DIBATTITI
Le Salmerie da Combattimento nel Regio Esercito Italiano
La
costituzione dei reparti salmerie ed il loro impiego alle dirette dipendenze
dei Comandi alleati costituisce uno degli aspetti di maggior rilievo della
collaborazione offerta dall'Italia alle operazioni belliche condotte dagli
Anglo-Americani nella Penisola.
Gli Alleati
che non disponevano di unità del genere sentirono l'esigenza di tali reparti
non appena il progredire della guerra portò le loro unità ad affrontare il
nemico nelle zone montane nelle quali organi dei servizi interamente
motorizzati non erano grado di sostenere le prime linee con l'indispensabile
aderenza. I Comandi alleati, pertanto, si rivolsero ai nostri Stati Maggiori
Centrali, chiedendo, progressivamente nel tempo, un numero sen crescente di
reparti di salmerie.
Già il 5
ottobre 1943 lo Stato Maggiore Regio
Esercito (SMRE) aveva ricevuto dal
Comando de Armata britannica una richiesta di 250 muli, da fornirsi completi di
bardatura, con il relativo personale (conducenti e quadri). Qui primo
contingente di salmerie era destinato a raggiungere le unità alleate nella zona
di Foggia. In conseguenza di questa richiesta SMRE invitò il Comando del LI
Corpo d’Armata a costituire un reparto salmerie della forza predetta, con il
personale ed i quadrupedi del 67° Reggimento fanteria. Il Comando della
Divisione «Legnano», peraltro, nell'emanare gli ordini esecutivi, diede
incarico di costituire il reparto al 58° reggimento artiglieria divisionale traendo
i muli dal 67° reggimento fanteria e dal V battaglione armi d'accompagnamento.
Il 18
ottobre il Comando del LI Corpo d’Armata comunicò allo SMRE al Comando della 7a
Armata( italiana) che il reparto salmerie, costituito su 5 ufficiali, 11 sottufficiali,
318 militari di truppa e 233 muli era partito per raggiungere le prime linee a
disposizione degli Alleati. Pochi giorni dopo l’8a Armata (britannica) chiese un secondo
reparto salmerie; il Comando del LI Corpo d’Armata ne dispose la costituzione
presso la Divisione fanteria “Piceno”. Il reparto, costituito su 7 ufficiali,
309 sottufficiali e truppa e 203 muli, partì il 13 novembre per Severo, donde avrebbe
raggiunto le prime linee”.[1]
.
[1] Lollio
L., Le unità ausiliare dell’Esercito
Italiano nella Guerra di Liberazione, Narrazione e Documenti Roma,
Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, Roma,,
1977, pag. 58
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