DIBATTITI
CAMBIAMENTO NELLA DIPENDENZA D'IMPIEGO
A partire dal 25 agosto, ore 1, il C. I. L. cessò dall'operare agli ordini del II Corpo polacco e passò alle dipendenze del V Corpo britannico, ai cui ordini aveva ancora precedentemente operato nel giugno; per quanto concerneva le operazioni fu posto alle dipendenze della 4a divisione indiana.
In tale circostanza il comandante del Il Corpo polacco, gen. Anders, indirizzò al comandante del C. I. L. una lettera esprimendo il suo apprezzamento e la sua soddisfazione per l'efficace e generosa collaborazione avuta dalle truppe del C. I. L., pur attraverso difficoltà innumeri, durante la vittoriosa avanzata nel settore adriatico (All. 63).
Anche il gen. Leese, comandante dell'8a armata britannica, indirizzò al comandante del C. I. L. una lettera con espressioni augurali per le prossime operazioni, alle quali i reparti italiani avrebbero preso parte (All. 64).
Il comandante della 4a divisione indiana si affrettò intanto ad inviare le sue istruzioni di carattere operativo fissando, quale compito del C. I. L. , « quello di combattere sul suo fianco sinistro (all'ovest) e di proteggerlo », portarsi « verso l'ovest e verso il nord al più presto possibile in direzione approssimativa della strada stazione delle Pole - S. Bartolo », liberare infine Urbino (All. 65).
Di rimando il comandante del C. I. L. ritenne doveroso (All. 66) :
a) esporre per prima la situazione in atto nel settore tenuto dalle truppe del C. I. L. : nemico schierato sulla riva sinistra del Candigliano con mitragliatrici, mortai e artiglierie; sua continua pressione specie sulla testa di ponte di Acqualagna; insuccesso dei tentativi fatti per affermarsi, più ad oriente di Acqualagna, al di là sulla sinistra del fiume; sulle alture ad ovest fra il Candigliano e il Bosso, nemico vigile e appoggiato da artiglierie così da disturbare seriamente il fianco sinistro;
b) rappresentare che « per avanzare verso nord e nord - ovest », a meno che il nemico non si fosse sganciato volontariamente, sarebbe stato necessario « montare un'operazione offensiva con asse Acqualagna - Monte d'Arcello e Castel di Drago - Pelingo » e avvicinare perciò le artiglierie sormontando tutte le difficoltà derivanti dallo stato delle comunicazioni;
c) esprimere l'opinione, per quanto si riferiva ad una progettata occupazione di Monte Pietralata, che fosse « molto oneroso tentarla per azione diretta » e ancor più oneroso « mantenerla isolatamente », e che fosse invece conveniente « realizzarla per aggiramento » ; assicurare che la massa delle truppe sarebbe stata spostata sull'asse stazione di Cagli - stazione delle Pole - S. Bartolo, non appena però fosse stata prima sostituita sulle posizioni in atto, le quali non era prudente abbandonare senz'altro;
e) far presente infine che le truppe di fanteria erano «ininterrottamente in linea da mesi », in mezzo a gravi difficoltà logistiche, e che ora, nello « stato generale di stanchezza delle truppe non si disponeva neppure di salmerie sufficienti, atte a supplire al difetto, a causa delle frequenti interruzioni, di buone strade utilizzabili nel settore.
AVANZATA SUL METAURO - LIBERAZIONE Dl URBINO (28 AGOSTO), Dl URBANIA (29 AGOSTO) E Dl PEGLIO (30 AGOSTO).
Allo scopo di garantire, fronte ad ovest, il fianco sinistro della 4a divisione indiana impegnata in attacco nella direzione di Urbino, le truppe del C. I. L. attuarono, nella giornata del 27 agosto, lo schieramento previsto (Schizzo n. 21):
— comando tattico del C. I. L. a Cagli;
— comando della II brigata a Smirra;
— XXIX battaglione bersaglieri sulle posizioni il Bufano - Monte Belvedere - la Serra;
— battaglione «Bafile» a Catonto - Cabaldo - S. Maria;
— battaglione alpini «Monte Granero» su Monte Borea, con una compagnia distaccata su Monte Pietralata; battaglione «Grado» nella zona di Acqualagna;
— IX reparto d'assalto in riserva a sud - est di Pelingo; compagnia bersaglieri motociclisti nella zona di Frontino Vecchio - l'Abbadia, sulla rotabile- Acqualagna -Piobbico, con elementi a Frontino di Naro (q. 457) e a q. 417;
— le artiglierie: IV gruppo someggiato da 75/13 nella zona a est di la Serra; IV gruppo motorizzato da 75/18 nella zona a est di Cabaldo -S. Maria; V sud di Monte l'Arce110 (zona di Acqualagna); gli altri gruppi in movimento per raggiungere: il I gruppo da 105/28 la zona de La Torraccia, il II gruppo da 100/22 la zona di C. Maestade, il CLXVI gruppo da 149/19 la zona ad est della stazione di Cagli.
Essendosi intanto venuto a conoscere che i tedeschi stavano ripiegando, oltre che ad est dove l'attacco della 42 divisione indiana proseguiva favorevolmente, anche dalle posizioni a nord -ovest di Acqualagna sia verso Urbania che verso Fermignano, il comandante del C. I. L. dispose che il 28 mattino:
— il reggimento «S. Marco» e il IX reparto d'assalto, col V gruppo someggiato da 75/13, muovessero oltre il Candigliano sulla displuviale tra il Candigliano e il Metauro; la compagnia bersaglieri motociclisti effettuasse delle puntate esplorative in direzione di Urbino, di Urbania e di Piobbico.
All'alba del 28, infatti, i due battaglioni del reggimento «S. Marco», il IX reparto d'assalto e il V gruppo someggiato iniziarono l'avanzata oltre il Candigliano, raggiungendo prima di sera la parte più settentrionale della displuviale — il tra « il Monte Candigliano Granero e » il e Metauro,il XXIX mentre gli altri due battaglioni bersaglieri — rimanendo in 2° scaglione, provvidero ad estendere e consolidare l'occupazione tra Cagli ed Acqualagna.
Contemporaneamente, sempre nella giornata del 28, la 1a compagnia bersaglieri motociclisti effettuava le previste puntate esplorative distaccando a ventaglio:
— un plotone ad Urbino dove entrò verso le ore 17, prendendo subito collegamento con uno squadrone autoblindo inglese giunto anch'esso da poco in città;
— un plotone verso Urbania il quale, raggiunta la periferia della città, rilevò le alture immediatamente a nord presidiate dal nemico le cui pattuglie si spingevano anche nell'abitato con molta frequenza (ogni 2-3 ore);
— un plotone a Piobbico dove entrò verso le ore 15,30, prendendo collegamento a sinistra con elementi del 270 reggimento lancieri inglese.
Dall'insieme delle notizie che si poterono raccogliere sul nemico, si potè riuscire a sapere che i tedeschi si erano ormai ritirati al di là sulla sinistra del Metauro tenendo occupate varie località a nord di Urbania, tra cui Case Nuove, e avendo una compagnia dislocata a Peglio; artiglierie avversarie furono segnalate su Monte Avorio.
Sulla base di tali notizie dei risultati conseguiti durante l'avanzata, il comandante del C. I. L. diede ordine ai reparti dipendenti di proseguire l'avanzata assegnando questi obiettivi:
— per il reggimento «S. Marco» : Monte di Cal Palmiere, a sud della rotabile n. 73 (est di S. Giovanni in Pozzuolo);
— per il IX reparto d'assalto: Urbania e il crocevia a nord - est di Urbania sul km. 25.
Il 29 agosto alle 7,30, la compagnia bersaglieri motociclisti occupò Urbania, distaccando anche pattuglie a Case Nuove e ai Cappuccini; l'indomani mattina 30, alle ore 7 circa, occupò Peglio che i tedeschi avevano sgombrata nella notte.
Nel frattempo, il giorno 29, nuove posizioni venivano raggiunte dagli altri reparti:
— il reggimento «S. Marco» si schierava col battaglione «Grado» a Monte di Cal Palmiere e, col battaglione « Bafile », a S. Giovanni in Pozzuolo (2 compagnie) e alla stazione di Urbania (I compagnia)
— il IX reparto d'assalto, che aveva raggiunto S. Cipriano, si spostava a sera verso Urbania;
— il XXIX battaglione bersaglieri e il battaglione alpini «Monte Granero» si stavano raccogliendo lungo la rotabile stazione di Cagli - stazione delle Pole;
— l'artiglieria si schierava col : IV gruppo someggiato da 75/ 13 a la Serra (nord -ovest di Cagli), V gruppo someggiato da 75/13 a Monte Santo (est di Urbania), I gruppo (dell'110 reggimento) da 105/28 a S. Maria in Ripuglie (sud - ovest di Fermignano), II gruppo da 100/22 a Camalacarne (sud -ovest di Fermignano), IV gruppo da 75/18 a S. Andrea (sud - est di Urbania), CLXVI gruppo da 149/ 19 nella zona della stazione delle Pole.
Con le ultime occupazioni il C. I. L. era pervenuto in vista degli avancorpi della «linea Gotica», verso il solco del Foglia, della quale si erano avute notizie da tempo2,
Le difficoltà logistiche3 si erano aggravate negli ultimi giorni a causa sia della deficienza di salmerie, sia del cattivo stato delle comunicazioni stradali. Per sopperire in qualche modo alla deficienza di salmerie, il comandante del C. I. L. aveva disposto che i muli del battaglione alpini «Monte Granero» venissero riuniti in salmerie e messi a disposizione del IX reparto d'assalto, e che lo stesso si facesse per i muli del IV gruppo someggiato da 75/13 mettendoli a disposizione del XXIX battaglione bersaglieri in previsione che questo dovesse presto essere impiegato in linea.
Ma il 30 agosto pervenne al C. I. L. l'ordine di sospendere ogni attività operativa e trasferirsi indietro.
1 La stretta gola del Furlo è «lunga 2773 m. e serrata fra due altissime balze verticali di calcare compatto, al cui fondo scorre, rotto fra rocce, il Candigliano. La strada corre a 20-30 m. sopra il torrente, intagliata per intero nella roccia, sostenuta da muraglioni alti fino a 20 m., alcuni dei quali di costruzione romana passando al principio della stretta dentro una galleria praticata dai romani» (da pag. 43 della Monografia n. 42 sull'Italia centrale, del Corpo di S. M., parte I, vol. II, Regione Adriatica)
2 V.pag 81
3 Elementi dei vari servizi si erano portati avanti per meglio assolvere il loro compito in vicinanza dei reparti operanti. Così il 28 agosto si erano dislocati a Cagli un nucleo della 51° sezione sussistenza, il 2°autoreparto e la sezione carburanti del CCL autogruppo misto; il 29 la 51° sez.sanità si era impiantata alla stazione di Pole; il 30 il 224° ospedale da campo si era trasferito a Cagli.
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