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lunedì 14 giugno 2021

Luigi Melfi. Logistica e Contabilità militare. i Soggetti. Il Furiere

 ARCHIVIO



Già in epoca romana tra i gradi della legione vi erano i metatores[1], ossia coloro i quali sceglievano il luogo per l’insediamento dell’accampamento, i c.d. geometri, prima che l’esercito arrivasse.

 

Storicamente il furiere è colui che precede l’arrivo delle truppe per predisporre gli alloggiamenti e organizzare la sistemazione logistica del reparto.

Il furière, anticamente detto forière, deriva dal francese fourrier, ossia addetto al fourrage (foraggio).

Nell’Esercito piemontese il grado di Maresciallo[2] (prima Sergente con tutta una serie di vicessitudini e rimaneggiamenti, ma dal 1814 abbinato al livello ordinativo del Comandante di Squadra) fu sostituito dal grado di Furiere.

Nell’Esercito italiano, fino all’istituzione del grado di Maresciallo nel 1903, tale appellativo era riferito al sottufficiale più anziano della compagnia o del reparto, incaricato dei servizi di contabilità; il termine è poi passato a indicare il sottufficiale (detto anche sottufficiale di contabilità) addetto alla amministrazione e contabilità del reparto (anche in funzione aggettivale come maresciallo furiere o sergente furiere)[3].

Dunque nell'Esercito italiano il grado di Maresciallo, appartenente alla categoria Sottufficiali, sostituì quello di Furiere e venne riordinato sui tre livelli ordinativi di Compagnia (Mar. Ord.), di Battaglione (Mar. Ca.) e di Reggimento (Mar. Magg.), con funzioni logistico-amministrative. Nel 1916 la categoria si arricchirà di un nuovo e ulteriore grado, lAiutante di Battaglia[4].



[1]      Veg. mil. 2,7 metatores qui praecedentes locum eligunt castris Per approfondimenti v. Antonino Grillone, Lessico ed espressioni della gromatica militare dello ps. Igino in Les vocabulaires techniques des arpenteurs romains. Actes du colloque international (Besançon, 19-21 septembre 2002) Besançon : Institut des Sciences et Techniques de l'Antiquité, 2006. 226 p. (Collection « ISTA », 993) pp. 125-136.

[2]      Etimologicamente la parola è ottenuta dalla fusione delle parole arabe marah e skalk, ossia cavallo e servo, quindi letteralmente “servo del cavallo” nella accezione di maniscalco.

[3]      Informazioni tratte da https://www.treccani.it/vocabolario/furiere/


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