DIBATTITI
La Prima Medaglia d’Oro
al Valor Militare[1]
Sulla
base dell’inizio calendariale delle assegnazioni delle Medaglie al Valora diversi
autori, tra cui Il Contrammiraglio C. Marchese, danno la primazia al Decorato
Domenico Millelire, pur a conoscenza di un precedente evento . A questo
proposito, la ricerca de Dr Salvatore Sanna,
presso l’Archivio di Stato di Cagliari , ha reperito una provvisione datata
22 maggio1787 e controfirmata dal Ministro per la Guerra e Marina Cocconito[4],
ha permesso verificare nei dettagli il
conferimento di due Medaglie d’oro per un episodio di lotta contro la
secolare minaccia dei pirati delle reggenze barbaresche avvenuto
nell’arcipelago maddalenino il 15 aprile 1787 e costellato di abbordaggi
e speronamenti. Anche se si riuscì a predare la lancia dello sciabecco.
L’evento fu particolarmente apprezza to dal Re Vittorio Amedeo III che
intervenne personalmente con una provvisione in data 22 maggio si conferisce al “ piloto Millelire e il capo cannoniere
Laghé sebbene feriti in combatto continuarono a riempire coraggiosamente
i loro doveri sino al termine dell’affare un annuo trattenimento di lire 50 del
Piemonte, facendo altresì per loro maggior distinzione rimettere all’uno e all’altro una medaglia d’oro,
che perciò due ed entrambe uguali vi facciamo pervenire unite al presente“. Pur
nel linguaggio essenziale dei documenti, non può sfuggire il più corposo
contenuto dei questo decreto in materia di valore. Infatti lungi dall’avere
carattere commemorativo ad personas, esso si inquadra perfettamente
nelle logiche dei successivi atti sovrani sul tema del Valore, tanto da
poter affermare incontrovertibilmente
che esso ne è l’archetipo. Difatti, gli atti appena citati mettono
in luce la chiara ed evidente volontà del sovrano di conferire premi per
atti di valore, come pure la sua decisione di dare continuità alla prassi delle
ricompense al valor militare. Dunque il fatto che la concessione regia delle
prime due medaglie a un Maddalenino e a un cittadino di Villafranca (oggi Villefranche
sur Mer) costituisce un diritto
dei due premiati a certi benefici materiali e morali. Tra questi, oltre a
restituire alla Storia un atto di valore di quella che era all’epoca la
missione primaria della Real Marina Sarda (lotta alla pirateria), quello di far parte di una cerchia di eletti
da tramandarsi ai posteri. Per questo il fatto di essere annoverati nell’Albo
d’Oro dei decorati, non può essere impedito da interpretazioni restrittive di
natura amministrative, che prescindono dal significato dell’evento. Il fatto in
questione è reale e, per di più, certificato
da atti d’archivio e non frutto di narrativa. Altrimenti si farebbe torto anche
alla loro memoria, che è invece nostra responsabilità conservare.
Peraltro,
i contenuti dei documenti regi appena riportati, al di là dello status
giuridico dei soggetti (agli ufficiali risultano conferiti avanzamenti di
grado) ci fanno intravedere gli elementi salienti dei riconoscimenti in
questione: sono dei distintivi d’onore materiali (decorazioni
della divisa) e morali (da emulare), conferiti per atti valorosi,
da cui emanano per i meritevoli ricompense
all’onore e beneficenze in solido
proporzionalmente al livello dell’atto, In questa scala
valoriale, le decorazioni saranno materialmente in Medaglie d’oro, d’argento e
di bronzo e parimenti l’entità dei “trattenimenti” in lire.
È bene precisare inoltre che gli attestati in
questione in mettono in rilievo carenze sui nominativi completi e dunque
inesattezze che si riflettono sulla dimensione amministrativa. I Millelire menzionati sono due, entrambi fratelli e Agostino,
il più grande, è il decorato per l’evento del 1787. È lui il comandante
dell’isola principale dell’arcipelago e l’interlocutore privilegiato di Nelson,
durante il soggiorno dell’Ammiraglio inglese nella Baia di Mezzo Schifo, in cui
si trova talmente bene da scrivere all’Ammiragliato che chi possiede la
Sardegna domina il Mediterraneo. Accenni questi che, per completezza, non sfuggono alla Corte, che non può non
preoccuparsi di questo interesse per
cui, a quanto risulta, suggeriscono all’interessato l’adozione di una certa
cautela. Difficile sottrarsi alle attese di chi Governava i Mari.
Quanto alla primazia
della Medaglia D’Oro concessa nel 1793, non vi è dubbio che sulla concessione a
Domenico Millelire e al suo apparire come prima MOVM, senza nulla togliere al
suo valore, abbiano anche influito motivi di natura politico Militare come la capacità di difesa autonoma da un
nemico di peso come la Francia. Aspetto che si presenterà negli anni di crisi
con i governi transalpini che portarono l’ingresso del nostro paese nella
triplice Alleanza prima e nell’alleanza
con la Germania Nazista dopo la Guerra in Etiopia. Sta dunque a noi rimettere a
posto le zone d’ombra della nostra Storia a causa di discutibili motivazioni di
natura burocratica.
Una n
ota conclusiva per quanto riguarda il luogo d’origine del decorato Laghé, Villafranca, poi Villefranche sur Mer. E’ bene tener presente ricordare che, prima dell’Annessione della Repubblica di Genova, la città era sede della Scuola di Marina del Regno di Sardegna. Come tale dette un notevole contribuito alla formazione di ufficiali ed equipaggi e divenne uno dei tre dipartimenti della Real Marina. A tal proposito basta ricordare una famosa frase di Giuseppe Garibaldi, divento cittadino di La Maddalena, in quanto si sentiva !straniero in casa”. Per questo formulo richiesta di dar corso all’istruttoria per l’inserimento nell’Albo delle due medaglie succitate
Ammiraglio di Squadra (R)
Mario Rino Me
PS in occasione
dell’ottantennale della Perdita della NB Roma e dei CCTT Da Noli e Vivaldi nonché della
Battaglia di La Maddalena (9-13 Settembre 1943) si potrebbe pensare di invitare il Comune di
Villefranche Sur Mer, informandolo che un concittadino fu tra i primi insigniti
dell’Alta Ricompensa al VM. del Regno di Sardegna. Aspetto da considerare per
eventuale estensione a Marine Nationale
[1]
Elementi storici ricavati da Almanacco Maddalenino III, Novembre 2004,Salvatore
Sanna, Le prime medaglie d’Oro al Valore della Marina, Paolo Sorba Editore.
[2]
Al secolo, verosimilmente Gianbattista Fontana di Cravanzana
[3]
Collezione Duboin .Editti e Manifesti della Casa di Savoia fino al 1798, pag
2368 e seguenti
[4]
Almanacco
Maddalenino Nov. 2004, citato pag. 54
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