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venerdì 10 maggio 2024

La Divisione Pavia: l'impiego nel primo conflitto mondiale (24 maggio - 1 agosto 1916) Parte II

GiovGiovanni Riccardo Baldelli

Il 24 maggio 1915 allo scoppio della 1a guerra mondiale la brigata[1] con i suoi due reggimenti di fanteria[2], inquadrata nella 12a Divisione, fu schierata già dal giorno 13 nella zona di Medea, paese antistante il monte Podgora.

Da giugno del 1915 partecipò alle varie “spallate” di Cadorna nelle offensive che si susseguirono sul fronte dell’Isonzo iniziando il suo ciclo operativo durante la prima battaglia dell’Isonzo (23 giugno – 7 luglio), inviando due battaglioni del 27° reggimento in supporto alla brigata Casale incaricata di attaccare le forti posizioni trincerate del Podgora, pilastro meridionale della testa di ponte di Gorizia.[3]

Nella seconda battaglia dell’Isonzo dal 18 luglio al 23 agosto, la Pavia, alterandosi con i suoi battaglioni, continuò la cooperazione con la brigata Casale attaccando in più di un’occasione il Podgora, riportando però gravi perdite dovute, sia al fuoco dei difensori, sia all’intervento delle artiglierie austro-ungariche dei tiri di neutralizzazione sulle posizioni occupate dagli italiani:

[…]…il fuoco avversario, protrattosi per tutta la giornata del 24, non solo infligge gravi perdite, ma rende anche impossibile la permanenza nella 1^ linea, che, verso sera, viene abbandonata. La difesa viene quindi stabilita in zona arretrata, meno soggetta al tiro avversario, sulla linea: pendici del Podgora-margine est di Lucinico.

Nei giorni dal 20 al 24 luglio il 27° reggimento ebbe fuori combattimento un migliaio circa di uomini e 24 ufficiali e il 28°, dal 20 al 21, ne ebbe 550 e 17 ufficiali…[…][4]

Nella terza battaglia dell’Isonzo, 18 ottobre – 4 novembre, la Pavia ebbe il compito di conquistare il Sabotino baluardo settentrionale della testa di ponte di Gorizia.

Vari assalti condotti dal giorno 21 fino al 24 ottobre permisero solo ad un battaglione del 28° fanteria, alla sera del 23, con altri elementi di altri reggimenti della brigata Livorno, di occupare elementi di alcune trincee e la cattura di un centinaio di prigionieri austro-ungarici. L’occupazione però non fu mantenuta a lungo, in quanto, nella notte, in seguito ad un forte contrattacco austro-ungarico, le unità italiane ripiegarono. Le perdite complessive della brigata in questa battaglia furono elevate: più di 1550 uomini morti e feriti tra truppa e ufficiali.

Nel corso nella 4a battaglia dell’Isonzo dal 10 novembre al 5 dicembre, dopo un breve periodo di riposo la Pavia venne impegnata con due battaglioni del 28° reggimento che concorsero alle operazioni della brigata Casale sulle pendici sud del Podgora.

Nel settore di Oslavia il 27° reggimento e il comando brigata parteciparono ai combattimenti in corso per sostenere e coadiuvare la brigata Granatieri di Sardegna all’attacco di posizioni fortemente tenute dall’avversario, ottenendo successi locali quali la conquista di alcune linee di trincee e catturando circa 300 prigionieri ma, al tempo stesso subendo gravi perdite:

[…]…il 23 novembre il Comando di Brigata col 27° reggimento fanteria e col I/28° si porta a Pradis per riordinarsi, date le gravi perdite subite nei combattimenti del 6 e del 23 novembre (circa 1000 uomini, dei quali 38 ufficiali)[…][5]

Terminato il 1915, la brigata restò ancora nel settore assegnatole, tenendo alternativamente in linea uno dei due reggimenti di fanteria ed impegnandosi in alcuni combattimenti nella prima metà di marzo.

Inviato a giugno il 27° reggimento a presidio delle trincee di Zagora, mentre il 28° rimase nel consueto settore, venne tenuta a riposo fino ai primi di agosto quando fu rinviata in linea nel settore di Lucinico per partecipare alla battaglia di Gorizia o 6a dell’Isonzo (6-17 agosto).

 



[1]     Contrariamente alla 2a Guerra Mondiale in cui i militari di truppa saranno reclutati e richiamati con prevalenza dai distretti dell’Emilia-Romagna, nel corso della Grande Guerra la brigata Pavia attingerà invece dal reclutamento nazionale. Precisamente: Arezzo, Barletta, Benevento, Campobasso, Como, Ferrara, Macerata, Massa, Napoli, Novara, Pavia, Ravenna, Siracusa e Trapani. (Al riguardo vedasi Ministero della Guerra Stato Maggiore Centrale-Ufficio Storico (d’ora in poi SMC US), Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-18. Brigate di fanteria. Volume secondo, Libreria dello Stato, Roma 1925, p. 95.

[2]     I due reggimenti di fanteria sono ordinati ognuno su tre battaglioni di tre compagnie fucilieri e una sezione mitragliatrici ciascuno come riportato in Franco DELL’UOMO e Rodolfo PULETTI, op. cit., p. 281

[3]     SMC US, op. cit., p. 95-96 

[4]     SMC US, op. cit., p. 96

[5]     Ivi, p. 97 DIBATTITI

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