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martedì 5 novembre 2024

Storia del Nastro Azzurro. Su un vecchio labaretto proveniente dall'Austria I Parte

 ARCHIVIO

Su un vecchio labaretto proveniente dall’Austria.

Giorgio Madeddu

 


( Collezione Autore)


(Labaretto in Uso)

E’ stato recentemente rinvenuto, proveniente dall’ Austria un “labaretto” con l’emblema araldico dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’emblema è differente da quello attualmente in uso (fig.1). Desta subito curiosità la presenza, sul sinistro della punta, di tre righe verticali bianche alternate da due righe turchino, della corona con croce sul capo dello scudo e la diversa stilizzazione dell’elmo e del cimiero.

Le tre righe verticali bianche alternate da due righe turchino sono probabilmente un errore o una interpretazione stilistica, più armoniosa nel contesto del campo dell’emblema, del nastro della croce al “Merito di Guerra” costituito da “tre righe turchino-celesti, larghe nove millimetri ciascuna, alternate con due righe bianche, della larghezza di cinque millimetri.”[1]

Ma perché i colori della croce al Merito di Guerra nell’emblema dei decorati al Valore Militare?

(segue domani  5 novembre 2024)



[1] REGIO DECRETO 10 marzo 1918, n. 356, Che modifica il capoverso dell'art. 2 del R. decreto 19 gennaio 1918, n. 205, concernente la istituzione di una croce al merito di guerra

Articolo unico.

Il capoverso dell'art. 2 del Nostro decreto 19 gennaio 1918, col quale istituisce una croce al merito di guerra, è modificato nel senso, che il nastro relativo alla detta decorazione è forgiato di tre righe turchino-celesti, larghe nove millimetri ciascuna, alternate con due righe bianche, della larghezza di cinque millimetri.


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