SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Progetto Prigionia 2021/1
Sulle
produzioni minerarie dell'Etiopia molto si è scritto, ma poco si sa
con precisione, nulla esistendo all’infuori dei risultati di
sporadici tentativi. Una cospicua massa di sale si ricava com'è noto
dalle saline di Massaua, essendo le prime capaci una produzione
annua di cento mila tonnellate e le seconde vantando una attrezzatura
sufficiente a un raccolto di quasi duecento mila tonnellate. Nè
devono essere dimenticate le saline di Hafun in Somalia attrezzate,
anch'esse, con criteri modernissimi, e capaci al bisogno, di produrre
trecento mila tonnellate di sale, per la esportazione in India, in
Arabia, ecc.
Centro principale per la produzione del salgemma è
il cosiddetto Pian del Sale e le zone della depressione
dancala; da queste regioni il minerale si esporta nell'interno
dell'Etiopia in parallelepipedi, che si usano come moneta
convenzionale, (amulié). In quei territori l'ing.
Pastori ebbe pure a riscontrare importanti giacimenti di cloruro
potassico di cui venne fatta utilizzazione anche nel corso della
grande guerra. Sopraggiunta, poi, la crisi economica mondiale con
relativa caduta dei prezzi, l’impresa venne abbandonata per il
costo di estrazione troppo elevato a confronto a quello corrente sui
mercati.
L’esistenza dell'oro nella regione Etiopica è un fatto oramai largamente accertato: filoni di quarzo aurifero esistono nel bacino del fiume Anseba (Ain Sebaa) a Medrizien, a nord di Cheren, a mezzodì di Asmara ad Addi Heza nel Gheraltà (in un affluente del Tacazzè: l'Ueri).
Altro filone aurifero si è trovato nella valle del Ghibiè, affluente dell'Omo. Ma la regione aurifera più promettente è per molte considerazioni fatte l’Uollega fra i fiumi Didessa e labus, dove l'erosione del terreno a messo a nudo il basamento cristallino eliminando le formazioni posteriori e fra gli gneiss e i micascisti si son trovati numerosi filoni di quarzo aurifero, mandorle quarzitiche, discretamente provviste di oro.
La
zona, invero, fu già sfruttata fin dal 1901, da una Missione
del’Abyssinian Exploration Company e dalla Società
belga Mines d'or du Wollega. ,Ben presto, però, si
dovettero sospendere i lavori per l'ostilità del Governo del Negus,
che pur aveva accordato tutti i permessi. Nel periodo post-bellico i
Tedeschi del Sindacato Schmidt e Hertel ripetettero, al pari degli
Americani, il tentativo, arrivandosi in quelle miniere annualmente un
quantitativo di minerale del valore di 700 mila dollari. Gli Inglesi
alla lor volta, si installarono a Balata Deressa e a Kontigujabru
prima con la Kenya Consolidated Goldfields, poi con la
Abyssinian Corporation. Ma non ebbero fortuna, specie
per la difficoltà dei mezzi di trasporto e per l'ostilità dei capi
abissini.
Chi invece poté affermarsi con apprezzabile successo
fu l'italiano Albereto Prasso, quando riuscì ad ottenere una
concessione ad Ilu Babor per ricerche aurifere e a Jubdo per il
platino. Da ricordare con rispetto che il figlio del Prasso cadde
eroicamente a Lechemti il 27 giugno 1936 (XVI)
E’ noto che a
Jubdo è stato trovato dal Prasso il platino, che è diffuso in tutta
la regione Saio, mescolato alle sabbie del Biaburaio. Altro pioniere
italiano fu Attilio Zappa, direttore della concessione anglo-etiopica
Birbir Mines Limited, proprietà del fitaurari Deresa. Anche a
Gambela si è trovato dell'oro. Del resto già funziona, in Etiopia
uno speciale servizio geofisico-geologico-minerario, che compie una
sistematica ricerca nel sottosuolo dell'Impero. Fiori di galena
esistono nella zona somala di Ahl-Medò; tracce di rame nel
territorio dei Guragliò, nei monti Cercer; giacimenti di ferro
rinvenuti ad Ancober e Entoto, a Debra Tabor, nel territorio dei
Galla Arussi, nel Barca, есс.
Tracce di idrocarburi liquidi e
gassosi si rinvengono, infine, nella Dancalia nell’arcipelago delle
Dahalach, nei laghetti bituminosi presso Jano Harar. Si
segnasegnalano giacimenti carboniferi a Debra Libanos, nella valle
nella valle dell’Algareb, a Celga a occidente di Gondar, nella
regione Sallalè, a Ficcè a Debra Brehan; marmi e pietre ornamentali
si trovano nella Somalia settentrionale.
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