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lunedì 11 agosto 2025

Il Sacrario dei Caduti di Tivoli - Abstract

DIBATTITI





Eleonora Morelli

Il Sacrario dei Caduti di Tivoli, inaugurato nel 1930 in presenza del Re Vittorio Emanuele III, rappresenta un omaggio solenne ai 165 giovani tiburtini che perirono durante la Prima Guerra Mondiale. Progettato dallo scultore Carlo Fontana (1865-1956), il monumento è situato ai giardini Garibaldi, proprio lì, il 5 maggio 1849, l’eroe nazionale Giuseppe Garibaldi si accampò con i suoi 2000 uomini prima di dirigersi verso le battaglie di Palestrina e Velletri. Il richiamo all’eredità garibaldina collega idealmente i giovani caduti tiburtini ai patrioti del Risorgimento.

Il termine monumento deriva dal latino monumentum che significa "ricordare", riferendosi a opere destinate a preservare la memoria di persone e azioni significative. Pertanto, il gruppo statuario presenta un basamento in stile classico-romano ispirato all'Ara Pacis, realizzato in lapis tiburtinus (una pietra locale simbolo di eternità e forza) e bronzo. La fusione tra questa pietra e il nobile metallo celebra le risorse del territorio, conferendo al mausoleo il valore della rimembranza storica e l’importanza del sacrificio per l’amor patrio.

Oltre alla sua funzione commemorativa, il sacrario è stato ampliato nel 2019 con una nuova lapide sulla quale sono stati incisi i nomi dei caduti e dei dispersi a rafforzare il legame tra la memoria storica e la cittadinanza.

Questo tributo perpetuo testimonia la gratitudine e la riconoscenza di Tivoli verso coloro che hanno dato la vita per la patria, mantenendo viva la memoria per le future generazioni.

È un monito contro l’oblio e uno stimolo ad interrogarsi su come tramandare l’immolazione del passato in un’epoca in cui la memoria rischia di sbiadire.


 

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