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mercoledì 21 febbraio 2018

la Divisione Perugia. La figura di padre Scanagatta.

DIBATTITI


ALBANIA  SETTEMBRE 1943. 


Gli ultimi giorni della Divisione Perugia: il libro edito a Lecco con Padre Scanagatta

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Si deve al presidente del Nastro Azzurro provinciale di Lecco, nonché capogruppo dell’ANA di Valmadrera, cav. Mario Nasatti, la rinnovata attenzione intorno ai libri sulla Divisione Perugia del 1943, verificatasi in occasione della recente Giornata della Memoria. E’ stato proprio lui a ricordare la pubblicazione di qualche anno fa “La Divisione Perugia, dalla tragedia all’oblio; 1943”, scritto da Massimo Coltrinari e Mauro Colombo, edito nella collana I libri del Nastro Azzurro, pubblicata per interessamento particolare della sezione UNUCI di Spoleto, con il presidente generale Franco Fuduli. Il volume, come si legge nelle note della contro copertina, fornisce la documentazione prodotta per oltre sessant’anni da chi fu protagonista degli avvenimenti dall’8 settembre fino ai primi giorni di ottobre 1943, sotto forma di lettere, documentazioni, dichiarazioni ed altro. Emerge il grande dramma della Resistenza italiana all’estero: il mancato aiuto degli alleati in Grecia e nei Balcani, quando vi erano margini di intervento diretto ed indiretto. Nella bibliografia generale del volume sulla Divisione Perugia è menzionata la pubblicazione di padre Tarcisio Scanagatta, nativo di Varenna, cappellano militare, edita nel 1983, stampato dalle Edizioni AGL di Lecco.


Gianpaolo Brembilla, presidente dell’Associazione Culturale Luigi Scanagatta di Varenna, dedicata alla memoria del fratello maggiore di padre Tarcisio, il maestro Luigi, e impegnata da oltre vent’anni per la cultura, le memorie e le tradizioni, così ricorda il cappellano militare: “Padre Tarcisio era nato a Varenna il 2 agosto 1915 ed è deceduto a San Donato Milanese il 23 agosto 1996. Padre Tarcisio, religioso barnabita, seguendo le orme di uno zio materno morto giovanissimo nel Bengala centrale dove era andato missionario, fu a sua volta missionario in Amazzonia ed in altre terre dell’America latina dopo essere stato cappellano militare sul fronte greco-albanese”. Nel 1977, quando scomparve improvvisamente a Varenna il fratello maggiore, maestro Luigi, classe 1914, padre Tarcisio era missionario in Argentina, in una zona priva di telefoni, per cui, nonostante diversi tentativi, non fu possibile informarlo tempestivamente della scomparsa dell’unico suo congiunto. Entrambi riposano ora nella cappella di famiglia del cimitero di Varenna. Luigi Scanagatta, esemplare figura di maestro elementare del tempo trascorso, ebbe una vasta popolarità nella primavera 1956, quando partecipò al grande quiz della RAI TV “Lascia o Raddoppia”, condotto da Mike Bongiorno, la trasmissione dagli studi TV di Milano che paralizzava davanti ai teleschermi, il giovedì sera, l’Italia del tempo. Il libro di padre Tarcisio ha come titolo “Gli ultimi giorni della divisione Perugia” ed elenca tra i componenti dei due ospedali da campo della Perugia, funzionanti ad Argirocastro, il tenente cappellano Scanagatta Tarcisio, classe 1915, da Varenna. Nella prefazione del libro padre Scanagatta evidenzia: “Dopo un periodo di circa trent’anni di attività missionaria, in America latina, e specialmente in Amazzonia, alla sera ormai della mia vita, mi è caro ripiegarmi sul passato per rievocare, con atteggiamento riflessivo e rievocativo, fatti ed episodi relativi all’ultimo periodo della mia vita militare in Albania”.


Il libro evidenzia le tragiche vicende della Divisione Perugia, che ebbe, sia pure in misura minore, il triste e disumano destino della Divisione Acqui, a Cefalonia. E’ stato, infatti, il 7 novembre 1943 che, sotto il piombo tedesco della valletta albanese di Kuc, avvenne il barbaro eccidio di 33 ufficiali italiani. Vennero sepolti in tre grandi fosse comuni senza una croce e senza un fiore. La barbara esecuzione di Kuc non è stato l’unico gravissimo episodio subito dalla Divisione Perugia nell’autunno 1943. E’ lo stesso padre Tarcisio Scanagatta a scrivere nel suo libro: “Occorrerebbe fare uguale luce sull’eccidio di Porto Edda e su altri episodi isolati in cui si articola la tragedia della Perugia. Pregevole, senza dubbio, l’opera del prof. Mons. Giovanni Bonomi, cappellano militare del 151° Reggimento Artiglieria della Perugia”. Nelle pagine del libro, sempre padre Tarcisio evidenzia: “Senza perdere di vista l’insieme panoramico, viene sottolineata e ricostruita nei dettagli la triste odissea, giacché è proprio nella ricostruzione di questi dettagli che vive e palpita il sentimento e l’anima di ogni singolo militare”. La Divisione Perugia inquadrava il 129° e il 130° Fanteria ed il 151° Reggimento Artiglieria. Nelle pagine conclusive del libro padre Tarcisio scrive: “Mentre nell’immediato dopoguerra si è collocato nella sua giusta luce il sacrificio dei 33 ufficiali trucidati a Kuc il mattino del 7 ottobre 1943, quasi inosservato è passato il sacrificio degli ufficiali del battaglione misto Genio Divisionale, battaglione che pure ha dato, in quei tragici giorni, il suo generoso contributo di sacrificio e di sangue”. E’ quindi doveroso, quasi 75 anni dopo, ricordare “gli ultimi trenta giorni della Divisione Perugia", nelle pagine del libro stampato a Lecco nel 1983, presso l’editrice AGL di Mario Colombo ed Anna Maria Montanelli.
Aloisio Bonfanti

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