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venerdì 5 aprile 2024

Gli Italiani e la Guerra di Liberazione 1994 - Il Primo Fronte - La Monarchia e la sopravvivenza dell'Italia

 DIBATTITI

 


 Il I Fronte. La lunga lotta per esistere

Il primo fronte deve combattere una sua propria battaglia per esistere. Dopo il ritiro dalle posizioni di Montelungo, sconfitti e con il morale bassissimo, la possibilità di avere truppe combattenti italiane stava per scemare. I Britannici insistevano per non concederle ed impiegare i soldati italiani solo nelle Divisioni Logistiche dette “Ausiliare”, mentre il solo sostegno statunitense poteva non bastare se le truppe ed i quadri mostravano le carenze disciplinari mostrate fino ad allora. Le diserzioni, ovvero l’assenza arbitraria e momentanea alle bandiere come si usava dire allora avevano caratterizzato la compagine combattente italiana. La rivolta di oltre 190 Allievi Ufficiali dei bersaglieri rimase significativa. Ci volle tutta la abilità del gen. Utili, e la sensibilità del gen. Messe per riuscire a controllare la situazione che stava degenerando in modo incontrollabile. La situazione migliorò nel mese di marzo con l’arrivo di unità integre dalla Sardegna. La felice azione di Monte Marrone fu la svolta che salvò la situazione: gli americani e quindi tutti gli altri alleati si convinsero che gli Italiani potevano ritornare utili nel prosieguo della guerra. Assegnati al settore adriatico, come divisone del Corpo d’Armata polacco, la bella prova di Filottrano a luglio, fece sì che gli Alleanti, compresi i britannici, anche per le esigenze ormai pressanti di “Anvil”, decisero non solo di accettare truppe combattenti italiane, ma anche di elevarne il numero da 25.000, e portarle a 40. /50.000 giugno luglio, e a settembre, a 250.000 con la creazione dei Gruppi di Combattimento. Intanto il numero delle unità logistiche, dette “Ausiliare” avevano raggiunto i 200.000 uomini.

La battaglia per l’esistenza come combattenti era stata vinta. Il Regio Esercito, e le altre Forze Armate partecipavano alla guerra, combattendo non solo come contributo alle esigenze logistiche. Per l’Italia si poteva sperare in un futuro migliore.

 


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