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giovedì 13 gennaio 2022

Ettore Viola. COMBATTENTI E MUSSOLINI DOPO IL CONGRESSO DI ASSISI

 APPROFONDIMENTI

 Chi tradisce una volta tradisce sempre

           

 Chiarimento necessario

 

L'autore di questo scritto, già presidente della Associazione Nazionale Combattenti dal Congresso di Assisi del luglio 1924 al marzo del 1925, e dal 1944 al 1958; Deputato al Parlamento nella 27^ Legislatura fascista  dal 6 aprile 1924 alla primavera del 1929; Consultore Nazionale, poi, nel 1945-1946 e ancora Deputato al Parlamento dal 18 aprile 1948 al 25 maggio 1958; l'autore di questo scritto, si diceva, essendo stato riconosciuto, dagli attuali dirigenti, il più indicato per celebrare il 50° anniversario del Congresso di Assisi (che all'Associazione Nazionale Combattenti diede lustro in un momento difficile, e al Paese una speranza che fu delusa per l'incomprensione di uomini che non meritavano di occupare posti di responsabilità al vertice dello Stato) al recente Congresso di Taranto dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci prese la parola; se non che, avendo avuto a disposizione soltanto mezz'ora di tempo, l'oratore fu costretto a concludere così: “Interrompo la celebrazione del Congresso di Assisi perché è scaduto il tempo che mi era stato assegnato per parlare in questa sede”

Ciononostante fu molto applaudito e anche onorato con una pergamena e una medaglia d'oro.

I congressisti apprezzarono particolarmente la sua obiettività e non furono pochi coloro che gli chiesero di pubblicare quanto aveva detto e avrebbe dovuto ancora dire.

Tuttavia il desiderio dei suoi amici non sarebbe stato forse appagato se alcune settimane dopo non gli fosse stato segnalato un recentissimo libro intitolato La Ventesima Legislatura -L'opposizione in Aula, firmato da un collega, Deputato come lui, nell'epoca caratterizzata dall'assassinio del Deputato Matteotti, dalla presa di posizione dell'Associazione Nazionale Combattenti al Congresso di Assisi e dalla condotta degli oppositori di Mussolini in Aula, libro tutt'altro che obiettivo e rispettoso della verità storica.

Ha perciò sentito il dovere di confutare e deplorare sia gli errori sia le calcolate omissioni dello scrittore in questione.

Quanto all'ultima parte di questo scritto l'autore ha creduto di dover riassumere le responsabilità assunte da Mussolini nell'ultimo periodo della sua vita, dalla conquista fittizia dell'Impero alla rovina irreparabile dell'Italia.

 

                                                                                                                                                       L'AUTORE

                                                                                                                                                      (Ettore Viola)

Continua

 


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