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venerdì 7 agosto 2020

Riflessioni sulla Grande Guerra 1

APPROFONDIMENTI
von Conrad contro l'Italia

Conrad, capo di Stato Maggiore dell’Esercito A.V., nel 1907 sosteneva che, data la debolezza dell’Esercito e della Marina italiana, era necessario muovere una guerra preventiva all’Italia.
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In un promemoria del 6 aprile 1907 si legge: «Tanto la monarchia quanto l’Italia sono molto in arretrato in fatto di preparazione alla guerra. L'Italia lavora però con ogni mezzo a rimettere il perduto: costruzioni ferroviarie, fortificazioni, armamento d’artiglieria, trasformazione della flotta e indizi molteplici indicano che essa si prepara a questa guerra».
Ed a proposito di una intervista col ministro degli esteri Aehrenthal del dicembre stesso anno, dice: «a riguardo dell’Italia, il ministro sembra in errore perché fa troppo scarso conto delle forze armate dell’Italia, . . . . gli accennai che gli italiani fanno notevoli sforzi in terra e sul mare e ci sorpasseranno presto in fatto di artiglieria e di fortificazioni».
In una lettera del febbraio 1908 al ministro della guerra, ritornando alla sua idea, che sarebbe convenuto all’Austria-Ungheria di muovere guerra all’Italia nel 1907, dice:
«E neppure posso modificare la mia convinzione d’allora, che cioè sarebbe stato opportuno il farlo nello scorso anno, giacchè le probabilità favorevoli diminuiscono d’anno in anno, anzitutto per la crescente preparazione dell’Italia (specie per fortificazioni e flotta) e poi per il rafforzarsi della Russia».
Il 4 giugno 1908 Conrad chiede l’intervento di Sua Maestà per ottenere il raddoppio di binario sui tratti Salzburg-Worgl e Bud-weis-Linz, accennando che «l’Italia costruiva le sue ferrovie di radunata nel Veneto ed era già ora in grado di concentrare, entro il 10° giorno di mobilitazione, 9 divisioni contro il Tirolo e, il 15° giorno, 23 divisioni sulla Livenza; oppure, verso il 10° giorno, 6 divisioni contro il Tirolo e 26 divisioni, il 14° giorno, sull’Adige, oppure, il 19°, sul Tagliamento. . . . 
. . . . Insistetti sul fatto che essa prende visibilmente tutti i provvedimenti per una guerra, e guerra offensiva contro la monarchia: costruzione di navi da guerra, di fortificazioni, di ferrovie, di mezzi di attacco, trasformazione dell’esercito, tutto accenna a ciò; e l’approvazione unanime del grande credito per le spese militari di circa 300 milioni ha dato la prova palpabile che l'Italia lavora per un grande scopo, diretto contro la monarchia. L'attività attuale nel Veneto, trascurando la frontiera francese, ne è chiaro indizio. Ho nuovamente rimpianto che non si sia dato seguito al mio concetto di un anno fa di far guerra all'Italia finché essa non era pronta. Mentre Allora ci saremmo trovati di fronte ad un’Italia non agguerrita, e, per la debolezza della Russia e per l’incompletezza degli accordi anglo-franco-russi, avremmo avuto mano libera verso di essa, in avvenire avremo prevedibilmente situazioni politiche meno favorevoli di fronte ad una Italia cosciente dello scopo e preparata».
Nel 1909 scrive: «La tendenza dei provvedimenti militari dell’Italia contro l’Austria-Ungheria si rileva dagli straordinari crediti militari, nonché dai Mutamenti progettati nell’ordinamento e nella dislocazione dell’esercito, dai progetti di fortificazioni, costruzioni ferroviarie e progetti per la marina da guerra.
«Bilancio militare: l’ordinario dal 1905 al 1908 si mantenne di 270 milioni; pel 1909 fu portato a 275; ed il ministero della guerra chiede ora un credito supplementare di ro milioni. Il resto dei crediti straordinari concessi nel 1907 c 1908, in 28 milioni, ammonta ora a 227; il ministero della guerra ne chiede ora altri 125; talchè avrà a disposizione 352 milioni straordinari, sufficienti fino al 1913, anno di scadenza della Triplice. Scopo di tale aumento delle spese, il compensare lo stato arretrato dell’esercito».
Nel promemoria annuale per il 1909 lancia un grido di allarme: «L'Italia lavora, cosciente dello scopo, ad una guerra contro di noi, per potere — prevedibilmente allo scadere della triplice — minacciare tale guerra e procurarsi con ciò vantaggi essenziali a noi dannosi, oppure per fare guerra nel caso che la monarchia non consentisse tale proprio danneggiamento.
«Si dovrebbe far di tutto per accelerare quanto si può i preparativi bellici. Ciò tanto più perchè, dato il ritmo col quale procede l’Italia, i rapporti di forza si volgerebbero sempre più a suo favore.
«In modo particolare si deve considerare la scadenza del trattato della triplice (1912).
«Tutti gli stati, ed in particolare l’Italia, tendono ad essere pronti alla guerra per quell’epoca, sia a scopo di far guerra, sia a scopo di esercitare pressione decisiva a loro vantaggio. E ciò deve assolutamente fare anche l’Austria-Ungheria».
Trattando delle fortificazioni per il bilancio del 1909, il Conrad, parlando dell’Italia dice: «Per contro in Italia, sebbene essa dovrebbe difendere solo le brevi frontiere terrestri e la costa, dal 1907 al 1909 furono adibiti 279 milioni di bilancio ordinario e 186 milioni di straordinario, soltanto per le fortificazioni. Ciò dimostra la preparazione lungimirante, grandiosa e cosciente dello scopo, dell’Italia, contro di noi, in confronto di quello che noi potevamo fare.
«Il 3 novembre 1910 proposi un accordo con lo stato maggiore tedesco per poter avviare anche i nostri trasporti per Rosen-heim-Kufstein, e fondai la mia proposta, il 3 novembre 1910, sul fatto che gli italiani potevano far affluire contro il Tirolo 36 treni a 100 assi e 69 a 70 assi giornalmente, mentre noi potevamo farne affluire soltanto 40 a 100 assi, di cui 16 sulla linea minacciata del Pusterthal; in conseguenza l’11° giorno di mobilitazione gli italiani potevano agire offensivamente con 9 divisioni contro il Tirolo; mentre noi ne avremmo concentrato solo 3.
«Notevole aumento della forza numerica dell’esercito italiano, aumento dei reparti di alpini e di cavalleria verso il Veneto, estese fortificazioni per terra e per mare; acceleramento delle ferrovie di radunata nel Veneto, notevole aumento del bilancio per l’esercito e marina, ed in particolare dei crediti straordinari; sistemazioni di stazioni torpediniere sulla costa adriatica (e così a Marano nel golfo di Trieste); crescente propaganda irredentistica, vivace attività di spionaggio; ed infine, maneggi ostili all’Austria-Ungheria nei Balcani ».

(prosegue con nota in data 11 agosto 2020)

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