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martedì 4 marzo 2025

BOMBARDAMENTI AEREO - NAVALI GENOVA E RIVIERE 1940 – 1942 I Parte

 DIBATTITI




BOMBARDAMENTI AEREO - NAVALI GENOVA E RIVIERE

1940 – 1942

Prof. Sergio Benedetto Sabetta



I bombardamenti avvennero, a partire dal 1942 fino al 1942, in prevalenza contro obiettivi industriali e militari, la popolazione venne colpita come “danno collaterale” inevitabile anche se probabilmente utile da un punto di vista psicologico al fine di abbattere il morale.

Solo nel 1942, la RAF Bombar Command con direttiva del 14 febbraio, riconoscendo la difficoltà di colpire con precisione obiettivi specifici (Rapporto Butt dell’agosto 1941), decise di estendere esplicitamente i bombardamenti sulla popolazione civile, in particolare i “lavoratori delle fabbriche” per minarne il morale, dimostrando così la falsità delle affermazioni del regime fascista sulla preparazione alla guerra, accogliendo in tal modo le tesi sui bombardamenti terroristici di Sir Arthur Harris.

Con l’entrata in guerra degli USA vi fu una differenziazione sulle missioni, mentre gli americani avrebbero bombardato di giorno su obiettivi industriali e militari favoriti dalla loro maggiore precisione, senza escludere peraltro una estensione ai civili dei bombardamenti in presenza di difficoltà di individuazione degli obiettivi, gli inglesi dotati di minore precisione avrebbero bombardato di notte a tappeto, continuando con le incursioni terroristiche il morale della popolazione.

L’intensità dei bombardamenti aumentò con l’autunno 1942 e durante il 1943, avendo a disposizione le basi del nord Africa e in previsione dello sbarco in Italia, con l’intento di fare crollare il regime fascista e spingere l’Italia fuori dal conflitto.

In questi frangenti vi sono dei ricordi diretti di mia madre, infermiera all’ospedale San Martino di Genova durante la guerra, quali le notti passate nei rifugi antiaerei, i corpi straziati dopo i bombardamenti nei giardini pubblici e per le vie, i tetti in fiamme per gli ordigni incendiari, i cadaveri allineati sul piazzale dell’obitorio dell’ospedale, la valigia sempre pronta per scappare nel rifugio, gli anziani che incespicavano nella fuga e talvolta lasciati a terra senza aiuto nella concitazione dell’allarme, come il caso del bombardamento per errore di un padiglione dell’ospedale nonostante la croce rossa sul tetto, che costò la vita ad un medico, alle infermiere ed ai pazienti.

Tutto questo ha comportato nel dopoguerra una difficoltà della memoria, in quanto le distruzioni erano portate dai liberatori e solo dalla fine della guerra fredda vi è stato un recupero dei ricordi con manifestazioni, lapidi e monumenti, ma senza accusare gli alleati in quanto noi eravamo stati gli aggressori e quella, quali collaboratori dei nazisti, la nostra giusta punizione che ci aveva redenti per il dopoguerra.

Inoltre solo in Liguria vi è stato un recupero degli eventi luttuosi Comune per Comune, anche considerata l’intensità dei bombardamenti su tutta la regione per industrializzazione, posizione geografica e vie di comunicazione.

Il 14 giugno 1945 la terza squadra navale comandata dal Contrammiraglio Duplat composta da 4 incrociatori, 11 cacciatorpediniere e 4 sommergibili, raggiunto il golfo di Genova, si suddivise in due gruppi.

Uno dei quali bombardò Savona e Vado Ligure colpendo i depositi di combustibile e le officine metallurgiche con 1.500 colpi di artiglieria, che causarono 6 morti e 20 feriti, nel corso della guerra, Savona, Albenga, Toirano, Finale, Tosse, Spotorno e Vado subirono 500 incursioni, con 1.000 morti e 10.000 edifici distrutti.

L’altro gruppo raggiunta Sestri Ponente bombardò i Cantieri Navali, vi fu la reazione disperata di una vecchia torpediniera, la “Calatafimi”, che lasciato il porto di Genova affrontò da sola la squadra nemica al comando del Tenente di vascello Giuseppe Brignole, riuscendo a silurare il cacciatorpediniere francese “Albatros”, centrato anche dai 152 mm. delle batterie costiere, 12 marinai francesi morirono. Le vittime del bombardamento furono 3 e 12 i feriti.

Tra il 16 e il 22 giugno 1940 vi furono inoltre una serie di incursioni di piccole formazioni aeree inglesi e francesi con modesti danni.

Il 3 settembre 1940 vi fu una incursione inglese su Genova con 2 morti e 15 feriti, il 6 ottobre un sottomarino inglese silurò i moli di Savona e Vado Ligure con 1 morto e 6 feriti, l’ultima incursione su Genova avvenne il 19 dicembre 1940 , in sei mesi di guerra vi erano stati 45 allarmi.

Il 9 febbraio 1941 vi fu il bombardamento navale inglese, collegato probabilmente ai colloqui tra il Generalissimo Franco e Mussolini a Bordighera per l’entrata in guerra della Spagna con l’occupazione di Gibilterra, il bombardamento intendeva scoraggiare l’eventuale entrata in guerra della Spagna.

Giunta in vista di Portofino la squadra inglese si divise mentre la portaerei con due cacciatorpediniere si diresse verso La Spezia dove minò l’ingresso del porto e successivamente verso Pisa e Livorno che furono bombardate, le due corazzate e i sei incrociatori si posizionarono al largo di Nervi.

L’attacco iniziato verso le 8,15 durò mezz’ora, caddero 273 proiettili da 381 mm. (950Kg.), oltre a 1.232 di medio calibro e altri di calibro inferiore. I morti accertati furono 141, i feriti 227 e gli edifici lesionati 254.

Non vi fu nessuna reazione, solo nel pomeriggio un ricognitore si buttò all’inseguimento danneggiando verso Ventimiglia la prua di una delle navi.

Tra il luglio 1941 e il giugno 1942 gli attacchi aerei si diradarono, vi furono due incursioni nel settembre 1941 e 1 nell’aprile 1942.

Bibliografia

  • E. Musitelli, Genova in guerra. 1940 – 1945, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Sez. Provinciale di Genova;

  • C. Baldoni, La memoria dei bombardamenti nelle regioni del Nord Italia, Treccani ;

  • C. Baldoni, I bombardamenti sull’Italia nella seconda Guerra Mondiale, www.unive.it, Università Cà Foscari Venezia;

  • I. Cantelli, I bombardamenti alleati e il nemico interno tra fascismo e Repubblica ( 1944 – 1954), Qualestoria , n.2/12/1019;

  • M. Gioannini – G. Massolino, Bombardate l’Italia. Storia della guerra di distruzione aerea. 1940 – 1945, Rizzoli, 2007.

La seconda parte sarà pubblicata il 13 marzo 2025

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