DIBATTITI
Prof. Sergio
Benedetto Sabetta
Nonostante i
successi riportati nel Mediterraneo durante il 1940 – 43, come l’affondamento a
Suda ( Creta) nel marzo 1941 dell’incrociatore pesante britannico “York”,
l’affondamento ad Alessandria della petroliera “Valiant” e della corazzata “
Queen Elisabeth” nel dicembre 1941, con
l’armistizio dell’8 settembre 1943 i corpi speciali della Regia Marina si
divisero tra il Regno del Sud e la R.S.I.
A La Spezia
venne rifondata da Junio Valerio Borghese la “X Flottiglia Mas“, creando a
Sesto Calende la Scuola di addestramento Comandante Todoro per i mezzi
d’assalto, nonostante l’impegno nell’addestramento e il rispetto dei vertici
della Kriegsmarine verso il principe Borghese i tedeschi mantennero sempre una
certa diffidenza verso gli italiani, non fornendo equipaggiamenti ed armi
adeguate.
Preferirono
impiegare il reparto, che mantenne sempre la propria autonomia dal
ricostituendo esercito della R.S.I., nell’attività di repressione nella lotta
partigiana, partecipando tra l’altro al contenimento dell’avanzata delle forze
armate di Tito nel Friuli.
Nonostante
questa diffidenza, il battaglione di fanteria marina Barbarigo partecipò alla
battaglia di Anzio, subendo gravi perdite, insieme al battaglione paracadutisti
della Nembo, al battaglione Azzurro e al battaglione Arditi Paracadutisti
Folgore.
Solo con lo
sbarco ad Anzio degli Alleati il 22 gennaio 1944 fu permesso dai tedeschi alla “X
Mas” di trasferire parte degli uomini, con scarso equipaggiamento costituto dai
piccoli MTM ( 6,1 metri di lunghezza, 32 nodi e Kg. 300 di esplosivo), nella
base di Fiumicino per partecipare alle operazioni navali nell’area di sbarco.
I risultati
furono piuttosto modesti e solo nel maggio del 1944 fu conseguito un chiaro
successo, con l’affondamento della nave da sbarco per carri armati HMS – LST305
da parte dello SMA 312, oltre al danneggiamento di due unità alleate di scorta.
Nel giugno, con
la conquista di Roma, gli uomini della “X Mas” abbandonarono la Base Sud a
Fiumicino, rientrando a La Spezia.
Nell’agosto
1944, a seguito dello sbarco Alleato in Provenza, il personale venne trasferito
d’urgenza a San Remo (Base Ovest) per contrastare eventuali attacchi alle coste liguri.
Vista l’inferiorità
di mezzi i risultati furono scarsi, ma nell’aprile 1945 si presentò l’occasione
per un’incursione, nella notte del 16 l’ SMA 312 con 6 MTM più leggeri uscì da
San Remo con rotta Mentone a seguito della segnalazione di una formazione
navale alleata.
Dopo avere
perlustrato per circa un’ora il mare senza risultati la formazione fece rientro
tuttavia l’MTM 548 del sottocapo Sergio Denti, che aveva già partecipato ad
altre pericolose operazioni, perse il contatto con la formazione causa il buio
e la foschia.
All’improvviso
apparve la sagoma del cacciatorpediniere francese “Trombe” di 2.050 tonnellate,
armato con tre pezzi da 130 millimetri, una mitragliatrice da 40 millimetri,
otto da 20 millimetri e tre tubi lanciasiluri da 550 millimetri, che navigava a
modesta velocità, scortata da due corvette alleate.
Puntato
l’avversario Denti si avvicinò alla massima velocità, fatto segno ad intenso
fuoco di sbarramento sia dei pezzi che delle mitragliere, che tuttavia non
centrarono il bersaglio, giunto a cinquanta metri bloccò il timone e saltò in
acqua salendo sullo zatterino di gomma, in pochi secondi vi fu l’esplosione che
creò una falla di 5 metri sulla dritta, erano le 01,00 del 17 aprile.
Vi furono 20
morti e 12 feriti tra l’equipaggio, ma avendo retto la paratia del locale
caldaie la nave restò a galla e lentamente rientrò nel porto di Tolone, dove
per l’entità del danno fu comunque demolita.
Il sottocapo
Sergio Denti ferito alla mano e al braccio, privo di sensi, fu recuperato
mezz’ora dopo l’azione dal pattugliatore francese “Dague” antistante
Ventimiglia, il “Trombe” fu l’ultima nave alleata colpita in azione nel
Mediterraneo.
Nota
· G. Faggiani – A. Rosselli, Le
operazioni aereonavali nel mare Ligure. 1940 – 1945, Ligurpress, 2011.
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