Il Labaro della Sezione di Spoleto apre la parata delle insegne delle Associazioni Combattentistiche d'Arma, scortato da Carabinieri e Polizia. Fine anni novanta, inizio duemila.
VALORE MILITARE Ce.S.Va.M.
Il blog è espressione del Centro Studi sul Valore Militare - Ce.S.Va.M.- istituito il 25 settembre 2014 dal Consiglio Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare.Lo scopo del CEsVAM è quello di promuovere studi sul Valore Militare.E' anche la continuazione on line della Rivista "Quaderni" del Nastro Azzurro. Il Blog è curato dal Direttore del CEsVAN, Gen. Dott. Massimo Coltrinari (direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
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lunedì 18 marzo 2024
Labaro della Sezione di Spoleto.
Il Labaro della Sezione di Spoleto apre la parata delle insegne delle Associazioni Combattentistiche d'Arma, scortato da Carabinieri e Polizia. Fine anni novanta, inizio duemila.
domenica 17 marzo 2024
Storia del Nastro Azzurro. Le prime Federazioni aperte all'estero
ARCHIVIO
Massimo Colrinari
Nel primo anno di vita dell’Istituto il 1923 si ebbe subito la necessita di creare
Federazioni, o come si diceva allora, federazioni, all’Estero. Questo per due
ragioni: la prima, in quanto la presenza di Italiani all’estero era massiccia, soprattutto
nel primo dopoguerra, che si alle forti correnti emigratori degli anni
precedenti la Grande Guerra. Oltre che
in Europa occidentale, soprattutto la Francia, forti colonie italiane era in
Sud America, soprattutto Argentina, e Stati Uniti. Il Primo numero del
Bollettino Nazionale “Il Nastro Azzurro” riporta le prime federazioni (sezioni)
che furono create Queste sono:
Parigi 14 novembre 1923
Marsiglia 27 ottobre 1923
Nizza 19 giugno 1923
Budapest 25 agosto
1923
Tunisi 1 agosto 1923
Non sorprende la creazione
della prima sezione all’Estero creata a Nizza, seguita qualche mese dopo
da quella di Marsiglia. E’ noto che nel
194 nel settembre, in queste città si
concentrarono i volontari garibaldini che accorrevano in Francia per combattere
nelle fila dell’Esercito francese, che poi divennero la Legione Garibaldina al
comando di Peppino Garibaldi, inquadrata nel 1 Reggimento di marcia della
Legione Straniera, che combatteva sì in uniforme francese, ma con sotto la
giubba la Camicia Rossa.
sabato 16 marzo 2024
venerdì 15 marzo 2024
Giorgio Madeddu. Un documento della storia del Nastro Azzurro Federazione di Roma
ARCHIVIO
Il
ballo del Nastro Azzurro nel Carnevale di Roma del 1963
Giorgio
Madeddu
La Federazione di Roma
dell’Istituto del Nastro Azzurro organizzava al Grand Hotel (alle Terme) il
Gran Ballo del “Nastro Azzurro”, appuntamento alle ore 22 per la cena e, a
seguire, il ballo e diverse attrazioni tra le quali “Pregevoli doni in
sorteggio (gratuito)”. Previsto abito da sera e offerta di lire 5.000 (circa 65
euro attualizzati).
La cena, il “Rancio Azzurro”,
si apriva con il “Ristretto del Fante”, a seguire la “Sfogliata del Genio”, il
“Mosaico Tricolore (Munizioni di Artiglieria)” e quindi il dolce, “Bomba
Aereonautica al Nitro – Cioccolato e Pasticcini del Cavaliere”.
Naturalmente il “Caffè della
Marina” e “l’Ambrosia del Bersagliere, dell’Alpino e del Granatiere”
concludevano il bizzarro banchetto.
L’orchestra del Grand Hotel
diretta dal Maestro Mario Pollini eseguiva il “Cotillon” e “La Casa Clara
Centinaro – Alta Moda” di Roma, presentava i nuovi modelli da Cocktail e da
Gran sera della collezione primavera – estate 1963.
Associato al cartoncino di
invito, un biglietto numerato, con timbro a secco della SIAE, costituiva sia
titolo di ingresso che ricevuta per partecipare all’estrazione dei premi della
lotteria costituita da 18 preziosi doni.
Primo premio una “Elegante
borsetta da giorno per signora” offerta da “Donna Anna Parona”, secondo premio
una “Natura Morta” quadro offerto dalla stessa autrice Maria di Camillo, terzo
premio la “Marina di Posillipo”, una riproduzione del quadro del Gigante, offerta
dal Poligrafico dello Stato, a seguire “Bracciale d’Oro” offerto dalla
Gioielleria Bulgari. Altre gioiellerie, Ventrella, Massoni, Fumis, donarono un
orologio “Phighied”, dei gemelli d’oro salierine e trousse d’argento. Grandi
marchi come Rosenthal, Janetti, Perugina, Alemagna offrirono ulteriori doni. La
casa di Alta Moda Clara Centinaro offrì il modello da sera “Nastro Azzurro”.
L’invito rinvenuto è associato
al numero 527 e riporta la scritta a penna “Con Serena e Nicola”. Il
numero 527 sarà stato baciato dalla fortuna con uno dei doni della serata? Sarà
possibile rintracciare Serena e Nicola o loro congiunti?
Purtroppo, non si sono
rinvenute altre notizie del “Gran Ballo del Nastro Azzurro”, l’archivio storico
della Federazione di Roma consentirà di aggiungere nuovi dettagli?
giovedì 14 marzo 2024
Sergio Benedetto Sabetta. To apeiron, ovvero l'essere "indefinito". Riflessi sull'identità nazionale
DIBATTITI
ESSERE
NAZIONE
“ Il termine ellenico to apeiron non
significa solo infinitamente lungo/grande, ma anche indefinibile, complesso al
di là di ogni ragionevolezza, ciò-che-non-può-essere-gestito” ( David Foster Wallace – 39- Tutto di più, Codice ed.)
In questa mancanza di un’idea di
Occidente vi è il disperdersi senza indirizzo, privi di una “cultura del limite” che ne costituisca il contenitore, se, come sottolinea Edward O. Wilson, “all’interno dei gruppi gli individui egoisti vincono sugli altruisti”, ma “gruppi
quelli che contengono altruisti vincono su quelli formati da egoisti” ( 79).
Vi è pertanto la necessità di un equilibrio fondato su
un’idea riconosciuta di Occidente con i suoi valori identitari.
Bauman
parla di una “decostruzione della
morte” e di una parallela “decostruzione
dell’immortalità”, in cui ad uno spostare l’attenzione sulle cause della
morte, che diventano comunque evitabili e razionalmente aggredibili, si
contrappone un annullamento dell’idea di eternità, in un presente fatto di
momenti, dove non vi è più distinzione fra transitorio e duraturo, dove la
storia e l’eterno, il prima e il dopo vengono a volatilizzarsi.
Viene annullata la distinzione tra il
presente dell’uomo e l’infinito di Dio, nella confusione che si crea cessa il
concetto di futuro, il ponte tra presente e infinito luogo d’incontro tra la
finitezza umana e la sua coscienza della divinità, nel volere ridurre tutto al
presente, al futuro prossimo, si vuole negare la probabilità di un infinito
immanente e causale sui destini umani, trasformandosi l’insieme in un “indefinito” privo di freccia temporale.
La scissione che è avvenuta tra mente e
corpo a partire da Descartes ha
favorito le “decostruzioni” indicate
da Bauman, la distinzione fra proprietà
attribuite ai soli eventi mentali e quelle proprie degli eventi fisici ha fatto
sì che il corpo, privo e staccato dalle manifestazioni di intenzionalità
mentali, è stato visto come una macchina da riparare i cui guasti sono
razionalmente aggredibili, fino a giungere ad un “naturalismo eliminazionalista” che superando la stessa “teoria dell’identità” ha negato
l’esistenza dei fenomeni mentali autonomi dai concetti fisici ( Feigl – Place – Feyerabend), invertendo
l’antico prevalere della mente sul corpo.
Il rapporto tra mente e corpo è stato,
altresì, visto in termini esterni al sistema, nei quali impulsi provenienti da
differenti ambienti danno luogo a interpretazioni differenti del sistema
stesso, il tutto, quindi, manovrabile completamente dal e mediante il contesto
ambientale ( Putnam).
L’intrinseca capacità della natura di
elaborare informazioni comporta una complessità del sistema con una conseguente
ridotta capacità di prevedibilità delle future informazioni, lo stesso vuoto
tra un’informazione e l’altra modifica e
interpreta l’informazione trasmessa, ma nell’uomo vi è l’ulteriore complessità
determinata dalla moltitudine di linguaggi come mezzi di trasmissione
dell’informazione.
Osserva Lloyd
che è più semplice quantificare l’informazione, come energia o denaro, che
qualificarla e definirla correttamente, d’altronde l’ambiguità del linguaggio
umano da elemento di disturbo del sistema diventa di per sé stesso un ulteriore
mezzo espressivo, che arricchisce le possibilità di trasmissione a fronte della
non conoscenza dei modi di elaborazione delle informazioni da parte della mente
umana.
Molta informazione è invisibile senza la necessità di alcun
intervento umano, se a questo aggiungiamo la logica e una certa
autoreferenzialità si ottiene l’imprevedibilità delle azioni umane.
Il sogno della certezza, della prevedibilità solo
presente e quindi del tutto controllabile delle nostre vite ci fornisce la
certezza economica per una totalità dei consumi, in cui l’accumulo mediante
risparmio per un arco di tempo incerto perde le caratteristiche della virtù
invertendo i valori, d’altronde la stessa finanza ha provveduto a sbriciolare
le certezze future.
Il nostro finito costeggia senza posa
l’infinito, l’unità uomo è inscatolata in infinite strutture sommariamente
identiche che tuttavia variano la “risoluzione” dell’immagine su scale
differenti in una proiezione indefinita del tempo, quello che può anche
definirsi un “ideale a infinito interno”
(Luminet - Lachiéze - Rey), in questa
lotta perenne tra finito e intuizione dobbiamo occuparci non solo e tanto dell’esistenza
quanto di quello che Russell definisce
una “possibilità di esistenza”, frutto di una composizione infinita di
trasformazioni infinitesimali.
Il tempo risultato del continuo
cambiamento della configurazione del sistema viene da noi percepito in funzione
della nostra posizione nel sistema che ci comprende, la somma dei nostri
diverso “Adesso” in cui la nostra
esperienza è immersa crea le varie probabilità che possiamo percepire (Barbour), ma noi tendiamo a vivere nel
qui ed ora quale risultato di una causalità orizzontale della totalità delle
cose, così che per noi le cose non diventano ma sono.
Viene, pertanto, negata la probabilità
degli eventi per un immanentismo totale senza futuro, ma anche senza la
possibilità del rischio della morte e dell’impotenza che diventa antieconomica
e quindi da negare, ogni azione umana viene così imperniata nella negazione
della possibilità del cessare, nell’ esistere di un continuo presente che
rinasce quale idea ad ogni costruzione dell’uomo, da quella economica a quella
giuridico – sociale e quindi politica.
Vi è pertanto uno scollamento sul
sentimento di identità nazionale, la Nazione quale società degli antenati
legata ad un territorio tra passato e futuro, questa viene a sciogliersi in una
globalità indefinita, nell’interstatualità di un internazionalismo obliquo e
indeterminato, nella cui generale incertezza rientra anche il problema
demografico, ridotto anch’esso in gran parte ad un puro aspetto economico
individuale, non come investimento collettivo.
In questo sciogliersi dell’identità
dell’individuo nell’indefinito, utile ad un determinato modello economico,
nasce inaspettatamente lo scontro, il conflitto con le diverse realtà culturali
esistenti e il loro riaffermarsi anche in termini bellici.
Bibliografia
·
AA.VV.,
Popolazione e potere, Aspenia, 2023;
·
Z. Bauman,
Mortalità, immortalità e altre strategie di vita, Il Mulino, 1995;
·
J. Barbour, La
fine del tempo, Einaudi, 2003;
·
F. Cardini, La
deriva dell’Occidente, Laterza, 2023;
·
L. Geymonat,
storia del pensiero filosofico e scientifico, Garzanti,1996;
·
S. Lloyd, Il
programma dell’universo, Einaudi, 2006;
·
J.P. Luminet, M.
Lachiéze-Rey, Finito o infinito?, Cortina ed., 2006;
·
Edward O. Wilson,
Le origini profonde delle società umane, Raffaello Cortina Ed., 2020.
mercoledì 13 marzo 2024
Save The Date. Consegna Diploma Araldico Scuola Secondaria di 1° Grado " Mario Grecchi" Castel del Piano (Perugia). 18 marzo 2024
NOTIZIE CESVAM
Su iniziativa del Col. Giovanni Riccardo Baldelli, socio del Nastro Azzurro, e Presidente del Lions Club Fonti di Veggio di Perugia, in occasione della data anniversaria del sacrifico della M.O.V.M Mario Grecchi, già allievo della Scuola Militare di Milano, fucilato a Perugia il 17 marzo 1944 al poligono di tiro di Borgo XX Giugno, verrà consegnato al Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Rita Troiano, e per lei a tutta la Scuola, l'Emblema Araldico.
La cerimonia avrà luogo lunedì 18 marzo 2024 e vi interverranno, oltre al Col. Giovanni Riccardo, il Direttore del CESVAM, che parlerà sul Valore Militare ed il suo significato e il Dott. Tommaso Ricci, socio del Nastro Azzurro, sul tema "Mario Grecchi e la Resistenza in Umbria".
martedì 12 marzo 2024
Elisa Bonacini. In Memoria di Eric Fletcher.
NOTIZIE CESVAM
IN MEMORIA DI ERIC FLETCHER WATERS E DEI
CADUTI DELLO SBARCO SENZA SEPOLTURA
Roger Waters
ringrazia Aprilia e l’Associazione “Un ricordo per la pace”
Bellissima sorpresa per
l’Associazione “Un ricordo per la pace”. Una breve nota di ringraziamenti di Roger
Waters, il mitico musicista britannico fondatore dei Pink Floyd, è
comparsa nella serata del 21 febbraio a commento di un post sulla pagina
facebook dell’associazione apriliana, impegnata da molti anni nell’attività di
memoria dei Caduti in guerra e degli Internati Militari Italiani (IMI) nei
lager nazisti,
Con il reduce britannico Harry
Shindler, scomparso un anno fa, era stata promotrice nel 2013 della
realizzazione dei due monumenti realizzati dalla Città di Aprilia in
ricordo dei dispersi alleati in guerra nel 1944.
Il post di “Un ricordo per la
pace” riportava alcune foto della recente cerimonia tenutasi ad Aprilia il 19
febbraio scorso nel decimo anniversario del memoriale dedicato ad Eric
Fletcher Waters, padre di Roger, ed ai Caduti dello Sbarco di Anzio e Nettuno
rimasti senza sepoltura.
Nato a Great Bookham il 6 settembre 1943 George
Roger Waters rimase orfano di padre a soli 5 mesi. Il trentenne Sottotenente
dei Royal Fusiliers Eric Fletcher Waters morì nei combattimenti ad Aprilia il
18 febbraio 1944, il corpo disperso. Il 17 e 18 febbraio 2014, nel 70esimo
della morte del padre, il musicista aveva partecipato all’inaugurazione dei
memoriali.
Il commento in inglese sulla pagina di “Un
ricordo per la pace” da account a nome di George Waters: “Ringrazio
l'Associazione "Un ricordo per la pace" e la presidente Elisa
Bonacini per l'onore che rendono a mio padre Eric Fletcher Waters e a tutti gli
altri caduti non sepolti dalla battaglia di Anzio in questo ottantesimo
anniversario della morte di mio padre. Significa molto per me, specialmente
quest'anno, quando tutti abbiamo perso il nostro grande amico Harry Shindler.
Grazie a tutti, love.” [NdT]
Ad inoltrare a Roger Waters il post facebook di
“Un ricordo per la pace” ed autenticare il messaggio di risposta del rocker
Giulia Fiore e Roberta Zanchi di AltaMarea Film Production di Milano. Nel 2017
la casa di produzione cinematografica aveva prodotto e distribuito il docufilm
“My war is not over” con protagonista il reduce britannico Harry Shindler che
tra i tanti casi di dispersi alleati in guerra aveva reso possibile il
ritrovamento del luogo di morte di Eric Fletcher Waters.
L’ORIGINE DEI MEMORIALI AD APRILIA
L’idea di realizzare i memoriali ad Aprilia
dedicati ad Eric Flecher Waters ed ai Caduti senza sepoltura del 1944 aveva
avuto origine nel 2013 quando Harry Shindler attraverso il ritrovamento delle
mappe militari britanniche riuscì a ricostruire gli ultimi momenti di vita del
padre del rocker britannico. Le documentazioni militari svelarono che il
giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Eric Fletcher Waters perse la vita, il
corpo disperso, non nelle operazioni belliche dello Sbarco di Anzio, ma causa
la terribile offensiva dell’esercito tedesco nei pressi del fossi della Moletta
ad Aprilia. Era il 18 febbraio 1944, 80 anni fa.
La proposta per la realizzazione dei memoriali a
firma di Harry Shindler rappresentante in Italia della “ITALY STAR ASSOCIATION
1943-1945” e della presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini che
aveva collaborato alle ricerche. La richiesta dei memoriali pervenne nel
novembre 2013 al Comune di Aprilia che accettò l’istanza e si mobilitò per la
realizzazione dei due memoriali. Il primo, di forma circolare, venne ubicato a
pochi metri dal punto di morte del povero Eric, in via dei Pontoni località
Buon Riposo; il secondo, un obelisco marmoreo trovò collocazione nel cortile
del comprensorio studentesco “ C e N.Rosselli” e“ A. Meucci”, nel cui
auditorium aveva trovato collocazione da
qualche anno la mostra permanente patrocinata dal Comune di Aprilia a cura di “Un ricordo per la pace” sul tema
Aprilia in guerra: La Battaglia di Aprilia”, oltre 300 reperti dalla collezione
storica di Ostilio Bonacini, scomparso nel 1999.
I memoriali vennero inaugurati dalla Città di
Aprilia in due cerimonie distinte il 17 e 18 febbraio 2014 alla presenza delle
autorità locali e di rappresentanti delle ambasciate britanniche, statunitensi
e canadesi.
Emozionante il momento in cui Waters raggiunse a
piedi il punto di morte del padre ed un giovane trombettista della Fanfara
“Adelchi Cotterli” eseguì le note del “Silenzio. Al centro del memoriale Roger
aveva piantato un piccolo ulivo, simbolo di pace.
ELISA BONACINI PRESIDENTE DI “UN RICORDO PER LA
PACE”
“Ringrazio Roger Waters per l’attenzione e la
gratitudine per le iniziative della città di Aprilia e della nostra
associazione in memoria di Suo padre Eric. É nostro dovere rendere onore a chi
ha perso la vita nella Guerra di Liberazione, per combattere (usando le parole
del compianto amico comune Harry Shindler) “il più mostruoso regime della
storia”.
Come associazione siamo affranti di non poter
fare nulla per poter fermare le guerre che insanguinano il mondo causando
migliaia di vittime innocenti ed una catena inarrestabile di odio e violenza.
Il mondo ha bisogno di libertà e di pace.
Ciao Roger, un caro saluto da Aprilia che
ricorderà per sempre il sacrificio di tuo padre e di tutti gli altri Caduti per
la Libertà. Ti aspettiamo ancora qui ad Aprilia.
Con affetto,
Elisa Bonacini Associazione “Un ricordo per la
pace””
lunedì 11 marzo 2024
Giorgio Madeddu XVII Congresso Generale Treviso 1976 Cartolina
ARCHIVIO
Cartolina con annullo speciale dei servizi distaccati per il
XVII Congresso Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro tenutesi a Treviso nel 1976 il 16 ottobre
1976. Il francobollo è dedicato al Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare
Collezione dell’Autore
domenica 10 marzo 2024
10 MARZO - 152° Anniversario della Morte di Giuseppe Mazzini
DIBATTITI
Ricordare oggi l'anniversario della morte di Giuseppe Mazzini significa dare spessore al suo messaggio politico, ai suoi valori ed al suo concetto di base che il popolo deve essere educato ai valori della reciproca tolleranza, della reciproco comprensione ed allenato a perseguire l'interesse superiore del bene della collettività. Allontanarsi da questa strada mastra ed affidarsi al singolo, ai vari "uomini della provvidenza" alla infinita schiera di quelli che proclamano di fare e promettere, significa trovarsi in quella società liquida che sembra di essere liberi ma in realtà schiavi di questo e quello.
sabato 9 marzo 2024
La Campagna d'Italia. La lenta risalita della penisola e la dispersione delle forze
DIBATTITI
La presa di Roma e di Firenze, L’Operazione “Anvil- Dragoon”
Conquistate dai Polacchi le macerie
dell’Abazia di Montecassino il 18 maggio, nei giorni successivi l’intero
sistema difensivo della linea Gustav crollò. Il 25 maggio fu raggiunta Gaeta,
mentre tutte le forze iniziarono a procedere speditamente in avanti ed il 26
iniziò quella che fu definita “la corsa verso Roma”. IL 28 maggio le forze
americane si congiunsero con quelle uscite dalla testa di ponte di Anzio,
mentre Valmontone fu raggiunta e sorpassata. Nonostante alcune incertezze nella
manovra, il 3 giugno gli americani erano alle porte di Roma, impegnando le
retroguardie tedesche, che, superate, permisero di liberare la Città eterna il
4 giugno, la prima capitale europea liberata.
L’errore
dei tedeschi, che contavano nel rispetto dello status di “Roma Città Aperta”,
fu quello di non minare i ponti sul Tevere. Questo permise agli alleati, che
avevano più volte denunciato le violazioni tedesche dello status di Roma come “Città
Aperta”, di finalmente mettere in campo la loro superiorità in tema di
corazzati e truppe meccanizzate; queste superata Roma puntano decisamente verso
nord.
L’8 giugno nel versante tirreno gli americani
conquistano tutta l’area del viterbese, superando la cittadina, mentre sul
versante le forze britanniche sono al di qua del fiume Pescara. Riordinate le
forze, viene dal XV Gruppo di Armate varato un piano generale che prevede la
conquista sul versante adriatico del porto di Ancona, e sul versante tirrenico
del porto di Livorno. Questo nella semplice constatazione che le linee logistiche
si stanno allungando troppo, essendo ancora quelle utilizzate per l’assalto
alla linea Gustav, ovvero i porti di Taranto Bari nell’area adriatica e Napoli
in quella tirrenica. Il primo obbiettivo, Ancona, è affidato alla 8a Armata, in
particolare prima al V C.d.A britannico, poi al II Corpo d’Armata polacco, il secondo
(Livorno); alla V Armata statunitense, in particolare la IV C.d.A.
Nei
mesi di giugno, luglio ed agosto si sviluppa su queste direttrici l’azione
alleata nella campagna d’Italia. È una guerra di movimento, a cui i tedeschi
oppongono varie linee difensive, con arresti temporanei e, lì dove si presenta
l’occasione, reazioni dinamiche anche molto consistenti. Una volta che
l’attacco alleato si mostra consistente, la tattica tedesca prevede di sganciarsi
e raggiungere la successiva linea di difesa, già predisposta. Il retro pensiero
dei tedeschi è quello di guadagnare il più tempo possibile, contrastando
l’avanzata alleata pe arrivare alla vigilia dell’inverno agli Appennini, dove
alacremente stanno costruendo una solida linea di difesa, a cui hanno dato il
nome di Linea dei Goti, poi entrata nel gergo comune come “Linea gotica”.
Il
17 giugno le forze alleate, avanzando lungo le vie consolari Romane nel settore
tirrenico gli americani, lungo l’Aurelia e la Cassia, raggiungono ed
oltrepassano Grosseto, e si pongono come obiettivo Siena, mentre nell’Umbria,
seguendo la Flaminia, raggiungo Orte e poi Foligno, mentre seguendo la Cassia
bis arrivano a Todi, puntando su Perugia. Sul versante adriatico, la
progressione polacca è molto più veloce; lasciato l’Abruzzi, entrano nelle
Marche lungo l’Adriatica, mentre risalendo le valli trasversali arrivano a
Teramo ed Ascoli, per raggiunger a metà giugno il fiume Chienti.
Questa
avanzata è favorita nei due versanti dalla decisione tedesca di non impegnare
che residue forze di retroguardia e quindi arretrare su posizioni più
difendibili, evitando di veder diminuito il proprio potenziale in linea.
Organizzano la cosiddetta Linea Albert, che va dalla Flaminia, ed arriva a nord
di Grosseto, imbastita per difendere Perugia, Chiusi e il nord maremmano. Ma è
una difesa presto superata se il 28 giugno il IV C.d.A., con la 34a Divisione a
sinistra, e la 1a Divisione corazzata lungo la SS 68 arriva a Cecina, la 6° Divisione
sudafricana (XIII C.d.A. britannico) raggiunge Chianciano, ed elementi
esploranti raggiungono a destra Fossato di Vico e puntano risolutamente verso
nord. Il miracolo di Casino non si ripete. Nel settore adriatico i polacchi
hanno raggiunto il Potenza, e si apprestano a dare l’assalto finale ad Ancona.
Nelle
prime tre settimane di luglio il fronte italiano vede lo sforzo alleato di
conquistare i porti di Ancona e Livorno per alleggerire il peso logistico, che
incomincia a farsi sentire, soprattutto in tema di carburanti. Viene lanciata
l’operazione “Mallory Major” ovvero i sistematici attacchi della aviazione
tattica ai ponti sul Po, con l’obiettivo di ridurre al minimo il traffico, e
quindi, i rifornimenti tedeschi alle truppe operandi nell’Italia centrale. Nel
settore tirrenico l’avanzata è lenta e spesso contrastata. Con notevoli sforzi
vengono via via raggiunte Rossignano, Volterra, Poggibonsi e Pontedera. Solo il
18 luglio le truppe americane raggiungo i sobborghi di Livorno. La 2 a
Divisione neozelandese impiega oltre dieci giorni per arrivare l’11 luglio a
porre le basi per l’assalto finale ad Arezzo che viene conquistata nei giorni
successivi. Nel settore adriatico, l’1 luglio i Placchi lanciano con sole due
divisioni il loro attacco verso Ancona. Attaccano con le fanterie, appoggiate
da oltre 200 carri armati prima Loreto, poi puntano su Castelfidardo, mentre
lungo la strada adriatica la loro progressione è affidata a elementi
meccanizzati. La resistenza tedesca si è fatta sempre più rigida e Castelfidardo
è raggiunta solo il 4 luglio; ci vogliono altri due giorni per arrivare ad
Osimo, che dista solo dieci chilometri. Il 6 luglio il gen. Anders sospende
l’attacco, che si è rilevato più oneroso del previsto: sono stati persi oltre
50 carri armati e le perdite sono troppo alte. Viene predisposti un nuovo
piano, in cui un ruolo vien dato al Corpo Italiano di Liberazione. Trasportato
in tutta fretta, nelle marche, il C.I.L. il 7 è sulle basi di partenza per
attaccare Filottrano, crocevia per conquistare Ancona. In due giorni la
cittadina e conquista ed i Polacchi possono avanzare lungo la valle del Musone.
Qui il 17 luglio lanciano il loro attacco che, impiegando anche il C.I.L. che
riesce. I Polacchi il 18 luglio conquistano Ancona, mentre il C.I.L. il 20
conquista Jesi, costringendo i tedeschi ad arretrare sulla linea del Cesano. Il
20 luglio anche Livorno è conquista. I Due principali obiettivi alleati sono
raggiunti, e nei giorni successivi questi porti vengono alacremente attivati
per dare un sostegno diretto alle truppe operanti. Il braccio logistico alleato
si accorcia, e quindi la potenzialità alleata combattiva aumenta notevolmente.
Il
mese di agosto vede le forze alleate continuare ad avanzare. Nel settore
tirrenico Firenze è raggiunta ed oltrepassata, mentre nel settore adriatico si
raggiunge a fine mese la linea del Metauro.
Il
Comando del XV Gruppo di Armate, ma soprattutto quello della V Armata statunitense,
ovvero i loro comandanti, il gen. Alexander ed il gen Clark, comprendono che la
situazione tattica è soddisfacente: si avanza verso nord ed i tedeschi oppongo
resistenze locali. La situazione strategica, invece, è abbastanza incerta. Le
loro forze sono arrivate ai piedi degli Appennini, ed ora occorre
attraversarli. Le informazioni sono tali che concordano tutte che i tedeschi li
hanno attrezzati a difesa con molta cura, ma si è alla vigilia della stagione
invernale, e questo non favorisce offensive risolutive. Un dato, in ogni caso è
emerso. Dal fronte italiano sono state sottratte forze nel mese di agosto per
l’operazione Avalanche, ovvero lo sbarco in Provenza, che lo hanno fortemente
indebolito.
Rinviata
a più riprese nel corso del 1944, in cui anche il nome in codice è cambiato, da
Anvil a Dragoon, in seguito alla opposizione di Winston Churchill che non vede
la necessità strategica di uno sbarco in Provenza, l’operazione è attuata per
decisa volontà statunitense. Non vi partecipano forze britanniche, ma solo
forze statunitensi (7a Armata), che partono dai porti italiani, soprattutto Napoli
tutte provenienti dal fronte italiano, e da forze della Francia Libera, che
partono dai porti Nord Africani, e comprendono anche il Corpo di Spedizione
Francese in Italia, che quindi è sottratto dal fronte italiano.
LO sbarco è attuato il 15 agosto, e solo nel
primo giorno riescono a far prendere terra ad oltre 94.000 uomini; come da
previsione lo sbarco riesce, data anche la scarsità di forze tedesche impiegate
per contrastarlo. Dal giorno successivo statunitensi e francesi si lanceranno
alla conquista di Tolone e Marsiglia, ad occidente, verso Cannes e Nizza ad
Oriente
(Massimo Coltrinari)
venerdì 8 marzo 2024
giovedì 7 marzo 2024
Albo d'oro Nazionale Decorati al Valore Militare Situazione al 29 febbraio 2024
ARCHIVIO
Progetto Albo d'Oro
ANNESSO
A:
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione
bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO
D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email:
albodoro@istitutonastroazzurro.org
ANNO
II, N. 2, Febbraio - 2024, 1 Marzo 2024
II/2/151. La
decodificazione di questi numeri è la seguente: I anno di edizione dell’annesso,
1 il mese di edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 01, il numero della
comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia
citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di
informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO
NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO
trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org.
1I/2/152. Provincia di Bolzano. Alla data odierna
è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Claudio Fiori
II/2/153. Provincia di Padova Albo d’Oro del
Veneto Preso contatto con il Presidente della Federazione nel 2023, che ha mostrato disponibilità. Nel
mese di Febbraio si prenderà contatto per avviare le prime procedure di
esecuzione
II/2/154 Provincia di Parma (49). La Sig.ra
Bottoni ha completato l’inserimento dei Decorati. Predisposto la export di
arma. Controllo ed utilizzo dei dati disponibile
II/2/155 Decorati di Casa
Savoia. Sono Stati inseriti i componenti di Casa Savoia fino al 1933. Fonte
Albo d’Oro Torino. Progetto di predisporre la procedura export per il
successivo controllo
II/2/156 Alla data del 29
febbraio 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono.
R. Bottoni (2672), M. Brutti (472), C.M. Magnani (4521), S. Marsili (206), C.
Mastrantonio (1446), R Quintili (11155), P. Tomasini (3206), W. Vignola (492)
II/2/157 Provincia di Macerata. Alla data
odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Mario Brutti
II/2/158 Provincia di Pavia (50) Albo d’Oro
della Lombardia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in
esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/159 Provincia di Frosinone (86). Tramite
Presidente Sezione di Formia. Il Sig. Maddalena ha dato la raccolta dei
Decorati della provincia su supporto exelles. Inviato Homepage.
II/2/160 Provincia di Fermo Alla data odierna è
estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Massimo Coltrinari
II/2/161 Provincia di Savona (83). Albo d’Oro
della Liguria. Utente Dott. Niccolò Paganelli. Inserimenti alla data odierna
32.
II/2/162 Alla data del 29 marzo 2024 gli
inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono. Monica Apostoli
((763), Giovanni Riccardo Baldelli (173), Alessia Biasiolo (1055), Osvaldo
Biribicchi (8), Massimo Coltrinari (322), Claudio Fiori (256), Fabio
Lombardelli (60), Giorgio Madeddu (254)
II/2/163 Provincia di Udine (77). Albo d’Oro
del Veneto Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame
per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/164 Roberto Orioli
sta predisponendo la maschera per il sito dell’Albo d’Oro nazionale dei
decorati al valor militare italiani e stranieri dal 1793 ad oggi. Alla data
odierna il titolo del sito in forma sintetica risulta essere
“www.albodorocombattenti@istitutonastroazzurro.org”
II/2/165 II/2/166 Guida all’inserimento dati.
Periodo Storico. Paola Tomasini suggerisce di inserire accanto alla dizione della guerra anche l’anno di
svolgimento. Esempio Guerra di Libia 1911-1912; Guerra d’Etiopia 1936-1937,
Guerra di Spagna (1936-1939). Si provvede.
II/2/167-Provincia di Cuneo (84). Albo d’Oro del
Piemonte Non vi sono fonti
disponibili. Nell’orbita di Asti. Utente Marco Montagnani. Inserimento dati
eventuale nel 2025
II/2/168 Paola Tomasini e
Laura Monteverde nel periodo di febbraio sono state impegnate ad inserire i
dati sulla base dell’Albo d’Oro di Milano. Mario brutti sul albo d0ro
disponibile della provincia di Macerata, Claudio Fiori sull’Albo d’oro della Federazione di Bolzano e Merano
II/2/169 Provincia di Pistoia. Alla data
odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Paola Tomasini
II/2/170. Claudio Fiori, utente della provincia di Bolzano ha inserito tutti i nominativi dell’Albo d’oro di Bolzano e Merano che ammontano ad oltre 2050 nominativi. E’ risultato che nato nella provincia di Bolzano sono solo una decina. Sono in corso le valutazioni su questi dati
II/2/171 Provincia di Piacenza.(54) Albo d’Oro
dell’Emilia Romagna Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa
in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/172 Guida
all’inserimento dati. Aggiornamento. Laura Monteverde suggerisce di inserire
nel campo “Riferimento di Legge” la dizione “non disponibile. Si provvede
II/2/173 Albo d’Oro della
Sicilia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per
le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/174 Alla data del 1
novembre 2023 gli inserimenti per assegnazioni totali sono stati 14.483, alla
data del 1 dicembre 2023 16168, alla data del 1 gennaio 2024 sono 18180, alla
data del 1 febbraio 2024 sono 20123 , alla data del 1 marzo 2024 21847 per un totale di 18106 Decorati
II/2/175 - – Prossimo
INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 marzo 2024. precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio
2023) ANNESSO sono, pubblicati su www.cesvam.org e sul sito
dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare
e su www.valoremilitare.org.
Dal gennaio 2024 L’ANNESSO al Bollettino
Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo. Prossima edizione
di INFOCEVAM – ANNESSO II/3 Marzo 2024 1
Aprile 2024
(a cura di massimo
coltrinari)
mercoledì 6 marzo 2024
Rivista Quaderni. Articoli di Prossima Pubblicazione
Monica Apostoli, Polcenigo e
la Brigata Partigiana “Ciro Menotti” tra Resistenza e decorazioni
al Valore Militare
Marco Montagnani, Il Valore
Militare
Antonio Trogu, Evoluzione
geopolitica dell’Indo-pacifico. Nuove tensioni internazionali
Marco Montagnani, Anacleto
Novarese, MBVN CGVM dell’Aviazione Legionaria.
L’Arruolamento
Reale Aeronautica ed il successivo addestramento
Francesco Maria Atanasio, Compiene 1940
Cassibile 1943. Due Armistizi
Giovanni Riccardo Baldelli, La divisione
“Emilia” nella tragedia dell’8 Settembre
Niccolò Paganelli, Controspionaggio
economico e industriale. Settori vulnerabili. tecnologia e
proteggersi
Federico De Renzi, La 68a
Divisione mussulmana in Italia 1944-1945
Giorgio Corazzi, La
battaglia di Ain el Gazala. La Presa di Tobruck
Massimo Coltrinari. Lo Stato.
Analisi Parametrale. Un approccio da sviluppare. III Parte
Carlo Maria Magnani, Massimo Coltrinari,
L’Albo
d’Oro dei Decorati d’Italia: il censimento delle edizioni delle Federazioni
dell’Istituto 1923-2023
Niccolò Paganelli. Cuba. Analisi
Parametrale
Mario Pietrangeli, Il ruolo
delle Ferrovie nel teatro di guerra del Medio Oriente
Osvaldo Biribicchi, Thomas
Sankara e la Terra delle Persone Integre
Giorgio Carozzi, La battaglia
dell’Assietta
Marco Montagnani, 24 ottobre
1917. Gas nella conca di Plezzo. .
Giorgio Madeddu, Il Bollettino
Straordinario della Federazione di Milano – Anno 1932
Redazionale, La Battaglia
di Novara 23 marzo 1849
Niccolò Paganelli, Metodologia
Carver, Le Target Analysis
Mario Pereira, La Forza di
Spedizione brasiliana nella Seconda Guerra Mondiale
Carlo Maria Magnani, Massimo Coltrinari, La presenza
dell’Istituto del Nastro azzurro in Italia
e all’Estero
Ettore Viola, Vita di
Guerra, Il Congresso di Assisi e il Carteggio presso il Senato della
Repubblica
martedì 5 marzo 2024
Cartoline Militari della Prima Guerra Mondiale. Brigata Marche 55° e 56° Reggimento Fanteria
ARCHIVO
Marche, Brigata, brigata di fanteria di linea costituita nel 1861 coi reggimenti 55° e 56°, formati con la cessione di battaglioni da parte di preesistenti reggimenti. Sciolte nel 1871 le brigate permanenti, i due reggimenti assunsero il nome di 55° e 56° fanteria (Marche), ma nel 1881 furono nuovamente riuniti in brigata. La quale partecipò alle campagne del 1866, 1895-96 e 1911-12. Per la guerra italo-austriaca (1915-1918), per la quale il 55 costituì il comando della brigata Treviso ed il 56° il 115° fanteria, fu inizialmente schierata in Cadore ove operò contro le posizioni di M. Piana, Val Popena, Val Rimbianco, M. Paterno e M. Oberbacher. Trasferita nell'ottobre 1915 sull'Isonzo, combattè al M. Sabotino e ad Oslavia. Nel febbraio-marzo 1916 fu inviata in Albania è schierata nel settore di Haderai. Nel giugno dello stesso anno la brigata rimpatriò, ma nella traversata fu silurato il piroscafo “Principe Umberto” su cui era imbarcato il 55°, che subì rilevantissime perdite (48 ufficiali e 1900 gregari). Rimandata sull'Isonzo, operò nella zona di Monfalcone-Selz e di Oppacchiasella-Nova Vas. Inviata nelle Giudicarie vi trascorse tutto il 1917 e metà del 1918. Nel luglio di detto anno fu schierata sul M. Grappa e nell'agosto fu inviata sull'altipiano di Asiago e tra Campo Rossignolo e S. Giacomo di Lusiana. Nel 1926 il comando delle “Marche” fu sciolto ed i reggimenti furono assegnati il 55° alla 13a ed il 56° alla 10a brigata di fanteria. Nel 1927 i due reggimenti furono cambiati di brigata.
Le mostrine:
fondo azzurro con riga bianca centrale nel senso orizzontale.
lunedì 4 marzo 2024
Riflessioni sul Valore MIlitare
DIBATTITI
LA
PERCEZIONE DEL VALORE MILITARE NEL TEMPO
Le Motivazioni inerenti alle onorificenze
conferite nell’arco di tempo considerevole che dalle battaglie risorgimentali
giunge alla Guerra di Liberazione conducono ad alcune brevi considerazioni sul
mutamento della percezione del Valore Militare.
Prima dell’Unità d’Italia, le
assegnazioni vertono esclusivamente sul contributo dato dal Soldato al buon
esito della battaglia o, in caso di risultato infausto, sul contegno mantenuto
nonostante l’asprezza delle condizioni. È interessante la menzione ai meriti acquisiti durante il
combattimento, meriti che paiono estendere il loro valore anche
successivamente, nell’ambito civile.
Lo stile è essenziale, secco,
senza retorica alcuna.
Il nemico è costantemente il reazionario.
Le Medaglie al Valore Militare
assegnate durante la Guerra di Libia sono meno numerose. Lo stile permane
estremamente sobrio.
Con la Grande Guerra le
Motivazioni si articolano: accanto alla succinta descrizione del contributo
notevole dato al fatto d’arme, capace di rivelare le qualità militari del
singolo, compaiono descrizioni volte a valorizzare l’assimilazione partecipe
della gerarchia che si esplicita nella fedeltà assoluta al proprio Comandante,
anche a costo della vita. Particolarmente significative appaiono poi le
Decorazioni assegnate durante la fase iniziale della guerra, quando alle
difficoltà ancora insormontabili si poteva opporre il solo slancio coraggioso del
Soldato. I tratti rivelatori della personalità del singolo, comunque, tendono a
rimanere sullo sfondo, comparendo se declinati alle esigenze belliche.
Lo stile delle Motivazioni muta sensibilmente
con la Campagna d’Etiopia, dove lo scenario appare diverso da quello della
guerra classica: il nemico, ora, non è un altro Militare, ma il ribelle. Il valore viene considerato
nella misura in cui il Soldato si dimostra capace di affrontare le forze ferine
che contraddistinguono l’avversario: è la battaglia fra stato di natura e
civiltà, dove l’Italiano deve dare
prova di sapersi confrontare con i canoni sfuggenti del ribelle.
Manca un linguaggio comune fra
gli attori che si contendono la vittoria ed è assente il presupposto morale di
parità fra le forze.
Il capitolo della Guerra di
Spagna costituisce l’esaltazione degli ideali fascisti: il valore del
contributo del singolo al fatto d’arme appare assorbito dalla motivazione
ideale. Si può scorgere fra le righe delle Motivazioni il prevalere della mistica fascista sulle ragioni concrete che informano immancabilmente
il canone militare.
Con l’avvento della Seconda
guerra mondiale si assiste ad una contrazione temporale (l’anno - cardine di
tale fenomeno è il 1943) capace di riproporre in stretta successione quanto
osservato fino a questo momento: dal 1940 all’8 settembre 1943, il registro
linguistico torna ad essere quello proprio della guerra classica, dove si
esalta il valore morale e tecnico del singolo a beneficio dell’intera
compagine. Risulta rilevante la decisa presenza di Soldati decorati in possesso
di specifiche competenze tecniche, segno evidente dell’assimilazione della
tecnologia (specie quella aviatoria) affacciatasi nel corso della Prima guerra
mondiale.
Il registro linguistico (e
l’ampiezza della descrizione) delle Decorazioni muta nettamente con la Guerra
di Liberazione: prevale in modo manifesto l’aspetto ideale – politico rispetto
alla valenza dell’azione, pur, a volte, notevolissima (numerosi gli Uomini che
dimostrano inscalfibile saldezza morale e fisica, in grado di permettere loro
di non cedere di fronte a torture di inaudita ferocia). Il gesto e la
resistenza opposta diventano importante ai fini dell’affermazione dell’ideale
democratico e il nemico, fino a pochissimo tempo prima alleato o, addirittura,
connazionale, torna ad essere, sostanzialmente, il reazionario. La Motivazione, spesso, riporta in breve il curriculum del Decorato, ponendo in luce
(come merito) il suo antico dissenso nei confronti del regime: in ciò si può
cogliere l’intenzione sottesa di prendere moralmente decise distanze dalla recente
partecipazione collettiva ad un clima politico che i fatti hanno decretato
disfunzionale per le sorti del Paese.
Le Motivazioni della Guerra di
Liberazione sono quelle che più registrano il progressivo passaggio della
figura del Combattente da particella della compagine utile alla causa a
Cittadino partecipe alla battaglia in prima persona, mosso da ideali connessi
ad una prospettiva concreta e vicina, posta su un piano più tangibile da quello
ove risiede l’imperativo categorico del Dovere con cui dovettero drammaticamente
commisurarsi i Soldati chiamati alle armi durante le due guerre classiche che
segnarono il Novecento.