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sabato 25 maggio 2024

Campagna d'Italia Cassino

 DIBATTITI

QUARTA BATTAGLIA DI MONTECASSINO

La battaglia per Arce di monte Piccolo e monte Grande

Ten. cpl. Art. Pe. Sergio Benedetto Sabetta

 

            Nell’ottantesimo dello sfondamento della Linea Gustav a seguito della quarta battaglia di Montecassino, è da ricordare la battaglia d’arresto svoltasi il 27 e 28 maggio 1944 nella fase finale presso Arce (FR), che coinvolse la famiglia paterna.

            Il 18 maggio 1944 inizia la quarta e ultima battaglia di Cassino che porta allo sfondamento finale del fronte, i tedeschi iniziano il ripiegamento e per rallentare l’avanzata ed evitare l’accerchiamento fanno saltare il ponte della Casilina sul rio Provitolo ed il ponte ferroviario Roccasecca-Sora.

            Anche il ponte borbonico sul Liri presso Isoletta sulla via Civica Farnese, il ponte ferroviario Roma-Napoli sullo stesso fiume ed il ponte sul rio Solbatezza, che separa il territorio di Arce da Fontanaliri, vengono fatti saltare.

            Essendo crollata anche la successiva linea di difesa Senger-Riegel a sud di Arce, i tedeschi decisero di opporre resistenza tra monte Piccolo e monte Grande, nella contrada d’Arce detta Tramonti, a sbarramento della via Casilina che congiunge Cassino a Roma.

            A tal fine costituirono una improvvisata unità di combattimento al comando del colonnello Egger, del maggiore Bohlein e del sottotenente Mayer.

            L’unità era costituita dai  reparti di combattimento Ruffin e Schultz del I Reggimento Paracadutisti e la Heilmann del III Reggimento Paracadutisti, la 1 e la 14 compagnia del IV Reggimento Paracadutisti, il gruppo di combattimento Weik, un plotone della 44 Divisione Hoch und   Deutschmeister e alcune unità della 90 Divisione Panzer Granadier.

            La conquista delle posizioni tedesche da parte inglese venne affidata alle Welsh Guards per monte Grande e alle Coldstreams Guards per monte Piccolo.

            Le unità mossero all’attacco nel tardo pomeriggio del 27 maggio, precedute da un massiccio cannoneggiamento.

            Mossero per prime le Coldstreams Guards che riuscirono a penetrare su monte Piccolo con una compagnia, dovendolo subito dopo abbandonare per le pesanti perdite subite per l’intenso fuoco di sbarramento delle mitragliatrici e dei mortai tedeschi.

            Vi furono anche dei combattimenti corpo a corpo in cui i tedeschi, a corto di munizioni usarono anche pietre e bastoni, le perdite inglesi ammontarono a 59 morti e 8 prigionieri.

            Nella notte tra il 27 e il 28 maggio le due colline furono sottoposte ad un violento tiro di artiglieria alleata che si protrasse dalle ore 00,15 alle 3,50.

            Al termine del fuoco il terzo battaglione delle Welsh Guards e il secondo battaglione delle Coldstreams Guards mossero all’attacco, rispettivamente di monte Grande e monte Piccolo impadronendosene.

            Tuttavia alle prime luci dell’alba un violento contrattacco dei paracadutisti tedeschi, appoggiato da un tiro concentrato di mortai, sorprese gli inglesi che si ritirarono dalle colline abbandonando parte del materiale.

            Gli inglesi dalle ore 9,00 alle ore 11,00 del 28 maggio ripresero un violentissimo tiro d’artiglieria, il terreno pietroso impedì ai tedeschi di trincerarsi adeguatamente causando pesanti perdite, né privi di artiglieria pesante poterono controbattere.

            Alle ore 19,15 la cime di monte  Piccolo fu ripreso dalle Coldstreams Guards, i tedeschi contrattaccarono ma il fuoco di artiglieria alleata li fermò.

            Ormai i tedeschi avevano esaurito le forze e in mancanza di rincalzi nella notte fra il 28 e 29 maggio si sganciarono, lasciando anche monte Grande, comunque l’obiettivo di permettere la ritirata dei propri reparti per la via Casilina era stato raggiunto.

            La mattina del 29 maggio alle ore 8,45 reparti inglesi della Lothian Force e delle Welsh Guards entrarono ad Arce, si ricorda che per la prima volta nei secoli le truppe occupanti distribuirono viveri alla popolazione, sfamandola, senza depredarla degli alimenti.

            La stagione avanzata, la durezza del terreno e l’urgenza dell’avanzata, impedì il seppellimento dei corpi, gli inglesi per evitare epidemie diedero fuoco alle sterpaglie bruciandone i corpi tra le esplosioni delle munizioni abbandonate.

            Nel corso della battaglia la casa paterna si trovò sulla linea del fuoco, occupata dai tedeschi era stata utilizzata nei mesi precedenti come centralino telefonico per Cassino, essendo prospiciente alla valle del Liri.

            Durante la battaglia la nonna con le tre figlie si rifugiò in una stanza in cantina, la casa fu centrata da tre granate e un intero angolo demolito, gli alimenti, gli animali e tutti i restanti beni sottratti dai tedeschi durante l’occupazione, tuttavia vi fu la fortuna che le truppe coloniali francesi furono fermate dagli alleati ad Isoletta, 5 Km. di distanza dove vi furono grosse violenze sulla popolazione.

            Una testimonianza della giornata del 28 maggio ci è stata lasciata da Derrick Jackson delle Coldstrean Guards “Più avanti vidi molti corpi di tedeschi, in gran parte dove erano posizionate le loro mitragliatrici. Sapemmo  che il nostro battaglione ebbe 158 vittime, tra morti e feriti. I tedeschi ne ebbero però il triplo”.

            Un osservatore dell’artiglieria inglese scrisse il 29 maggio su monte Grande “Le pendici sono cosparse di crateri …, non un parapetto è rimasto intatto. In prossimità della cima cominciammo a trovare i morti, macabro spettacolo, immersi in pozze di sangue, maciullati, coperti di sciami d’insetti … Non posso fare a meno di riflettere sull’effetto del tiro di concentramento su un terreno roccioso scoperto”. (F. Corradini , … di Arce in Terra del Lavoro …, 382 – 386, Vol. I, Arce 2004)

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