lunedì 8 dicembre 2025

Irma Bandiera, Medaglia d'Oro al Valore Militare

  ARCHIVIO

Alessia Biasiolo

 

Il ricordo delle Medaglie al Valor Militare permette di mantenere il legame con quella parte di vita vera che speriamo di non dover provare sulla nostra pelle: persone che hanno dovuto affrontare problemi e incombenze alle quale mai avrebbero pensato e che hanno stabilito il confine tra subire e voltarsi dall’altra parte, oppure reagire, anche a costo della propria vita o di quella dei propri cari.

Il caso di Irma Bandiera è uno di quelli. Bolognese, classe 1915, apparteneva ad una famiglia antifascista. Fidanzata con il militare Federico Cremonini di stanza a Creta, se lo ritrovò fatto prigioniero dopo l’8 settembre e, tragicamente, la nave che lo stava portando in un campo di prigionia verso il Pireo venne bombardata dagli Alleati. Cremonini venne dato per disperso.

La tragica situazione italiana e il dolore per la perdita di Federico, avvicinò Irma ai resistenti che cominciò ad aiutare, entrando nel contempo nelle fila del Partito Comunista.

Conosciuto Dino Cipollani, noto con il nome di battaglia di Marco, Irma prese sempre più parte attiva alla Resistenza diventando la sua staffetta con il nome di battaglia di Mimma, fino al suo ingresso nella VII Brigata GAP di Bologna; nella sua abitazione di Via Gorizia a Bologna allestì una base logistica partigiana.

A Funo, dove la donna aveva dei parenti che visitava di frequente, il 5 agosto 1944 venne ucciso un ufficiale tedesco e un comandante delle Brigate Nere: la rappresaglia seguente portò all’arresto di tre partigiani e il 7 agosto anche di Irma, che si era appena occupata di portare armi alla sua formazione. Venne rinchiusa nelle scuole di San Giorgio di Piano separata dagli altri partigiani arrestati, poi tradotta a Bologna e sottoposta a continue torture per sei giorni per farle tradire i suoi compagni. Delle sevizie si occuparono i fascisti della Compagnia Autonoma Speciale guidata dal capitano Renato Tartarotti. La crudeltà nei confronti di Irma arrivò ad accecarla con una baionetta e, pur in possesso di documenti cifrati, ella non rivelò i nomi dei suoi compagni oppure la sede delle basi partigiane.

Il 14 agosto, in fin di vita e cieca, Irma venne portata sotto la sua abitazione ancora nel tentativo di farla parlare. Date le inutili torture, i fascisti la uccisero al Meloncello di Bologna.

I familiari la cercarono ovunque, non avendo sue notizie: al centro di smistamento delle Caserme Rosse in Via Coticella, o nel carcere bolognese di San Giovanni in Monte; in Questura e al comando tedesco di Via Santa Chiara, inutilmente.

Il suo corpo venne ritrovato il 14 agosto sul selciato dello stabilimento di una fabbrica di materiale sanitario dove doveva restare esposto per una giornata a monito per chi sosteneva i partigiani.

Trasportato il cadavere all’Istituto di Medicina Legale di Bologna, il custode scattò ai poveri resti delle fotografie per testimoniare le torture alle quali era stata sottoposta la donna.

Quindi Irma Bandiera venne sepolta nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna.

Il Partito Comunista diramò un foglio clandestino per incitare ad intensificare lotta contro gli occupanti, proprio in nome di Irma, e la formazione di partigiani attivi a Bologna prese il suo nome: Prima Brigata Garibaldi “Irma Bandiera”. Le venne intitolata una Brigata SAP e un Gruppo di Difesa della Donna.

Al termine del conflitto venne riconosciuta ad Irma Bandiera la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione: Prima fra le donne bolognesi a impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di liberazione.

A Bologna la lapide in suo ricordo recita:

Irma Bandiera/ Eroina nazionale/ 1915 – 1944/ Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte/ La libertà e la giovinezza offristi/ Per la vita e il riscatto del popolo e dell'Italia/ Solo l'immenso orgoglio attenua il fiero dolore/ Dei compagni di lotta/ Quanti ti conobbero e amarono/ Nel luogo del tuo sacrificio/ A perenne ricordo/ Posero”.

Lasciata Bologna, Renato Tartarotti si trasferì a Trieste. All’inizio del 1945, con gli uomini della sua Compagnia, si trovò a Vobarno (Brescia) dove venne arrestato per estorsione e rapina e rinchiuso in carcere a Brescia.

Riuscito ad evadere, venne catturato il 16 maggio dai gappisti della 135esima Brigata Garibaldi in Val Trompia e riportato in carcere a Brescia.

Processato a Bologna dalla Corte d’Assise Straordinaria, venne condannato a morte per fucilazione alla schiena. La sentenza venne applicata presso il Poligono di Tiro di Bologna il 2 ottobre 1945, alle sei del mattino.

 

Alessia Biasiolo


domenica 7 dicembre 2025

Pedagogia imperiale

 DIBATTITI


Sergio Benedetto Sabetta

 

            Nel racconto pedagogico gli elementi sono : il mito, la predestinazione e il trauma.

            Il mito modifica la Storia, riscrivendola sino a trasformare una sconfitta in vittoria, nella predestinazione ogni evento è letto come indicazione di un radioso futuro, il trauma è l’elemento che spinge a riformare una mancanza per recuperare il collegamento all’eterna grandezza. Per cambiare il racconto pedagogico indirizzandolo verso un senso imperiale bisogna quindi agire sulla Storia e sulla necessaria crescita demografica, superando il puro individualismo in funzione della collettività.

            Nelle diverse letture possibili, ad esempio, il concetto stesso di rivoluzione viene a modificarsi tra Europa e Cina, mentre nella prima è intesa quale cambiamento istituzionale, nella seconda significa passaggio del mandato celeste da una vecchia ad una nuova realtà.

            Attualmente l’Europa è sostanzialmente divisa tra Oriente e Occidente, dove l’Oriente è in fase risorgimentale con nuovi progetti, ma per loro la Russia non è Europa essendo una landa barbarica, mentre la stessa Germania risulta divisa tra Oriente e Occidente sul confine dell’Elba.

            I regimi sono fatti dai popoli e nel cambiamento del racconto occorre sempre almeno il tempo di  una generazione, attualmente negli USA vi è un problema di identità che nello scontro tra le opposte correnti ideologiche provoca una tribalizzazione che rischia di minare la credibilità imperiale, facendo venire meno la coerenza del racconto, uno scontro che si è esteso anche alle più prestigiose istituzioni culturali.

            Contro le politiche di diversità appoggiate dai democratici si sono schierate la Corte Suprema, Venti Stati Repubblicani ed il Clermont Institute, uno scontro che ha travolto le direzione delle stesse Accademie rompendo la fiducia nella popolazione americana sulle loro istituzioni culturali. Questo ha provocato una progressiva perdita del pensiero critico a seguito del venire meno della capacità di analisi critica, in un appiattimento progettuale della politica internazionale, problematiche che tendono ad allargarsi all’Europa.

            Gli USA dopo la vittoria nella Guerra Fredda, negli anni ’90 e i primi del 2000 hanno creduto possibile estendere il loro modello culturale a tutto il globo, partendo dall’errato presupposto che tutti desiderassero adottarlo, con le guerre in Afghanistan, Iraq e Siria vi è stato il crollo del mito, l’impossibilità di controllare il mondo nell’eccesso di una sovra estensione, conseguenza del venire meno del nemico storico rappresentato dall’URSS che disciplinava l’impero americano ponendo de limiti.

            Già nell’età romana si era posto il problema dei limiti nell’estensione territoriale dell’Impero, in Germania raggiunto l’Elba in età augustea, con puntate fino alla Vistola, nonostante il ritorno offensivo romano dopo la disfatta di Teotoburgo si era preferito ripiegare sul Reno mantenendo una serie di avamposti e alleanze con tribù germaniche oltre il Reno, identica situazione in Oriente dove nonostante l’avanzata di Traiano oltre l’Eufrate si preferì ripiegare con Adriano in Siria, così anche in Scozia nonostante la vittoriosa avanzata di Settimio Severo, come in Boemia contro i Marcomanni con la campagna di Marco Aurelio.

            Se negli USA si lotta per determinare l’identità, questo ha anche comportato un rallentamento nella mobilità interna creando due blocchi contrapposti statuali, venendo anche meno la spinta missionaria religiosa universale propria degli USA, ormai solo il 47% degli americani è credente.

            Nella crisi americana interna si sono innestate in ambito internazionale una serie di crisi anche belliche per riempire i vuoti creati dal ritiro USA, da questo la loro richiesta agli alleati, in primis all’Europa, di riarmarsi partecipando allo sforzo sia produttivo che finanziario, anche attraverso i dazi quale tributo, richiamo al tributum romano, tassa applicata ai clientes prima di una grande guerra, rompendo il racconto pedagogico economicista della fine della Storia.

            L’Europa in tale frangente risulta essere divisa e ondivaga, quale mosaico di popoli, divenendo semplice spettatrice, l’interesse degli USA è peraltro incentrato in particolare sulla parte orientale dell’Europa a contatto con la Russia, in quest’ambito emerge la Polonia, mentre Francia, Germania e Italia rimangono in ombra, riducendosi prevalentemente all’aspetto finanziario e produttivo.

            Uscendo l’Italia dall’aspetto esclusivamente economicista e rientrando nella Storia in particolare dovrebbe concentrare l’attenzione su tre porte di accesso piuttosto sensibili, Trieste per i Balcani, Taranto per il Mediterraneo orientale e Augusta per il canale di Sicilia.

BIBLIOGRAFIA

·        AA.VV. , Mal d’America Limes, 5/2024;

·        AA.VV., America contro Europa, Limes, 3/2025

sabato 6 dicembre 2025

INFOCESVAM ANNESSO ALBO D'ORO Novembre 2025, 1 Dicembre 2025

 NOTIZIE CESVAM

ANNESSO

A: BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

Situazione bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:

ALBO D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI

Email: albodoro@istitutonastroazzurro.org

 Indirizzo: Canale YOU TUBE: ISTITUTO NASTRO AZZURRO. CESVAM

ANNO III, N. 11, Novembre 2025, 1 Dicembre 2025

 

III/11/676. La decodificazione di questi numeri è la seguente: III anno di edizione dell’annesso, 11 il mese di edizione di INFOCESVAM – ANNESSO ALBO D’ORO, 676, il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Dal mese di aprile 2024 riporta anche indicazioni e notizie su tutti i materiali editi dall’Istituto del Nastro Azzurro. Questo ANNESSO trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org. Dal 1 gennaio 2025 anche come report dei video pubblicati sul Canale You Tube dell’Istituto Nastro Azzurro - CESVAM

III/11/677 - – Si è tenuto a Genova il XXXII Congresso Nazionale dell’Istituto. Il Gen Carlo Maria Magnani è stato confermato nella carica di Presidenti. IL n. 6 del Periodico Nazionale “Il Nastro Azzurro” N. 6 Novembre Dicembre 2025, Riporta la composizione del Consiglio Nazionale e delle altre cariche elettive. Inoltre ampia documentazione relativa al Congresso.

III/11/678 – Utenti. Provincia di Imperia. Manuel Vignola: numero inserimento pari a 743.

III/11/679 - Progetto 2022/1. La Memoria. Ipotesi di Stampa da Data Base Albo d’oro. Per la Versione Integrale II Versione: Grado, Cognome, Nome, Luogo di Nascita, Provincia, Data di Nascita, Classe; Forza Armata, Arma o Copro, Specialità, Mil/Civ, Nazionalità, Genere; Decorazione, Modalità di Ass.; Motivazione, Data Ass. Luogo, Periodo Storico; Rif. Legge, Fonte, Utente, Note. Richiesta ad Roberto Orioli: Questa è la versione interna.

III/11/681 - Utenti. Varie Province. Carlo Maria Magnani alla data del 30 novembre 2025 numero inserimento pari a 9496.

III/11/682 – Provincia di Imperia. I Versione. Dall’esame è stata completamente riproposta in quanto: 1) ha caratteri differenti 2) le decorazioni portano il segno con la sottolineatura. Questa versione riceve la Copertina di Albo d’Oro.

III/11/683 – Studio di fattibilità grafica per le Copertine degli Albi d’Oro. Criteri. La versione esterna deve essere a Colori, con Cognome e Nome Utente, Foto di riferimento; Titolazione; Anno di Edizione; La Versione Interna, deve riportare la dicitura: Da non divulgare. Solo ed Esclusivo uso interno.

III/11/684- Utenti. Provincia di Fermo ed Ascoli Piceno. Claudio Fiori : alla data del 30 novembre 2025  numero inserimento pari 463.

III/11/685- Progetto 2022/1. La Memoria. Ipotesi di Stampa. Eseguita da Roberto orioli versione Esterna I. composta da. Grado, Cognome, Nome, Luogo di Nascita, Provincia, Data di Nascita; Classe; Forza Armata, Arma o Corpo Specialità; Militare/Civile, Decorazione, Modalità di Ass. Motivazione; Data Assegnazione. Periodo Storico.

III/11/686 – Soci Collettivi. Ipotesi di edizione a Stampa. I campi presi in considerazione sono Ente/Reparto/Città/Istitutzione, Militare/Civile/ Insegna (Bandiera, Stendardo, Labaro, Gonfalone), Forza Armata/, Arma/Corpo/Specialità, Tipo di Decorazione, Motivazione, Luogo/Evento; Data, periodo Storico

III/11/687 - Utenti. Varie Province. Olevano Roberto: alla data del 30 novembre 2025 numero inserimento pari a 456.

III/11/688 – Il Canale You Tube. Istituto del Nastro Azzurro CESVAM. Nel Mese di NOVEMBRE sono stati prodotti 4 Long Video pubblicati ogni giovedi, e 4 Schort Video pubblicati ogni Lunedi dedicati alle produzioni editoriali del Cesvam. Parola di accesso: CESVAM

III/11/689 - Utenti. Varie Province. Laura Tomassini: alla data del 30 novembre 2025  numero inserimento pari a 2443.

III/11/690 – Il Blog di Riferimento ed aggiornamento è: www.associazionismomilitare.blogspot.com . Per informazioni e dettagli  di carattere generale. Il blog riporta anche altre notizie sull’associazionismo militare

III/11/691 – Roberto Orioli ha presentato il pdf della versione su Carta versione esterna II (vds. III/11/685). Varianti da apportare1) titolazione della provincia; 2) Inserimento numero di pagina, 3) Grado Militare – no neretto) e sempre il grado più alto conseguito dal Decorato; 4) Luogo e Data di Nascita levare le parentesi); 5) Dopo Militare, Forza Armata, Arma o Corpo, Specialità 6) Dopo Partigiano: non inserire nulla 7) Dopo Civile: non inserire nulla. 7) tutto deve essere dello stesso carattere come già applicato.

III/11/692 - Utenti. Varie Province. Paola Tomassini: alla data del 30 novembre 2025  numero inserimento pari a 5600.

III/11/693 – Il numero degli iscritti al Canale You Tube dell’Istituto del Nastro Azzurro – CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare nel mese di novembre ammonta a 79 persone. Persiste ancora la difficoltà dell’insieme dei soci dell’Istituto di avere grosse difficoltà ad usufruisce di questa opportunità in quando dotati di poca dimestichezza con l’informatica.

III/11/694-  Albo d’Oro Nazionale Decorati – inserimenti alla data del 30 novembre 2025 – N.49280. Il numero degli Utenti iscritti, tra attivi e non, è di 45.

III/11/695 - Utenti. Varie Province. Laura Monteverde: alla data del 30 novembre 2025 numero inserimento pari a 6244.

III/11/696 - La Chat dedicata all’Albo d’Oro è al momento seguita da 24 utenti. Aggiornamenti ed informazioni hanno una cadenza circa trisettimanale.

III/11/697 – Provincia di Imperia. II Versione 24 novembre 2024. Fatte le osservazioni migliorative per la III Versione. Esterna. Inviate a Roberto Orioli

III/11/690 - Utenti. Varie Province. Roberta Bottoni: alla data del 30 novembre 2025  numero inserimento pari 5175.

III/11/698 – Le Versioni su Carta dell’Albo d’Oro sono su pdf di due tipi: Versione Interna, che riporta tutti i campi; Versione esterna che riporta solo i campi scelti. Questo sia per i singoli Decorati sia per i Decorati Collettivi

III/11/699 - Utenti. Varie Province. Chiara Mastrantonio: alla data del 30 novembre 2025  numero inserimento pari a 2378.

III/11/700 - Prossimo INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 GENNAIO 2026.  Precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2023) ANNESSO sono,  pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare e su www.valoremilitare.org. Dal gennaio 2024 L’ANNESSO al Bollettino Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo.

(massimo coltrinari)

venerdì 5 dicembre 2025

CESVAM REPORT 2021 2025 - I precedenti Report 2014 -2018 - 2019 -2021

 ARCHIVIO

I CESVAM REPORT PRECEDENTI

CESVAM REPORT 2014 – 2018

CESVAM REPORT 2019 -2021

 





I CESVAM REPORT PRECEDENTI

CESVAM REPORT 2014 – 2018

CESVAM REPORT 2019 -2021

 


giovedì 4 dicembre 2025

I Carabinieri nella Guerra di Liberazione

 DIBATTITI


Fiesole


Manuel Vignola

Nel quadro degli eccidi in Toscana dal 1943 al 1945 di cui daremo ampio conto nel volume successivo a questo un posto particolare spetta ad un episodio che assume aspetti estremamente significativi: la fucilazione da parte tedesca di tre carabinieri della locale Stazione nell'agosto del 1944. Questo episodio è sintomatico del dramma, un dramma nel dramma, che hanno vissuto i Carabinieri in questo periodo non certo facile della vita sociale e della storia del nostro paese.

 

La situazione generale era di estrema difficoltà da tutti i punti di vista: dal punto di vista dell'ordinamento militare, dal punto di vista della situazione politica, dal punto di vista della situazione personale e dal punto di vista delle relazioni interpersonali.

 

Tutto il portato della tradizione dell’Arma, era una stella polare per ogni Carabiniere, ma riuscire a mantenere la rotta desiderata era di estrema difficoltà per le situazioni contingenti. La prima che andiamo ad analizzare è quella detta dal comportamento della Germania in Italia e del suo esercito all’indomani della firma dell’Armistizio. Senza entrare in merito alla questione armistiziale, a premessa occorre dire che sarebbe stato molto più opportuno per i tedeschi cercare di convincere l’alleato a schierare le otto divisioni che stanziavano inutilizzate al di là delle Alpi, e almeno qualcuna di esse schierarla in Sicilia. Certamente una forte presenza tedesca nell’Isola a fronteggiare uno sbarco alleato sarebbe stata determinate, Se poi si considera che le forze italiane con l’aiuto di poche unità paracadutiste ed aerotrasportate germaniche fatte affluire all’ultimo momento erano a un passo a rigettare le forze sbarcate nella costa meridionale tra Agrigento e Gela e che la Battaglia di Primo Sole dimostra quanto si era vicini ad un passo dalla vittoria. La campagna di Sicilia dimostra che gli alleati, potevano essere respinti con una presenza tedesca superiore. Questa mancanza di visione strategica da parte di Berlino mentre la Gran Bretagna era via via “occupata” da centinaia di migliaia di soldati statunitensi, è all’orine di come poi le poche forze non inviate costringe la Germania ad inviarne un numero di gran lunga maggiore. Il grande desiderio di arrivare ad un negoziato, mai confessato, ma realmente perseguito fin dal 1942, con gli Alleati per arrivare ad una pace favorevole, non si realizzò anche per le considerazioni di cui sopra. Forse anche per questo mancato obiettivo strategico l’atteggiamento della Germania nei confronti dell’Italia è improntato a rancore, disprezzo, ed ogni sorta di giudizio negativo, di cui fecero le spese per primi i loro alleati in Italia, i fascisti.

L’esercito tedesco, ed in generale il popolo tedesco, era animato da furore teutonico contro quello che consideravano un tradimento vero e proprio: l’uscita dalla guerra dell'Italia, un’uscita perpetuata con l’inganno ed il raggiro. Dopo aver più volte, all'indomani della caduta del fascismo il 25 luglio 1943, da parte del governo Badoglio e del vertice politico militare succeduto al a Mussolini ed al Partito Nazionale fascista, affermato la volontà di continuare la guerra a fianco della Germania, in apparente segreto intavolava trattative segrete con gli alleati.

La famosa “calda estate del 1943” aperta dall’incontro di Feltre il 20 luglio 1943, tra Hitler e Mussolini, incontro che dimostra la considerazione che i nazisti avevano per il fascismo italiano e per le esigenze italiane nel luglio del 1943. Praticamente non fu ascoltata nessuna delle richieste che Mussolini avanzò al suo alleato tedesco. Hitler, che a livello personale mostrò sempre una ammirazione per Mussolini, che considerava quasi un suo Maestro, a Feltre non concesse nulla. Mussolini non riuscì nemmeno a profferir parola, ovvero a chiedere lo sganciamento dell’Italia dall’Alleanza da attuarsi in comune di comune accordo.

Il fallimento di Feltre fu la sua condanna. Se Hitler era favorevolmente ben disposto verso Mussolini tutto il vertice nazista era al contrario contro sia esponenti fascisti italiani sia contro L'Italia in genere, I Germania le considerazioni negative e le accuse erano tante, la più importante delle quali era quella che il 25 luglio 43 nessun fascista difese non solo Mussolini caduto in mano ai suoi avversari ma tutto il fascismo sia come voi movimento politico che come regime. Nessuna opposizione armata, nessun combattimento, in pratica una resa senza condizioni. Queste accuse all'indomani della proclamazione della Repubblica Sociale Italiana, divennero le linee guida e la base dei rapporti che si avranno dal settembre del 43 fino al 45 tra i tedeschi e gli italiani. Un rapporto di sudditanza del neofascismo che si ebbe in tutti gli aspetti della vita politica e della conduzione della guerra. In questo contesto il comportamento dei tedeschi nei confronti dei loro alleati fascisti fu sempre altezzoso, di disprezzo, con a base sempre il tornaconto germanico.

Vedremo di seguito i criteri che l’Esercito tedesco adotto in Italia nella conduzione della guerra, all’origine delle violenze e delle stragi che costellano tutto il periodo della loro presenza in Italia.

 

I Carabinieri si trovarono quindi ad operare con un elemento tedesco ostile agli italiani a qualunque parte essi appartenessero compresi i neonati fascisti repubblichini 

 

Su piano interno i neonati fascisti repubblichina erano, per loro natura, ostili ai Carabinieri in quanto era nota la loro fedeltà al Corona e a Casa Savoia in particolare; questo era un dato oggettivo frutto della conoscenza e della tradizione che l'Arma aveva in Italia-

 Per chi voleva scardinare le fondamento dello Stato e fondarne uno totalmente nuovo, da Regno a Repubblica, certamente non poteva prendere in considerazione i Carabinieri, come loro alleati

Pertanto i rapporti tra i Carabinieri rimasti nel territorio della Repubblica Sociale Italiana erano improntati a diffidenza e circospezione. Il neofascismo poi, era dominato dagli estremisti del partito, moti emarginati nel ventennio, che adesso trovavano l’occasione di ritornare in auge.

Il segretario generale del Partito Fascista Repubblicano, Pavolini, nel ventennio nella cerca privilegiata del ministro degli Esteri Ciano e di sua moglie Edda Mussolini, si rilevò un acerrimo nemico di Ciano e vide con piacere, anche per assecondare i tedeschi, la sua condanna a morte per tradimento ì. L’estremismo era la connotazione del neofascismo repubblichino.

 

Il processo di Verona, intentato ai cosiddetti “traditori” ne è l’esempio chiaro: fu un unanime processo vendicativo e di rivalsa verso la componente moderata e di regime del fascismo da parte della componente estremista, di cui Mussolini stesso era prigioniero, tanto che non fece nulla per salvare suo genero, Ciano, il padre dei suoi nipoti.

 

In questo contesto di rapporti non si può trascorrere un episodio fondamentale del periodo iniziale della vita della Repubblica Sociale Italiana: la deportazione dei Carabinieri da Roma il 7 ottobre 1943 voluta dal capo delle SS di Roma, Kappler è dai suoi per sgombrare il campo al fine di attuare il grande rastrellamento degli ebrei del 16 ottobre 1943 in cui furono deportati oltre 1000 ebrei romani di cui solo 14 ritornarono.

Con i Carabinieri a Roma questo non sarebbe successo. Infatti l'operazione fu condotta dalla PAI Polizia Africa italiana e da altre componenti la polizia della RSI. I tedeschi, impegnati a fondo sul fronte meridionale, non avevano le truppe per eseguire queste operazioni.

 

Altro episodio significativo che occorre citare è la fucilazione del Vice Brigatiere Salvo d’Acquisto. Assunto oggi a simbolo della situazione di come la popolazione era in balia dell’occupante tedesco, senza nessuna tutela e protezione. Per comportamenti non certo edificanti un gruppo di militari germanici provocarono una situazione in cui uno di loro perse la vita. Il comando tedesco ritenne questo responsabilità della popolazione civile e, pertanto, diede vita ad una rappresaglia rastrellando 22 civili. Accusati di aver provocato la morte del militare tedesco furono condannati a morte.

 

E il canovaccio della maggior parte degli eccidi che si hanno dal settembre 1943 alla fine della guerra: morte di uno o più militari germanici, accuse alla popolazione civile, rappresaglia, rastrellamento, condanna dei rastrellati senza processo, fucilazione

In quel 22 settembre del 1p43 la strage fu evitata per il sacrificio del Vice Brigadiere Salvatore D'Acquisto che si autoaccusò dell’accaduto. Il comando tedesco, pur consapevole della estraneità per evidenti motivi del Vice Brigatiere Salvo d’Acquisto ai fatti lo fucilarono lo stesso.

Salvatore d’Acquisto e la sua fucilazione sono il prototipo del comportamento dell’esercito tedesco, della assenza di qualsiasi presenza a difesa di inermi civili e del ruolo che anche individualmente i Carabinieri scelsero per essere fedeli a sé stessi. 

 

Era iniziata, la “guerra ai civili” da parte di Tedeschi e poi dei Fascisti repubblichini, in cui i Carabinieri, invisi sia agli uni che agli altri, scelsero di stare dalla parte dei “civili”. Il rastrellamento del 7 ottobre a Roma, Salvo D’Acquisto agli albori della guerra di liberazione, sono i prodomi di scelte che portarono poi a Fiesole nell’agosto 1944.

 

 

 

 

mercoledì 3 dicembre 2025

CESVAM REPORT 2021 2025 - lineamenti per il futuro

 ARCHIVIO

 

LINEAMENTI PER IL FUTURO

 

La via indicata:

 “l’aver inteso, senza lo ritener, non fa scienza”

 


 

Nel Precedente Report 2014 – 2019 E  nel Report 2019 - 21 si scriveva:

Le prospettive che si presentano al CESVAM nel breve e nel medio termine sono incentrate su tre eventi fondamentali: il primo, l’anniversario della traslazione del Milite Ignoto che cade il 4 novembre 2021; il secondo il Congresso Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro, il terzo, che è conseguente al primo, la preparazione per le celebrazioni del centenario della fondazione del Nastro Azzurro, che cade nel 2023.” Il CESVAM ha seguito le linee maestre indicate.

 

Nel quadriennio 2021 – 2025 si è affermata in maniera netta la demarcazione tra le attività di carattere ricreativo-rievocativo-associativo dell’Istituto e le attività di ricerca e studi del CESVAM. In varie sedi si è dibattitto di questo aspetto, che ormai ha assunto una connotazione chiara. I livelli di ambizione nei rispettivi campi sono di qualità diverse e questo ha portato a constatare che tante iniziative CESVAN sono naufragate proprio per non aver capito la sostanziale differenza che esiste  di come di intende la partecipazione all’Istituto. Senza entrare nei particolari, occorre che il CESVAM prenda misure chiare nel momento in cui determinate significative vengono messe in atto. Se il CESVAM vuole sopravvivere deve essere se stesso.

 

Nel 2025  si è adottato il motto “l’aver inteso, senza lo ritener, non fa scienza” parafrasando  Dante Alighieri. Fermo restando la estrema attenzione nel valutare i soggetti fisici con cui si viene a collaborare, circoscrivendo ogni contatto con gli esponenti che intendono l’Istituto come una associazione non si sa se combattentistica o civile o d’arma, tutte le collaborazione devono essere improntate alla ricerca post universitaria pura, in cui lo sviluppo dei progetti e la cura dell’offerta formativa  dei master sono le linee dominanti. Chi non ha le qualità e le capacità per seguire questa linea non può essere parti attiva del CESVAM. Altro per il futuro non si può indicare, in quanto si constata che la crisi del mondo associativo militare è gravissima, la crisi di adesioni costante e sempre più grave, l’allargarsi di aspetti ideologici di uguale o di segno contrario sempre più diffusi, iniziative di basso livello di contenuti proposte con i nuovi mezzi di divulgazione da chi fa prevalere più la apparenza che la sostanza vivono non di luce propria prende sempre più piede. 

 

Le prospettive sono quindi a tutto tondo. Le tre fasi “L’aver inteso, senza lo ritener, non fa scienza” .sono collegate indissolubilmente tra loro. Nessuna vive da sola. “Ne l’aver Inteso”, ne “lo ritener”, entrambe devono divenire “Scienza”.

 

Solo la correlata successione di queste tre fasi è CESVAM. Senza fare scienza, quindi,  il CESVAM non ha ragione d’essere.

 

 

 

 

 

 

 

 


martedì 2 dicembre 2025

Conflittualità ed Etica

 DIBATTITI

 

Frammentazione della coscienza

Sergio Benedetto Sabetta

 

            Dalla fine della Guerra Fredda si sono succeduti una serie continua di conflitti in un apparente periodo di pace che ci fanno porre delle domande.

            Negli esseri viventi vi è una coscienza nascosta quando si percepisce ma non si è consapevoli, in una dissociazione tra percezione e sensazione quale consapevolezza, solo nel momento in cui i due termini si riuniscono si ha la consapevolezza della distinzione tra il mio e l’altrui essere, in altri termini si ha la coscienza esplicita, ovvero una intelligenza cosciente.

            Il riconoscimento reciproco risulta più facile tra simili, ovvero tra coloro che possiedono gli stessi valori in una omogeneità culturale (Hegel), tuttavia la società omogenea può sfociare nell’estremismo di un nazionalismo esasperato di lingua, religione, razza, creando una distopia questo comunque non esclude anche in assenza di una omogeneità totale delle simmetrie locali mediante una associatività.

            Il male può essere naturale o morale, ossia umano, (etica), la tecnologia tuttavia ha fatto sì che molto del male naturale sia diventato umano, ovvero morale, dipendendo da una decisione ossia valutazione cosciente.

            Se in Socrate il male è conseguenza di una mancata conoscenza quale mancata educazione (Paideia), per Hobbes l’umanità è sì intelligente ma anche cattiva, per cui alla Paideia occorre aggiungere la legge (Nomos) intesa non solo in termini repressivi ma anche quale organizzazione di una società migliore, infatti un ulteriore elemento che favorisce la malvagità è la disorganizzazione proveniente dal Caos.

            Elemento portante dell’organizzazione, come della Paideia e del Nomos, è l’informazione che nel dare risposte alle domande supera l’insipienza derivante dall’incertezza, infatti l’ignoranza non è che la mancanza della domanda, pertanto l’insegnamento è quindi abituare a porsi domande, tanto domande giuste che  riflettere sulle eventuali domande mancate.

            Il porsi domande a vicenda diventa in questa ottica un arricchimento nascendo la conoscenza dalla domanda a cui la risposta fornisce il perché, da cui se ne deduce che l’informazione inquinata impedisce il giudizio sulla realtà deviando l’etica, essendo questa basata sull’informazione.

            In una struttura complessa la quantità di energia necessaria al fine dell’elaborazioni dei calcoli per la conoscenza cresce con la complessità (Teoria della complessità), in questo processo punto focale è l’astrazione del modello su cui applicare la domanda quale realtà, ossia trarre la funzione per paragonarla mediante parametri al modello prescelto.

            La risposta dipende dalla domanda per cui si avranno modelli diversi, da qui ne derivano tre rischi:

1)     Domande sbagliate, perdendo di vista l’oggetto della domanda;

2)     Domande irrilevanti ;

3)     Domande parziali.

Dobbiamo altresì considerare che l’intelligenza viene bloccata da una sovra informazione deviata, vi è comunque nell’intelligenza una responsabilità della conoscenza, tuttavia nella modernità l’autorità è performativa, indipendente dalla conoscenza ed è costituita da tre elementi: l’apparenza, la coerenza narrativa e la sicurezza nel manifestarsi al pubblico.

La sicurezza è di per sé magnetica,  si parla per slogan e frasi semplici, nell’attuale età di confusione la sicurezza è l’elemento fondamentale, ma la confusione determina una economia nell’attenzione fondata sulla frammentazione dell’impulso, privo di ragionamento.

Questo favorisce gli elementi che agiscono emotivamente e non con coscienza e cultura, strategicamente, colui che nell’agire senza incertezza sa apparire, quindi attira, rafforza il potere legittimandolo e senza metterlo in discussione, nell’occupare il potere, si mette all’altezza della massa. Afferma Nietzsche che la vita ricompensa il coraggio ma punisce il saggio, infatti essa premia l’azione che casualmente risolve, così che il sistema viene a premiare il coraggio indipendentemente dalla saggezza nel caos.

Se per Platone dobbiamo rivolgerci alle idee per superare le contraddizioni che sono in noi, Cartesio e Kant affermano sull’insegnamento platonico che noi non conosciamo la realtà, ma la semplice sua rappresentazione, pertanto dobbiamo porre domande alla Natura per ottenerne risposte, nasce la scienza moderna di Torricelli, Copernico, Galileo, Newton, da cui l’affermazione di Hegel che quello che è razionale è reale, come simmetricamente quello che è reale è razionale.

A questa rappresentazione della Natura si contrappone Schopenhauer il quale afferma agire la Natura per se stessa, forza irrazionale senza scopo, dove il corpo è bisogno e desiderio, figure della mancanza, ma dai desideri soddisfatti nascono altri desideri fonte di fatica e dolore, quindi si genera nella prospettiva del sé ma in realtà per la potenza della specie, i cui elementi corporei sono aggressività e sessualità ai quali si contrappone la compassione, l’arte e l’ascesi, ponendo l’essere fuori dal tempo e dal desiderio, contro la volontà della Natura.

Freud riconosce a Schopenhauer il merito di avere inventato la psicologia alla quale lui ha solo aggiunto i dati medici, dove nel dovere subentrare l’Io all’Es, in un passaggio dal piacere alla realtà mediante il lavoro, Freud ha trovato le regole per governare l’inconscio.

Nietzsche osserva che per vivere l’essere umano ha bisogno di un senso in contrapposizione alla morte che è l’implosione del senso, Prometeo ha donato la tecnica e quindi l’illusione, quella che Platone definisce la razionalità quale rimedio alla tragicità dove l’idea nel superare l’inganno dei sensi svela la realtà mediante l’astrazione.

In Nietzsche la ragione è un sistema fondato sul principio di non contraddizione, arte della designazione non equivoca, essa deve condurci fuori dall’imprevedibile, la ragione è quindi prevedibilità, ossia la causalità uscendo per tale via dall’angoscia dell’imprevedibile, tanto che anche la mitologia può essere vista come ricerca delle cause.

Abbiamo visto che nella stabilità della prevedibilità si ha la sicurezza e il benessere, fuori dall’incalcolabile, ma in essa si ha anche l’identità frutto della certezza proveniente dalla società, ovvero dal rapporto relazionale, la scienza nata da Cartesio non è che una ulteriore precisazione del calcolabile derivante dal mondo delle idee di Platone al fine di definire la realtà.

La verità per Platone è la corrispondenza tra l’dea e l’oggetto, ad essa si contrappone Nietzsche per il quale è una costruzione al fine di potere vivere nel mondo e come tale una forma di salute,  ossia di vita, tuttavia essa è epocale e non eterna. Ragione e verità non coincidono, la ragione permette la costruzione di una serie di regole per una comunicazione non equivoca, così da permettere una connessione che ci eviti l’imprevedibilità.

L’informazione è costituita dai “dati”, intesi come differenze, dalla “sintassi”, differenze ordinate secondo regole, e “semantica”, significato, essa ha una sua tridimensionalità data dall’essere nel mondo, per qualcosa e su qualcosa, nell’attuale eclissi dell’analogico a favore del digitale si crea una nuova identità della persona che può essere manipolata fino ad una totale sovrapposizione che ne permette una manipolazione completa.

Attualmente alla vecchia I.A. simbolica, fondata su regole deterministiche di cui è possibile calcolare i passaggi, si è sovrapposta la nuova I.A. generativa che lavorando in termini statistici ha alte probabilità di errore con problemi di proprietà intellettuale e raccolta casuale di dati, anche falsi ed errati, tanto che a fronte di un 70% di risposte esatte vi sono circa un 30% di risposte errate, circostanza che tra l’altro ha ridotto notevolmente nell’attuale momento storico l’interesse delle imprese per la nuova I.A. generativa nonostante l’enorme flusso di investimenti (la fine di un’epoca, Franco Bernabè, Università di Trento, Wired Next Fest 2025), dobbiamo tuttavia considerare che l’essere umano ha pulsioni e non istinti come gli animali, quindi ha bisogno di educazione e di istituzioni valide.    


lunedì 1 dicembre 2025

Vita degli ebrei d'Europa. Al MEIS di Ferrara

 NOTIZIE CESVAM



in occasione della mostra "Viaggio in Italia. Alla scoperta del patrimonio culturale ebraico", il MEIS propone nel suo bookshop (via Piangipane 81, Ferrara) la serie di incontri gratuiti Scatti di storia”conferenze dedicate ai grandi maestri della fotografia che con il loro obiettivo hanno raccontato momenti cruciali della storia e i cambiamenti sociali italiani e internazionali.

 

Ci vediamo il 4 dicembre  alle 17.30 con l'appuntamento dedicato a Roman Vishniac, biologo e fotografo russo che immortalò con i suoi scatti unici la vita degli ebrei dell’Europa Orientale prima della Shoah. Tra il 1935 e il 1938, infatti Vishniac venne incaricato dalla sede europea del Jewish Joint Distribution Committee (JDC) di Parigi, la più grande organizzazione umanitaria ebraica al mondo, di fotografare le comunità ebraiche impoverite in tutta l'Europa orientale. Quello che ne emerge è una testimonianza preziosa: i volti di decine di uomini, donne e bambini la cui vita sarà spezzata qualche anno dopo dalla deportazione nazista.

 

A tracciare il profilo di Vishniac sarà Daniela Scala del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea con l’ausilio del documentario “Vishniac”, firmato dalla regista Laura Bialis e con la produzione esecutiva di Nancy Spielberg, sorella di Steven e sua partner in tantissimi film.

 


L'incontro è gratuito. La prenotazione è fortemente consigliata chiamando il numero 342 5476621 (attivo da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00) o scrivendo a eventi.meis@orologionetwork.it.  

 

sabato 29 novembre 2025

Editoriale Mese di Novembre 2025

 


Mese estremamente proattivo questo che si va a concludere. Il primo dato positivo è la edizione del CESVAM Report 2021 2025, in gran parte pubblicato come post su questi QUADERNI  ed in uscita sia su carta che su pdf . Un documento che attesta la attività del CESVAM che deve essere inteso come base per un ulteriore affinamento di tutti gli aspetti CESVAM; cercando di privilegiare la qualità sulla quantità. Occorre soprattutto cercare di essere attenti ad essere coerenti con i principi informatori del nostro Centro, più volte enunciati e descritti.

Altro punto positivo sono le nuove iscrizioni ai Master, con una affluenza ed una qualità degni di nota. Anche qui occorre essere ferrei nel mantenere gli standard adottati fino ad ora. L'Ultima sessione di laurea, a metà novembre, ha confermato la bontà dell'approccio, tanto che tutti i laureati hanno mostrato l'intenzione di collaborare con il CESVAM.

Su questo abbrivio, le opportunità da cogliere sono molteplici. La stragrande maggioranza dei componenti del CESVAM proviene da ambienti lontani dal nostro  ed hanno  conosciuto  nei suoi termini sia l'Istituto che le sue finalità istituzionali, dando vita ad una collaborazione fattiva che in certi casi supera il lustro ed oltre. Su questo approccio vale la pena di insistere.

Ovviamente ci sono le cose di segno contrario. Se ne indica una sola: il Canale YOU TUBE dell'Istituto, attivato nell'ambito del Progetto 2022/3 la Divulgazione. Su oltre 4000 soci del Nastro Azzurro, dei 83 iscritti al Canale, solo la metà  ha la qualifica di socio. Ma è una cosa accettabile, in quanto la dimestichezza con le nuove tecnologie non è una caratteristica delle persone di una certa età.  L'importante che sia aperto e gestito con cadenza settimanale. 

All'orizzonte ci sono le solite nubi: tutte cose note  a cui già si è provveduto con le adeguate contromisure ed i relativi piani alternativi. Chiudo constatando che il motto del CESVAM, "l'aver inteso, senza lo ritener, non fa scienza".  anche in questo mese è stato messo in pratica. Un grazie a tutti.

(massimo coltrinari)   

venerdì 28 novembre 2025

Copertina Mese di Novembre 2025










QUADERNI ON LINE









Anno LXXXVI, Supplemento on line, XI, 2025, n. 117
(2746)

                                                                               NOVEMBRE 2025

valoremilitare.blogspot.com 
www.cesvam.org 

canale you tube: istituto nastro azzurro - cesvam
 

 

giovedì 27 novembre 2025

Storia delle Ferrovie Eritree ER

 ARCHIVIO


MARIO PIETRANGELI



Il ruolo del Genio Militare, del Genio Ferrovieri degli Alpini e dei Bersaglieri 

La costruzione della linea ferroviaria Massaua-Asmara, la principale ferrovia eritrea, avvenne in diverse fasi:

  • 1887-1911: La costruzione iniziò nel 1887 e si concluse nel 1911 con l'arrivo ad Asmara.

  • 1914-1922: Successivamente, la linea fu prolungata con il tratto Asmara-Biscia.

  • 1994-2003: Dopo un lungo periodo di disuso, la linea è stata in piccola parte riattivata

La Ferrovia Eritrea, in particolare la celebre tratta Massaua ( principale porto eritreo e seconda città Eritrea) -A smara (è la capitale Eritrea nota 1), rappresenta uno dei più straordinari capolavori di ingegneria ferroviaria del mondo, costruita in un ambiente estremamente ostile e con un dislivello notevole. 

La sua realizzazione fu un'impresa epica che vide un contributo fondamentale e determinante da parte dell'esercito italiano, in particolare del Genio Militare e del Genio Ferrovieri ( progettazione e coordinamenti montaggio linea), ma anche di altri reparti come Alpini e Bersaglieri La linea fu realizzata anche con tanta  manovalanza  locale

 Il Ruolo del Genio Ferrovieri 

 Il Genio Ferrovieri fu l'artefice principale di questa opera ciclopica. I loro compiti non si limitavano alla sola posa dei binari, ma abbracciavano l'intera pianificazione e costruzione della linea in un territorio montuoso e impervio. Il ruolo di questa specialità dell'Arma del Genio fu cruciale per: Progettazione e Direzione dei Lavori: Ingegneri e tecnici del Genio progettarono il tracciato, studiando soluzioni ardite per superare il notevole dislivello (da 0 a 2.394 metri s.l.m.) in soli 118 chilometri. 
L'impresa richiese la realizzazione di ben 30 gallerie e 65 ponti e viadotti, tra cui il famoso viadotto di Moncullo, oggi raffigurato sulle banconote eritree. 

 Costruzione e Manutenzione: 

Furono i militari del Genio Ferrovieri insieme agli Alpini, Bersaglieri e a tanti operai locali a occuparsi direttamente della costruzione delle opere infrastrutturali, dalla preparazione della massicciata alla posa delle traversine e delle rotaie, ma anche delle stazioni, delle rimesse e di tutte le strutture connesse. 

 Gestione Logistica: 

Oltre alla costruzione, il Genio si occupava anche della gestione e della manutenzione della linea una volta operativa. La ferrovia aveva un'importanza strategica fondamentale per il trasporto di merci, rifornimenti militari e civili, collegando il porto di Massaua con l'altopiano di Asmara. 
 Il loro lavoro fu un "trionfo dell'ingegneria italiana", dimostrando una competenza tecnica e una dedizione eccezionali, che resero possibile un'impresa altrimenti impensabile. 

 Il Contributo degli Alpini e dei Bersaglieri

 La costruzione della ferrovia non fu un'impresa affrontata unicamente dal Genio Ferrovieri. Sebbene il loro ruolo fosse tecnico e direttivo, la manodopera e il supporto logistico furono assicurati da altri reparti dell'esercito e da lavoratori locali. In questo contesto,  i Bersaglieri e gli Alpini furono direttamente coinvolti nella costruzione come il Genio, il loro ruolo è legato alle esigenze militari che portarono alla realizzazione della linea. 

La ferrovia Massaua-Saati, 

il primo tratto, fu infatti costruita per ragioni puramente militari in seguito alla battaglia di Dogali

. Quanto agli Alpini e Bersaglieri, il loro ruolo si rivelò prezioso, specialmente a partire dagli anni '30, quando  iniziarono ad essere inviati anche nelle colonie africane. 

Soprattutto L'esperienza degli Alpini nella costruzione di opere in alta montagna (strade, teleferiche, fortificazioni) li rendeva ideali per affrontare il difficile territorio eritreo. Non è un caso che la strada che da Massaua sale verso Asmara sia spesso descritta come una "strada alpina" per la sua pendenza e i numerosi tornanti. 

Alpini e Bersaglieri, sebbene non con il ruolo specialistico del Genio, offrirono supporto, protezione e manodopera in un ambiente difficile e, a volte, ostile, contribuendo a garantire il completamento dell'opera.

 In sintesi, la ferrovia Eritrea è un simbolo tangibile della collaborazione e delle capacità ingegneristiche dell'esercito italiano. 

Il Genio Ferrovieri ne fu il cervello e il braccio tecnico, mentre altri corpi, come Alpini e Bersaglieri, diedero un contributo fondamentale alla sua realizzazione in un contesto che richiedeva non solo abilità tecniche, ma anche resistenza, coraggio e adattabilità a un ambiente ostile 

Il presente e il futuro 

Negli anni 2002, 2003 e 2005 lo Stato Maggiore della Difesa - SMD- di Roma dispose di  effettuare dei sopralluoghi tecnici sulla linea Eritrea 🇪🇷 da parte del genio ferrovieri che poi realizzo’  un progetto di ripristino che non fu attuato per l’opposizione del duro regime dittatoriale eritreo 

 Ad oggi, il regime esercita e vigila saldamente il controllo del Paese. Nessuna opposizione è ovviamente autorizzata e nessun movimento di protesta ha mai mostrato di poter nascere. Il popolo eritreo, infatti, si distingue per un'innata disciplina e per l'assoluta obbedienza al regime.



Esiste solo una linea ferroviaria. Quella costruita dagli Italiani




Nota 1: 

Asmara

 è la capitale dell'Eritrea ( 2300 s.l.m), paese del Corno d'Africa. È nota per i suoi edifici coloniali italiani, come la Chiesa della Beata Vergine del Rosario. L'architettura eclettica della città spazia dai cinema di art déco, alla stazione di servizio futuristica Fiat Tagliero a forma di aereo. Il palazzo del grande ex governatore risale al XIX secolo. Nelle vicinanze, il Teatro Asmara, teatro dell'opera ricercato, fu costruito nei primi anni del 1900 con una combinazione di stili differenti.

Massaua 

 È il principale porto dell'Eritrea ed è generalmente considerata come la seconda città per importanza del paese dopo la capitale Asmara