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sabato 23 dicembre 2017

1914. I primi sei mesi di guerra. Analisi I

APPROFONDIMENTI

I Rapporti di Forza


di Massimo Coltrinari

I risultati dei primi sei mesi di guerra in un esame attento porta alla conclusione che, dopo alternanze di successi e rovesci, non si ottenne né sulla fronte occidentale né su quella orientale ne sul fronte balcanico la decisone trasformando questi fronti, che dovevano essere decisivi, soprattutto q. uello occidentale, in fronti difensivi statici. Dalla guerra di movimento, si passò in modo generalizzato, con l’inizio di costose esperienze tendendi alla rottura del fronte, ad operazioni che si richiamano nella sostanza ai sistemi della guerra di assedio.
La campagna del 1914, per l’Intesa, rileva una debolezza sconcertante. La mancanza di unità di comando, ovvero la non creazione di un Comando Unico che impieghi tutte le forze operanti. Joffre, invece, si trovò parecchie volte  a ricorrere all’intervento del suo Governo per ottenere dai Comandi alleati la attuazione delle sue direttive. Una via quanto mai contorta ed inefficace che portò all’indebolimento della autorità del Comandante, che deve essere, in ogni momento, indiscussa ed indiscutibile.

Considerando il rapporto di forze all’inizio delle ostilità si rileva che gli Imperi Centrali disponevano nel mese di agosto 1914 di circa 150 divisioni, mentre l’Intesa potè mettere in campo circa 170 Divisioni. Il rapporto, quindi, 150/170, favorevole all’Intesa (rapporto 1,3 -1), ma è un vantaggio effimero in quanto le forze dell’Intesa obbediscono a vari governi, combattono su fronti diversi, ed non hanno unicità di Comando, come detto; di contro le forze austro-germaniche hanno il vantaggio della posizione centrale e l’unicità di comando. Questi vantaggi, però, non furono adeguatamente sfruttati dalla Germania, se si esamina la distribuzione iniziale delle forze sui vari teatri di operazioni.
Sul fronte francese il rapporto di forze era: 80 Divisioni tedesche contro 70 divisioni francesi (rapporto 1,14 -1).
Sul fronte russo il rapporto di forze era: 58 Divisioni austro-tedesche contro 60 divisioni russe (rapporto 0,97 -1).
Sul fronte serbo il rapporto di forze era: 11 Divisioni austriache contro 15 divisioni serbe (rapporto 0,79 -1)

Questi dati indicano che lo schieramento delle forze autro-germaniche non fu nell’agosto 1914 effettuato sulla base del piano predisposto per l’attacco. Sul fronte francese, infatti, ove la Germania cercava la decisione rapida della guerra, la proporzione delle forze fu quasi analoga a quella esistente fra Russia Austria e Germania su uno scacchiere che era valutato secondario ai fini ultimi della vittoria strategica. Le divisioni schierate dalla Germania sul fronte occidentale erano, perciò, poche, insufficienti per ottenere un risultato concreto contro le 75 divisioni francesi, anche nella supposizione di un contegno passivo dell’Esercito belga e di un tardo intervento dell’Esercito britannico.

Di contro le 58 divisioni schierate sul fronte orientale erano troppe per guadagnare solo del tempo. E’ facile concludere che se la guerra doveva essere vinta ad agosto 1914 in Francia, sulla base dei dati sopra esposti, le sorti dell’Austria-Ungheria e della Prussia Orientale dovevano essere decise sulla Senna, e non sul Bug o sulla Vistola.

massimo coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)

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