ARCHIVIO
Su un vecchio labaretto
proveniente dall’Austria.
Giorgio Madeddu
E’ stato recentemente rinvenuto,
proveniente dall’ Austria un “labaretto” con l’emblema araldico dell’Istituto
del Nastro Azzurro. L’emblema è differente da quello attualmente in uso (fig.1).
Desta subito curiosità la presenza, sul sinistro della punta, di tre righe
verticali bianche alternate da due righe turchino, della corona con croce sul
capo dello scudo e la diversa stilizzazione dell’elmo e del cimiero.
Le tre righe verticali bianche
alternate da due righe turchino sono probabilmente un errore o una
interpretazione stilistica, più armoniosa nel contesto del campo dell’emblema,
del nastro della croce al “Merito di Guerra” costituito da “tre righe
turchino-celesti, larghe nove millimetri ciascuna, alternate con due righe
bianche, della larghezza di cinque millimetri.”[1]
Ma perché i colori della croce al
Merito di Guerra nell’emblema dei decorati al Valore Militare?
(segue domani 5 novembre 2024)
[1] REGIO
DECRETO 10 marzo 1918, n. 356, Che modifica il capoverso dell'art. 2 del R.
decreto 19 gennaio 1918, n. 205, concernente la istituzione di una croce al
merito di guerra
Articolo unico.
Il capoverso dell'art. 2 del Nostro decreto 19 gennaio
1918, col quale istituisce una croce al merito di guerra, è modificato nel
senso, che il nastro relativo alla detta decorazione è forgiato di tre righe
turchino-celesti, larghe nove millimetri ciascuna, alternate con due righe
bianche, della larghezza di cinque millimetri.
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