Cerca nel blog

lunedì 6 gennaio 2025

Federazione Regionale Marche. Emblema Araldico a Mario Alessandro Ceccaroni

 NOTIZIE CESVAM

 Collaborazioni con le Federazioni




Biografia MOVM  Mario Ceccaroni

Nacque a Recanati, provincia di Macerata, nel 1897, figlio di Pier Domenico e Francesca Voglia, all'interno di una nobile famiglia marchigiana.[2] A partire dal giugno 1917 partecipò alla prima guerra mondiale nelle file della 149ª batteria del 3º Reggimento artiglieria da montagna.[3] Divenuto tenente di complemento nel febbraio 1920, ottenne poi il trasferimento nei ruoli del servizio permanente effettivo nel marzo successivo.[3] Nel 1926 passò al 2º Reggimento artiglieria da montagna conseguendo, nell'ottobre 1932, la promozione a capitano e il trasferimento in servizio al 1º Reggimento artiglieria da montagna.[3] Istruttore scelto di alta montagna, nel 1935 ricevette un encomio per una ardita escursione effettuata con il suo reparto sull'Adamello e quale provetto cavaliere si distinse più volte sugli ippodromi italiani e stranieri.[3] Divenuto maggiore dal 1º gennaio 1940, dopo aver preso parte alle operazioni belliche svoltesi alla frontiera alpina occidentale, il 9 gennaio 1941 si imbarcò a Brindisi per l'Albania.[3] Cadde in combattimento a Dras e Cais tra il 14 e 16 gennaio 1941, e fu poi insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] A Rivoli gli è stata intitolata una caserma e a Recanati, una lapide posta sul muro della casa in cui era cresciuto.[3]

 

 

Motivazione

Addetto ad un comando di reggimento di artiglieria alpina, durante due giorni di accaniti e cruenti combattimenti, permaneva in un osservatorio improvvisato nella zona più avanzata e più esposta, per meglio osservare e dirigere il tiro. Rientrato al proprio comando sfinito dalla stanchezza trovava ancora la forza di offrirsi per ritornare subito in linea e recapitare ed illustrare ad un comandante di reggimento di fanteria un ordine di somma importanza ed urgenza. Espletata la sua missione, visto il delinearsi di violento attacco nemico, ed intuita la necessità del pronto intervento della nostra artiglieria, anziché rientrare si faceva consegnare una stazione radio e con questa usciva dalle nostre linee per raggiungere una posizione avanzata e intensamente battuta dalla quale poteva meglio osservare e dirigere i tiri. Mentre dopo aver messo al riparo il personale radiotelegrafista, assolveva, sprezzante del gravissimo pericolo, il compito che si era spontaneamente imposto, rimaneva colpito a morte. Fulgido e vivo esempio di sacrificio e completa dedizione al dovere. Mali Tabajani -Dras e Cais (Fronte greco) 14-16 

Nessun commento:

Posta un commento