ARCHIVIO
Su un vecchio labaretto
proveniente dall’Austria.
Giorgio Madeddu
A seguito delle citate Regie
Patenti 16 gennaio 1936 relative alla concedibilità dell’emblema ai decorati di
croce al Valore Militare, l’emblema araldico è stato certamente modificato con
l’integrazione, nel sinistro della punta, dei colori bianco celesti. (fig. 8)
Come sopra accennato,
l’estensione dell’uso del nastro turchino celeste alla croce al valore militare
è del 1943, anno nel quale si presume sia stato nuovamente modificato l’emblema
con l’eliminazione delle righe celeste – bianco e la sostituzione, nel relativo
campo, con il colore “azzurro”.
Nel lasso di tempo tra il 1936 e
il 1943, l’Istituto del Nastro Azzurro ha quindi fatto uso di emblemi araldici
con i colori celeste e bianco rappresentativi del nastro della Croce di Guerra
al Valore Militare istituita nel 1922. Il labaretto che ha consentito questo
breve percorso storico sulla evoluzione della croce al Valore Militare può
quindi essere ascritto al periodo 1936 - 1943.
A guerra finita fu chiesto al Re
soldato di scegliere una delle decorazioni al Valore Militare di cui intendesse
fregiarsi, il Re rispose: Scelgo la più umile, la Croce di Guerra. (fig. 9)
In conclusione, piace pensare che
il labaretto ritrovato in Austria sia stato un dono, uno scambio di simboli di
pace, tra decorati al valore militare un tempo nemici nei campi di battaglia
della Grande Guerra, desiderosi di non ritrovarsi più a combattere nuove
guerre.
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