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lunedì 18 marzo 2024

Labaro della Sezione di Spoleto.

ARCHIVIO



 Il Labaro della Sezione di Spoleto apre la parata delle insegne delle Associazioni Combattentistiche  d'Arma, scortato da  Carabinieri e Polizia. Fine anni novanta, inizio duemila.

domenica 17 marzo 2024

Storia del Nastro Azzurro. Le prime Federazioni aperte all'estero

 ARCHIVIO




Massimo Colrinari

Nel primo anno di vita dell’Istituto il 1923  si ebbe subito la necessita di creare Federazioni, o come si diceva allora, federazioni, all’Estero. Questo per due ragioni: la prima, in quanto la presenza di Italiani all’estero era massiccia, soprattutto nel primo dopoguerra, che si alle forti correnti emigratori degli anni precedenti  la Grande Guerra. Oltre che in Europa occidentale, soprattutto la Francia, forti colonie italiane era in Sud America, soprattutto Argentina, e Stati Uniti. Il Primo numero del Bollettino Nazionale “Il Nastro Azzurro” riporta le prime federazioni (sezioni) che furono create Queste sono:

Parigi 14 novembre 1923

Marsiglia 27 ottobre 1923

Nizza 19  giugno 1923

 Budapest 25 agosto 1923

 Tunisi 1 agosto 1923

Non sorprende la creazione  della prima sezione all’Estero creata a Nizza, seguita qualche mese dopo  da quella di Marsiglia. E’ noto che nel 194  nel settembre, in queste città si concentrarono i volontari garibaldini che accorrevano in Francia per combattere nelle fila dell’Esercito francese, che poi divennero la Legione Garibaldina al comando di Peppino Garibaldi, inquadrata nel 1 Reggimento di marcia della Legione Straniera, che combatteva sì in uniforme francese, ma con sotto la giubba la Camicia Rossa.


sabato 16 marzo 2024

venerdì 15 marzo 2024

Giorgio Madeddu. Un documento della storia del Nastro Azzurro Federazione di Roma

 ARCHIVIO

Il ballo del Nastro Azzurro nel Carnevale di Roma del 1963

Giorgio Madeddu




 Il carnevale 2024 si è ormai concluso, ma nell’anno 1963 l’ultimo giorno di Carnevale cadeva martedì 26 febbraio.

La Federazione di Roma dell’Istituto del Nastro Azzurro organizzava al Grand Hotel (alle Terme) il Gran Ballo del “Nastro Azzurro”, appuntamento alle ore 22 per la cena e, a seguire, il ballo e diverse attrazioni tra le quali “Pregevoli doni in sorteggio (gratuito)”. Previsto abito da sera e offerta di lire 5.000 (circa 65 euro attualizzati).

La cena, il “Rancio Azzurro”, si apriva con il “Ristretto del Fante”, a seguire la “Sfogliata del Genio”, il “Mosaico Tricolore (Munizioni di Artiglieria)” e quindi il dolce, “Bomba Aereonautica al Nitro – Cioccolato e Pasticcini del Cavaliere”.

Naturalmente il “Caffè della Marina” e “l’Ambrosia del Bersagliere, dell’Alpino e del Granatiere” concludevano il bizzarro banchetto.

L’orchestra del Grand Hotel diretta dal Maestro Mario Pollini eseguiva il “Cotillon” e “La Casa Clara Centinaro – Alta Moda” di Roma, presentava i nuovi modelli da Cocktail e da Gran sera della collezione primavera – estate 1963.

Associato al cartoncino di invito, un biglietto numerato, con timbro a secco della SIAE, costituiva sia titolo di ingresso che ricevuta per partecipare all’estrazione dei premi della lotteria costituita da 18 preziosi doni.

Primo premio una “Elegante borsetta da giorno per signora” offerta da “Donna Anna Parona”, secondo premio una “Natura Morta” quadro offerto dalla stessa autrice Maria di Camillo, terzo premio la “Marina di Posillipo”, una riproduzione del quadro del Gigante, offerta dal Poligrafico dello Stato, a seguire “Bracciale d’Oro” offerto dalla Gioielleria Bulgari. Altre gioiellerie, Ventrella, Massoni, Fumis, donarono un orologio “Phighied”, dei gemelli d’oro salierine e trousse d’argento. Grandi marchi come Rosenthal, Janetti, Perugina, Alemagna offrirono ulteriori doni. La casa di Alta Moda Clara Centinaro offrì il modello da sera “Nastro Azzurro”.




L’invito rinvenuto è associato al numero 527 e riporta la scritta a penna “Con Serena e Nicola”. Il numero 527 sarà stato baciato dalla fortuna con uno dei doni della serata? Sarà possibile rintracciare Serena e Nicola o loro congiunti?

Purtroppo, non si sono rinvenute altre notizie del “Gran Ballo del Nastro Azzurro”, l’archivio storico della Federazione di Roma consentirà di aggiungere nuovi dettagli? 



giovedì 14 marzo 2024

Sergio Benedetto Sabetta. To apeiron, ovvero l'essere "indefinito". Riflessi sull'identità nazionale

 DIBATTITI

ESSERE  NAZIONE

 Ten. Cpl. Art. Pe. Sergio  Benedetto  Sabetta

 

“ Il termine ellenico to apeiron non significa solo infinitamente lungo/grande, ma anche indefinibile, complesso al di là di ogni ragionevolezza, ciò-che-non-può-essere-gestito” ( David Foster Wallace – 39- Tutto di più, Codice ed.)

 

          Osserva Cardini che nella cultura vi è un trend con una “concentrazione qualitativa ma forte diminuzione qualitativa di chi detiene una preparazione medio – alta, proletarizzazione culturale in fortissimo aumento, crescita dell’analfabetismo di ritorno e della demobilitazione intellettuale” (109), che si accompagna ad una “generale tendenza alla sparizione dei ceti medi e alla proletarizzazione delle “moltitudini”.

         In questa mancanza di un’idea di Occidente vi è il disperdersi senza indirizzo, privi di una “cultura del limite” che ne costituisca il contenitore, se, come sottolinea Edward O. Wilson, “all’interno dei gruppi gli individui egoisti vincono sugli altruisti”, ma gruppi quelli che contengono altruisti vincono su quelli formati da egoisti” ( 79).

         Vi è pertanto la necessità di un equilibrio fondato su un’idea riconosciuta di Occidente con i suoi valori identitari.

         Bauman parla di una “decostruzione della morte” e di una parallela “decostruzione dell’immortalità”, in cui ad uno spostare l’attenzione sulle cause della morte, che diventano comunque evitabili e razionalmente aggredibili, si contrappone un annullamento dell’idea di eternità, in un presente fatto di momenti, dove non vi è più distinzione fra transitorio e duraturo, dove la storia e l’eterno, il prima e il dopo vengono a volatilizzarsi.

         Viene annullata la distinzione tra il presente dell’uomo e l’infinito di Dio, nella confusione che si crea cessa il concetto di futuro, il ponte tra presente e infinito luogo d’incontro tra la finitezza umana e la sua coscienza della divinità, nel volere ridurre tutto al presente, al futuro prossimo, si vuole negare la probabilità di un infinito immanente e causale sui destini umani, trasformandosi l’insieme in un “indefinito” privo di freccia temporale.

         La scissione che è avvenuta tra mente e corpo a partire da Descartes ha favorito le “decostruzioni” indicate da Bauman, la distinzione fra proprietà attribuite ai soli eventi mentali e quelle proprie degli eventi fisici ha fatto sì che il corpo, privo e staccato dalle manifestazioni di intenzionalità mentali, è stato visto come una macchina da riparare i cui guasti sono razionalmente aggredibili, fino a giungere ad un “naturalismo eliminazionalista” che superando la stessa “teoria dell’identità” ha negato l’esistenza dei fenomeni mentali autonomi dai concetti fisici ( Feigl – Place – Feyerabend), invertendo l’antico prevalere della mente sul corpo.

         Il rapporto tra mente e corpo è stato, altresì, visto in termini esterni al sistema, nei quali impulsi provenienti da differenti ambienti danno luogo a interpretazioni differenti del sistema stesso, il tutto, quindi, manovrabile completamente dal e mediante il contesto ambientale ( Putnam).

         L’intrinseca capacità della natura di elaborare informazioni comporta una complessità del sistema con una conseguente ridotta capacità di prevedibilità delle future informazioni, lo stesso vuoto tra un’informazione e l’altra  modifica e interpreta l’informazione trasmessa, ma nell’uomo vi è l’ulteriore complessità determinata dalla moltitudine di linguaggi come mezzi di trasmissione dell’informazione.

         Osserva  Lloyd che è più semplice quantificare l’informazione, come energia o denaro, che qualificarla e definirla correttamente, d’altronde l’ambiguità del linguaggio umano da elemento di disturbo del sistema diventa di per sé stesso un ulteriore mezzo espressivo, che arricchisce le possibilità di trasmissione a fronte della non conoscenza dei modi di elaborazione delle informazioni da parte della mente umana.

         Molta informazione  è invisibile senza la necessità di alcun intervento umano, se a questo aggiungiamo la logica e una certa autoreferenzialità si ottiene l’imprevedibilità delle azioni umane.

Il sogno della certezza, della prevedibilità solo presente e quindi del tutto controllabile delle nostre vite ci fornisce la certezza economica per una totalità dei consumi, in cui l’accumulo mediante risparmio per un arco di tempo incerto perde le caratteristiche della virtù invertendo i valori, d’altronde la stessa finanza ha provveduto a sbriciolare le certezze future.

         Il nostro finito costeggia senza posa l’infinito, l’unità uomo è inscatolata in infinite strutture sommariamente identiche che tuttavia variano la “risoluzione” dell’immagine su scale differenti in una proiezione indefinita del tempo, quello che può anche definirsi un “ideale a infinito interno” (Luminet - Lachiéze - Rey), in questa lotta perenne tra finito e intuizione dobbiamo occuparci non solo e tanto dell’esistenza quanto di quello che Russell definisce una “possibilità di esistenza”, frutto di una composizione infinita di trasformazioni infinitesimali.

         Il tempo risultato del continuo cambiamento della configurazione del sistema viene da noi percepito in funzione della nostra posizione nel sistema che ci comprende, la somma dei nostri diverso “Adesso” in cui la nostra esperienza è immersa crea le varie probabilità che possiamo percepire (Barbour), ma noi tendiamo a vivere nel qui ed ora quale risultato di una causalità orizzontale della totalità delle cose, così che per noi le cose non diventano ma sono.

         Viene, pertanto, negata la probabilità degli eventi per un immanentismo totale senza futuro, ma anche senza la possibilità del rischio della morte e dell’impotenza che diventa antieconomica e quindi da negare, ogni azione umana viene così imperniata nella negazione della possibilità del cessare, nell’ esistere di un continuo presente che rinasce quale idea ad ogni costruzione dell’uomo, da quella economica a quella giuridico – sociale e quindi politica.

         Vi è pertanto uno scollamento sul sentimento di identità nazionale, la Nazione quale società degli antenati legata ad un territorio tra passato e futuro, questa viene a sciogliersi in una globalità indefinita, nell’interstatualità di un internazionalismo obliquo e indeterminato, nella cui generale incertezza rientra anche il problema demografico, ridotto anch’esso in gran parte ad un puro aspetto economico individuale, non come investimento collettivo.

         In questo sciogliersi dell’identità dell’individuo nell’indefinito, utile ad un determinato modello economico, nasce inaspettatamente lo scontro, il conflitto con le diverse realtà culturali esistenti e il loro riaffermarsi anche in termini bellici.

 

Bibliografia

 

·        AA.VV., Popolazione e potere, Aspenia, 2023;

·        Z. Bauman, Mortalità, immortalità e altre strategie di vita, Il Mulino, 1995;

·        J. Barbour, La fine del tempo, Einaudi, 2003;

·        F. Cardini, La deriva dell’Occidente, Laterza, 2023;

·        L. Geymonat, storia del pensiero filosofico e scientifico, Garzanti,1996;

·        S. Lloyd, Il programma dell’universo, Einaudi, 2006;

·        J.P. Luminet, M. Lachiéze-Rey, Finito o infinito?, Cortina ed., 2006;

·        Edward O. Wilson, Le origini profonde delle società umane, Raffaello Cortina Ed., 2020.

        


mercoledì 13 marzo 2024

Save The Date. Consegna Diploma Araldico Scuola Secondaria di 1° Grado " Mario Grecchi" Castel del Piano (Perugia). 18 marzo 2024

  NOTIZIE CESVAM

Su iniziativa del Col. Giovanni Riccardo Baldelli, socio del Nastro Azzurro, e Presidente del Lions Club Fonti di Veggio di Perugia, in occasione della data anniversaria del sacrifico della M.O.V.M  Mario Grecchi, già allievo della Scuola Militare di Milano, fucilato a Perugia il 17 marzo 1944 al poligono di tiro di Borgo XX Giugno, verrà consegnato al Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Rita Troiano, e per lei a tutta la Scuola,  l'Emblema Araldico.

La cerimonia avrà luogo lunedì 18 marzo 2024  e vi interverranno, oltre al Col. Giovanni Riccardo, il Direttore del CESVAM, che parlerà sul Valore Militare ed il suo significato e il Dott. Tommaso Ricci, socio del Nastro Azzurro, sul tema "Mario Grecchi e la Resistenza in Umbria".

 

martedì 12 marzo 2024

Elisa Bonacini. In Memoria di Eric Fletcher.

 NOTIZIE CESVAM

 IN MEMORIA DI ERIC FLETCHER WATERS E DEI CADUTI DELLO SBARCO SENZA SEPOLTURA

 

 Roger Waters ringrazia Aprilia e l’Associazione “Un ricordo per la pace”

 

Bellissima sorpresa per l’Associazione “Un ricordo per la pace”. Una breve nota di ringraziamenti di Roger Waters, il mitico musicista britannico fondatore dei Pink Floyd, è comparsa nella serata del 21 febbraio a commento di un post sulla pagina facebook dell’associazione apriliana, impegnata da molti anni nell’attività di memoria dei Caduti in guerra e degli Internati Militari Italiani (IMI) nei lager nazisti,

Con il reduce britannico Harry Shindler, scomparso un anno fa, era stata promotrice nel 2013 della realizzazione dei due monumenti realizzati dalla Città di Aprilia in ricordo dei dispersi alleati in guerra nel 1944.

Il post di “Un ricordo per la pace” riportava alcune foto della recente cerimonia tenutasi ad Aprilia il 19 febbraio scorso nel decimo anniversario del memoriale dedicato ad Eric Fletcher Waters, padre di Roger, ed ai Caduti dello Sbarco di Anzio e Nettuno rimasti senza sepoltura.

Nato a Great Bookham il 6 settembre 1943 George Roger Waters rimase orfano di padre a soli 5 mesi. Il trentenne Sottotenente dei Royal Fusiliers Eric Fletcher Waters morì nei combattimenti ad Aprilia il 18 febbraio 1944, il corpo disperso. Il 17 e 18 febbraio 2014, nel 70esimo della morte del padre, il musicista aveva partecipato all’inaugurazione dei memoriali.

Il commento in inglese sulla pagina di “Un ricordo per la pace” da account a nome di George Waters: “Ringrazio l'Associazione "Un ricordo per la pace" e la presidente Elisa Bonacini per l'onore che rendono a mio padre Eric Fletcher Waters e a tutti gli altri caduti non sepolti dalla battaglia di Anzio in questo ottantesimo anniversario della morte di mio padre. Significa molto per me, specialmente quest'anno, quando tutti abbiamo perso il nostro grande amico Harry Shindler. Grazie a tutti, love.” [NdT]

Ad inoltrare a Roger Waters il post facebook di “Un ricordo per la pace” ed autenticare il messaggio di risposta del rocker Giulia Fiore e Roberta Zanchi di AltaMarea Film Production di Milano. Nel 2017 la casa di produzione cinematografica aveva prodotto e distribuito il docufilm “My war is not over” con protagonista il reduce britannico Harry Shindler che tra i tanti casi di dispersi alleati in guerra aveva reso possibile il ritrovamento del luogo di morte di Eric Fletcher Waters.

 

L’ORIGINE DEI MEMORIALI AD APRILIA

 

L’idea di realizzare i memoriali ad Aprilia dedicati ad Eric Flecher Waters ed ai Caduti senza sepoltura del 1944 aveva avuto origine nel 2013 quando Harry Shindler attraverso il ritrovamento delle mappe militari britanniche riuscì a ricostruire gli ultimi momenti di vita del padre del rocker britannico. Le documentazioni militari svelarono che il giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Eric Fletcher Waters perse la vita, il corpo disperso, non nelle operazioni belliche dello Sbarco di Anzio, ma causa la terribile offensiva dell’esercito tedesco nei pressi del fossi della Moletta ad Aprilia. Era il 18 febbraio 1944, 80 anni fa.

La proposta per la realizzazione dei memoriali a firma di Harry Shindler rappresentante in Italia della “ITALY STAR ASSOCIATION 1943-1945” e della presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini che aveva collaborato alle ricerche. La richiesta dei memoriali pervenne nel novembre 2013 al Comune di Aprilia che accettò l’istanza e si mobilitò per la realizzazione dei due memoriali. Il primo, di forma circolare, venne ubicato a pochi metri dal punto di morte del povero Eric, in via dei Pontoni località Buon Riposo; il secondo, un obelisco marmoreo trovò collocazione nel cortile del comprensorio studentesco “ C e N.Rosselli” e“ A. Meucci”, nel cui auditorium aveva trovato collocazione  da qualche anno la mostra permanente patrocinata dal Comune di Aprilia  a cura di “Un ricordo per la pace” sul tema Aprilia in guerra: La Battaglia di Aprilia”, oltre 300 reperti dalla collezione storica di Ostilio Bonacini, scomparso nel 1999.

I memoriali vennero inaugurati dalla Città di Aprilia in due cerimonie distinte il 17 e 18 febbraio 2014 alla presenza delle autorità locali e di rappresentanti delle ambasciate britanniche, statunitensi e canadesi.

Emozionante il momento in cui Waters raggiunse a piedi il punto di morte del padre ed un giovane trombettista della Fanfara “Adelchi Cotterli” eseguì le note del “Silenzio. Al centro del memoriale Roger aveva piantato un piccolo ulivo, simbolo di pace.

 

 

ELISA BONACINI PRESIDENTE DI “UN RICORDO PER LA PACE”

 

Ringrazio Roger Waters per l’attenzione e la gratitudine per le iniziative della città di Aprilia e della nostra associazione in memoria di Suo padre Eric. É nostro dovere rendere onore a chi ha perso la vita nella Guerra di Liberazione, per combattere (usando le parole del compianto amico comune Harry Shindler) “il più mostruoso regime della storia”.

Come associazione siamo affranti di non poter fare nulla per poter fermare le guerre che insanguinano il mondo causando migliaia di vittime innocenti ed una catena inarrestabile di odio e violenza.

Il mondo ha bisogno di libertà e di pace.

Ciao Roger, un caro saluto da Aprilia che ricorderà per sempre il sacrificio di tuo padre e di tutti gli altri Caduti per la Libertà. Ti aspettiamo ancora qui ad Aprilia.

Con affetto,

Elisa Bonacini Associazione “Un ricordo per la pace””

 


lunedì 11 marzo 2024

Giorgio Madeddu XVII Congresso Generale Treviso 1976 Cartolina

 ARCHIVIO



Cartolina con annullo speciale dei servizi distaccati per il XVII Congresso Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro  tenutesi a Treviso nel 1976 il 16 ottobre 1976. Il francobollo è dedicato al Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare

 Collezione dell’Autore


domenica 10 marzo 2024

10 MARZO - 152° Anniversario della Morte di Giuseppe Mazzini

 DIBATTITI


Ricordare oggi l'anniversario della morte di Giuseppe Mazzini significa dare spessore al suo messaggio politico, ai suoi valori ed al suo concetto di base che il popolo deve essere educato ai valori della reciproca tolleranza, della reciproco comprensione ed allenato a perseguire l'interesse superiore del bene della collettività. Allontanarsi da questa strada mastra ed affidarsi al singolo, ai vari "uomini della provvidenza" alla infinita schiera di quelli che proclamano di fare e promettere, significa trovarsi in quella società liquida che sembra di essere liberi ma in realtà schiavi di questo e quello.  

sabato 9 marzo 2024

La Campagna d'Italia. La lenta risalita della penisola e la dispersione delle forze

 DIBATTITI


 La presa di Roma e di Firenze, L’Operazione “Anvil- Dragoon”

 Conquistate dai Polacchi le macerie dell’Abazia di Montecassino il 18 maggio, nei giorni successivi l’intero sistema difensivo della linea Gustav crollò. Il 25 maggio fu raggiunta Gaeta, mentre tutte le forze iniziarono a procedere speditamente in avanti ed il 26 iniziò quella che fu definita “la corsa verso Roma”. IL 28 maggio le forze americane si congiunsero con quelle uscite dalla testa di ponte di Anzio, mentre Valmontone fu raggiunta e sorpassata. Nonostante alcune incertezze nella manovra, il 3 giugno gli americani erano alle porte di Roma, impegnando le retroguardie tedesche, che, superate, permisero di liberare la Città eterna il 4 giugno, la prima capitale europea liberata.

L’errore dei tedeschi, che contavano nel rispetto dello status di “Roma Città Aperta”, fu quello di non minare i ponti sul Tevere. Questo permise agli alleati, che avevano più volte denunciato le violazioni tedesche dello status di Roma come “Città Aperta”, di finalmente mettere in campo la loro superiorità in tema di corazzati e truppe meccanizzate; queste superata Roma puntano decisamente verso nord.

 L’8 giugno nel versante tirreno gli americani conquistano tutta l’area del viterbese, superando la cittadina, mentre sul versante le forze britanniche sono al di qua del fiume Pescara. Riordinate le forze, viene dal XV Gruppo di Armate varato un piano generale che prevede la conquista sul versante adriatico del porto di Ancona, e sul versante tirrenico del porto di Livorno. Questo nella semplice constatazione che le linee logistiche si stanno allungando troppo, essendo ancora quelle utilizzate per l’assalto alla linea Gustav, ovvero i porti di Taranto Bari nell’area adriatica e Napoli in quella tirrenica. Il primo obbiettivo, Ancona, è affidato alla 8a Armata, in particolare prima al V C.d.A britannico, poi al II Corpo d’Armata polacco, il secondo (Livorno); alla V Armata statunitense, in particolare la IV C.d.A.

Nei mesi di giugno, luglio ed agosto si sviluppa su queste direttrici l’azione alleata nella campagna d’Italia. È una guerra di movimento, a cui i tedeschi oppongono varie linee difensive, con arresti temporanei e, lì dove si presenta l’occasione, reazioni dinamiche anche molto consistenti. Una volta che l’attacco alleato si mostra consistente, la tattica tedesca prevede di sganciarsi e raggiungere la successiva linea di difesa, già predisposta. Il retro pensiero dei tedeschi è quello di guadagnare il più tempo possibile, contrastando l’avanzata alleata pe arrivare alla vigilia dell’inverno agli Appennini, dove alacremente stanno costruendo una solida linea di difesa, a cui hanno dato il nome di Linea dei Goti, poi entrata nel gergo comune come “Linea gotica”.

Il 17 giugno le forze alleate, avanzando lungo le vie consolari Romane nel settore tirrenico gli americani, lungo l’Aurelia e la Cassia, raggiungono ed oltrepassano Grosseto, e si pongono come obiettivo Siena, mentre nell’Umbria, seguendo la Flaminia, raggiungo Orte e poi Foligno, mentre seguendo la Cassia bis arrivano a Todi, puntando su Perugia. Sul versante adriatico, la progressione polacca è molto più veloce; lasciato l’Abruzzi, entrano nelle Marche lungo l’Adriatica, mentre risalendo le valli trasversali arrivano a Teramo ed Ascoli, per raggiunger a metà giugno il fiume Chienti.  

Questa avanzata è favorita nei due versanti dalla decisione tedesca di non impegnare che residue forze di retroguardia e quindi arretrare su posizioni più difendibili, evitando di veder diminuito il proprio potenziale in linea. Organizzano la cosiddetta Linea Albert, che va dalla Flaminia, ed arriva a nord di Grosseto, imbastita per difendere Perugia, Chiusi e il nord maremmano. Ma è una difesa presto superata se il 28 giugno il IV C.d.A., con la 34a Divisione a sinistra, e la 1a Divisione corazzata lungo la SS 68 arriva a Cecina, la 6° Divisione sudafricana (XIII C.d.A. britannico) raggiunge Chianciano, ed elementi esploranti raggiungono a destra Fossato di Vico e puntano risolutamente verso nord. Il miracolo di Casino non si ripete. Nel settore adriatico i polacchi hanno raggiunto il Potenza, e si apprestano a dare l’assalto finale ad Ancona.

Nelle prime tre settimane di luglio il fronte italiano vede lo sforzo alleato di conquistare i porti di Ancona e Livorno per alleggerire il peso logistico, che incomincia a farsi sentire, soprattutto in tema di carburanti. Viene lanciata l’operazione “Mallory Major” ovvero i sistematici attacchi della aviazione tattica ai ponti sul Po, con l’obiettivo di ridurre al minimo il traffico, e quindi, i rifornimenti tedeschi alle truppe operandi nell’Italia centrale. Nel settore tirrenico l’avanzata è lenta e spesso contrastata. Con notevoli sforzi vengono via via raggiunte Rossignano, Volterra, Poggibonsi e Pontedera. Solo il 18 luglio le truppe americane raggiungo i sobborghi di Livorno. La 2 a Divisione neozelandese impiega oltre dieci giorni per arrivare l’11 luglio a porre le basi per l’assalto finale ad Arezzo che viene conquistata nei giorni successivi. Nel settore adriatico, l’1 luglio i Placchi lanciano con sole due divisioni il loro attacco verso Ancona. Attaccano con le fanterie, appoggiate da oltre 200 carri armati prima Loreto, poi puntano su Castelfidardo, mentre lungo la strada adriatica la loro progressione è affidata a elementi meccanizzati. La resistenza tedesca si è fatta sempre più rigida e Castelfidardo è raggiunta solo il 4 luglio; ci vogliono altri due giorni per arrivare ad Osimo, che dista solo dieci chilometri. Il 6 luglio il gen. Anders sospende l’attacco, che si è rilevato più oneroso del previsto: sono stati persi oltre 50 carri armati e le perdite sono troppo alte. Viene predisposti un nuovo piano, in cui un ruolo vien dato al Corpo Italiano di Liberazione. Trasportato in tutta fretta, nelle marche, il C.I.L. il 7 è sulle basi di partenza per attaccare Filottrano, crocevia per conquistare Ancona. In due giorni la cittadina e conquista ed i Polacchi possono avanzare lungo la valle del Musone. Qui il 17 luglio lanciano il loro attacco che, impiegando anche il C.I.L. che riesce. I Polacchi il 18 luglio conquistano Ancona, mentre il C.I.L. il 20 conquista Jesi, costringendo i tedeschi ad arretrare sulla linea del Cesano. Il 20 luglio anche Livorno è conquista. I Due principali obiettivi alleati sono raggiunti, e nei giorni successivi questi porti vengono alacremente attivati per dare un sostegno diretto alle truppe operanti. Il braccio logistico alleato si accorcia, e quindi la potenzialità alleata combattiva aumenta notevolmente.

Il mese di agosto vede le forze alleate continuare ad avanzare. Nel settore tirrenico Firenze è raggiunta ed oltrepassata, mentre nel settore adriatico si raggiunge a fine mese la linea del Metauro.    

Il Comando del XV Gruppo di Armate, ma soprattutto quello della V Armata statunitense, ovvero i loro comandanti, il gen. Alexander ed il gen Clark, comprendono che la situazione tattica è soddisfacente: si avanza verso nord ed i tedeschi oppongo resistenze locali. La situazione strategica, invece, è abbastanza incerta. Le loro forze sono arrivate ai piedi degli Appennini, ed ora occorre attraversarli. Le informazioni sono tali che concordano tutte che i tedeschi li hanno attrezzati a difesa con molta cura, ma si è alla vigilia della stagione invernale, e questo non favorisce offensive risolutive. Un dato, in ogni caso è emerso. Dal fronte italiano sono state sottratte forze nel mese di agosto per l’operazione Avalanche, ovvero lo sbarco in Provenza, che lo hanno fortemente indebolito.

Rinviata a più riprese nel corso del 1944, in cui anche il nome in codice è cambiato, da Anvil a Dragoon, in seguito alla opposizione di Winston Churchill che non vede la necessità strategica di uno sbarco in Provenza, l’operazione è attuata per decisa volontà statunitense. Non vi partecipano forze britanniche, ma solo forze statunitensi (7a Armata), che partono dai porti italiani, soprattutto Napoli tutte provenienti dal fronte italiano, e da forze della Francia Libera, che partono dai porti Nord Africani, e comprendono anche il Corpo di Spedizione Francese in Italia, che quindi è sottratto dal fronte italiano.

 LO sbarco è attuato il 15 agosto, e solo nel primo giorno riescono a far prendere terra ad oltre 94.000 uomini; come da previsione lo sbarco riesce, data anche la scarsità di forze tedesche impiegate per contrastarlo. Dal giorno successivo statunitensi e francesi si lanceranno alla conquista di Tolone e Marsiglia, ad occidente, verso Cannes e Nizza ad Oriente

 

(Massimo Coltrinari)

giovedì 7 marzo 2024

Albo d'oro Nazionale Decorati al Valore Militare Situazione al 29 febbraio 2024

 ARCHIVIO

 Progetto Albo d'Oro

ANNESSO

A: BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

Situazione bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:

ALBO D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI

Email: albodoro@istitutonastroazzurro.org

ANNO II, N. 2, Febbraio - 2024, 1 Marzo 2024

 

II/2/151. La decodificazione di questi numeri è la seguente: I anno di edizione dell’annesso, 1 il mese di edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 01, il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org.

1I/2/152. Provincia di Bolzano. Alla data odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per l’iniziale controllo. Utente Claudio Fiori

II/2/153. Provincia di Padova Albo d’Oro del Veneto Preso contatto con il Presidente della Federazione  nel 2023, che ha mostrato disponibilità. Nel mese di Febbraio si prenderà contatto per avviare le prime procedure di esecuzione

II/2/154 Provincia di Parma (49). La Sig.ra Bottoni ha completato l’inserimento dei Decorati. Predisposto la export di arma. Controllo ed utilizzo dei dati disponibile

II/2/155 Decorati di Casa Savoia. Sono Stati inseriti i componenti di Casa Savoia fino al 1933. Fonte Albo d’Oro Torino. Progetto di predisporre la procedura export per il successivo controllo

II/2/156 Alla data del 29 febbraio 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono. R. Bottoni (2672), M. Brutti (472), C.M. Magnani (4521), S. Marsili (206), C. Mastrantonio (1446), R Quintili (11155), P. Tomasini (3206), W. Vignola (492)

II/2/157 Provincia di Macerata. Alla data odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per l’iniziale controllo. Utente Mario Brutti

II/2/158 Provincia di Pavia (50) Albo d’Oro della Lombardia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025

II/2/159 Provincia di Frosinone (86). Tramite Presidente Sezione di Formia. Il Sig. Maddalena ha dato la raccolta dei Decorati della provincia su supporto exelles. Inviato Homepage.

II/2/160 Provincia di Fermo Alla data odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per l’iniziale controllo. Utente Massimo Coltrinari

II/2/161 Provincia di Savona (83). Albo d’Oro della Liguria. Utente Dott. Niccolò Paganelli. Inserimenti alla data odierna 32.

II/2/162 Alla data del 29 marzo 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono. Monica Apostoli ((763), Giovanni Riccardo Baldelli (173), Alessia Biasiolo (1055), Osvaldo Biribicchi (8), Massimo Coltrinari (322), Claudio Fiori (256), Fabio Lombardelli (60), Giorgio Madeddu (254)

II/2/163 Provincia di Udine (77). Albo d’Oro del Veneto Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025

II/2/164 Roberto Orioli sta predisponendo la maschera per il sito dell’Albo d’Oro nazionale dei decorati al valor militare italiani e stranieri dal 1793 ad oggi. Alla data odierna il titolo del sito in forma sintetica risulta essere “www.albodorocombattenti@istitutonastroazzurro.org”

II/2/165 II/2/166 Guida all’inserimento dati. Periodo Storico. Paola Tomasini suggerisce di inserire accanto  alla dizione della guerra anche l’anno di svolgimento. Esempio Guerra di Libia 1911-1912; Guerra d’Etiopia 1936-1937, Guerra di Spagna (1936-1939). Si provvede.

II/2/167-Provincia di Cuneo (84). Albo d’Oro del Piemonte Non vi sono fonti disponibili. Nell’orbita di Asti. Utente Marco Montagnani. Inserimento dati eventuale nel 2025

II/2/168 Paola Tomasini e Laura Monteverde nel periodo di febbraio sono state impegnate ad inserire i dati sulla base dell’Albo d’Oro di Milano. Mario brutti sul albo d0ro disponibile della provincia di Macerata, Claudio Fiori sull’Albo d’oro della  Federazione di Bolzano e Merano

II/2/169 Provincia di Pistoia. Alla data odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per l’iniziale controllo. Utente Paola Tomasini

II/2/170. Claudio Fiori, utente della provincia di Bolzano ha inserito tutti i nominativi dell’Albo d’oro di Bolzano e Merano che ammontano ad oltre 2050 nominativi. E’ risultato che nato nella provincia di Bolzano sono solo una decina. Sono in corso le valutazioni su questi dati

II/2/171 Provincia di Piacenza.(54) Albo d’Oro dell’Emilia Romagna Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025

II/2/172 Guida all’inserimento dati. Aggiornamento. Laura Monteverde suggerisce di inserire nel campo “Riferimento di Legge” la dizione “non disponibile. Si provvede

II/2/173 Albo d’Oro della Sicilia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025

II/2/174 Alla data del 1 novembre 2023 gli inserimenti per assegnazioni totali sono stati 14.483, alla data del 1 dicembre 2023 16168, alla data del 1 gennaio 2024 sono 18180, alla data del 1 febbraio 2024 sono 20123 , alla data del 1 marzo 2024  21847 per un totale di 18106 Decorati

II/2/175 - – Prossimo INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 marzo 2024.  precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2023) ANNESSO  sono,  pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare e su www.valoremilitare.org. Dal gennaio 2024 L’ANNESSO  al Bollettino Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo. Prossima edizione di  INFOCEVAM – ANNESSO II/3 Marzo 2024 1 Aprile 2024

(a cura di massimo coltrinari)


mercoledì 6 marzo 2024

Rivista Quaderni. Articoli di Prossima Pubblicazione

 NOTIZIE CESVAM
Il n. 1 del 2024 della Rivista QUADERNI uscirà il 31 marzo 2024. Il n. 2 del 2024 uscirà il 30 giugno 2024. Sono stati ricevuti e pronti alla pubblicazione i seguenti articoli, che troveranno posto anche nei successivi numeri dell'anno in corso

Monica Apostoli, Polcenigo e la Brigata Partigiana “Ciro Menotti” tra Resistenza e decorazioni

                             al Valore Militare

Marco Montagnani, Il Valore Militare

Antonio Trogu, Evoluzione geopolitica dell’Indo-pacifico. Nuove tensioni internazionali

Marco Montagnani, Anacleto Novarese, MBVN CGVM dell’Aviazione Legionaria.

                              L’Arruolamento Reale Aeronautica ed il successivo addestramento

Francesco Maria Atanasio, Compiene 1940 Cassibile 1943. Due Armistizi                                                                                             

Giovanni Riccardo Baldelli, La divisione “Emilia” nella tragedia dell’8 Settembre

Niccolò Paganelli, Controspionaggio economico e industriale. Settori vulnerabili. tecnologia e

                               proteggersi

Federico De Renzi, La 68a Divisione mussulmana in Italia 1944-1945

Giorgio Corazzi, La battaglia di Ain el Gazala. La Presa di Tobruck

Massimo Coltrinari. Lo Stato. Analisi Parametrale. Un approccio da sviluppare. III Parte

Carlo Maria Magnani, Massimo Coltrinari, L’Albo d’Oro dei Decorati d’Italia: il censimento delle edizioni delle Federazioni dell’Istituto 1923-2023

Niccolò Paganelli. Cuba. Analisi Parametrale

Mario Pietrangeli, Il ruolo delle Ferrovie nel teatro di guerra del Medio Oriente

Osvaldo Biribicchi, Thomas Sankara e la Terra delle Persone Integre

Giorgio Carozzi, La battaglia dell’Assietta

Marco Montagnani, 24 ottobre 1917. Gas nella conca di Plezzo. .

Giorgio Madeddu, Il Bollettino Straordinario della Federazione di Milano – Anno 1932

Redazionale, La Battaglia di Novara 23 marzo 1849

Niccolò Paganelli, Metodologia Carver, Le Target Analysis

Mario Pereira, La Forza di Spedizione brasiliana nella Seconda Guerra Mondiale

Carlo Maria Magnani, Massimo Coltrinari, La presenza dell’Istituto del Nastro azzurro in Italia

                       e all’Estero

Ettore Viola, Vita di Guerra, Il Congresso di Assisi e il Carteggio presso il Senato della

                       Repubblica


martedì 5 marzo 2024

Cartoline Militari della Prima Guerra Mondiale. Brigata Marche 55° e 56° Reggimento Fanteria

 ARCHIVO


Marche, Brigata, brigata di fanteria di linea costituita nel 1861 coi reggimenti 55° e 56°, formati con la cessione di battaglioni da parte di preesistenti reggimenti. Sciolte nel 1871 le brigate permanenti, i due reggimenti assunsero il nome di 55° e 56° fanteria (Marche), ma nel 1881 furono nuovamente riuniti in brigata. La quale partecipò alle campagne del 1866, 1895-96 e 1911-12. Per la guerra italo-austriaca (1915-1918), per la quale il 55 costituì il comando della brigata Treviso ed il 56° il 115° fanteria, fu inizialmente schierata in Cadore ove operò contro le posizioni di M. Piana, Val Popena, Val Rimbianco, M. Paterno e M. Oberbacher. Trasferita nell'ottobre 1915 sull'Isonzo, combattè al M. Sabotino e ad Oslavia. Nel febbraio-marzo 1916 fu inviata in Albania è schierata nel settore di Haderai. Nel giugno dello stesso anno la brigata rimpatriò, ma nella traversata fu silurato il piroscafo “Principe Umberto” su cui era imbarcato il 55°, che subì rilevantissime perdite (48 ufficiali e 1900 gregari). Rimandata sull'Isonzo, operò nella zona di Monfalcone-Selz e di Oppacchiasella-Nova Vas. Inviata nelle Giudicarie vi trascorse tutto il 1917 e metà del 1918. Nel luglio di detto anno fu schierata sul M. Grappa e nell'agosto fu inviata sull'altipiano di Asiago e tra Campo Rossignolo e S. Giacomo di Lusiana. Nel 1926 il comando delle “Marche” fu sciolto ed i reggimenti furono assegnati il 55° alla 13a ed il 56° alla 10a brigata di fanteria. Nel 1927 i due reggimenti furono cambiati di brigata.

Le mostrine: fondo azzurro con riga bianca centrale nel senso orizzontale.

 



lunedì 4 marzo 2024

Riflessioni sul Valore MIlitare

 DIBATTITI

LA PERCEZIONE DEL VALORE MILITARE NEL TEMPO

 Maria Luisa Suprani Querzoli

Le Motivazioni inerenti alle onorificenze conferite nell’arco di tempo considerevole che dalle battaglie risorgimentali giunge alla Guerra di Liberazione conducono ad alcune brevi considerazioni sul mutamento della percezione del Valore Militare.

Prima dell’Unità d’Italia, le assegnazioni vertono esclusivamente sul contributo dato dal Soldato al buon esito della battaglia o, in caso di risultato infausto, sul contegno mantenuto nonostante l’asprezza delle condizioni. È interessante la menzione ai meriti acquisiti durante il combattimento, meriti che paiono estendere il loro valore anche successivamente, nell’ambito civile.

Lo stile è essenziale, secco, senza retorica alcuna.

Il nemico è costantemente il reazionario.

Le Medaglie al Valore Militare assegnate durante la Guerra di Libia sono meno numerose. Lo stile permane estremamente sobrio.

Con la Grande Guerra le Motivazioni si articolano: accanto alla succinta descrizione del contributo notevole dato al fatto d’arme, capace di rivelare le qualità militari del singolo, compaiono descrizioni volte a valorizzare l’assimilazione partecipe della gerarchia che si esplicita nella fedeltà assoluta al proprio Comandante, anche a costo della vita. Particolarmente significative appaiono poi le Decorazioni assegnate durante la fase iniziale della guerra, quando alle difficoltà ancora insormontabili si poteva opporre il solo slancio coraggioso del Soldato. I tratti rivelatori della personalità del singolo, comunque, tendono a rimanere sullo sfondo, comparendo se declinati alle esigenze belliche.

Lo stile delle Motivazioni muta sensibilmente con la Campagna d’Etiopia, dove lo scenario appare diverso da quello della guerra classica: il nemico, ora, non è un altro Militare, ma il ribelle. Il valore viene considerato nella misura in cui il Soldato si dimostra capace di affrontare le forze ferine che contraddistinguono l’avversario: è la battaglia fra stato di natura e civiltà, dove l’Italiano deve dare prova di sapersi confrontare con i canoni sfuggenti del ribelle.

Manca un linguaggio comune fra gli attori che si contendono la vittoria ed è assente il presupposto morale di parità fra le forze.

Il capitolo della Guerra di Spagna costituisce l’esaltazione degli ideali fascisti: il valore del contributo del singolo al fatto d’arme appare assorbito dalla motivazione ideale. Si può scorgere fra le righe delle Motivazioni il prevalere della mistica fascista sulle ragioni concrete che informano immancabilmente il canone militare.

Con l’avvento della Seconda guerra mondiale si assiste ad una contrazione temporale (l’anno - cardine di tale fenomeno è il 1943) capace di riproporre in stretta successione quanto osservato fino a questo momento: dal 1940 all’8 settembre 1943, il registro linguistico torna ad essere quello proprio della guerra classica, dove si esalta il valore morale e tecnico del singolo a beneficio dell’intera compagine. Risulta rilevante la decisa presenza di Soldati decorati in possesso di specifiche competenze tecniche, segno evidente dell’assimilazione della tecnologia (specie quella aviatoria) affacciatasi nel corso della Prima guerra mondiale.

Il registro linguistico (e l’ampiezza della descrizione) delle Decorazioni muta nettamente con la Guerra di Liberazione: prevale in modo manifesto l’aspetto ideale – politico rispetto alla valenza dell’azione, pur, a volte, notevolissima (numerosi gli Uomini che dimostrano inscalfibile saldezza morale e fisica, in grado di permettere loro di non cedere di fronte a torture di inaudita ferocia). Il gesto e la resistenza opposta diventano importante ai fini dell’affermazione dell’ideale democratico e il nemico, fino a pochissimo tempo prima alleato o, addirittura, connazionale, torna ad essere, sostanzialmente, il reazionario. La Motivazione, spesso, riporta in breve il curriculum del Decorato, ponendo in luce (come merito) il suo antico dissenso nei confronti del regime: in ciò si può cogliere l’intenzione sottesa di prendere moralmente decise distanze dalla recente partecipazione collettiva ad un clima politico che i fatti hanno decretato disfunzionale per le sorti del Paese.

Le Motivazioni della Guerra di Liberazione sono quelle che più registrano il progressivo passaggio della figura del Combattente da particella della compagine utile alla causa a Cittadino partecipe alla battaglia in prima persona, mosso da ideali connessi ad una prospettiva concreta e vicina, posta su un piano più tangibile da quello ove risiede l’imperativo categorico del Dovere con cui dovettero drammaticamente commisurarsi i Soldati chiamati alle armi durante le due guerre classiche che segnarono il Novecento.