro che vedono in pericolo le loro personali posizioni”.
E aggiunse: “In questo momento io sono certamente l’uomo più detestato, anzi odiato in Italia, il che è perfettamente logico, da parte della masse ignare, sofferenti, sinistrate, denutrite, sottoposte alla terribile usura fisica e morale dei bombardamenti ‘liberatori’ e dalle suggestioni della propaganda nemica”.
Egli era il responsabile della guerra ed era anche stato delegato al comando delle Forze Armate dal Re, ma su idea di Badoglio. A quel punto, Mussolini ricordò le varie fasi della decisione del Re, la volontà di Badoglio di avere un ruolo di primo piano nel conflitto, e molti altri dettagli della sua attività politica ultima, mettendo infine in chiaro che l’ordine del giorno Grandi sarebbe stato un pericoloso passo per l’esistenza del Fascismo stesso. Grandi prese la parola con notevole violenza, come volesse sfogarsi da tempo per ruoli interni. La discussione divenne accesa, fino a quando, verso mezzanotte, il Segretario Scorza propose il rinvio, che venne negato, e anche Mussolini era di quell’avviso. Dopo una pausa di un quarto d’ora, necessaria alla lettura dei telegrammi dalle zone operative, la seduta riprese, continuando la discussione, che finì con le parole di Mussolini stesso, alla lettura dell’esito della votazione dell’ordine del giorno Grandi da parte di Scorza: “Voi avete provocato la crisi del regime. La seduta è tolta!”. Dispensò anche i presenti dal saluto al Duce che Scorza voleva chiamare e si ritirò nel suo studio, dove venne raggiunto dai membri del Gran Consiglio che avevano votato in suo favore. Mussolini lasciò Palazzo Venezia verso le 3, accompagnato a Villa Torlonia da Scorza stesso.
La mattina della domenica, 25 luglio, Mussolini si recò come al solito al lavoro a Palazzo Venezia, dove arrivò per le 9. Alle 11 gli portarono il mattinale con la brutta notizia del bombardamento di Bologna. Arrivò notizia del ripensamento di Cianetti, mentre Grandi era irreperibile e Albini venne interrogato direttamente dal Duce circa la decisione di votargli contro, fatto non concesso, dato che non era membro del Gran Consiglio, e Albini, tra le scuse e il rossore, ammise solo l’ipotetico errore, ma anche l’assoluta fedeltà. In realtà elemosinerà un posto a Badoglio nel giro di poco tempo.
Mussolini incaricò quindi il suo segretario particolare di telefonare al generale Puntoni per chiedere quando il Re sarebbe stato disposto a riceverlo, in abiti civili. L’appuntamento venne fissato a Villa Ada per le 17 dello stesso giorno.
Alle 13, incontrò l’ambasciatore giapponese Hidaka, al quale riferì l’incontro di Feltre, quindi si recò in visita al quartiere Tiburtino, particolarmente colpito dal bombardamento del 19 luglio. Rientrò a Villa Torlonia per le 15, dove, alle 16.50, giunse il segretario particolare che lo accompagnò a Villa Ada.
Il suo animo era tranquillo, pensava di riferire sui fatti della notte e di rimettere il comando delle Forze Armate, se il Re lo avesse richiesto, o forse anche lo stesso, come pensava di fare da tempo. Il Re lo aspettava sulla porta della Villa, vestito da maresciallo; in giro un rinforzo di Carabinieri. Lo fece accomodare in salotto, il volto teso, e gli disse: “Caro Duce, le cose non vanno più. L’Italia è in tocchi. L’esercito è moralmente a terra. I soldati non vogliono battersi. Gli alpini cantano una canzone nella quale dicono che non vogliono più fare la guerra per conto di Mussolini”, e canticchiò dei versi della canzone in dialetto piemontese. Aggiunse che a Mussolini non era rimasto altro amico che lui stesso, con la rassicurazione che lo avrebbe fatto proteggere. L’uomo della situazione, in quel momento, era il maresciallo Badoglio che avrebbe cominciato a formare un Ministero di funzionari per l’amministrazione e avrebbe continuato la guerra. Tutti si attendevano un cambiamento, essendo venuti a conoscere della notte del Gran Consiglio e si sarebbe visto cosa sarebbe accaduto di lì a sei mesi. Mussolini mise davanti al Re le sue perplessità sulla scelta politica e militare, che avrebbe significato la sensazione di una vittoria per i nemici e per gli italiani l’idea che la guerra stava finendo, ma il Re lo congedò, livido in volto. Erano le 17.20. Mussolini, andando verso la sua automobile, venne avvicinato da un carabiniere che gli comunicò la volontà del Re di proteggere la sua persona, e lo fece salire su un’ambulanza. Si unirono il segretario De Cesare, un capitano, un tenente, tre carabinieri e due agenti in borghese. Erano armati di mitra. Dopo mezz’ora di tragitto, l’ambulanza si fermò ad una caserma dei carabinieri circondata da sentinelle con fucili a baionetta innestata; dopo una sosta di un’ora, venne portato alla caserma degli allievi carabinieri.
Ancora convinto di essere sotto protezione, Mussolini ricevette la visita di alcuni carabinieri che gli dimostravano simpatia, ma non toccò cibo. Di notte, arrivò un messaggio di Badoglio che scriveva: “Il sottoscritto Capo del Governo tiene a far sapere a V. E. che quanto è stato eseguito nei Vostri riguardi è unicamente dovuto al Vostro personale interesse essendo giunte da più parti precise segnalazioni di un serio complotto contro la Vostra Persona. Spiacente di questo, tiene a farVi sapere che è pronto a dare ordini per il Vostro sicuro accompagnamento, con i dovuti riguardi, nella località che vorrete indicare. Il Capo del Governo: Maresciallo d’Italia Badoglio”.
Implicitamente, si voleva rassicurare Mussolini che il regime continuava, dato che Badoglio ne faceva parte, avendone anche ricoperto ruoli importanti, allo stesso tempo rassicurando che la parola del Re veniva mantenuta.
All’una di notte del 26 luglio, Mussolini rispose al Maresciallo, dopo averlo ringraziato, che l’unica residenza di cui poteva disporre era la Rocca delle Caminate, dove era disposto a trasferirsi anche immediatamente. Assicurava anche, in nome della collaborazione avuta precedentemente, che non avrebbe posto al lavoro di governo di Badoglio, alcuna difficoltà.
Aggiunse che era contento della decisione presa di continuare la guerra con gli alleati tedeschi, riconoscendo il grave ruolo che Badoglio aveva assunto per ordine e in nome del Re “del quale durante 21 anni sono stato leale servitore e tale rimango”. Al Re non mandò alcuna missiva.
Forse ingenuamente, Mussolini credeva che la politica di Badoglio non sarebbe cambiata, sia per quanto riguardava la politica interna, mantenendo il fascismo, sia con gli alleati tedeschi contro gli anglo-americani. La partenza che sembrava sempre imminente, tardò fino al 27 luglio, quando un carabiniere, dopo le 20,  comunicò all’oramai ex Duce che dovevano partire.
Accompagnato da alcuni ufficiali, Mussolini era sempre convinto di essere portato a Rocca delle Caminate, invece, da uno spiraglio del finestrino dell’auto, vide che la direzione non era verso la Flaminia, ma verso l’Appia. Soltanto all’imbocco della strada per Albano chiese dove stessero andando.
La risposta l’ebbe da colui che era stato comandato di accompagnarlo, il generale Polito, diventato generale da ispettore di Polizia per equiparazione di grado. Era una vecchia conoscenza, noto per avere arrestato a Campione Cesare Rossi e aver sgominato la banda Pintor in Sardegna, e tanti altri aneddoti raccontò a Benito durante il viaggio, che evidentemente aveva altra meta dall’immaginata. Mussolini, infatti, era stato inviato all’isola di Ponza, passando da Gaeta e dal Molo Ciano, quasi un’ironia della sorte. Dal molo, l’ammiraglio Maugeri accompagnò l’illustre ospite alla corvetta “Persefone” che salpò all’alba.

*Alessia Biasiolo, commendatore, Federazione Provinciale di brescia del Nastro Azzurro

venerdì 24 marzo 2017

L'altro fronte in Iraq

UNA FINESTRA SUL MONDO

di  Salvatore Tuosto*

In un conflitto odierno, l’asimmetria ha preso il sopravvento, soprattutto laddove si è in presenza di una debolezza intrinseca delle istituzioni dello Stato, ovvero in presenza di Stati Falliti. Diverse organizzazioni ricorrono alle tecniche asimmetriche per contrastare un Governo e la volontà del suo popolo: le strategie dell’attrito e dell’intimidazione sono utilizzate per sopraffare lo Stato utilizzando la popolazione civile. Quanto accade a Baghdad non è altro che la dimostrazione di quanto menzionato sopra. Ormai gli attacchi contro la popolazione civile non si contano più: la minaccia di esplosioni e sparatorie è divenuta parte della vita quotidiana per coloro che vivono nella Capitale irachena. Purtroppo questi attacchi non si fermeranno con il passare del tempo. L’IS, ormai relegato in piccolissime porzioni di territorio (Parte Occidentale della città di Mosul, Tal Afar, l’area di Hawija e l’area di Al Qaim), ha compreso che la fine è vicina: i suoi miliziani, almeno quelli più fedeli ed ancora agguerriti, sono pronti a trasformare quello che fino ad oggi è stato uno Stato a tutti gli effetti, in una rete di cellule sparse sul territorio che si attivano all’occorrenza per ricordare alle autorità irachene e alla comunità Internazionale che non sarà semplice estirpare questo male. I continui attacchi che l’IS compie nella capitale irachena, hanno come scopo principale quello di screditare l’operato del Governo.

Il messaggio è molto semplice: anche se le operazioni di riconquista dei territori occupati da parte dell’esercito iracheno stanno avendo successo (seppur con l’aiuto di una “Coalition of Willing” a guida USA), l’IS è abbastanza forte e ben organizzato per provocare ingenti danni sfruttando tutte le falle nei sistemi di sicurezza iracheni, poco efficaci e male organizzati. Il risultato a cui mirano i miliziani è quello di intimidire la popolazione civile, cercando di far capire loro come solo sotto il controllo dello Stato Islamico siano veramente protetti e al sicuro. Ciò, uniti ai problemi di accesso ai servizi pubblici essenziali, con cui la popolazione civile deve convivere ogni giorno, può portare a conseguenze indesiderate. Nella Capitale irachena si è dunque di fronte ogni giorno alla cosiddetta Guerra fra la Gente, una guerra subdola in cui il nemico non è ben definibile: è scaltro e pronto al martirio. La capacità dello Stato Islamico di attuare una congrua flessibilità alla struttura organizzativa consentirà all’organizzazione di operare nell’ombra, attivando le cellule necessarie affinché continui ad essere percepita come una minaccia credibile. Ciò, unito al possibile vantaggio che potranno offrire le divergenze tra i vari gruppi etnici presenti nel Paese, potrebbe consentire al gruppo di riemergere in un prossimo futuro ancora più forte e determinato, forte anche dell’esperienza maturata negli ultimi 3 anni.

 Per questo motivo, oltre ad un piano che porti la vittoria sotto l’aspetto operativo – tattico, vi è bisogno di un piano strategico a lungo termine di “counter – insurgency” che contrasti sul nascere ogni tentativo di riattivazione del gruppo, tenendo sempre come obiettivo principale il ripianamento delle divergenze tra i vari gruppi etnici, condizione necessaria alla pacificazione dell’Iraq.

* Master I Livello in "Antiterrorismo Internazionale" Anno Accademico 2015/2016

Breve Bibliografia di riferimento:

:  SCOTT S., “What Happens After the Islamic State Loses Mosul”, in Stratfor – Security Weekly, OCTOBER 27, 2016, reperibile all’indirizzo: https://www.stratfor.com/weekly/what-happens-after-islamic-state-loses-mosul? id=be1ddd5371&uuid=601179ae-c1b1-4042-8eeb-f3e8ffbab89d  “The Iraqi army is on the brink of defeating Islamic State”, in “The Economist”, Mar 11th 2017, reperibile all’indirizzo: http://www.economist.com/news/middle-east-andafrica/21718456-government-must-move-fast-if-it-not-squander-its-victory-iraq

giovedì 23 marzo 2017

Ipotesi di Mster I Livello in Storia Militare

NOTIZIE CESAM

 Note tecniche di linguaggio per il Master in Storia Militare, a seguito della Comunicazione 10 febbraio 2017 al gabinetto del Ministro. IV Comparto.

Architettura Didattica. 


IV Comparto
Storia delle Missioni di Pace. 1854-2017
Allegato A

Storia.
Syllabus

  1. La prima missione di interposizione: crisi tra il Regno di Prussia e la Danimarca per i Ducati. Intervento delle forze scandinave.
  2. Quadro internazionale di riferimento alle posizioni dell’Italia:
a)      Dall’Unità alla Prima Guerra Mondiale
b)     Tra le due Guerre
c)      Dalla Guerra fredda  ad oggi
  1. Missioni di sicurezza internazionale:
a)      La politica delle Cannoniere
b)     Il Concerto delle Nazioni
c)      La Vittoria e la Pace
d)     La Società delle Nazioni
e)      L’Onu
..  La Guerra di Corea
.. Gli Anni d’Oro
.. L’era dei veti incrocait
.. Sebrenica
.. Le organizzazioni regionali
  1. La natura delle missioni
a)      Missioni Plebiscito
b)     Missioni ONU
c)      Missioni di amicizia e sicurezza
d)     Missioni geografiche e scientifiche

Testi:
Edizioni varie dello Stato Maggiore Difesa e Stati Maggiori di Forza Armata, in particolare

  1. Magnani E., Oltremare. Le Missioni dell’Esercito Italiano all’Estero, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito,  1992.

Per lo studio e la ricostruzione delle Missioni: :
Coltrinari M., Coltrinari L, La Ricostruzione e lo Studio di un Avvenimento Militare, 2009- 2016, Roma, Società Editrice Nuova Cultura, 2009. o ed. 2016
In particolare: il Cap. V “Le operazioni a supporto della pace e la stabilità nel Mondo”. Schema Sintetico e Schema Analitico


Allegato B
Dottrina

Elementi base di Strategia.

  1. Strategia, Arte o Scienza. Il Genio.
  2. Definizione o Definizioni
  3. Le Categorie della Strategia. Grande Strategia e Strategia.:
a)      Campo di impiego della forza (militare): strategia generale, terrestre, navale, aerea
b)     Campo di impiego non della forza: strategia economica, culturale. Altre.
  1. Gi ambienti della Strategia: terra, mare, cielo
  2. I fattori materiali ed immateriali della Strategia
  3. Azioni, Metodi e Principi della Strategia
  4. I tre pilastri della Strategia (fine, piani, mezzi) e l’equazione di Maxewell Taylor.
  5. Conclusone
      
       Testi:

Sanfelice di Monteforte F., La Strategia. Antologia sul dibattito strategico ordinata per argomenti, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2010


Allegato C
Metodo
Syllabus
  1. Verso un nuovo paradigma geopolitico.
  2. Un approccio elementare:. Il metodo Parametrale.
  3. Il  metodo parametrale “a cinque capacità” dello Stato riferito ad un continente:
a)      Lo scenario
b)     Le capacità dello Stato
c)      I Fattori di squlibrio

  1. Il Metodo parametrale a “dieci capacità” dello Stato in sistema planetario
a)      Lo Scenario
b)     Le Capacità dello Stato
c)      I Fattori di Squilibrio

  1. Lo strumento di analisi e la interpretazione statica e comparativa
  2. Conclusione

Testi:
  1. Marconi M., Sellari P., (a cura di) Verso un nuovo paradigma geopolitico, Roma, Emes, 2015 Vol. I e Vol. II
  2. Galavotti M.C., Metodologia statistica per la ricerca geografica, Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1979

Allegato D


Strumenti
Syllabus

  1. I soggetti Internazioni e gerarchia
a)       Il soggetto globale planetario: ONU
b)       I soggetti regionali
. In Europa
. In Asia
. In Africa
. Nel Continente Americano
. Nel Continente Australe
c)       I soggetti sub regionali
d)       In Europa
e)       . In Asia
f)        . In Africa
g)       . Nel Continente Americano
h)       . Nel Continente Australe


  1. Missioni di intervento:
a)       preventive diplomacy
b)       peace making
c)       peacekeeping
d)       peacebuilding
e)       post conflict peace building
f)        peace enforcement
g)       peacekeeping by proxy
h)       fact-finding
i)        azioni di Capi Missione
j)        Azone di Rappresentanti
k)       Azione di Inviati speciali
l)        Azione di Inviati e Rappresentanti personai
m)      


Testi:
Lizza L., (a cura di) Geopolitica delle prossime sfide, Torino, UTET, 2011.
Lizza L. Scenari geopolitici, Torino, Utet, 2008
Sellari P., Geopolitica dei Trasporti, Bari, Laterza, 2013









Allegato E

Storia, Dottrina, Metodo e Strumenti delle missioni di interposizione.
(1854-2011 – Dalla crisi dei Ducati alle Primavere Arabe).

Esercitazione
Syllabus


Riserva di predisporre una esercitazione sulla base di accordi da stabilirsi con la Direzione accademica.

Come base di ricerca dati, aggiornamento ed approfondimento sono in essere, già in uso per gli Studenti della “Sapienza” Università di Roma e dei Master gia indicati sopra  i blog di cui a seguito che riportano a cadenza settimanale aggiornamenti e notizie , attingendo a think tenk accreditati e che raccolto note, e ricerche di terza fascia da parte di studenti e cultori della materia.
I Blog sono:

base:
www.coltrinariatlantegeostrategico.blogspot.com

collegati
www.coltrinariatlanteeuropa.blogspot.com
www.coltrinariatlanteitalia.blogspot.com
www.coltrinariatlantemediooriente.blogspot.com
www.coltrinariatlanteafrica.blogspot.com
www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

di supporto e sostegno:
www.studentiecultori.blogspot.com

email: studentiecultori2009ò@libero.it