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giovedì 7 novembre 2024

Su un vecchio labaretto proveniente dall’Austria. III Parte

ARCHIVIO 

Su un vecchio labaretto proveniente dall’Austria.

Giorgio Madeddu



Cartolina d’epoca realizzata dalla Federazione Provinciale Torinese nel 1940, visibili le righe celeste e bianco della croce al Valore Militare. (collezione privata autore)


A seguito delle citate Regie Patenti 16 gennaio 1936 relative alla concedibilità dell’emblema ai decorati di croce al Valore Militare, l’emblema araldico è stato certamente modificato con l’integrazione, nel sinistro della punta, dei colori bianco celesti. (fig. 8)

Come sopra accennato, l’estensione dell’uso del nastro turchino celeste alla croce al valore militare è del 1943, anno nel quale si presume sia stato nuovamente modificato l’emblema con l’eliminazione delle righe celeste – bianco e la sostituzione, nel relativo campo, con il colore “azzurro”.

Nel lasso di tempo tra il 1936 e il 1943, l’Istituto del Nastro Azzurro ha quindi fatto uso di emblemi araldici con i colori celeste e bianco rappresentativi del nastro della Croce di Guerra al Valore Militare istituita nel 1922. Il labaretto che ha consentito questo breve percorso storico sulla evoluzione della croce al Valore Militare può quindi essere ascritto al periodo 1936 - 1943.

A guerra finita fu chiesto al Re soldato di scegliere una delle decorazioni al Valore Militare di cui intendesse fregiarsi, il Re rispose: Scelgo la più umile, la Croce di Guerra. (fig. 9)

In conclusione, piace pensare che il labaretto ritrovato in Austria sia stato un dono, uno scambio di simboli di pace, tra decorati al valore militare un tempo nemici nei campi di battaglia della Grande Guerra, desiderosi di non ritrovarsi più a combattere nuove guerre.

 

 


 Cartolina d’epoca che ritrae il Re con la croce al Valore Militare mod. 1922, la prima con i colori a righe verticali celeste e bianco. (collezione privata dell’autore)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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