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venerdì 1 giugno 2018

Festa della Repubblica. 2 giugno 2018



ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO FRA COMBATTENTI DECORATI AL VALOR MILITARE, FEDERAZIONE DI LECCO
PER NON DIMENTICARE”

Il prossimo sabato, 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, presso la Sala Don Ticozzi in Lecco il Prefetto di Lecco, Dott.ssa Liliana Baccari, dopo i saluti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, consegnerà le Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana e le Medaglie d’Onore agli (IMI)Internati Militari Italiani, che nel corso della 2° Guerra Mondiale, subirono la deportazione nei Lager Nazisti per la conquista della Libertà e della Democrazia, donando alla nostra generazione, più fortunata, questo lungo periodo di PACE e benessere.
A nome dell’Istituto Nastro Azzurro, Federazione di Lecco, su richiesta dei congiunti e grazie alla fattiva collaborazione del Direttore dell’Archivio di Stato di Como, Dott.ssa Lucia Ronchetti, lo scrivente ha svolto, volontariamente, le ricerche dei documenti utili al riconoscimento dell’onorificenza degli Internati sottoelencati cui sarà conferita la Medaglia d’Onore (alla memoria). Salvo imprevisti, considerata l’età, alla cerimonia di consegna sarà presente anche il Presidente Onorario dell’Istituto Nastro Azzurro l’Alpino Fedele Balossi, classe 1919; M.B.V.M. (sul campo) conferita sul fronte russo,” Croce al Merito di Guerra” e Medaglia D’Onore per la prigionia nei Lager nazisti. Testimonianza viva dei tragici eventi della seconda Guerra Mondiale, che non devono cadere in oblio.


Elenco e cenni sugli Internati Militari Italiani
1) Bettega Battista, classe 1919, nato a Dervio (LC), chiamato alle armi il 12 marzo 1940, arruolato nel 5° Rgt. .Alpini Battaglione “Valle Intelvi”; dal 11 – 6 – 1940 al 26 -6- 1940 partecipa alle operazioni di guerra svoltesi alla Frontiera Alpina Occidentale contro la Francia. Dal 31 ottobre 1940 cessa di essere mobilitato al Battaglione Valle Intelvi per passare al Battaglione “Morbegno” 45^ Compagnia; dal 10 – 11- 1940 al 23 – 4- 1941 partecipa alle operazioni di guerra svoltesi alla Frontiera Greco-Albanese contro la Grecia; dal 20-7-1942 al 26 – 01 - 1943 ha partecipato alle operazioni di guerra svoltesi contro la Russia col 5° Rgt. Alpini Battaglione “Morbegno” 107 C.C.A.A. Reduce dal drammatico fronte russo rientra in Patria, ma, l’Odissea del Caporale Bettega, come quella degli altri alpini elencati, non è ancora finita: infatti, la sera dell’8 settembre 1943, all’annuncio dell’Armistizio di Badoglio un reparto del “Morbegno” è stanziato in alta Val Pusteria nella Caserma di San Candido (BZ), Bettega rifiuta di aderire alla costituenda RSI, ed è catturato dai tedeschi e deportato nei Lager Nazisti di Lipsia Stammlager IV G. Liberato a fine guerra rientrerà in Patria il 26 giugno 1945. La medaglia d’Onore (alla memoria) sarà consegnata alla figlia, Signora Enrica Bettega.
2) Bolis Carlo, classe 1924, nato a Erve, (LC), chiamato alle armi il 12 maggio 1943, inquadrato nel 5° Rgt. Alpini Battaglione Tirano 49^ Compagnia; l‘8 settembre 1943, dislocato col reparto in Alto Adige ,rifiutò di aderire alla costituenda RSI, catturato dalle Forze Armate Tedesche a Rio di Pusteria (BZ)fu internato in Germania nei Lager Nazisti di: Campo di Concentramento 1 A Prussia Orientale; Reisband: lavoro coatto per le Ferrovie di Stato Tedesche; indi a Kirmusen (Brandeburgo), ivi liberato dai soldati russi a fine aprile 1945. Rimpatriato giugno 1945. Già decorato di “Croce al Merito di Guerra” per internamento in Germania, concessa il 30 aprile 1976 .Inoltre,

  DIPLOMA D’ONORE AL COMBATTENTE PER LA LIBERTA’ D’ITALIA 1943- 1945, concesso il 26 novembre 1985 dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga . A ricevere l’onorificenza (alla memoria) sarà la figlia, Signora Cristina Bolis.
3) Corti Bruno, classe 1913, nato a Pescate (LC), chiamato alle armi il 06 aprile 1934 ,arruolato nel 5° Rgt. Alpini per il servizio di leva. Congedato il 5 ottobre 1935. Richiamato alle armi il 04 giugno 1940, nel 5° Rgt. Alpini Battaglione “Morbegno” 44^ Compagnia ; dal 11- 6 – 1940 al 25 – 6 – 1940 ha partecipato alle operazioni di guerra svoltesi alla Frontiera Alpina Occidentale contro la Francia. Dal 20 luglio 1942 al 26 gennaio 1943 ha partecipato alle operazioni di guerra contro la Russia, sempre col 5° Regg. Alpini Battaglione “Morbegno”. Scampato al tragico ripiegamento russo è stato catturato dai tedeschi e deportato in Germania. Morto in prigionia in Germania il 28 febbraio 1944. Le spoglie sono state rimpatriate nel 1992. La Medaglia d’Onore (alla memoria)sarà consegnata al congiunto, Signor Umberto Polvara.
4) Crocchi Mario, classe 1914, nato a Bellano (LC), chiamato alle armi il 6 aprile 1935 arruolato nel 5° Rgt. Alpini per svolgere il servizio di leva. Soldato scelto il 7 luglio 1935. Congedato il 3 settembre 1936. Richiamato alle armi il 4 giugno 1940, destinato al Battaglione “Valle Intelvi”, dal 18 -6 – 1940 al 26 -6 -1940, partecipa alle operazioni di guerra alla Frontiera Alpina Occidentale contro la Francia. Destinato al 105° Battaglione Complementi del 5° Rgt. Alpini, inviato in Albania il 23 marzo 1941, rimpatriato il 1 luglio 1941. Destinato alla C.C.R. del 5° Rgt. Alpini, dal 20 -7 -1942 al 26 – 01 - 1943 partecipa alle operazioni di guerra contro la Russia. Scampato all’allucinante ritirata nella gelida steppa russa, riportò congelamento di 2° grado al piede destro. Dopo le cure presso l’Ospedale Militare di Camaiore, Viareggio, passa all’Ospedale Militare di Baggio, Milano, ove viene dimesso il 4 aprile 1943, con licenza di convalescenza di gg. 30. Terminata la convalescenza rientra al Corpo di appartenenza dislocato in Alto Adige; l’8 settembre 1943, a Fortezza (BZ) dopo una breve sparatoria, fu catturato dai tedeschi e deportato nei Lager Nazisti : Linz – Salisburgo - Stalag 17 B . Rimpatriato a fine guerra il 02 luglio 1945. Riceverà la Medaglia d’Onore (alla memoria) la nipote, Signora Silvia Vitali
5) Pini Giovanni, classe 1922, nato a Gorizia, poi residente a Mandello del Lario. Chiamato alle armi il 15 gennaio 1942 assegnato al 5° Reggimento Alpini in Merano; trasferito al Comando Brigata Alpina ha partecipato alle operazioni di guerra svoltesi in confine Jugoslavo dal settembre 1942 al settembre 1943, ove il 10 settembre, a Udine, è stato catturato dalle truppe germaniche e internato nel Campo di concentramento di prigionia Stammlager XX B (Danzica ) proveniente dal campo di concentramento di Thorn (Polonia), indi liberato dai russi nel marzo 1945 , trasferito prima Varsavia, poi a Sluz (Provincia di Minsk, Bielo- Russia) indi partito per il rimpatrio ai primi di settembre 1945. Rimpatriato il 1 ottobre 1945, Giovanni è deceduto Mandello nel 1983; la medaglia d’Onore (alla memoria)sarà consegnata al figlio, Signor Giuseppe Pini.
*Nota: il nonno paterno, Col. Pini Galdino, è stato un valoroso ufficiale degli Alpini decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare durante la 1° Guerra Mondiale. Dopo la Grande Guerra fu tra fondatori storici del Gruppo Alpini di Mandello.
6) Ronchetti Trieste, classe 1915, nato a Lecco, chiamato alle armi il 10 giugno 1936, nel 3° Reggimento Genio Telegrafisti; richiamato alle armi il 4 -6- 1940; in zona di guerra dal 11- 6 - 1940 al 17 – 8- 1940 ; imbarcato a Bari il 20 -12 -1940, sbarcato a Durazzo il 21 -21 -1940 ; dal 01 -5 -1941 promosso Geniere Scelto ; il 14 /09/1943, catturato dai tedeschi a Walkis in Grecia; deportato nei Lager nazisti Stammlager XI B. E’ stato liberato il 26 -3 – 1945 . La medaglia d’Onore (alla memoria) sarà consegnata al figlio, Signor Ronchetti Giorgio
7) Valsecchi Giuseppe, soldato di leva classe 1916, Distretto di Bergamo, nato a Erve, ora (LC), chiamato alle armi l’11 maggio 1938 arruolato nel 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Bergamo “; terminato il servizio di leva (18 mesi) l’11 novembre 1939, fu trattenuto alle armi ai sensi della Circolare n. 400001 del 24 - 8- 39. Dal 11 – 6 – 1940 è in territorio dichiarato in stato di guerra, Fronte Occidentale Alpino contro la Francia. Il 27 luglio 1942, parte per la Russia col 2° Rgt. Art. Alpina Gruppo Bergamo facente parte del Corpo di spedizione Italiano in Russia (ARMIR). Rimpatriato e giunto al Campo di Contumacia il 15 maggio 1943. L’8 settembre 1943, viene catturato dalle forze armate tedesche a Bressanone (BZ) e deportato in Germania nei Lager di: Stablak (Prussia Orientale), Custrin, Brandeburgo, Berlino e Belgrado. Liberato il 1 luglio 1945. Rimpatriato il 7 luglio 1945. Il 12 novembre 1974 gli è stata concessa la “Croce al Merito di Guerra” per la prigionia in Germania. La medaglia d’Onore(alla memoria) sarà consegnata alla nipote, Signora Cristina Bolis.
8) Valsecchi Pietro, classe 1920, nato a Erve (LC), chiamato alle armi il 9 marzo 1940, arruolato nel 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Val Camonica”; dal 11- 6 – 1940 al 25 – 8 – 1940 è in territorio dichiarato in stato di guerra (Fronte Alpino Occidentale) contro la Francia. Dal 25 -8 – 1940, trasferito al 2° Rgt Art. Alpina “Gruppo Bergamo” 32^ Batteria, il 19 -11- 1940 imbarcato a Brindisi per l’Albania, sbarcato a Durazzo il 21 -11-1940, partecipa alle operazioni di guerra contro la Grecia; il 4 luglio 1941 imbarcato a Durazzo sulla nave “Quirinale” parte per l’Italia , sbarcato a Bari il 5 luglio 1941. Dal 26 luglio 1942 al 15 -3- 1943 ha partecipato alle operazioni di guerra contro la Russia. Rimpatriato e giunto al Campo di Contumacia di Udine il 15 -3- 1943. Sbandatosi in seguito agli eventi sopravvenuti all’armistizio. Catturato dai tedeschi e condotto in Germania. Liberato il 23 -9 -1945. Ha titolo all’attribuzione dei benefici di cui all’art. 6 del D.L. 24 marzo 1943 n° 137 per essere stato prigioniero dei tedeschi dal 9/9/43 al 8/5/45 e trattenuto dagli alleati fino al 24/9/45.
Campagne di guerra: 1941 ; 1942 ; 1943 ; 1944 ; 1945; Decorato di n.° 2 “Croci al Merito di Guerra” concesse in data 16 – 4 -1974. La medaglia d’Onore (alla memoria) sarà consegnata alla nipote, Signora Rosella Bolis
9) Viganò Paolo, classe 1922, nato a Rogeno (LC) chiamato alle armi il 18 gennaio 1942, arruolato nel 2° Rgt. Artiglieria Alpina “Gruppo Val Camonica” 28^ Batteria, il 3 agosto 1942 partito per la Russia facente parte del Corpo di Spedizione Italiana in Russia (ARMIR). Sopravvissuto alla tragedia del ripiegamento sul fronte russo, rimpatriato e giunto al Campo di Contumacia di Udine il 16 marzo 1943. Il 2 aprile 1943 concessa Licenza di gg 30 +2 . Rientrato al Corpo, l’8 settembre 1943, è fatto prigioniero dai tedeschi a Vipiteno (BZ); internato in Germania nel Campo di concentramento di Protest, Bremonvsch, Stammlager X A. Liberato dalle Forze Alleate il 30 – 7 -1945 , arrivato a Rogeno il 7 agosto 1945. L’onorificenza (alla memoria) sarà consegnata al figlio, Dott. Pierluigi Viganò.
Accomunati dalle vicende dei nostri padri sabato prossimo il Prefetto di Novara, in seguito alle ricerche dello scrivente, consegnerà alla Signora Orlandi Enrica la Medaglia d’Onore (alla memoria) di suo padre l’Alpino Orlandi Pietro, nato a Pasturo, deceduto a Novara il 15 novembre 1975, all’età di soli 58 anni!
10) Orlandi Pietro, classe 1917, nato a Pasturo (LC), chiamato alle armi il 30 marzo 1939, arruolato nel 5° Rgt. Alpini Battaglione “Morbegno” 47^ Compagnia; ha partecipato dal 11 giugno 1940 al 25 giugno 1940 alle Operazioni di Guerra svoltesi alla Frontiera Alpina Occidentale contro la Francia. Dal 10 novembre 1940 al 14 dicembre 1940 ha partecipato alle Operazioni di Guerra svoltesi alla Frontiera Greco-Albanese, ivi gravemente ferito al torace in combattimento il 21 novembre 1940; ricoverato inizialmente l’Ospedale di Tirana il 26 novembre 1940; il 4 dicembre partito via aera da Tirana per il rimpatriato. Trattandosi di ferita ai polmoni inizia il lungo pellegrinaggio presso vari Ospedali Militari Territoriali fra cui: Bari, Siena e Milano. Le cure negli Ospedali, seguite dalle numerose convalescenze, si protraggono per 2 anni. Il 27 luglio 1942 la Commissione Medica certifica che l’Alpino Orlandi Pietro può rientrare al Corpo di appartenenza. Nel frattempo, il 20 luglio 1942, il suo Battaglione “Morbegno” è partito per la Russia. Orlandi lo raggiugerà il 13 ottobre 1942 col Battaglione Complementi del 5° Reggimento Alpini. Il 26 gennaio 1943, a Nikolajewka, durante l’ultima Battaglia per la salvezza, Pietro, sebbene duramente provato dall’allucinante ritirata costellata di croci e dai postumi della malattia, darà prova di grande coraggio e di altruismo. Il suo nobile esempio di puro eroismo sarà premiato con la M.A.V.M. con la seguente motivazione:
Non ostante le precarie condizioni di salute, partecipava di sua volontà con la squadra all’attacco di un baluardo nemico tenacemente difeso. Notato il fucile mitragliatore che ostacolava sul fianco i movimenti del reparto, si lanciava arditamente da solo verso l’arma e, fattola momentaneamente tacere a colpi di bombe a mano, balzava sul servente, catturandolo con l’arma stessa, che impiegava successivamente in appoggio al movimento del suo plotone privo di armi automatiche. Nikolajewka (fronte russo) 26 gennaio 1943 “
Rimpatriato dalla Russia e giunto al Campo di Contumaciale di Postumia il 21 marzo 1943. Il 20 aprile 1943 inviato in licenza di gg.30 +2. Rientrato al 5° Reggimento Alpini allo scadere della predetta licenza il 21 maggio 1943.
Fatto prigioniero dalle truppe tedesche a Fortezza (BZ) l’8 settembre 1943 , mentre apparteneva al 5° Reggimento Alpini ed internato in Germania. Rimpatriato il 15 luglio 1945, presentandosi al Centro Alloggio di Pescantina. Inviato in licenza di gg. 60 con assegni.
Dall’Atto di Notorietà del Comune di Pasturo, in data 22 ottobre 1945, firmato dal sindaco Rag. Mario Invernizzi si legge che, Orlandi Pietro fu Francesco nato e residente in questo Comune classe 1917, è persona di buona condotta morale civile e politica e di ottimo comportamento.
* “per non dimenticare” ogni anno, verso fine di gennaio la “Sezione ANA Alto Lario”, presieduta dall’ing, Luigi Bernardi, organizza a Colico una importante cerimonia commemorativa a ricordo della Battaglia di Nikolajewka, con la presenza di un picchetto d’onore del Glorioso Battaglione Morbegno in armi col suo Comandante. L’evento è sempre molto partecipato da tantissimi Alpini e dalle più alte cariche Militari, Civili, Religiose e Associazioni con le relative insegne che sfilano ordinatamente per le vie della Città pavesata dal tricolore.
Un Popolo che non ha memoria, non ha futuro”.

Il Presidente
Mario Nasatti
Lecco, 30 maggio 2018


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