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lunedì 5 giugno 2023

Radio Londra. E' al microfono il Colonello Stevans. 23 giugno 2023

  DIBATTITI

 

 Ettore Bastico


POVERA ITALIA NOSTRA

 23 giugno 1942

 

Buona Sera.

La promozione del Generale Rommel a Feld- Maresciallo all'indomani della caduta di Tobruk è molto significativa. Essa equivale ad una retrocessione in grado di Bastico, al quale si era tentato molto timidamente di attribuire almeno una parte dei successi conseguiti dal generale tedesco. Per accordare questa promozione, Hitler non ha certamente consultato Mussolini. Ha preferito notificargli bruscamente, colla leggerezza di un elefante che passeggia su dei panieri di uova, che la più importante base navale della Libia è stata riconquistata dalla strategia tedesca e dalle armi tedesche, che sono stati i tedeschi a strappare ai britannici la colonia italiana contesa.

Sono i tedeschi che comandano a Creta e che occupano le posizioni strategiche più importanti in Grecia. Sono i tedeschi che dettano legge a Tunisi e spalleggiano Laval vietando agli italiani di sbarcare a Biserta. Le maggiori offensive aeree contro Malta sono state eseguite sotto il comando di un maresciallo tedesco. I tedeschi hanno in mano le redini delle attività belliche italiane nel Mediterraneo, proprio come dettano le linee della politica italiana nel cosidetto Mare Nostrum.

Questa era la sostanza finora. Oggi anche l'ultima finzione è caduta. Si era voluto dare ad intendere ai gonzi che il generale italiano, Bastico, era una specie di socio di Rommel nel comando in Libia. Invece, egli era un semplice generale di intendenza agli ordini del tedesco ormai ufficialmente suo superiore, Maresciallo Rommel.

Iersera, dicevamo che la nostra sconfitta a Tobruk era una sconfitta anche dell'Italia; e l'affermazione poteva sembrare paradossale. A 12 ore distanza, l’umiliazione infitta da Hitler all'amor proprio dell'esercito italiano è venuta a confermare la melanconica realtà.

 

Povera Italia nostra! Permettete che la chiami nostra in questo momento in cui nessun malevolo potrebbe dare a questo appellativo altra interpretazione che non sia di solidarietà ed amicizia. L'Italia non è più strangolata nel Mediterraneo tra Gibilterra e Suez. È strangolata nel Tirreno, nel Canale di Sicilia e nello Ionio; fra il Capo Bon, Tobruk e Porto Suda.

Meglio è che gli italiani stornino gli occhi da questa guerra amara e senza speranza. Mussolini offre loro, all'interno, uno spettacolo sufficientemente vario ed interessante per attrarre la loro attenzione. L'altro giorno il direttorio del partito inscenava il processo contro tutti i gerarchi fascisti, colpevoli di associare il potere politico ai privilegi finanziari. Accusati sono tutti i gerarchi, dai ministri ai presidi delle province. Ma in questo strano processo chi giudica è il partito: vale a dire, che imputati e giudici sono vincolati dalla stessa omertà e fanno parte della stessa associazione a delinquere.

 

Dopo vent'anni di regime, di milizia, di GIL, di GUT, di Dopolavoro, di scuole di mistica fascista, di cultura fascista e di politica fascista, il partito annunzia di volere finalmente intraprendere l'educazione del popolo italiano. E l'indomani della promulgazione dei codici, è necessario ideare d'urgenza leggi speciali contro i falsificatori di carte annonarie, contro i sabotatori di questa guerra del fascismo.

Con queste ed altre distrazioni in famiglia, non si sente lo stridere della saracinesca che cade sulla porta di casa e ne fa una prigione. Buona Sera.


(centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)

 

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